Rime di 'ace'

Trovate 112 rime per ace

ace
brace
cace
crace
dace
face
pace
piace
space
spiace
tace
trace
addace
aldace
antrace
audace
backspace
batrace
bevace
bibace
borace
capace
cloace
compiace
cordace
dicace
edace
fallace
ferace
fliace
fornace
fugace
furace
greenpeace
imbrace
loquace
lumace
macace
marace
mendace
minace
mordace
nidiace
nugace
orbace
palace
penace
pennace
pinace
platace
predace
procace
pugnace
rapace
ripiace
sagace
salace
scompiace
seguace
selace
soggiace
spiccace
spinace
storace
tenace
torace
triace
verace
versace
vivace
vorace
calzabrace
carapace
contumace
doubleface
efficace
falsabrace
idrotorace
incapace
litantrace
malferace
otriace
parabrace
pastinace
perspicace
pertinace
pervicace
piotorace
portulace
protorace
sanderace
tacamace
teriace
tirabrace
tracapace
ubriace
utriace
autocompiace
capotorace
emotorace
idrotorace
inefficace
mesotorace
metatorace
nomofilace
pneumotorace
superloquace
cefalotorace
idropneumotorace
piopneumotorace
idropneumotorace
piopneumotorace

500 endecasillabi classici rimano con ace:
darti con più ragion conforto e pace.
potresti almen di quest'oltraggio audace
Visita Citno d'ogni fior ferace
l'una a morbo mortal mai non soggiace,
Del vago corso al'impeto fugace
che nela sua tornò forma verace;
dela non sua sembianza il vel fallace,
inganna altrui con abito mendace,
qual regnator leggittimo e verace?
ruba i tesori con la man rapace?
e fatale e divina è tanto audace
più gentilezza che beltà ne piace.
o il bel fanciul dal'arco e dala face.
così ne vien sovr'ogni merto audace
vigila ingegno arguto e cor vivace.
e tra cupi pensier immerso tace,
già duce in guerra, or consigliero in pace.
A piè gli ferve inestinguibil face,
che come suole acciar sasso rapace
Havvi sculto d'Amor non men vivace
Così favella e la ribacia e tace
Guardimi il ciel ch'io di disdirti audace
Pur voler mi convien ciò ch'a te piace,
- Io son d'Adone ed esser sua mi piace,
Ciò si tacque al principio e quei che tace
- Quest'argomento è debile e fallace
ti farà pur piacer quelch'altrui piace. -
bench'occulta virtù d'erba efficace
provar pria di ciascuna il core audace.
al consorzio real, ma si compiace
s'abbandona d'angoscia e geme e tace
raggio più mai dela diurna face. -
per cui languir, per cui morir mi piace,
n'impetrar meglio e parentela e pace.
e con parlar facondo ed efficace
se pastore o bifolco anco mi piace?
china alquanto e s'arresta e pensa e tace,
filosofar co' miei pensier mi piace
non vo però senza conforto e pace.
dura del ciel necessità mi face;
segni d'ira arrogante e pertinace:
dal ciel aspetta, e l'insolenza audace.
temerari superbi! a cui soggiace
né riposa la man né l'arco tace.
né qui s'affrena ancor l'animo audace
le rapine rapia fiamma predace.
Ardea la torre e delo stuol rapace
Ch'ei fusse in preda alo squadron rapace
N'era Orgonte l'autor, d'Adon seguace
Seben solea Furcillo esser mendace
attizzata da lui la sua fornace,
d'ogni fraude in tai casi esser capace.
far nel suo core impression tenace,
l'inganno è però tal ch'agli occhi piace,
e benché sappia esser beltà fallace,
gli fa chiaro veder l'arte fallace.
Poi dela gemma adultera e mendace
e come dando il vento ala fornace
in qual modo, arrestando il piè fugace,
Ti scoprirà l'occulta arte verace
ch'esce dritto ala stanza ov'egli giace.
assalire il nemico e chieder pace?
dal notturno letargo il mondo tace
dela nobil vergogna il fren tenace,
inchina a terra i vaghi lumi e tace.
veste di fina porpora vivace
tiene o lamina o libro o verga o face.
