Rime di 'anto'

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anto
canto
espianto
franto
guanto
manto
panto
pianto
planto
quanto
santo
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scianto
smanto
spanto
spianto
stianto
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vanto
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rampanto
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supplanto
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altrettanto
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calicanto
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disincanto
epicanto
esperanto
imbrillanto
impertanto
incompianto
infrattanto
isoquanto
megaimpianto
mercatanto
mezzoguanto
monacanto
nonpertanto
notacanto
paraguanto
proteranto
radamanto
reimpianto
ritrapianto
sacrosanto
trapananto
triacanto
tuttasanto
viatanto
allotrapianto
autotrapianto
infinattanto
multitrapianto
omotrapianto
xenotrapianto
eterotrapianto

500 endecasillabi classici rimano con anto:
né fu mai fiero e formidabil tanto
versa doglioso ed angoscioso pianto.
Quinci fervida schiuma e quindi intanto
che non sapea senon disfarsi in pianto.
dal timor, dal dolor confusa tanto
vittime elette al tuo gran nume santo;
volgerà tosto ogni tua gioia in pianto.
dove accolta sarai con festa e canto,
fra l'altre tutte e del commercio santo,
che le Grazie di grazia avanza tanto,
invida a costei cede il primo vanto,
mi faran compagnia la doglia e'l pianto.
e mi lassi soletto senon quanto
conviemmi ahi lassa, e con qual duolo e quanto
conviemmi pur (né di baciarlo intanto
- Conviemmi (dice, e sciolto il freno al pianto
fu dele stille del materno pianto.
ch'ove il latte mancò, nutrito intanto
s'aprì la nube si disfè l'incanto
ma giunto innanzi al simulacro santo,
Questa vana magia durò sol tanto
dopo lungo vegghiar dormiano alquanto.
mentre i soldati, acconcio il capo al manto,
onde il tergo volgendo al nume santo,
ma vede alfin che la vittoria e'l vanto
Così ragiona e su'l gran soglio intanto
La melodia di quel mirabil canto
trar dale selci intenerite il pianto,
In virtù di sua voce ei si dà vanto,
devreste, alzando al cielo il core e'l canto,
manifestato in questo giorno santo.
o voi che'nvan v'affaticate tanto,
versi diversi e con diverso canto.
in lode dela dea formano intanto
né portar può di vincitore il vanto
Se modo non ha l'un da perder quanto
Convien che sia da questo e da quel canto
sparger giamai mi vede altro che pianto.
né sol, né stella, ove ch'io vada intanto,
Odo che porta Egitto il primo vanto
con alcuna di voi, ch'avete tanto
- O (disse Adon) quant'ebbi sempre o quanto
ragion è ben che sia commune il pianto. -
che se'l mio stato al tuo conforme è tanto
d'uopo mi fia per esseguir l'incanto'.
e nol voglio però senon sol quanto
Miser, tu sudi a procacciarti intanto
ed a queste parole, ond'io mi vanto
Fommigli incontro e dico: 'Ascolta quanto
e dela piaga involontaria intanto
e vede che'l gran duol gli ha tolto il pianto
Non mi disdir ch'io'l provi e provi quanto,
E quegli a lui: - Deh! quest'altier che tanto
che risponder non sa senon col pianto.
stupida resta e conturbata tanto
lo spavento del ferro al grido, al pianto.
Pianse e gridò, ma pose freno alquanto
fu costretto addolcirla almen col canto.
né potendo sfogar la doglia in pianto,
Non ha mai la fenice applauso tanto
e con ossequi di festivo canto
Del superbo diadema e del bel manto
reggi l'impero e del'eterno pianto,
in più chiaro tenor distinse il canto:
seco pian pian sommormorato alquanto,
Del fegato di Tizio ancor alquanto,
la feconda virtù del grano infranto
L'incorrottibil cedro e l'amaranto,
egli in sé cela alcun possente incanto
chi sia costei ch'ha di tal grazia il vanto!
felici que' begli occhi ond'arde tanto.
note non men che soglia aspe al'incanto;
l'orecchie a quel pregar, le luci al pianto,
Adon dubbio tra sé ristette alquanto
non curi amor, ma sol riguardi al manto
chi di beni e ricchezze abonda tanto?
toglier non deve al'altre doti il vanto.
se potendo gioir ti stilli in pianto,
quando libera donna, apien di quanto
Soggiunge Idonia allor: - Perché cotanto
questo nel rancio porporeggia alquanto;
d'alto a basso inquartata in ogni canto.
i bei membri copria senz'alcun manto.
