Rime di 'alla'

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alla
balla
calla
dalla
falla
galla
gialla
halla
palla
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scialla
sfalla
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smalla
spalla
stalla
stralla
talla
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cavalla
cristalla
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riavvalla
riballa
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rimpalla
scavalla
sfarfalla
traballa
valalla
vassalla
walhalla
accavalla
autoinstalla
cacciapalla
capospalla
caracalla
circonvalla
disimballa
incavalla
incristalla
intervalla
lallaralla
marescialla
pappagalla
rincavalla
rotoballa
spappagalla
tralleralla
verdegialla
tarabaralla

180 endecasillabi classici rimano con alla:
qual sovra un bue marin trescando balla,
altri portato è da una foca in spalla,
Chi giù s'attuffa e chi risorge a galla,
le s'attien per traverso insu la spalla.
tale il delfin che la sostiene in spalla.
Tal'è la rota ancor, tal'è la palla,
ai pesi è palma, ale percosse è palla,
quanto s'affonda più, più sorge a galla,
l'altrui sciocco livor divien farfalla;
Perdonimi Giunon, scusimi Palla
audace il dico e so che'n me non falla
Sebene a sì gran luce umil farfalla,
che foglia al vento si raggira e balla
per le liquide vie scherzando a galla;
e nela destra una volubil palla;
con tanta leggiadria che mai non falla
la flagellata e travagliata palla.
qualor portando i vaghi membri a galla
mordi il suo freno e la sostieni in spalla.
pende da' moti di colei che balla.
estolla al ciel qual ripercossa palla;
opra il tutto con arte e mai non falla,
con la destra gli accenna inver la spalla.
s'inchina, ma l'effetto al pensier falla,
inumidita dal licor di Palla,
è l'occhio destro e'l fior dela sua stalla.
perché dal dritto corso unqua non falla.
lieto del peso che sostiene in spalla,
Le leggerissim'ale di farfalla.
Di trattar l'arme che d'orribil palla
Le leggerissim'ale di farfalla:
per le liquide vie scherzando a galla;
che foglia al vento si raggira e balla
audace il dico e so che'n me non falla
ai pesi è palma, ale percosse è palla,
Tal'è la rota ancor, tal'è la palla,
altri portato è da una foca in spalla,
con tanta leggiadria che mai non falla
la flagellata e travagliata palla.
qualor portando i vaghi membri a galla
pende da' moti di colei che balla.
estolla al ciel qual ripercossa palla;
lieto del peso che sostiene in spalla,
Che se le roppe la sinistra spalla,
Del destrier, che ne fa dritto et non falla.
sí di legier, che pare una farfalla,
Veggendola, egli d’allegrezza galla ;
ma vinto dal furor sovente falla,
e gli dà su lo scudo o su la spalla.
perch'all'uopo maggior, lasso, gli falla
di ben coprirlo alla sinistra spalla:
su 'l braccio questo, e quel sopra la spalla;
pur di fargli assai danno in tutto falla.
ma vien la spada alla sinistra spalla,
ch'alla fronte addrizzato il colpo falla.
e per forza ch'avesse anch'ei non falla
d'esso impiagar nella contraria spalla;
che gli venne a trovar la destra spalla,
che in basso rovinar di poco falla;
con un ginocchio sol piegando avvalla
Trovagli pure al fin la destra spalla
che 'ndormita la man di poco falla,
sovresso 'l mezzo di ciascuna spalla,
e la destra parea tra bianca e gialla;
vegnon di là onde 'l Nilo s'avvalla.
e la speranza di costor non falla,
ché cima di giudicio non s'avvalla
pria con la bianca e poscia con la gialla
«Quandunque l'una d'este chiavi falla,
diss' elli a noi, «non s'apre questa calla.
nati a formar l'angelica farfalla,
Di che l'animo vostro in alto galla,
sì come vermo in cui formazion falla?
e l'un sofferia l'altro con la spalla,
Così li ciechi a cui la roba falla,
e l'uno il capo sopra l'altro avvalla,
puote ben esser tal, che non si falla
Ma non trasmuti carco a la sua spalla
e de la chiave bianca e de la gialla;
trova un villano addosso una cavalla,
e d'un serrato trotto al fiume calla.
prega e riprega; ma 'l villan non falla
afferra ne la coda la cavalla,
et ambi drento un fosso d'acque avalla.
