Rime di 'ada'

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ada
bada
biada
brada
cada
dada
giada
grada
guada
nada
piada
prada
rada
scada
spada
strada
suada
vada
abbiada
abrada
accada
agghiada
aggrada
bertrada
civada
contrada
decada
degrada
digrada
dirada
discada
disgrada
dissuada
erada
espada
estrada
evada
gelada
goleada
granada
guastada
hamada
hammada
imbiada
ingrada
instrada
intrada
invada
istrada
jangada
lambada
masnada
neodada
nevada
obbiada
orada
persuada
pervada
polstrada
riaccada
ricada
rivada
rugiada
sagrada
scarpada
sciarada
scuriada
sorrada
velada
alidada
arrugiada
autostrada
barbaiada
battistrada
biodegrada
bosinada
centigrada
disaggrada
enchilada
fuoristrada
intifada
multigrada
paiazada
peverada
plantigrada
portaspada
superstrada
tardigrada
torquemada
anterograda
digitigrada
unguligrada
antiintifada
leccapeverada

500 endecasillabi classici rimano con ada:
e mentre sta pur neghittosa a bada,
ma trattiene il suo corso a mezza strada
Sembri schermendo la spezzata spada
Più che la reggia il bosco e più m'aggrada
A me l'arco e lo stral più che la spada
Altri con l'armi pur seguendo vada
al'uccisor, s'avien ch'alcun ne cada,
Chi di qua, chi di là, sgombra la strada,
E perch'egli più tosto a terra vada,
così ti dica ognun qual'or t'accada
accioché come sempre, o cara spada,
In questo cor malvagio apri la strada
ch'è chiusa ala ragion, s'apra la spada.
Vuolsi in prima pregar; poi quella strada
Fere Armonte il primier, che non vi bada,
che la rupe ne trema e la contrada
Il signor dela ciurma alza la spada
Seguendo il van per non battuta strada
Prende un scelto drappel di sua masnada,
Non molto sta dopo tai detti a bada
Ferma il sole i destrieri ovunque ei vada,
passa le grotta e per la nota strada
Lascia di quella ricca aurea contrada
cader non può, di tradimento cada.
Così talvolta avien che chi di spada
e vince senza sangue e senza spada.
ogni passo è vittoria, ovunque ei vada
l'ira da' cori e dala man la spada.
placa gli animi alteri e fa che cada
forano agevol guado e piana strada.
mar, cielo, inferno al'animosa spada
poi con scene festive il tiene a bada.
Entra il garzon per dilettosa strada
trova fasci di gran, mucchi di biada.
e'nsu la cima dopo l'erta strada
Ch'a questa legge sottogiaccia e cada
ch'a bramar quel piacer, che tanto aggrada,
Non creder tu che libera se n'vada
senza scettro aver vinte e senza spada.
E sì possenti dee vie più m'aggrada
forier del bel mattin spargea la strada
spumante il fren d'ambrosia e di rugiada,
uscito per la lucida contrada
e la guardia s'assegna ad ogni strada,
senza bisogno altrove altri non vada.
son omai chiusi ove'l camin si guada.
Alcun ven'ha che la vital rugiada
e, gustata che l'ha, tanto gli aggrada
che forza è poi che titubando cada
ben degni ch'altri per dubbiosa strada
di là dal mare a conquistargli vada.
e, disprezzando ciò ch'a donna aggrada,
tosto al'elmo s'aventa ed ala spada.
Questo rito seguir dunque m'aggrada
io vo' ch'ogni anno in questa mia contrada
e vo' che vi concorra e che vi vada
qual più per arte o per vaghezza aggrada
del ventaglio, del torchio e dela spada.
che chiunque onor brama in campo vada
a tirar d'armi ed a giocar di spada.
farsi al proprio vantaggio adito e strada.
l'occhio ala mano ed ala man la spada.
inaspettata la percossa cada,
Sdegnar dunque non dei d'oprar la spada
tanto che l'un rimanga e l'altro cada
poich'io ti so ben dir ch'aver m'aggrada
Scettro a scettro congiunto e spada a spada,
scorre di qua di là l'ampia contrada
poi per non star sì lungamente a bada
Indi per l'ampio mar seco sen vada,
Perchè non paventar, ch'Europa cada
Sotto il giusto furor di questa spada?
Sopra i nemici, vincitor tu cada.
Ben stimolato ad affrontarlo vada
Egli trascorse, anzi volò la strada.
Sdegnoso Enrico gli piantò la spada;
Era Telefo altier: stringe la spada,
Ed al rio Turacan rompe la strada.
