Rime di 'accheta'

Trovate 149 rime per accheta

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beta
bieta
cheta
creta
creta
dieta
eta
feta
lieta
meta
meta
mieta
peta
pieta
queta
quieta
reta
screta
seta
seta
spoeta
spreta
teta
theta
vieta
zeta
accheta
aceta
acqueta
acquieta
allieta
arieta
asceta
asseta
assueta
atleta
auleta
cerreta
cometa
competa
compieta
completa
concreta
consueta
copeta
decreta
decreta
desueta
direta
discreta
disseta
dissueta
divieta
doceta
ereta
escreta
esteta
faceta
faggeta
felceta
grasceta
inquieta
insueta
lecceta
mansueta
meseta
metreta
mofeta
moneta
muleta
muleta
osseta
pecceta
peseta
pianeta
pigneta
pineta
poeta
profeta
querceta
raccheta
racqueta
racquieta
repeta
repleta
ripeta
scompleta
secreta
segreta
sufeta
suffeta
tappeta
valeta
acereta
albereta
alfabeta
antieta
biathleta
biatleta
carpineta
catecheta
cinegeta
decatleta
demoneta
desecreta
desegreta
eptatleta
esegeta
geodeta
incompleta
inconsueta
indiscreta
irrequieta
isoieta
logoteta
masoreta
massoreta
mistoseta
nomoteta
obsoleta
oliveta
omileta
ontaneta
pentathleta
pentatleta
prosseneta
spirocheta
sughereta
teoreta
termozeta
tesmoteta
triatleta
uliveta
anacoreta
analfabeta
apologeta
argironeta
asinarteta
cartamoneta
castagnoleta
decathloneta
decatloneta
euromoneta
maratoneta
periegeta
pseudoprofeta
achiropoieta
semianalfabeta

493 endecasillabi classici rimano con accheta:
e'l labirinto, onde l'uscir si vieta,
e di cento città pomposa e lieta
Quindi a Carpato passa e passa a Creta
Ma finché fusse il principal pianeta
e sciolta l'union dela dieta
Smarrita ale sue tende e poco lieta
nela cui luce amorosetta e lieta
Seguono ingiuriosi al gran pianeta
Spuntan nel piano ove'l bel volto ha meta,
sperar per legge espressa il gioco vieta,
e sia più franca e generosa atleta.
e le manda a tentar l'ultima meta
e d'ogni anima trista il duolo acqueta,
ch'io la possa mirar contenta e lieta.
è d'ogni mio desir bersaglio e meta,
Ritorna al centro ove'l suo moto ha meta
Torna da' giri suoi l'onda inquieta
Dal duro essilio suo contenta e lieta
obligo marital l'altro mi vieta.
dee crudel dimostrarsi o mansueta?
vivrà Dorisbe gloriosa e lieta?
a cui l'onor del tumulo si vieta,
volge e rivolge tacita e secreta;
vassene col favor del'ombra cheta
dono poi ti farà d'una moneta
onde vita trarrai contenta e lieta
Oltre questa virtù rara e secreta
a giovenil desio vecchia discreta.
e, ciò ch'aver non può, contende e vieta
Ma non riposa intanto e non s'acqueta
Trabacca v'ha cui fa di frigia seta
Ei del lavacro uscito, in più secreta
e degli effetti di quel bel pianeta
sen poggia al terzo ciel la coppia lieta,
dala congiunzion d'altro pianeta,
or infausta, or seconda, or trista, or lieta.
mutabile, volubile, inquieta;
Or io ti fo saver che quel pianeta
altra cagion, che penetrar si vieta
Egli è dunque da dir che più secreta
a sì tardo cursor sì eccelsa meta.
So ben che senza te toccar si vieta
s'angusta fossa ale fatiche è meta?
