Rime di 'ampi'

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controcampi
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soprastampi
sovrastampi
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349 endecasillabi classici rimano con ampi:
scotersi il mondo e titubarne i campi?
scorrere i tuoni a suo dispetto e i lampi,
perdono il verde i boschi, il fiore i campi.
Al lume infausto de' maligni lampi
stemprar sente lo smalto a sì bei lampi,
dolci balli menar per questi campi,
mentre del'aria negli aperti campi
la stella inferior, ch'omai degli ampi
Vedi ch'armata d'argentati lampi
crollar le corna e scaturirne i lampi.
sorger la fiamma dagli ondosi campi,
fervon le guance, e vibran gli occhi lampi;
tratta il dentato pettine de' campi;
suscitati veder vorrebbe i lampi
come la bella imago in sen si stampi.
indora e inostra i suoi cerulei campi,
di vermiglie fiammelle e d'aurei lampi,
con qual purpureo piè la nebbia stampi
passaggiera lucente, i larghi campi;
armata il volto di scintille e lampi,
di scintille di sangue orridi lampi
par che secchino i fiumi, ardano i campi.
che le fan de' begli occhi umidi i lampi,
Bacco da' colli e Cerere da' campi,
torna il bravo a rotar ch'eccede i lampi.
e'l caso vuol che l'aversario inciampi,
Che fiammeggiavan di volanti lampi
Fa di scitica strage orridi i campi.
Da l'oro eterno, inestinguibil vampi.
Sparsi di nembi, di fragor, di lampi:
Alto così gridava, e tra' bei lampi
Là, 've nel pian dei sanguinosi campi
Un cavalier di Gabaon ne i campi;
Givan per l'alto e diffondeano lampi,
Di svelte piante va coprendo i campi,
Già la bella Francese, et onde i campi
Che tra i folti di biade immensi campi
Già la bella Francese; e i culti campi
Fu dell'avole nostre; ed or ne' campi
Che per folti di biade immensi campi
Infimo gregge alberga, ove tra lampi
In amplo cuoio, cavalcando a i campi
armata il volto di scintille e lampi,
passaggiera lucente, i larghi campi;
con qual purpureo piè la nebbia stampi
indora e inostra i suoi cerulei campi,
come la bella imago in sen si stampi.
suscitati veder vorrebbe i lampi
tratta il dentato pettine de' campi;
sorger la fiamma dagli ondosi campi,
crollar le corna e scaturirne i lampi.
Vedi ch'armata d'argentati lampi
la stella inferior, ch'omai degli ampi
mentre del'aria negli aperti campi
dolci balli menar per questi campi,
Al lume infausto de' maligni lampi
scotersi il mondo e titubarne i campi?
di scintille di sangue orridi lampi
Bacco da' colli e Cerere da' campi,
Di questo foco i sanguinosi lampi
Come allor quando nei turbati campi
Sì rinomati un dì, beati campi,
Puro elisir le regïoni e i campi,
Suo cammin segue e a' fortunati campi
Co' novelli suoi rai gli aperti campi,
In fresche piogge, gli assetati campi
Tutta notte del ciel gl'immensi campi,
Gremito, ricoverto, e fiamme e lampi
Sospese nei celesti immensi campi:
Ed opportuna, se abitanti e campi
Veder davanti a sè scherzar pe' campi
Incatenati per gli aerei campi
Là d'Astracan per li nevosi campi
Del Canaán terrestre i ricchi campi
Passi, dell'Eden pei solinghi campi,
Già fulminava di Vertinga i campi
Eran pugne novelle, che ne' campi
Ciò che possa l'ardir Gallo ne' campi
Ivi sarà che di valor tu stampi
di mille alme cittadi i tesori ampi?
i più fertili, aprici e lieti campi;
non è tempio onorato che ne scampi;
d'affamate locuste i lieti campi,
con alta fiamma, che 'l terreno avvampi;
non trovando altra guisa, che le scampi,
di polve e di tumulto i colli e i campi,
e di Saturno che cerchiate i campi,
ne meni e i cólti e le ricolte e i campi.