Che polvere sul pian tosto non cada,
Se la destra di Dio vibra la spada.
Ei parve stella, che per l'aria vada,
Cosparso di pallor bagna la strada
Perchè da solo a sol contra la spada
Nessun più solo ad assalire il vada:
Tinge AMEDEO la formidabil spada.
Sotto buon mietitor casca la biada:
Fiero AMEDEO con la terribil spada.
Chiaro volando il nome suo sen vada,
Onde in cielo a bearsi alma non vada;
Con fervido pensier cerca ogni strada
Fornito il dir, de l'essecrabil spada
Sovra lei s'abbandona, e fa che vada
Esser non può, che d'AMEDEO la spada
Solo sul ponte a la natia contrada
Lui ricerca ogni lancia ed ogni spada,
In duri ceppi, ora ciascun sen vada,
Allunga il braccio, e la temuta spada
Forza è, che l'infelice a terra cada
Ed apriamo a vittoria omai la strada.
Sì la vergine orrenda in varia strada
Ella mira il vibrar de l'aurea spada,
Salta rapido in piè, sfodra la spada,
Che tua nobile vita allor non cada,
Ella, mentre AMEDEO corre la strada,
Ed egli corse ed occupò la strada.
Posto quì fine al dir stringe la spada
Ed eccitando i suoi prende la strada
Toro sembrò, ch'arso d'amor sen vada
Fiero intanto Ottoman per varia strada
Vibra nei Rodïan fulminea spada
Ma ch'a terra disperso il popol cada
Divietato mi sia stringer la spada?
Contra AMEDEO per sanguinosa strada,
Verso l'empio nemico alza la spada.
Tanto non può valer, che giù non cada
Io vorrei l'asta ed adoprar la spada.
Ed a la fuga lor romper la strada.
Non già così, che l'onorata spada
Quando in periglio di macchiarsi cada
Quinci a' trionfi s'aprirà la strada
Se col valor de la tua nobil spada
Al bramato Giordan s'apre la strada?
Et egli corse et occupò la strada.
Di far che a poco a poco di man cada
Al mio giovan eroe cigni la spada
Di far che a poco a poco di man cada
Traditor, poi che t'aggrada
Poi che di tôrmi la vita t'aggrada,
Non creder tu che libera se n'vada
Ch'a questa legge sottogiaccia e cada
trova fasci di gran, mucchi di biada.
Entra il garzon per dilettosa strada
poi con scene festive il tiene a bada.
mar, cielo, inferno al'animosa spada
forano agevol guado e piana strada.
placa gli animi alteri e fa che cada
ogni passo è vittoria, ovunque ei vada
Così talvolta avien che chi di spada
cader non può, di tradimento cada.
passa le grotta e per la nota strada
Non molto sta dopo tai detti a bada
Seguendo il van per non battuta strada
Il signor dela ciurma alza la spada
che la rupe ne trema e la contrada
accioché come sempre, o cara spada,
così ti dica ognun qual'or t'accada
al'uccisor, s'avien ch'alcun ne cada,
Altri con l'armi pur seguendo vada
Sembri schermendo la spezzata spada
senza bisogno altrove altri non vada.
son omai chiusi ove'l camin si guada.
Alcun ven'ha che la vital rugiada
che forza è poi che titubando cada
ben degni ch'altri per dubbiosa strada
di là dal mare a conquistargli vada.
tosto al'elmo s'aventa ed ala spada.
Questo rito seguir dunque m'aggrada
che chiunque onor brama in campo vada
tanto che l'un rimanga e l'altro cada
scorre di qua di là l'ampia contrada
poi per non star sì lungamente a bada
Imitar non possiam, quando ci aggrada,
Per vita do, sulla mia testa cada
Eccomi pronto; al Duce tuo si vada.
Arde la mischia, e di Michel la spada
cosa non regge. Di Satán la spada
Del già commesso mal l'empio non vada
Spavento di Satán, la fera spada.
La brandita di Dio rovente spada
el loppio missono in una guastada
tolson per loro. E al Grasso gli aggrada
Ma rispose colui che se ne vada,
Pietro irato si parte, e senza spada
La mattina seguente nella strada
Traversa il bosco et ariva in su la strada.
Deh non intertenermi, ecco la spada:
Gorante il re Circasso tien a bada;
Quasi di nave in mar, in su la strada.
Entra in la selva il re, lassa la strada
Tagliando i rami con la degna spada.
Poi va pian piano per la stretta strada.