Che val tanto sudar, gente inquieta,
qua vienne, ove leggiadra e mansueta
deh! vienne al'ombra orché'l maggior pianeta
- Lilla (dicea) che sì fastosa e lieta
Ei, seben non è cigno, è tal poeta
potrà vita menar franca e quieta,
Solo in quell'isoletta amena e lieta,
d'ogni mortal benefattor pianeta,
da cui nasce gentil fiamma secreta,
Lumiera bella, che con luce lieta
'Servo fugace ricettar si vieta'.
ala motrice del gentil pianeta,
l'appare in vista umana e mansueta,
senon ch'un drappo d'amariglia seta
In cima al capo e'nsu la fronte lieta,
Già già stende la man superba e lieta,
tanto è vicina la prefissa meta.
Lassa, non più del ciel chiaro pianeta,
non sarò più la dea ridente e lieta
Questo mio cinto, ch'ogni sdegno acqueta,
sacerdote di Libero e poeta,
cerchia, deposta ogni sembianza lieta;
degna non pur d'arcier ma di poeta,
attorta a un cordoncel di verde seta.
l'ultimo grado in accertar la meta,
la festa sua sì dilettosa e lieta,
macchi di sangue e gliel contende e vieta.
Bella è la vista a meraviglia e lieta,
Chi scopre nel vestir gioia secreta,
Chi cifra ha d'or su l'armi e chi di seta,
né del'Imavo l'arrestò la meta
né'l freddo Tanai che quel passo vieta
Hanno di vita lagrimosa, o lieta
Nulla temer, nulla sperar si vieta.
Timor Sultana, e lo sperar le vieta:
Non si cela ad altrui ventura lieta;
La perduta tra 'l gioco aurea moneta
La perduta nel gioco aurea moneta
Con acuto epigramma il tuo poeta
ala motrice del gentil pianeta,
Servo fugace ricettar si vieta.
Lumiera bella, che con luce lieta
da cui nasce gentil fiamma secreta,
potrà vita menar franca e quieta,
Ei, seben non è cigno, è tal poeta
Lilla che sì fastosa e lieta
qua vienne, ove leggiadra e mansueta
Che val tanto sudar, gente inquieta,
So ben che senza te toccar si vieta
Egli è dunque da dir che più secreta
altra cagion, che penetrar si vieta
Or io ti fo saver che quel pianeta
dala congiunzion d'altro pianeta,
Trabacca v'ha cui fa di frigia seta
Oltre questa virtù rara e secreta
onde vita trarrai contenta e lieta
vassene col favor del'ombra cheta
volge e rivolge tacita e secreta;
vivrà Dorisbe gloriosa e lieta?
dee crudel dimostrarsi o mansueta?
obligo marital l'altro mi vieta.
Dal duro essilio suo contenta e lieta
Torna da' giri suoi l'onda inquieta
ch'io la possa mirar contenta e lieta.
Seguono ingiuriosi al gran pianeta
nela cui luce amorosetta e lieta
Smarrita ale sue tende e poco lieta
Ma finché fusse il principal pianeta
senon ch'un drappo d'amariglia seta
In cima al capo e'nsu la fronte lieta,
Già già stende la man superba e lieta,
tanto è vicina la prefissa meta.
non sarò più la dea ridente e lieta
cerchia, deposta ogni sembianza lieta;
degna non pur d'arcier ma di poeta,
attorta a un cordoncel di verde seta.
la festa sua sì dilettosa e lieta,
Chi scopre nel vestir gioia secreta,
né del'Imavo l'arrestò la meta
né'l freddo Tanai che quel passo vieta
Frenan taluni o schivano la meta
Arde men tetra un feral cometa
Giugner senza contrasto all'alta meta
Ove repente s'affrettâr con lieta
Le corna indora il mattutin pianeta;
Il saper c'interdice, un ben ci vieta,
Per mano egli la prende, e sovra lieta
Conformi cose in amistà segreta
Che gonfia il viso, che par la cometa.
fu tatto a Daniel che fu profeta.
ché nessun cittadin questo gli vieta.
perché sapeva ogni cosa secreta.
