Rime di 'ado'

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imbiado
instrado
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istrado
malgrado
micado
mikado
moscado
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pervado
pregado
privado
ricado
rivado
sorrado
suado
tornado
variado
zendado
arrugiado
avocado
biodegrado
carbonado
colorado
controdado
eldorado
leningrado
multigrado
parentado
parigrado
semibrado
vescovado
viscontado
zapateado
aficionado
descamisado
arcivescovado

214 endecasillabi classici rimano con ado:
tanto ch'oltre sen vola altrui malgrado
che tien del destro corno il terzo grado.
la proposta mercé fa piano il guado.
far le corna guizzar del mobil dado;
o se ti fia gittando i punti a grado
né conosce amistà né parentado.
sta sempre intento a custodir quel guado.
altro che l'util proprio ama di rado;
che, com'opposto al sol leggiero e rado
Vesta di lieve e candido zendado
Qui tace e poi, qual cacciatrice al guado
Alfin velata d'un leggier zendado
Al fin velata di legger zendado
Vesta di lieve e candido zendado
altro che l'util proprio ama di rado;
né conosce amistà né parentado.
far le corna guizzar del mobil dado;
la proposta mercé fa piano il guado.
Il soperchio d'umor. Ma ratta or vado
Egli abbandona: ecco d'Arán il guado
Se tu la togli, e sia di parentado
Che tu, né niun de’ tua le sia a grado,
El disputare or cercando non vado,
Per tuo amor vegghierei, poi ’l prendi a grado.
Onde ritrarsi vuol, nè truova il guado,
Alla via ch' ha lasciata, et suo mal grado
Per una intiera notte, et io il suado
Intender pore' ancor di quel ch' io vado
Arretrò l'onda, e diè a lor passi il guado
Giunto in Parigi, come gli fue a grado,
col vescovo ismontò al vescovado.
Poi la reina fe’ per suo contado
quaranta miglia coprir di zendado,
di drappo d’oro coprir, che di rado
che di suo morte non curava un dado.
Prendete dolcemente adunque in grado
ché mal si può d'onor trovare il guado
l'assenzio in terra è molto, il mèle è rado,
la qual mille fiate ha preso in grado
e secur m'ha mostrato e piano il guado
sì ch'io porto credenza che in tal grado,
tal che fia com'a lui più vegna a grado
lo smarrir o 'l trovar di quelle il guado.
e so che 'l vostro dir gli fia più a grado
che d'ogni altro il consiglio unico o rado:
discende mai alcun del primo grado,
Questa question fec' io; e quei «Di rado
faccia il cammino alcun per qual io vado.
Poi, vòlto a me: «Per quel singular grado
lo suo primo perché, che non lì è guado,
come tu vedi omai, di grado in grado,
Riguarda bene omai sì com' io vado
sì che poi sappi sol tener lo guado.
tanto per bene ovrar li venni in grado.
rampicando salian di grado in grado.
d'ogni età, d'ogni sesso e d'ogni grado,
son io quel che ti sembro. O da qual grado
ti giuro, suora mia, che mal mio grado
d'ogni età, d'ogni sesso e d'ogni grado
passar gli vide e 'ndirizzarsi al vado:
Adoprati per me, che, mal mio grado,
ben adocchiata, non là dove il vado
che voi piú combattiate. Io sol ne vado
l'ospizio accetto, e la sua mensa a grado,
ed al mio padre ed al mio figlio in grado
d'ogni età, d'ogni sesso e d'ogni grado
signor benigno: anzi, ti prego, in grado
o qui sublime onore ed alto grado
o se devi altra cura aver piú a grado,
cerca al riposo il piú securo guado;
la fama tua ch'esser ti deve a grado.
ch'a te concedan gli altri 'l sommo grado.
sí magnanimo core, io tento il guado
ch'ascoltar fido messo avvien di rado. -
E quegli: - Or si parrá s'io parlo in grado. -
Dunque dove comandi, o vengo o vado,
e pugnerò quanto la forza, e 'l grado
Oltra le forze, ancor se fosse a grado,
Fuggirem volontari, o mal tuo grado
se ti lascia il buon sir lo scettro e 'l grado,
e 'n altra valle, e 'n men securo guado,
Aldobrandino, asceso in degno grado,
purgando de' ladroni il varco e 'l guado.
Al fin velata di legger zendado
Con lei non scenda al paragon, che al grado
E mentre sembra quasi un terzo grado
Lui s'accarezza il pelo troppo rado
Quasi che vi cercasse l'eldorado
Un piatto indonesiano, il gado gado
Ma forse è meglio un brodo con il dado
Le piogge han cancellato adesso il guado
Un simbolo concreto del degrado
Passata la violenza del tornado
né guerriero v'avrà che mio malgrado
Nestore vi restò, ma suo mal grado
tu qui dunque rattien, ch'io là ne vado
Ma mia mente non è che lor malgrado
ai fini estremi a visitar men vado
or n'è d'uopo, e saprotti eterno grado.
cocchio e destrieri? - E a lui la scaltra: Io vado
verso l'alta città; ma giunti al guado
Enea si debba, o consentir, malgrado
di non posarmi un sol momento. Io vado
tronco nel mezzo. Ad incontrarlo io vado
per timor di quel crudo, egli malgrado
così pur senza doni e di buon grado,
Sol che non vieti la fiacchezza o il ghiado,
Ché tai conforti s'accostâr di rado
Averci ti preghiam d'ospiti in grado,
Stringendomi e piangendo: 'Ah! mal mio grado',
Vivomi occulto, ed a città non vado,
Del figlio il mento, a qual ti fia più in grado,
Ciò per udir, che a me di dirle è in grado.