Ciascuno in man con un parlar che tace
siché la gleba fertile e vivace
dele stelle e del sol vie più efficace
In quel terren che forse è più ferace
al'alterazioni anco soggiace.
d'ogni accidente e passion capace,
sempre dispor. - Così le parla e tace.
potrai del mio voler come ti piace
né gli par poco se n'ottien la pace
tutto confuso la rimira e tace.
la baldanzosa adultera sagace,
fu senza rabbia a tollerar capace.
né cotanta in altrui quiete e pace
qual forza avrà giamai sinistra face?
inevitabilmente anco efficace:
facoltà temeraria, arte fallace.
di quella sfera rapida e rapace,
che'l tratto lieve e l'impeto fugace
Qual sì veloce fia pensiero audace?
sarò, lodando lei, sempre verace.
sebene il falso al ver mescer mi piace,
l'animo suo tranquillo ha sempre pace.
agli assalti de' venti il mare soggiace,
Garrulo nume e spirito loquace,
né riposa giamai, né giamai tace,
Del'umane memorie ombra seguace,
arde in sì puro incendio e sì vivace
Né foco in fiamma, né favilla in face,
Questo è quel lume ch'innamora e piace,
O letizia, o delizia, o vita, o pace
Mira colà dela sua bella face
vince, trionfa e, con la man rapace
arbitro dela guerra e dela pace.
risguarda in riva al Po come si face
perdonando il fallir, dona la pace.
ed al popol fellone e contumace
nel cor che nel'artiglio aver le piace;
lo smerlo ingordo o'l peregrin rapace;
da' cui rostri s'apprende amore e pace
E qui scioglie un sospiro e pensa e tace.
Ma che? fiero destin, perfido trace... -
Germoglieran dal cenere che giace
chiuderà Giano ed aprirà la Pace
Pur deposto talor l'impeto audace
O di quest'animal vie più fugace,
del tuo vivaio entro l'umor vivace
Tua sarà se l'accetti e se ti piace
le disperse del mar l'onda rapace,
le caute orecchie al'armonia tenace,
di là passando il peregrin sagace,
la dea bella imitando il vento tace,
sempre ha lo stagno inalterabil pace.
e forma un semicircolo capace,
rincresparla t'insegni Amor sagace.
coda guizzar di rondine fugace.
forse imitar la vipera ti spiace,
Teco insu l'ora dela prima face
Ritardato piacer, portalo in pace,
Quivi de' detti estremi ombra seguace
d'abitar, fatta voce, or si compiace
Quinci, penso, adivien che la loquace
ogni guerra d'amor termina in pace.
averti scorto, o bell'Adon, mi piace.
disse là giunto il messaggier sagace)
noi teme meno, anzi d'altrui predace,
ale forze d'Amor vinto soggiace.
gli fa l'armi cader, gelar la face.
sol dolcezza, piacer, conforto e pace,
prender per l'aria Cloride fugace,
fu già d'Etna tessuta ala fornace,
l'arredo indissolubile e tenace,
che per rispetto o per timor non tace
sapendo per natura esser loquace
Ma costoro ch'io dico, iquali in pace
Egli è ben ver che'l suono è sì efficace
né trova altro refugio ed altra pace
Piace a ciascun, ma più ch'agli altri piace
componendogli insieme amica Pace
vibrando ella la falce egli la face.
volto a schernirla, il garruletto audace,
Indiscreto furor, tarlo mordace,
Astuto uccellator, mago sagace,
Consiglier disleal, guida fallace,
per maggior guerra mia, dargli la pace.
- Piace (risponde) a me, poich'a te piace,
S'allarga l'aria in un seren vivace
fan maritate con l'umor ferace,
Ciò fatto, ei precursore, ella seguace,
la bella di Peneo figlia fugace.
Ecco gl'incende il cor d'ardente face
la trutta pigra e'l carpion fugace,
anitra opima o foliga loquace;
chi nel margo palustre, ove si giace,
la man di neve al foco suo vivace
freno al garrir, novellator loquace.
del sommo Giove il messaggier sagace
i cani la volante ombra fugace.
lo stuol de' servi il vago augel rapace.
ch'imprigiona e lusinga e noce e piace.
tesson legame al cor dolce e tenace
onde d'atra caligine tenace
indi il pensier le riuscì fallace,
E taccio come poi le venne audace
eh'l mondo tutto a biasmo suo non tace.
conchiude alfine il relator loquace
a punir di costei l'insania audace,
dove mai non si gode ora di pace.
e di troppo aver visto anco ne spiace.
e la vostra vecchiezza e la mia pace.
offendendo con doglia inefficace
è l'umano saver poco capace,
ma convien, figlia mia, darsene pace.
così di noi disporre or si compiace,
io ti farò.' Qui tronca i detti e tace.