Et al secondo l'anima inquieta
Come volse del conte il mal pianeta,
Partesi ella da poi contenta et lieta
Di sella et briglia copertate a seta,
Mostrò la faccia rubiconda et lieta
La donna sola con la mente cheta;
Comincia a rimirar tutta inquieta
Mi diedi in preda volontieri, et lieta
Ne fui fin che la cosa fu secreta.
Vede il tempo opportun, la gente queta
Si risente ella et si dimostra lieta,
Tocca il pastor già basso, ella nol vieta
Del refe ch'è sottil come una seta,
Che mi costar tre picciol di moneta;
Che non ti lascerà mai star secreta,
fa di temerlo. Allor furtiva e queta
chieggo, e fiero mi levo, e la discreta
carità degli amici indarno il vieta.
co' numeri frenò la via segreta,
Questi dal centro del maggior pianeta
par ch'ogni stella per lo ciel ripeta.
le vicende veder di quel pianeta
mi fean poc'anzi abbandonar la lieta
fu dolce e prima del mio vol la meta.
tal si fece Lorenzo, mansueta
Ma col cenno del capo il fier poeta
de' bollenti precordii in parte acqueta.
Giovinetti d'Esperia. Era più lieta
sì come ancora a lui, la guerra vieta:
e che rado smarrì la dritta meta;
ove la gente sua dubbiosa e lieta
il volere e l'andar tacito acqueta,
che 'l disegnato onor chi può gli vieta.
schiera di cavalier che 'n vista lieta
Così dicendo allora il gran profeta
et io quanto esser puosse di ciò lieta
e volando ove l'aria è più quieta,
E con quei pochi ancor rendevi queta
e tutto il regno mio, che 'n te s'acqueta,
or non tentar, che morte acerba mieta
e perché è già vicin molto alla meta,
il sollecito andar non gli si vieta.
vestite già de' raggi del pianeta
la notte ch'i' passai con tanta pieta.
sembianz' avevan né trista né lieta.
con l'altre prime creature lieta
Or discendiamo omai a maggior pieta;
Una montagna v'è che già fu lieta
di Gerïon, trovammoci; e 'l poeta
A la man destra vidi nova pieta,
di che la prima bolgia era repleta.
e guarda ben la mal tolta moneta
E se non fosse ch'ancor lo mi vieta
che tu tenesti ne la vita lieta,
né dolcezza di figlio, né la pieta
lo qual dovea Penelopè far lieta,
con la licenza del dolce poeta,
e vegnonti a pregar», disse 'l poeta:
«O anima che vai per esser lieta
e allor, per ristrignermi al poeta,
che dovria l'uom tener dentro a sua meta.
non so qual fosse più, trïunfa lieta
Sì disse prima; e poi: «Qui non si vieta
Mentre che piena di stupore e lieta
che, saziando di sé, di sé asseta,
per trïunfare o cesare o poeta,
che parturir letizia in su la lieta
peneia, quando alcun di sé asseta.
da indi mi rispuose tanto lieta,
sol quel ch'avemo, e d'altro non ci asseta.
Quivi la donna mia vid' io sì lieta,
che più lucente se ne fé 'l pianeta.
de la fede cristiana, il santo atleta
che, ne la madre, lei fece profeta.
con perpetüa vista e che m'asseta
la voce tua sicura, balda e lieta
induce, falseggiando la moneta,
Lì si vedrà la superbia ch'asseta,
sì che non può soffrir dentro a sua meta.
incominciò, ridendo tanto lieta,
quinci comincia come da sua meta;
sopra drappi di porpora e di seta
col favor de la notte occulta e cheta;
e secreto ridotto ascosa e cheta:
di trasportarmi. Il gran Giove mi vieta
fosti congiunta? Or qual altra piú lieta
di quell'ultima notte che sí lieta
va per la Frigia, glorïosa e lieta
signor, che né vederla, né la pieta
la lugubre e mortifera cometa
mormorando frangea, ma dove cheta
sanguinosa, dannosa e poco lieta
di peregrina porpora e di seta,
La stella di Saturno o sia pianeta
ciò dico, perché officio è del poeta
uomo di Dio, santissimo profeta.