con che lucenti e spaventosi lampi
la città tutta, e già le fiamme e i vampi
Tebro con placid'onde opimi campi
empia di strida e di lamenti i campi.
vedrò, se fia giammai che ne' suoi campi
tocchin del Tebro e di Laurento i campi:
mostrò lor d'alto i luminosi campi,
ch'ai dilettosi e fortunati campi
Dopo ciò detto, per gli aerei campi
e da l'Èrebo il padre. E qui di lampi
cortesemente accolti, e 'l seggio e i campi
la state, o d'Ermo o de la Licia i campi,
uscian de' tetti, empiean le strade e i campi
spogliâr d'agricoltor le ville e i campi.
rado queste mie rive, e fendo i campi
scintillando, facean fremiti e lampi.
de l'armate caterve, e i lustri e i lampi
per l'ordinanza. In cotal guisa i campi
scorgon da lunge, e 'ntorbidarsi i campi.
empié di luce e di baleni i campi.
ch'empiêr di spuma il mar, di sabbia i campi;
e nubi intorno, occulta infra i due campi
col ferro a vïolar di Troia i campi
vedovi i tetti e desolati i campi;
vide di polverio fumare i campi,
«Troiano, ecco l'Italia, ecco i suoi campi,
Eölo, non cadesti, in questi campi
Intanto il sol, che de' celesti campi
l'arme percote e ne trae fiamme e lampi
sta d'alta torre, e scopre i monti e i campi,
sí che par che gran nube in aria stampi:
come di fiamme gravida e di lampi;
cosí fiammeggia infra baleni e lampi.
si versa, e i paschi abbatte e inonda i campi.
di sonori nitriti empiendo i campi;
Cosí dicendo, il capo mosse; e gli ampi
e tremò l'aria riverente, e i campi
Fiammeggiare a sinistra accesi lampi
vedi spumanti i suoi cerulei campi.
di navi e d'arme, e uscir da l'arme i lampi.
il vento e i tuoni e balenando i lampi
ritrae le greggie da gli aperti campi,
ove l'ira del ciel securo scampi,
e fu tanto splendor d'arme e di lampi,
mille stormi d'augei ne' verdi campi,
Lasciò non lunge i piú deserti campi,
ch'è sí vicino al folgorar de' lampi
cercò di quai vestigi il suol si stampi,
gignoreggiâr la terra e i propri campi.
altro rimbombo ancor fra tuoni e lampi
par tremi il mondo, e quinci i salsi campi
e incontra 'l sol vibrar de l'arme i lampi
antica torre, e scopre i monti e i campi,
onde par che gran nube in aria stampi:
come fiamme nel sen rinchiuda e lampi:
stolto, ch'oblia come fra tuoni e lampi
arbor talvolta in sventurati campi,
son quasi tocchi da fulminei lampi,
e 'l vidi ove Sangario inonda i campi:
carri, cavalli e in brevi cerchi e 'n ampi.
cosí fiammeggia infra baleni e lampi:
e turbo i paschi abbatte e inonda i campi,
tutti d'un nitrir lieto empiendo i campi,
tra fieri incendi al folgorar dei lampi.
scorgo comete ne gli aperti campi,
vedi spumanti i suoi cerulei campi;
con navi ed arme, e uscir da l'arme i lampi.
e risplendean, quasi fulminei lampi,
i suoi guerrier in mille aperti campi.
e fiammeggiar al sol de l'arme i lampi
mira ne gli arenosi e larghi campi.
pensar non può ch'alcun s'arretri e scampi.
i duci che solcâr cerulei campi,
Fiammeggiava l'acciar con fèri lampi,
né diluvio ch'inondi i larghi campi
quegli che muover suol tempeste e lampi;
lido mirava, e i salsi mari e campi,
tutte d'intorno le montagne e i campi:
splendono in mezzo d'arme accesi lampi.