Disse, e del'antro Adone uscito intanto
rimase, astretto da perpetuo incanto,
Poich'a tai detti lo scaglioso manto
vedrai beltà di cui non mira in quanto
oltre il saver, per cui riporta il vanto
Oltre l'avere ond'ella abonda tanto
non t'accompagni in ogni parte intanto.
finché questo furor si sfoghi alquanto;
l'indugio tuo del mio perpetuo pianto.
ed al garrulo dio non creder tanto,
che seco il bell'Adon trasse da canto.
l'ambasciador del concistoro santo,
inganna gli occhi e disacerba il pianto.
pende immobile e tace, e così intanto
dritto è che torni poi col largo pianto
Dritto è che resti, abbandonando il canto,
Ahi! qual allor, qual esser deve e quanto,
di Gallia il regno e di beltate il vanto,
quel nodo, onde là strinse imeneo santo,
e va turbata e disdegnosa alquanto
piangan sangue per lei Torino e Manto.
né, potend'ella distemprarsi in pianto,
e l'alte leggi del governo santo
ma'l buon Maurizio con purpureo manto
Solo il gran Filiberto altrove intanto
il vicino spagnuol movesi intanto.
ecco a difesa del signor di Manto
ch'ella il seme troiano ami cotanto. -
e corser sangue il Simoenta e'l Santo.
Paride già dele bellezze il vanto,
O quanti poi, con quanto studio e quanto
tentando invan di pareggiargli al canto
Dietro ai chiari scrittor di Smirna e Manto,
ed ha bianca la gonna e bianco il manto.
smarrita il viso e pallidetta alquanto
in man lo scettro ed ha stellato il manto:
ridente in vista e d'un aspetto santo,
Così la gloria immacolata e'l vanto
dela natura elementare alquanto
Havvi chi crede che, per esser tanto
e'n scena il novo inesplicabil canto
tu, che d'interpretar ti desti vanto
Aristofane, tu ch'ornasti tanto
che qual proprio ella siasi e come e quanto
Ma dele lodi sue basti sol tanto,
Non fia mai che di questa un più bel manto
mormorando concorde al nobil canto
per queste il Mincio con eterno vanto
Predice a queste l'indovina Manto
esce con forza tal, con furor tanto,
sembra di rossignuol gemito e pianto.
l'acqua, e'n cupo canal suppressa alquanto,
Febo con l'armonia soave il canto.
Amor fè con la doglia amaro il pianto,
ampio cappel che si ripiega alquanto
di semplice duaggio ha gonna e manto,
Volgesi a quella parte ond'esce il canto
seguo d'Adone e di Ciprigna il canto.
ma poich'a rozzo stil non lice tanto,
il rossignuolo ala civetta il canto,
cangia in fosco la terra il verde manto.
e s'accosta a Marocco il sole intanto;
Prendi pur ciò che chiedi, e chiedi quanto
non provo colassù diletto tanto,
- Ed io (dic'ella) che fruir mi vanto
tra perle di sudor, perle di pianto.
e di lagrime il bagna e mesce intanto,
qual'io la veggio allettatrice e quanto
né d'amoroso foco arse cotanto
Beltà, cred'io, non vide in val di Xanto
facendo pur del destro braccio intanto
Così favella al suo bel sole a canto
Sia fortuna per voi. Non so se tanto
accusa il suo venir sempre col canto.
ed or, meglio vegghiando in altro manto
Intorno al corpo immacolato intanto
non avea da coprir velo né manto
Vergognosetta d'un ludibrio tanto
de' cigni tuoi già consacrata al canto,
supplico il nume tuo cortese e santo
per tal cagion perseguitato tanto,
di piovosa grondaia il verde manto.
stilla umori il crin raro e riga intanto
e'n tal guisa Florinda udisti, o Manto,
e con la voce e con la vista intanto
Tal forse intenerir col dolce canto
Con Mercurio ed Amore Adone intanto
ballando sempre, e fatto pausa alquanto
Con quest'inno devoto e questo canto
l'estinto corpicel lavò col pianto
s'affacciò l'alba e venne il sole intanto.
di quel soave e dilettevol canto,
semplice e natural non cape un canto.
Maestria tale ed artificio tanto
se non è tigre, a cui non piaccia il canto.
né cor la Scizia ha barbaro cotanto,
E fors'egli miracolo cotanto,
ch'anco staman, non senza affanno e pianto,
'Pietà (diceami) affrena l'ira alquanto,
l'odor sospiro e la rugiada è pianto.
e con la bella clizia il vago acanto.
amano il bel ligustro e l'amaranto
per sempre poi gliele stampò nel manto.