so che 'ntendeti e di ciascun pianeta;
libertà grande, ma poca moneta;
d'ogni nostra vittoria? e che piú 'l vieta?
ogni isola de' Greci a lui sol mieta,
si discioglie nel sonno, o almen s'accheta,
omai nel ciel l'alba aspettata e lieta,
da la soave bocca intenta e cheta;
in quella solitudine secreta
Ma con la faccia baldanzosa e lieta
sorgendo Argante il mormorare accheta.
'Mira come son bella e come lieta,
e fra pochi sedendo a mensa lieta,
ha l'acque sí che i riguardanti asseta;
di tòsco estran malvagità secreta,
inebria l'alma tosto e la fa lieta,
meco venir, chi mi conduce il vieta.
non trova loco, torbida, inquieta;
Tornò sereno il cielo e l'aura cheta,
non d'incanti terribile né lieta,
Ritenta il vincitor s'altro piú vieta
E ben la fuga di costei secreta
Tisaferno seguia, ma l'altro il vieta.
de le vittorie? e chi 'l ritarda, o 'l vieta?
e fa che la Sicilia a lui sol mieta,
omai l'aurora rugiadosa e lieta,
a la cittá ch'è quasi eccelsa meta.
e tien la fraude sua nel cor secreta,
piú ch'in guisa mortale adorna e lieta.
l'alta selva facendo ombrosa e lieta.
ma con la faccia baldanzosa il vieta
il fonte, e 'l rio che i riguardanti asseta;
di tosco micidial forza secreta:
e inebria l'alma, e lei fa vaga e lieta:
piú che da foco, e da virtú secreta
d'augel che nuncio sia del gran pianeta.
meco venir: chi mi conduce il vieta.
che l'anima di morte ancor fa lieta.
- Mira come son bella e come lieta,
tutti condusse a la magion secreta.
la morte accusa, e chi 'l morir gli vieta.
Tornò sereno il cielo e l'aura cheta,
non d'incanti terribile né lieta,
Ritenta il vincitor s'altro piú vieta
s'affretta e sferza intorno a l'alta meta,
io torno ove il riposo altri non vieta
La perduta nel gioco aurea moneta
Già i riti volge del bel mondo; e lieta
Con acuto epigramma il tuo poeta
Le ombre una volta avea l'aureo pianeta
Sparse le rose, e già sull'onda cheta
E duo legni venian cui l'aura lieta
Gioventù li saluta in voce lieta.
L'astro minore, onde soave e cheta
Già cinque volte intero al suo pianeta
E voce dalla gabbia ascoltiam lieta:
L'anno, e sorgeane alfin la notte lieta,
Mentre questa si fea più bruna e cheta,
Guidasse a me de' miei desir la meta;
Non sorga voce di divin poeta;
Chè qui l'aura febea spirar pur lieta
Gli occhi, ed a Noto vien ridente e lieta,
Ed i furori il bel riso n'accheta;
Che, quasi auretta sia tranquilla e cheta,
Nè de' miei mali esser dovea la meta,
Ma nè amico favor, nè fronde lieta
E mentre io pur credea che a me poeta
Si riflette così la luce lieta,
Altrove riprodurre il bel pianeta;
Che a questi miei nocchier ridente e lieta
Ritornando offrirò sull'onda cheta.
Queste ed altre verranno a così lieta
E delle belle imprese a lor fian meta
Che a tornarsene a Lui candida e lieta,
Del bel sangue dovea tinger la meta.
E su quant'altre vantar possa, lieta
Di ricche vene d'ôr, di molle seta.