Mosse la fronte veneranda: e gli ampi
tremò Olimpo con l'aria, e i salsi campi
fiammeggiare a sinistra accesi lampi
questi lucidi alberghi, e i vari campi
e de gli angeli i raggi e i chiari lampi,
Come del ciel ne gli alti e chiari campi
e 'l vero segno altrui con vivi lampi,
e gli spirano al volto i tuoni e i lampi.
il vento e i tuoni e balenando i lampi,
ritrae le gregge da gli aperti campi,
ove l'ira del ciel securo scampi:
Parve che nel finir fiammelle e lampi
come talvolta da' cerulei campi
Già la bella Francese; e i culti campi
Fu dell'avole nostre; ed or ne' campi
Che per folti di biade immensi campi
I tuoi destrieri e quel ch'ara i tuoi campi;
Infimo gregge alberga, ove tra lampi
In amplo cuoio, cavalcando a i campi
Ai lieti oltre il bel Tago aprici campi,
Il vicino African già i feri lampi
Ei ritener non spera i dolci campi.
D'arme e di scudi ovunque orma tu stampi,
Falangi ricoprir d'Evora i campi.
tutti in ischiera, li cingean di lampi.
chi se' tu? Non ti vidi unqua ne' campi
e le navi assalir. Giove co' lampi
per l'ellade contrada, e giunto ai campi
fu la cagione Enèo che, de' suoi campi
o folta neve ad inalbare i campi,
aver posto il valor; ché anch'io ne' campi
del cielo a Giove negli aerei campi
boccon cadde e spirò lungi dai campi
in fertile terren: poscia ne' campi
del mio lignaggio? Dai remoti campi
morte del figlio che ne' frigii campi
dolce sostegno, e negl'ilìaci campi
Navile appresso, ne' troiani campi,
E alla coltura de' paterni campi
Con noi qui siedi, e su i marini campi,
Lietamente volaro. I pingui campi,
Che sul mare il portavano, e su i campi
Se il comandò l'Egidarmato, i campi
Le case fabbricò, divise i campi,
Visti i miei servi, l'alte case e i campi,
Conoscon le cittadi e i pingui campi,
Non entrò: il figlio su i paterni campi
Né pasteggiò co' servi, né de' campi
Ma de' famigli a investigar pe' campi
Della cittade spegnerlo, o ne' campi.
«Partire intendo anch'io. Più che ne' campi,
Le vittime da tutti intorno i campi,
De' proci è il fato, né alcun fia che scampi.
Novamente sedea. Cibato, ai campi
Dell'Oceán, su i rugiadosi campi
La cura diè ne' Cefalleni campi;
Dal cielo il sole, e degli aerei campi
Che sì nel tuo palagio e sì ne' campi
Piagge sospinse; ed or vicino ai campi,
nata dal saettar de li duo campi;
par che ne l'aria oscura nebbia stampi.
vedresti or come un segua, or come scampi;
con tanti tuoni e tanto ardor di lampi,
che fuor del gregge errar vegga nei campi,
sta mirando Zerbin come ne scampi;
Solo et pensoso i piú deserti campi
ove vestigio human l'arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
non è proprio valor che me ne scampi;
O poggi, o valli, o fiumi, o selve, o campi,
per inondar i nostri dolci campi!
questo n'avene, or chi fia che ne scampi?
al terror di tant'armi, al suono, a i lampi,
d'aver col suo valor rotti due campi;
il destriero, e di sangue inonda i campi;
trema il lido, arde il ciel, tuonano i lampi:
tal fu il cozzar de' due famosi campi.
nell'Ellesponto, ma, preso dai crampi,
né che la guerra scanali i suoi campi
strani clamori agli atterriti campi.
attraversando i nostri ricchi campi,
quasi avvertono, dagli opposti campi,
sotto la pioggia per i vostri campi.
abbarbagliava tutti coi suoi lampi;
sarai talmente assalito dai crampi
abbiano fatti ricchi i nostri campi.
plasmato come son da rozzi stampi,
Ho visto la ferita... Dio ne scampi!,
Quel che ne' vari e smisurati campi,
ha di luce divina eterni ed ampi
in guisa tal che i più sublimi ed ampi
e misurar gli smisurati campi
in quei de l'aria tempestosi campi.