Ch' avean già presa sì vivi la lor strada
Restano i doi storditi in la contrada
Quando vi dissi che provò la spada
Et perch' ei vede ch' in ciò indarno bada,
Aciò che la gran bestia non si vada
Colse di filo l'honorata spada
Con qual dal ciel par che saetta cada;
Tornava il sol per la sua usata strada
Va come rotta sia la forte spada,
Onde qui il lasso finch' altro le accada.
Non ti sarà molesta più mia spada,
Uccidemi poi, va, per la tua spada,
Nel fianco destro l'affilata spada
Che di sangue et di fiece in su la strada
Così convien che quella invida cada,
Et volto al coderon alza la spada
Mena, et la coda salta in su la strada,
Tutto si scuote per non star più a bada,
Ch'uno dei sette capi con la spada
Fa il sir che sanguinoso in terra cada.
Di Galitia Guerin pensa la strada
Dai ladri liberar con la sua spada.
Che li spezzò la lanza e con la spada
Erano scesi per non star a bada.
Ma tanto ben con l'honorata spada
Uscir di schiera over prender la strada
Sl ben costui et sì li tiene a bada,
Più dal timor che dalla crudel spada,
Ch' è ben ragion che con paura cada
Far che tal cosa da Dio solo accada,
Tenendo al fianco l'ociosa spada.
Io ho tre quarti ancor di buona biada,
Faccio ogni pasqua de la peverada,
Ma cresceran da sè, come la biada,
Col far buona cotenna alla rugiada.
fine ai pianti mortali, e della spada
Paghi di sangue chi vuol sangue, e cada;
il sospir, o Signor, ti persuada.
un gran vaso d'argento pien di biada,
perché per suo destrier molto gli aggrada.
perché rodesse e poi d'intorno vada.
Licenziato dal re che se ne vada,
vettorioso tornò a sua contrada.
che ti volessi tenere qui a bada;
Piangendo poi ficcò in terra la spada,
che la mi togli qui, si ch’io non vada
però, s’ io muoio in questa contrada,
Mise mano Gismirante alla spada,
ma per vostra virtù, non colla spada,
non intendo per voi cinger più spada.
e meno il mio servir sempre v'aggrada;
che di far notte e dì ciò che gli aggrada.
dapoi ch'io porto lancia e cingo spada,
ch'accenda chi può far ciò che gli aggrada.
il fren da poi che mal ritruova strada;
il cammin che dee far, né ad altro bada,
Ma questo è quel ch'al gran valore aggrada,
Ora adunque, figliuol, per tale strada
dièvi la lancia allor, cinsi la spada
vince al fin la virtude, e vuol ch'ei vada
per più lodata e più dannosa strada.
e perché il lor voler più ascoso vada
non tengon sempre la madesma strada.
e di sé lasci libera la strada
sì che solo il valor cinga la spada.
E 'l farà veramente, se v'aggrada
sia più nobil che forte, e la sua spada
e che per tal sicura e breve strada,
Pur no 'l difese tanto che la spada
son poste in alto, non facesse strada,
perché Clodin, pensando ch'ella vada
Mentre fa Palamede a gli altri strada
che nacque in Borcheria, dove si vada
pongli su l'elmo la possente spada,
sopra l'osso più curvo che fa strada
in tra gli occhi all'odor che in alto vada;
poi tratta fuor la sua pesante spada
facea col suo valore a gli altri strada.
lasso, gli furo allor, ché l'empia spada
se gli fece nel cor mortale strada.
che chi ha nella vista o lancia o spada,
non può scerner sì ben chi venga o vada.
Tenete pure in man forte la spada
che in simil casi alla medesma strada
ché più perde la vita chi più bada
e tutta l'altra poi l'aguta spada,
ebbe il secondo poi, che vuol che vada
l'incominciata pria mortale strada,
ché per tirar ch'ei fesse allor la spada
di riaverla mai non trovò strada:
perché quel senza scudo e senza spada,
il forte Eretto ha l'elmo su la strada,
pur con l'altro a guardar la fronte bada,
Ma con sommo valor secura strada
sempre ha in danno d'alcun la grave spada
Tosto ch'ei può trovar chi incontra vada
e gli umilia in tal sorte, e gli dirada,
ch'ovunqu'ei muove il piè truova ampia strada;
com'ei senza arrestar, la grave spada
quel pon morto riverso su la strada,
quell'urta col destrier, mentre ch'ei bada
e ch'io dimostri al mondo che mal vada
a chi tanto v'onora, acciò ch'io vada
a i miei ripor nella smarrita strada;
senza impedirlo pur prender la spada;
ov'è 'l dono amoroso che gli aggrada:
intricata convien ch'a terra vada,
onde freddo convien che a terra vada;
e dell'arme al romor sonò la strada.