Promettono un percorso ed una meta
Sembrava addirittura più concreta
Che sempre mostra, molto mansueta
In quella notte poco consueta
La torpida ironia di stare a dieta
Una sostanza assai poco concreta
Così la gente affama e pure asseta
Che dei tiranni le giornate allieta
Vorresti farci su qualche moneta?
Gli endecasillabi? È roba desueta!
Sicuro? Guarda che è una brutta meta,
ma veramente vuoi fare il poeta?
ma ho scoperto di essere un poeta.
Così oggi la storia si completa:
un obiettivo e senza una meta
uno come lui, alla sua età,
ed è assurdo: nessuno te lo vieta.
invece, qui su Facebook, sei poeta,
ti senti un grande critico ed esteta
Con l'agilità d'un analfabeta
deve intraprendere la società?
che dell'iliaco muro oggi è decreta
Con essi di Trezene e della lieta
al re de' Licii appresentossi, e lieta
riferisca la mente, e una discreta
Né già questi il vedean, ché agli occhi il vieta
Volâr, ciò detto, alla prefissa meta.
Or poiché il fato riveder mi vieta
armi: e che d'armi or io mi cinga il vieta
donzella a chi primier tocca la meta,
Sii dunque saggio e cauto. Ove la meta
girar primiere le vid'io la meta;
e del corso pedestre a te si vieta
ché del rivale la gran forza il vieta.
riga alle mosse, additò lor la meta
Telemaco a corcarsi, ove secreta
De' Feáci, che il fato a lui per meta
Tenne verso la reggia, e alla secreta
Ma la fanciulla il piede alla secreta
La tua penetrerò stanza secreta,
Io stessa gli recai dalla secreta
Ché legge a tutto stabilîro e meta
E di percossa tal diede al profeta
stette ascoltando il Maganzese cheta;
nel viso si mostrò più che mai lieta:
turbossi tutta d'amorosa pieta;
di terso avorio era la fronte lieta,
che lo spazio finia con giusta meta.
dopo gran spazio pose alcuna meta,
ormai ch'in casa era ogni cosa cheta,
e tacita n'andò per via secreta
dove eran l'ossa di Merlin profeta,
che 'l freddo marmo si movesse a pieta;
l'alta necessità la vita lieta,
che la diversa religion ci vieta;
avea di far la nostra vita lieta.
con gente armata una galea secreta,
di belle donne et amorose lieta,
e com'era ogni tempo consueta
che la pratica fu tanto secreta,
se Tebe fece Ercole e Bacco lieta,
né questa isola avrà da starsi cheta,
Dicea Sobrin: - Che più vittoria lieta,
Questo contento il viver tuo gli vieta:
Il mio voler cercare oltre alla meta
Di ciò Melissa fu a principio lieta:
per la città, pur non è a lui segreta.
la qual fruir tanto suo ben gli vieta,
piangea i suoi casi in camera segreta,
per più d'un messo la novella lieta:
prima il dolor, fu tratto da la pieta,
ch'i' pur non ebbi anchor, non dirò lieta,
né per volger di ciel né di pianeta.
par che si disconvenga, et però lieta
ma poi vostro destino a voi pur vieta
volga la vista disïosa et lieta,
ad alta voce, e 'n vista asciutta et lieta,
là dove Apollo diventò profeta,
Fiorenza avria forse oggi il suo poeta,
de l'humor di quel sasso, altro pianeta
conven ch'i' segua, et del mio campo mieta
e 'n aspetto pensoso anima lieta
raccolto à 'n questa donna il suo pianeta,
ch'è da stanchar ogni divin poeta.
ché dove, del mal suo qua giú sí lieta,
cerdea mostrarte; et qual fero pianeta
Chi 'nnanzi tempo mi t'asconde et vieta,
come persona libera e discreta. -
ché da pagar non aveva moneta,
questo gli fa tener la bocca cheta:
venne coperto d'arme, e poi di seta
come 'l sol fra le stelle o la cometa.