Febo, che pietà n'ebbe e l'amò tanto,
Il mio Castel, che del conquisto santo
quanto di gloria accrescerebbe o quanto
Il ligustico Apelle, il Paggi vanto
in tenace licor distilla il pianto. -
Ed or da quel di pria cangiato tanto
ma con le faci e le faville a canto
e per pietà d'affettuoso pianto
Amor così ragiona, e l'altro intanto
che diè fine al parlar, principio al pianto.
ma la doglia nel cor l'abondò tanto
le piove agli occhi e l'abbarbaglia il pianto.
né ben scorge il camin, sì spesso e tanto
l'amorosa eloquenza del bel pianto?
lasso, che non potrà, se in me può tanto
E pur a noi, benché n'abondi tanto,
poiché n'accolse, ambizioso vanto
Non ti sovien con qual superbia e quanto
e di quest'occhi il tributario pianto,
'Deh placa, o mare, i tuoi furori alquanto,
del popol tutto un publico compianto.
e per tale sciagura odesi intanto
porti d'or la corona e d'ostro il manto.
E tu fastosa del tuo regio vanto
Novo, i' non saprei dir con qual incanto,
ma vuol, per torne gioco innanzi alquanto,
Non osa al bell'Adon Venere intanto
D'angui chiomato ha poi nel petto, ahi quanto
o con l'asta o col piè rotto ed infranto
Talor ch'osai d'avicinarmi alquanto,
l'ambizion ch'aspira al primo vanto.
il deposito d'or lasciaro intanto.
le troppo avide dee cessaro alquanto
al pasto del pastor la forza e'l vanto:
di bevanda circea magico incanto,
di secreta possanza ebbe cotanto,
a chi può dar altrui letizia e pianto
- O domatore indomito di quanto
Così parlava e'l re del'onde intanto
farti d'angoscia lagrimar mi vanto. -
né sai che l'altrui riso io cangio in pianto,
lo dio distorto, che'l mirava intanto.
- Adon, seguimi (disse) e vedrai quanto
ed alo scoglio avicinata intanto
Così cantava; indi, arrestando il canto,
vide d'Amor, che gli languiva a canto.
gli occhi di foco il Sol rivolse e'l pianto
e tu de' cigni tuoi m'impetra il canto.
e le dolci querele e'l dolce pianto;
D'aver uccisa una vil fera il vanto
picciol premio fia troppo a rischio tanto. -
Ben per un fallo inescusabil tanto
giusta pena mi fora eterno pianto.
Giace Adone il leggiadro, Adone, il vanto
pallidetto e vermiglio. Il riso, il canto
Piangete Adone, Adon degno è di pianto,
né senti i miei sospir, né miri il pianto.
né rispondi a colei ch'amasti tanto.
anima cara, in questo sangue alquanto.
e col volto di lui si stringe tanto
che non dà loco alo sgorgar del pianto.
né per altra beltà fu giamai tanto
bello il dolore e prezioso il pianto.
Se ministro sarà di questo pianto
o quelch'un tempo amore aborrì tanto
incatenati e supplici mi vanto
Umano ufficio è veramente il pianto
poich'apena vestito il fragil manto,
Non si dia no di quest'affetto il vanto
veggendo che'l mio mal fu maggior tanto,
darai pace al dolore o tregua al pianto.
e che portò d'ogni altra in terra il vanto,
non mi dolsi così né piansi tanto.
di sentir maggior duol, far maggior pianto,
e nel ruscello abbeverato intanto,
o stato fusse al suo pastore a canto,
cavalcar, maneggiar lasciossi alquanto,
pietà non hai, né curi un nume santo,
forse avrò dopo morte onor di pianto.
l'empia mia sorte e miserabil tanto
Cedano i duo che qui lodato han tanto
o qual maggior beltà celebra il canto
Il suo puro candor toglieva il vanto
Dolgasi pur, ragion ben fia, che quanto
v'entrò foco ed ardor, n'esca acqua e pianto.
Di cani uopo non m'è senon sol quanto
o perché nele tenebre e nel pianto
Lascio a te dela caccia il pregio e'l vanto
De' corsieri immortali altero tanto
Non gli giovò d'aver tra gli altri vanto
né che l'onde per lui Scamandro e Xanto
Deh! perché dala man di Radamanto
Che'l core e l'alma io pagherei col pianto
Perché non pote almeno impetrar tanto
Serrato il vaso, in cui chiudeasi quanto
Amor che stava in flebil atto a canto
cercava pur d'intenerir col pianto
vorrei, purgando il rauco spirto alquanto,
far vie più dolce e non mortale il canto.
- Su su (Venere disse) or basti tanto,
non si tolga al mio sesso il proprio vanto.
dele sorelle sue celebra il vanto:
del pregiato licor del fiume santo,
hanno i miei bianchi augelli appreso il canto,
Ma Satirisco entro l'agone intanto
Non è satiro intutto eccetto quanto
poiché sofferto ha il bel Crindoro alquanto,
lo sbatte a terra e quivi il lascia intanto;
l'insolente parlar raddoppia e'l vanto:
da capo a piè, da questo e da quel canto,
trattengon gli occhi a misurarsi alquanto.