Stato fosse e a Minerva e a Febo in grado,
esser parea di non ignobil grado;
mostrava esservi chiusa suo mal grado:
ch'avea già cominciato a entrar nel guado;
che venne avolta in un leggier zendado
bianca e suttil nel più escellente grado.
il manto; e restò il vel suttile e rado,
per quella via che fe' già suo mal grado,
sopra il mare, e terren vide di rado:
di qua di là, dove più gli era a grado,
che, se mi fosse il portar elmo a grado,
che tolti i vostri avrei, vostro mal grado.
per voto così senza me ne vado,
che non han men di dua per ogni grado.
che 'l terzo lui montar fa suo mal grado.
convien ch'ognun per forza entri nel guado;
gran parte, or con la tazza, ora col dado:
fin che de l'Indo il sol passassi il guado.
quindi lontano iro a trovare il guado;
e re sarà, quel che fia lor più a grado;
Leon Augusto, e che ripassi il guado,
la vita che per altro non m'è a grado!
Un amico penser le mostra il vado,
conven ch'altra via segua, et mal suo grado
diceva al prenze: - Quanto ti so grado
Sappi ch'i' son di nobil parentado:
Dicea Rinaldo: - Intender mi fia a grado
come tu conti, e di quel parentado. -
per tutto l'universo, e ciò m'è a grado;
di gentilezza: ch'udito hai di rado
Non domandar quel ch'io so far d'un dado,
e lo spuntone, e va' per parentado,
E forse al camuffar ne incaco o bado
quel che si ruba, non s'ha a saper grado;
e sai ch'io comincio ora a trar pel dado.
tutti i peccati suoi di grado in grado;
e sempre in mano avea il bicchiere o 'l dado,
che sian rimasti a corte. Me ne vado.
che sono un popolo del tutto in grado
quando anche i ricchi dicono di rado
che ci risplende sul capo, ci vado:
Debbo rendervi amara, mio malgrado,
come dovrò pur fare, mio malgrado,
ch'era una lite del settimo grado.
Come sarebbe del settimo grado?
Ma ritorniamo a quel settimo grado.
una vertenza del settimo grado?
tre dei soldati di più alto grado.
anch'egli membro del tuo parentado
... altri ci arrivano a grado a grado,
come un ossesso, perché non di rado
altri ci arrivano a grado a grado
degli eventi che accadono di rado.
può comandare in Angiò a suo grado.
mi piegherò, signore, di buon grado
Cara, sta' calma, no, non me ne vado.
della casa di York. Io me ne vado
non mi toccano: fiati a cui non bado.
la cui mano m'innalza a questo grado.
Nessun uomo sarebbe stato in grado
troppo acerbo; persone di alto grado
che l'avrebbe accettata di buon grado.
dalla stessa tribuna dov'io vado,
com'alito leggero, cui non bado.
di banchettare fuori... Ma ci vado.
Io dispongo, in ragione del mio grado,
lui stesso avrebbe molto di buon grado
Caterina, tu puoi restare. Io vado.
perciò, o son costretto mio malgrado
ed io voglio promuoverlo di grado:
Falstaff è là, in casa mia. Ci vado!
Infiammagli l'intero parentado,
che venirlo a sapere a grado a grado.
Non potrete varcare, mio malgrado,
Snaturata bastarda, me ne vado!
che m'escono cocenti mio malgrado,
Se c'è un uomo d'onore e d'alto grado
della tua giovinezza, del tuo grado,
Ti chiedo solo una grazia, e poi vado,
al povero Clarenza, e ciò malgrado
mi fa fremere tutto. Me ne vado.
quanto nemmeno lui sarebbe in grado
ma a tuo rischio e pericolo. Io vado.
come a cavallo d'un puledro brado:
Signore Iddio, un altro parentado!
supplicando - mi càpita di rado -,
di titoli di proprietà e di grado
Come piace a vossignoria. Io vado.
senza mai riuscirvi, suo malgrado.
e poi si placa nel cangiare il grado.
che 'l cielo è tutto buono, e 'n ogni grado
orridi i segni. Or chi trapassa il guado,
apparir non ci suole, o pur di rado
non soglion trapassar, se non di rado,
prendono i luoghi solitari in grado.
sciogliersi, e uscir dal periglioso guado;
e non ardiano il periglioso guado
non da lascivo amor, non di mio grado
a li tartarei Numi, a cui più in grado
a te fia dato di ferir. Io vado
Tideo interruppe: - Il renderai malgrado,