disse: «Costui persona par discreta:
ch'a un balcon con un laccio di seta
s'impiccò in una camera segreta;
è più senno tener la lingua cheta,
ma s'io non ho gabbato il bel pianeta
come piace a Chi fece quel pianeta,
dove l'anima tua fia sempre lieta,
perché tu se' di Dio nel mondo atleta,
Non sarà Francia mai sì bella o lieta
o per corso di stelle o di pianeta.
ch'io non son buon pastor, non che poeta;
in questa parte del nostro pianeta,
di politici vermi. Per la dieta
di pulcini dorati, si racqueta,
Son salda come marmo: il mio pianeta
gli fa dar l'istruzione più completa
Voglio montare bene questo atleta
Così dal fumo all'asfissia completa
sarà solo un vagare senza meta;
e meraviglia, come una cometa.
ed io so troppo bene quanto inquieta
con noi, miseri esseri di creta;
In ferità ti dico che il poeta
Vuol dire allora ch'era mansueta
Non crederò mai più a nessun profeta,
il Cardinale Winchester lo vieta.
E ch'essa splenda come una cometa
Di questi schiavi vestiti di seta
che lo tien separato dalla meta,
può farci andare al di là della meta,
Sono Cinna il poeta, io, il poeta!
In Inghilterra ha corso una moneta
accetterai le uova per moneta?
che avventurarsi senza alcuna meta
può venir fuori insieme alla moneta.
perché sa il cielo quanto sarei lieta
una crostata, un timballo di seta,
ti spacco quella tua zucca faceta
nel suo negozio a mostrarmi la seta
Vado a comprare per questo la seta.
No, grazie. La mia fretta me lo vieta.
come se qualche maligno pianeta
Il mio viaggio è finito; qui è la meta
Il più mencio, grinzoso anacoreta,
Allora sia l'onore la mia meta.
ed acquistate, a suon di vil moneta,
Non mi predisse forse quel profeta
di mia sorella, e mi stimo moneta
all'influenza di qualche pianeta!
sino all'estremo lembo del pianeta
Ne ho intenzione, se Dio non lo vieta.
dei miei pensieri, oracolo, profeta,
Che altro è più? Una follia segreta,
dammele almeno con la faccia lieta;
Dov'è? Che fa la mia sposa segreta?
di un diverso metallo dalla creta.
quella bestia ti conierà moneta.
proprio come descrive qui il poeta,
ch'è scala ad ogni più elevata meta,
Possa tu riuscir sì buon profeta!
Ci sarà qualche verso di poeta
Sono un profeta, signora, un profeta
solo ad ogni passaggio di cometa
che m'ha ingannato da ambiguo profeta.
lei de l'eternità felice e lieta.
il sol non stabilì l'eccelsa meta,
l'altezza e 'l fondo; e por costante meta
l'onde, fervide dianzi, appiana e queta,
tante e sì varie di virtù secreta
la primavera verdeggiante e lieta
un piccol sasso entro vi getta, e vieta
con le fervide ruote a l'alta meta
ed a quell'umil sofferenza e queta
cui Roma vide trionfante e lieta
un'umil pecorella e mansueta.
Ma già vicino a l'alta e nobil meta,
o ne la sfera del sovran pianeta,
di sue ghirlande va superba e lieta.
non chiese lor qual del cammin la meta
d'Ebro, che il fato non prevede: lieta
in parte più remota e più segreta
e a lui ferîr gli orecchi, e di segreta
il prestar fede persuade e vieta.
Già già d'andar non nega, e non gliel vieta
ma lo scettro interpone Adrasto, e 'l vieta:
Nè già di poco o con incerta meta
Già già Partenopeo giunge a la meta:
chè di Re moglie, e baldanzosa e lieta
Ecco il Nume, ecco il Nume a voi lo vieta.
Tu pon modo al timor, e a quel t'accheta
l'onor del rogo, e imperïoso vieta
Invisibili entrâr per l'aria cheta,
dopo l'aspra procella il mare accheta
invan tentan svelare: Apollo il vieta;