Stolta del'alte dive emula audace,
l'orbo fanciul, che sonnacchioso giace;
come per custodir l'arco e la face.
quasi dormendo si riposa in pace.
e le gote e le labra. - E qui si tace.
quant'ornerà del tuo color vivace
quivi gli scorse e chiuse Amor sagace,
smilace spina o quercia edra seguace.
l'aventurosa coppia e sì tenace,
d'amor, non è d'avicinarsi audace,
l'anima omai depositar mi piace;
che'n sì degn'opra è d'ubbidirvi audace.
e l'ardir dela man prendete in pace,
e sopisce i pensier sonno tenace,
e ripercossa dal'estiva face
dal sol difenda il giovane che giace,
ahi! qual ardor che mi consuma e piace?
figlio ingrato e crudel, figlio fallace!
che scorgerlo ben può, sì presso ei giace,
Come sei sì protervo e tanto audace,
ch'esser tra noi non deggia altro che pace,
d'alquanto divisar pur si compiace.
ricovra agli antri suoi l'aura fugace.
e mal secura dal'eterna face
e di Frigia e di Lidia or stanno in pace,
il gran regno paterno è ben capace.
né di scettri novelli uopo ti face,
dolce velen ch'uccide e non dispiace.
licore insidioso, esca fallace,
suol tra' rami scherzar spirto fugace,
sparge e'nvola volando aura predace:
nutre di puro umor vena vivace,
e sciolto il freno al'insolenza audace,
altro ardor più cocente ha la mia face. -
soggiunge poscia: - In questa tua fornace
più ch'aspro scoglio e più che mar vorace
ch'osasti la tranquilla antica pace
O stolto quanto industre, o troppo audace
Cipro di tanto ben non è capace
e'l mio crudo figliol troppo è sagace.
di queste valli, in grembo al'erba giace
lasciate, o Muse. Amor, spegni la face.
sbranato da cinghial crudo e vorace.
O troppo dele fere aspro seguace
quant'era il meglio tuo startene in pace
Or il trofeo dela tua caccia audace
Morte, o del'inferno arpia rapace,
qualunqu'altro ladron rubando tace
tu di tue prede alteramente audace
Di nettare purpureo urna capace
Amor, ch'è nudo e fuorché strali e face
preso ala rete sua dura e tenace
che felice riposa e lieto giace
maggior che tu non hai quiete e pace.
le fiamme e i dardi miei, l'arco e la face,
La scelerata allor ninfa loquace
io dico Aurilla che la lingua audace
pentita anch'ella e non trovando pace
O se il giudicio mio non è fallace,
sarà, benché non porti arco né face,
ma, scusimi la dea, sia con sua pace,
questa, ch'al mio fedel cotanto piace
e so ch'è del suo cor nodo tenace.
Il mio gran padre in arboscel ferace
e del volto, che già fu sì vivace,
e fa che'l succo tuo dolce e mordace
uom sì cauto, sì scaltro e sì sagace?
l'insidioso ingannator fugace?
gli palpa il tergo e quei camina e tace.
e, spiegato per l'onde il volo audace,
senza spavento alcun, passino in pace.
perduto ogni suo bene, ogni sua pace,
del sol la luce; e cieco esser mi piace
ch'ei lo disprezzi e tanto ardir gli spiace,
fa lega per punir l'insania audace:
per far guerra maggior fa seco pace,
Due volte a piombo il trae l'onda vorace,
sorge due volte ed ala terza giace.
ripiegato in mezz'arco, un'arca giace,
piangente e'n atto d'ammorzar la face.
per esser d'un cadavere capace;
chi superbo cervier dal bosco trace,
chi di Scizia il crudel grifo rapace.
conduce alano altier, molosso audace,
Di rigid'osso è il mio che pertinace
Questo adoprar sogl'io perché ferace
Ma se'l discior quell'animal fugace
Absinzia cruda, Antifila sagace,
Lesbia ritrosa, Testili fugace,
Qual Tizio fuor dela prigion tenace
se l'augel che famelico e mordace
da' nove campi ove disteso ei giace
il buon Corimbo allor si drizza e tace.
indomito di cor, di spirto audace,
di polpe asciutto e d'animo vivace.
par fischi e spiri fuor fiamma vivace
del'ampia gola il baratro vorace.
Intanto al popol falso e contumace
e dopo lungo assedio e pertinace
quindi con la vittoria e con la pace
Che la fama quaggiù spesso è verace,
Colà presuma, e perturbar mia pace,
Poi che de l'armi sue tanto è seguace;
Quasi infinito, al cui voler soggiace?