Quando agitato è più fra tuoni e lampi
E, quasi eguali al mare, i larghi campi
ondeggiavan di spighe i verdi campi.
e ne gli aperti e smisurati campi
ad illustrar gli smisurati campi
che del Nilo trascorre i larghi campi,
Nè geometra i lunghi spazi ed ampi
dove arar non si ponno i vasti campi
lor sia permesso il depredare i campi?
il peregrin e 'l buon cultor de' campi,
Ivi si stende ne gli aperti campi
trascorre i luminosi aperti campi,
Nè condensata turbo i vani campi
tal ch'egli aggiunge a gli stagnanti campi
Fatto avea tutti omai gli umidi campi,
e de l'aria e del mare i larghi campi
ne le fatiche; e per gli adusti campi
E non sol mentre il sole accende i campi,
cinger solea ne' solitari campi.
non pur de l'aria i più ventosi campi,
con duro aratro e ne' solcati campi
ne la coltura de' fecondi campi
de l'ampia terra, e 'l buon cultor de' campi
de l'Egitto fecondo, e i lieti campi
che sortir colà sù sì larghi campi
Partenopeo, cui piansero ambi i campi.
grida, e già ingombra colle schiere i campi.
trema lungi la terra; e i verdi campi
Perchè, a qual pro muover ben sette campi,
e di terror empie le selve e i campi.
Così dicendo di Megara i campi
il fratello al fratello; a i tetti, a i campi
col corno fere. N'han terrore i campi,
da cui Tebe deriva (ancor che avvampi
del fulmine di Giove e de' suoi lampi:
le mura che non vede, e quando i lampi
e già tutto sovrasta a i tirii campi.
per sua verginità, che ne' tuoi campi
le stragi onde il garzon rïempie i campi,
sdegna d'esser nudrito, e per li campi
Facea ritorno da' tebani campi
e più fansi fecondi i tirii campi,
tutta s'accese di tant'armi a' lampi.
temono i boschi l'uom, la belva i campi.
tu più non pascerai d'Etolia i campi,
Così terror de' mauritani campi
faccian tra lor chi più rapisca i campi
e d'amor punto ne' sicani campi
gioia ed onore degli Elisii campi;
libere fatte negli aonii campi,
il tuo Narciso; ma ne' tespii campi
Tale vedremo Ipseo ne' cadmei campi,
superbi van per Atalanta, e i campi
d'ircano sangue, che grondando a' campi
l'augel lo lascia, e da' soggetti campi
Tale si mostra ne' bistonii campi
e de le Parche ne' Peliaci campi
da l'altra un sasso, termine de' campi;
Qui poi che 'l Sol ebbe indorati i campi,
pugnò primiero ne' pisani campi
e al sibilar muoion d'intorno i campi.
cadon oppressi, e non v'ha augel che scampi:
di grandine iperborea i verdi campi
e al balenar di cotant'armi e a' lampi
finch'egli a' voti arride, e i Farii campi
rende il dì più affannoso, e gli arsi campi
Pisa; e color che ne' sicani campi
e quei che d'Epidauro arano i campi:
ed i cultori de' tuoi vasti campi,
gir a impinguar de la Beozia i campi,
amar le selve e coltivare i campi:
benchè l'arido Hamon d'invidia avvampi,
con i tepidi raggi i molli campi
di cadaveri argivi empiere i campi.
giunse il fenice pellegrino, e i campi
bastan di Dirce, e di Beozia i campi
ei calca infine di Teumesia i campi,
di Licia e di Partenia, e là ne i campi
sparsi pe' i tetti e per li verdi campi,
Indi alto va su le cittadi e i campi
la vaga luce, e i verdeggianti campi,
Ne stupiscono l'ombre, e i boschi e i campi
Tizio per te di Stige ingombra i campi;
o che Timbreo ne li Troiani campi
di Cirra ricoprì ben cento campi:
e le piante seccava e i verdi campi
e spezzan l'aria spessi tuoni e lampi:
Ivi si miran biancheggiar pe' campi
a l'onde tue ne li vietati campi.