e per seguir con voi l'usata strada
v'ha troncata così la forte spada.
che spinge innanzi, e con l'invitta spada
ove sta Seguran prende la strada.
e pensa ogn'uom che per ferirlo vada,
e tien lunge al suo mal l'aguta spada.
gente che 'ntra lor due chiude la strada;
di gir volando gli mostrò la strada,
trapassato nel ventre con la spada.
perché possa sentir se questa spada
rivolta in altra parte e in altra strada
l'aspro furor della mortale spada:
ogni buon cavalier la grave spada,
ove spinga il caval, s'apre la strada:
convien per opra lor ch'a morte vada,
ma non gli valse allor contra la spada
ch'abbattuto convien ch'a basso vada
Segue costui per la medesma strada
ma se vorrà di lui schivar la spada,
sicurissima avrà tutt'altra strada.
oltra l'ordin lassù, ma per la strada
che glie mostra miglior contento vada.
Sia del terrestre quanto al fato aggrada,
pur che lo spirto mio per dritta strada
né si possa mai dir che questa spada,
che non senza ragion segue una strada,
col cominciato passo innanzi vada;
ché mal si può avanzar chi altrove bada:
e l'onor si serbò solo, e la spada:
Ettore, che seguìo l'istessa strada.
vostro proprio german, quantunqu'e' vada
senza il qual mai non è dovunqu'e' vada;
s'ei non sia dolce scorta alla sua strada.
render foschi e seren, come gli aggrada:
si dividon fra lor, lassando strada
tutto l'ordin primiero, ivi entro vada.
e sostenendo in man la sacra spada,
ma quando manchi ogni altro, s'al re aggrada,
e risponde: “Tristan, troppo m'aggrada
e di tal nobiltà muover la spada,
però ch'anch'io per la medesma strada,
che addosso al cacciator rabbioso vada,
ov'ei percosse lui drizza la spada:
ratto al greve calar chiude la strada,
di lui quattro figliuoi cingon la spada:
ma per voi dispogliar cercando strada.
ritorni Arturo, allor come gli aggrada
sacratissimo re, la chiara strada
d'insanguinar talor la chiara spada
a cui il nostro morire e l'onta aggrada;
ma sì ben opra anch'ei l'altera spada
che di morti coprìa l'istessa strada.
E così ragionando, con la spada
che quanto può di morti empie la strada,
Non si truova più alcun che innanzi vada,
furiando gli pon la grve spada,
e gli fa rotti andar sopra la strada:
E mentre che Tristan tenendo a bada
a nuovo fosso, che profondo vada
fa che 'l popolo armato, il qual la spada
doppo il qual, se non prima, dalla spada
di trovarne maggior fia fatta strada.
che mai più per Arturo io stringa spada,
sì ch'al cospetto suo chiamato vada:
altra aita procacce, e in altra strada
non mi manca l'ardir di farmi strada
col mio buon Galealto e con la spada.
al minimo guerrier, per fare strada
prende lo scudo solo oltre alla spada.
il riparo novel taglia la strada:
truovan ch'al fosco cielo intento bada
ovunque io fermi il passo, ovunque io vada
vi ritruovo d'onor calcar la strada.
hanno ingombrata sì la dritta strada
che ritengon ogni uom che 'ndietro vada.
perché prima conviengli con la spada
e d'opporsi al ferir mostrar la strada,
E mentre a questo e quel fra l'ombre bada,
accendeva le tenebre la spada,
e del sangue nemico empiea la strada.
Pur non resta però, che con la spada,
ma con poco vigor convien che vada,
e 'l destrier paventando cangia strada
non pòn di lui schivar l'invitta spada.
vede le membra sue sopra la strada:
né il sentier ritrovar che cieco vada,
che gli fece cader, ch'ad altro bada,
l'acquistato trofeo sopra la strada;
Poi quantunque di voi l'invitta spada,
fareste al nostro ben più larga strada
perché 'l volgare stuol sovente bada,
quando men l'attendeva, con la spada,
e le ginocchia andar sopra la strada.
perché di dietro vien, mentre a lui bada,
larga dietro di sé lasciando strada.
s'ei trova a' suoi desir finestra o strada:
or raspa in basso, or di montar gli aggrada;
e tanto in giro rivoltando bada
cercan d'apparecchiar sì larga strada,
che la grave armatura indi entro vada.