E nel secondo colpo ei piú non falla,
Sanson, forato il collo; indi la spalla
ben che sia mastro de la regia stalla,
Le leggerissim'ale di farfalla:
O simulato, e la nevosa spalla
e del petto più largo e della spalla.
il soprastava Menelao di spalla;
eroe percosse alla diritta spalla.
Pilemene. Il ferì d'asta alla spalla
Langue spossata la sinistra spalla
Gli mise il colpo alla diritta spalla,
colpillo, e tutta al sommo della spalla
Delle compagne la scagliò: la palla
Nelle man tosto la leggiadra palla
Gittata in alto la vermiglia palla,
Portar dirà su la gagliarda spalla,
Dopo un lungo desìo vennero a galla.
E in sulla punta della destra spalla
Celarsi meglio. Iro la destra spalla
Portar dirà su la gagliarda spalla,
e lo ferí lontan dietro la spalla,
e fuor del petto uscir fece la palla.
e l'urta con lo scudo e con la spalla;
che fa che d'una staffa il piè gli falla.
sozzopra se ne va con la cavalla.
ma nel fondo la misera si spalla.
e finalmente se l'arreca in spalla,
Ne la guancia de l'elmo, e ne la spalla
che tutto ne vacilla e ne traballa,
Il pagan vuole entrar, ma il piè gli falla,
Con tal parole a la sinestra spalla
La gran percossa al forte scudo calla,
Gionse nel fianco il brando che non falla,
Il re percosse lei sopra una spalla,
E giù nel scudo con fraccasso calla,
Or se Marfisa un sol colpo non falla,
Ma il brando per traverso un poco calla,
E venne gioso e colse nella spalla,
Nel scudo de osso il bon brando non falla,
E verso il cavalliero anco se calla,
Ma Brandimarte il gionse in una spalla
E sopra al fio de Amon con furia calla;
Con sua Fusberta che giamai non falla.
Ché la masella pose in su la spalla,
Pur giù vien lo orco e verso il mar se calla.
Un gran pezzo de monte ha in su la spalla,
Legier lo porta lui come una galla,
La spada adosso in quel modo gli calla,
Sì che il partì dal fianco in su la spalla.
Sì come zucche in su vennero a galla;
Poi l'elmo apparve e l'una e l'altra spalla,
Quindi, levati a guisa di farfalla
e percosse Morgante in su la spalla:
Morgante non lo stima una farfalla,
tanto che tutto pel colpo traballa;
e diègli un colpo in su la destra spalla,
che 'l fer gigante in qua e 'n là traballa;
la bianca gola e l'una e l'altra spalla
torna a Morgante, e d'allegrezza galla,
ella rideva, e 'l lor pensier pur falla.
e pareva di lungi una farfalla:
e posossi a Turpino in su la spalla,
tanto che alcuno, forse, auttor non falla
della croce incarnata in su la spalla.
ducento fur con partigiane in spalla;
e la bandiera avean turchina e gialla.
tutta ornata a livrea purpurea e gialla
con balestre da leva e ronche in spalla.
quand'un guerriero ignoto in veste gialla
al ponte capitò su una cavalla.
Digli, ti prego, ch'io sono vassalla
non che disposti a sostenere a galla
che mi metta la mano sulla spalla.
dal governo dei buoi in una stalla.
piuttosto, di portar fuor dalla stalla
e noi saremo buoi in una stalla,
così da luridi mozzi di stalla?
Il malanimo viene sempre a galla,
Io resterò appoggiato alla tua spalla,
Le sue doppiezze son venute a galla
gli maciullava l'osso della spalla,
che ti mette una mano sulla spalla,
Sugli abiti che li han tenuti a galla,
dal re mio spasimante: una farfalla
Creato con il colpo sulla spalla
come tornato nuovamente a galla,
La sua barca ci ha una falla,
al cui tocco gentil sulla mia spalla
Ero un tuo umile mozzo di stalla
date una bella pacca sulla spalla
ora un maiale, ora un orso che balla,
date una bella pacca sulla spalla
Qual ampia spera o pur marmorea palla,
gli fe' cader su la sinistra spalla
Seguono il suo stendardo Itone, e a Palla
già flagellano i remi, e di già a galla