Le salme accoppia, e coll'ardente face
Vittima degna, al giovine seguace
Segnò di lieve nota: ed egli audace
Tal tu il sermone altrui volgi sagace
Gir serpendo nei cori; e con fallace
Oh quante volte a cavalier sagace
Vittima degna, al giovane seguace
Segnò di lieve nota: e questi audace
Tal tu il sermone altrui volgi sagace
Tutta la mensa al tuo poggiare audace.
Gir serpendo ne' cori; e con fallace
Accumulate a te mirar vi piace
Degna superbia in cor ti bolle; e face
Povero Cavalier, nobil, verace,
Prendi la qual piú ti piace; -
I' vogli'arme piú verace. -
ch'osasti la tranquilla antica pace
nutre di puro umor vena vivace,
sparge e'nvola volando aura predace:
suol tra' rami scherzar spirto fugace,
licore insidioso, esca fallace,
dolce velen ch'uccide e non dispiace.
né di scettri novelli uopo ti face,
il gran regno paterno è ben capace.
ricovra agli antri suoi l'aura fugace.
Come sei sì protervo e tanto audace,
dal sol difenda il giovane che giace,
smilace spina o quercia edra seguace.
quivi gli scorse e chiuse Amor sagace,
quant'ornerà del tuo color vivace
quasi dormendo si riposa in pace.
come per custodir l'arco e la face.
Stolta del'alte dive emula audace,
io ti farò. Qui tronca i detti e tace.
ma convien, figlia mia, darsene pace.
offendendo con doglia inefficace
dove mai non si gode ora di pace.
conchiude alfine il relator loquace
indi il pensier le riuscì fallace,
tesson legame al cor dolce e tenace
del sommo Giove il messaggier sagace
freno al garrir, novellator loquace.
la man di neve al foco suo vivace
chi nel margo palustre, ove si giace,
anitra opima o foliga loquace;
la trutta pigra e'l carpion fugace,
Ecco gl'incende il cor d'ardente face
la bella di Peneo figlia fugace.
fan maritate con l'umor ferace,
Piace a me, poich'a te piace,
Consiglier disleal, guida fallace,
Astuto uccellator, mago sagace,
Indiscreto furor, tarlo mordace,
vibrando ella la falce egli la face.
né trova altro refugio ed altra pace
sapendo per natura esser loquace
che per rispetto o per timor non tace
fu già d'Etna tessuta ala fornace,
prender per l'aria Cloride fugace,
sol dolcezza, piacer, conforto e pace,
gli fa l'armi cader, gelar la face.
ale forze d'Amor vinto soggiace.
noi teme meno, anzi d'altrui predace,
disse là giunto il messaggier sagace)
averti scorto, o bell'Adon, mi piace.
ogni guerra d'amor termina in pace.
Quivi de' detti estremi ombra seguace
Ritardato piacer, portalo in pace,
Teco insu l'ora dela prima face
forse imitar la vipera ti spiace,
coda guizzar di rondine fugace.
rincresparla t'insegni Amor sagace.
sempre ha lo stagno inalterabil pace.
la dea bella imitando il vento tace,
di là passando il peregrin sagace,
le caute orecchie al'armonia tenace,
le disperse del mar l'onda rapace,
Tua sarà se l'accetti e se ti piace
del tuo vivaio entro l'umor vivace
Pur deposto talor l'impeto audace
Germoglieran dal cenere che giace
da' cui rostri s'apprende amore e pace
lo smerlo ingordo o'l peregrin rapace;
ed al popol fellone e contumace
perdonando il fallir, dona la pace.
risguarda in riva al Po come si face
arbitro dela guerra e dela pace.
vince, trionfa e, con la man rapace
Né foco in fiamma, né favilla in face,
arde in sì puro incendio e sì vivace
Del'umane memorie ombra seguace,
né riposa giamai, né giamai tace,
Garrulo nume e spirito loquace,
sarò, lodando lei, sempre verace.
Qual sì veloce fia pensiero audace?
che'l tratto lieve e l'impeto fugace
di quella sfera rapida e rapace,
facoltà temeraria, arte fallace.
inevitabilmente anco efficace:
qual forza avrà giamai sinistra face?
né cotanta in altrui quiete e pace
fu senza rabbia a tollerar capace.
la baldanzosa adultera sagace,
tutto confuso la rimira e tace.
né gli par poco se n'ottien la pace
potrai del mio voler come ti piace
sempre dispor. - Così le parla e tace.
dele stelle e del sol vie più efficace
siché la gleba fertile e vivace
Ciascuno in man con un parlar che tace
tiene o lamina o libro o verga o face.
inchina a terra i vaghi lumi e tace.
dela nobil vergogna il fren tenace,
dal notturno letargo il mondo tace
assalire il nemico e chieder pace?