E per l'alta rovina che fa strada
ma trova in cima l'onorata spada
e gli vieta il cammin, che 'nnanzi vada,
Con queste voci insieme e con la spada
ma il famoso Brunoro a ciò non bada,
e forse aperta al fine avria la strada
Lancilotto risponde che gli aggrada:
come chi in parte desiata vada,
che con Tristano e gli altri cerca strada
E 'n fra lor poi facea sì larga strada,
in guisa del villan, che intento bada
spinge il conio al troncon, che 'nnanzi vada
si scernea dileguar per corta strada;
né la può fosso o rio tenere a bada:
ove questi fuggiano, in cui la spada
quanci e quindi movendo con la spada
cerca anch'egli al ferir novella strada.
contra il qual nulla puosse, ch'io non vada
nudo e di vetro ancor porti la spada;
e 'l soverchio dolerse a donna aggrada,
ch'altro a sfogare il cor non ave strada.
ch'ei si sdegna di trar l'altera spada
e si facea lassar larga la strada,
passa oltra sempre innanzi e nulla bada
di portar sempre in guerra questa spada,
che i nemici maggior m'han fatto strada;
da Santippo fedel, che intento bada,
sì, che non può trovar sì tosto strada;
ché non si vede alcun, che 'ndietro vada;
e pon la mano alla divina spada,
un cornuto monton, che a quella strada
d'alcun lupo vicin dubbioso vada.
E presta al vendicar cala la spada,
di cui convien, che alcuna parte vada
e passando per quel si face strada
non aspettata allor gli pòn la spada;
fan seco a pruova, chi più innanzi vada;
gli diè da lato, mentre ad altro bada,
di più d'un tuo fratel, cui la mia spada
ferirlo in mezzo il cor con l'empia spada,
e riversar senz'alma su la strada.
di qual per danno mio prendiate strada;
mentre in man sostener potrò la spada;
lassando il nostro mondo altrove vada
a gli spirti e 'l cibo ha doppia strada;
tinta d'altro color l'aguta spada:
l'alma, cui vero onor non altro aggrada;
assegnata in tra' duoi sì larga strada,
a famoso drappel, che in guisa vada,
come ripiena fu l'ampia contrada
Volge il caval ciascuno e con la spada
l'accorto Maligante opra che vada
l'altro ferisce lui per ogni strada,
ch'al segno de i tre primi innanzi vada
quanto lunga due volte avea la spada.
fate pur senza me quanto v'aggrada;
di partirme da lei trovare strada;
che con passo sollecito si vada
in vera perfezion già mai non vada,
Noi aggirammo a tondo quella strada,
venimmo al punto dove si digrada:
e disser: «Vien tu solo, e quei sen vada
Sol si ritorni per la folle strada:
li passi miei per sì selvaggia strada,
e che ne mostri là dove si guada,
e poi rigiugnerò la mia masnada,
Io non osava scender de la strada
tenea com' uom che reverente vada.
tutto che nudo e dipelato vada,
fece col senno assai e con la spada.
sì crudelmente, al taglio de la spada
quand' avem volta la dolente strada;
sotto 'l chinato, quando un nuvol vada
tal parve Antëo a me che stava a bada
ch'i' avrei voluto ir per altra strada.
com' om che torna a la perduta strada,
Quando noi fummo là 've la rugiada
dove, ad orezza, poco si dirada,
e diversi emisperi; onde la strada
vedrai come a costui convien che vada
grida i segnori e grida la contrada,
e io vi giuro, s'io di sopra vada,
del pregio de la borsa e de la spada.
vedea io te segnata in su la strada,
O Saùl, come in su la propria spada
che poi non sentì pioggia né rugiada!
due soli aver, che l'una e l'altra strada
L'un l'altro ha spento; ed è giunta la spada
per viva forza mal convien che vada;
e brigavam di soverchiar la strada
quand' io senti', come cosa che cada,
qual prender suol colui ch'a morte vada.
un alber che trovammo in mezza strada,
e come abete in alto si digrada
cred' io, perché persona sù non vada.
valse a le guance nette di rugiada
«Dante, perché Virgilio se ne vada,
come tenne Lorenzo in su la grada,
così l'avria ripinte per la strada
ma così salda voglia è troppo rada.
tal che fia nato a cignersi la spada,
li occhi oramai verso la dritta strada,
Questa natura sì oltre s'ingrada
né concetto mortal che tanto vada;
Dinne sotto qual cielo, in qual contrada
mandano in campo a côr manna e rugiada,
perché de' Tiri a la città sen vada
se brevemente di saver t'aggrada
de' pastor paesani una masnada
la ruina di Troia; e cosí vada,