Ti scoprirà l'occulta arte verace
Poi dela gemma adultera e mendace
gli fa chiaro veder l'arte fallace.
far nel suo core impression tenace,
attizzata da lui la sua fornace,
Seben solea Furcillo esser mendace
Ardea la torre e delo stuol rapace
le rapine rapia fiamma predace.
né qui s'affrena ancor l'animo audace
né riposa la man né l'arco tace.
temerari superbi! a cui soggiace
segni d'ira arrogante e pertinace:
dura del ciel necessità mi face;
non vo però senza conforto e pace.
filosofar co' miei pensier mi piace
se pastore o bifolco anco mi piace?
raggio più mai dela diurna face. -
bench'occulta virtù d'erba efficace
Quest'argomento è debile e fallace
Io son d'Adone ed esser sua mi piace,
Così favella e la ribacia e tace
Havvi sculto d'Amor non men vivace
che come suole acciar sasso rapace
vigila ingegno arguto e cor vivace.
così ne vien sovr'ogni merto audace
più gentilezza che beltà ne piace.
ruba i tesori con la man rapace?
qual regnator leggittimo e verace?
inganna altrui con abito mendace,
dela non sua sembianza il vel fallace,
che nela sua tornò forma verace;
Del vago corso al'impeto fugace
Visita Citno d'ogni fior ferace
darti con più ragion conforto e pace.
Cipro di tanto ben non è capace
sbranato da cinghial crudo e vorace.
Or il trofeo dela tua caccia audace
Morte, o del'inferno arpia rapace,
qualunqu'altro ladron rubando tace
tu di tue prede alteramente audace
Di nettare purpureo urna capace
preso ala rete sua dura e tenace
che felice riposa e lieto giace
maggior che tu non hai quiete e pace.
La scelerata allor ninfa loquace
io dico Aurilla che la lingua audace
pentita anch'ella e non trovando pace
sarà, benché non porti arco né face,
ma, scusimi la dea, sia con sua pace,
questa, ch'al mio fedel cotanto piace
uom sì cauto, sì scaltro e sì sagace?
senza spavento alcun, passino in pace.
perduto ogni suo bene, ogni sua pace,
fa lega per punir l'insania audace:
per far guerra maggior fa seco pace,
sorge due volte ed ala terza giace.
ripiegato in mezz'arco, un'arca giace,
piangente e'n atto d'ammorzar la face.
per esser d'un cadavere capace;
chi superbo cervier dal bosco trace,
chi di Scizia il crudel grifo rapace.
conduce alano altier, molosso audace,
Di rigid'osso è il mio che pertinace
Questo adoprar sogl'io perché ferace
Ma se'l discior quell'animal fugace
Absinzia cruda, Antifila sagace,
Lesbia ritrosa, Testili fugace,
Qual Tizio fuor dela prigion tenace
se l'augel che famelico e mordace
da' nove campi ove disteso ei giace
indomito di cor, di spirto audace,
di polpe asciutto e d'animo vivace.
par fischi e spiri fuor fiamma vivace
del'ampia gola il baratro vorace.
Intanto al popol falso e contumace
quindi con la vittoria e con la pace
Nè pago ancora di cotanto audace
Il suo dispetto. Quel disegno audace
Così potean, o in sen destar fallace
Ma pien perdono, inalterabil pace
Amor e gioia e veritade e pace.
Di notte senza stelle ognor si giace,
Sagace punitor che a darmi pace
Ei sol per te la sua durevol face
Nuovo mondo a spïar, di cui non tace
Vuol pugnando provar. Contro l'audace
Di te stesso tu sei, tu ch'osi audace
Ah! com'hai tu di quest'eterna pace
Entrambi sien d'eterna gioia e pace.
Unico Figlio, va, per te mi piace
Santo volere e in lor soggiorno pace.
Ma perdonami or tu, se troppo audace
Anzi noi ritrarrem, l'interna pace,
Lor fallo e la temuta onta seguace
Abbandoni il governo: altera, audace
Il tuo sdegno sarà. Di stuol seguace
Io rinnovai. Mesti così, ma in pace
Regi ed eroi bell'ornamento in pace.
Può stabilir la libertà, la pace
Sulla religïon, la fè, la pace