Avea per cominciar deposto il manto,
e che l'avea già prevenuto intanto
per attenderne il fin si trae da canto
Il resto di gran pezze ha vario il manto,
e'l bel candor, che toglie al'Alpi il vanto
Così dicea Minerva e ben di quanto
perch'altamente ale lor prove intanto
onde volendo oltre la loda e'l vanto
Or poiche'n brevi detti udito hai quanto
se lice pur, posta giù l'ira alquanto,
fa tu, narrando il tuo meco altrettanto,
Sente omai da vicin l'ultimo pianto;
Saran del ciel cura pietosa intanto;
Anzi del chiaro e lor sì nobil vanto
Eterna fama ha da stancar suo canto.
Ella ver Trasideo rivolge alquanto
Poi dimessa dicea: vivrem mai tanto,
Gonfio di rabbia Turacano intanto
Come estinto rimansi il nostro vanto!
Stassi Ottoman a riguardarlo alquanto;
Seco venuta a ristorarsi alquanto,
Erede fia d'incomparabil pianto.
Ella così contrasta; e non per tanto
Di forza ha l'asta d'AMEDEO cotanto,
Che dentro Rodi il fa prezzar cotanto.
Ed onde afflitto mi consumo in pianto,
Ch'al fin di Rodi miserabil pianto
Era trascorso il buon MAURIZIO intanto
Che di velocità perderia vanto
Giunse a l'almo giardin noto cotanto
Era pugnando il fier Baglione intanto
Il cimier scosso, traforato il manto
Ma barbaro guerrier non ebbe vanto
Ottoman, su tua morte alzano il canto,
Nel risco fatti de la patria; intanto
Allor non più di minaccevol canto
Ma con pensier di penitenza e pianto
Così giova sperar. Tu volgi intanto
Per disputare a la natura il vanto
Mise l'oste feroce. Ei non pertanto
Jopa crinito: e la Regina intanto
Tacciasi; ma tu sol curvato alquanto
Di quello ond'era già derisa; tanto
Disegnava la cena: e seco intanto
Che necessario in prima era soltanto,
Concessa parte: e l'umil vulgo intanto
Ripiega i labbri, e poco pane intanto
Serie ne cinge le campagne il tanto
Affaticar con penne. Applauda intanto
Servi le leggi tue l'auriga: e intanto
La turba inferior: soave intanto
Per disputare a la natura il vanto
Ch'ornan fulgidi nodi: e tu frattanto
Jopa crinito; e la regina in tanto
Tacciasi; ma tu sol curvato alquanto
Aprir nel volto ingenuo riso e tanto
Di quello ond'era già derisa: tanto
Disegnava la cena: e seco in tanto
Che necessario in prima era sol tanto,
Serie ne cinge le campagne il tanto
Ripiega i labbri; e poco pane in tanto
Gli eccellenti nell'arte. Onor cotanto
La vide la notò, sorrise alquanto
Al fin libero andrai. Tu non pertanto
Fuggi ratto o signor, fuggi da tanto
Fu il zotico marito, in van di pianto
Così gli sguardi tuoi signore intanto
Applaudendo a la diva. Idalia intanto
Dimmi il fatto tutto quanto. -
vide d'Amor, che gli languiva a canto.
ed alo scoglio avicinata intanto
Adon, seguimi e vedrai quanto
lo dio distorto, che'l mirava intanto.
farti d'angoscia lagrimar mi vanto. -
O domatore indomito di quanto
di secreta possanza ebbe cotanto,
di bevanda circea magico incanto,
le troppo avide dee cessaro alquanto
il deposito d'or lasciaro intanto.
Talor ch'osai d'avicinarmi alquanto,
Non osa al bell'Adon Venere intanto
del popol tutto un publico compianto.
poiché n'accolse, ambizioso vanto
ma la doglia nel cor l'abondò tanto
ma con le faci e le faville a canto
Ed or da quel di pria cangiato tanto
in tenace licor distilla il pianto. -
Il ligustico Apelle, il Paggi vanto
Il mio Castel, che del conquisto santo
Febo, che pietà n'ebbe e l'amò tanto,
amano il bel ligustro e l'amaranto
Pietà affrena l'ira alquanto,
né cor la Scizia ha barbaro cotanto,
Maestria tale ed artificio tanto
semplice e natural non cape un canto.
di quel soave e dilettevol canto,
Con quest'inno devoto e questo canto
Con Mercurio ed Amore Adone intanto
Tal forse intenerir col dolce canto
di piovosa grondaia il verde manto.
per tal cagion perseguitato tanto,
supplico il nume tuo cortese e santo
Vergognosetta d'un ludibrio tanto
non avea da coprir velo né manto
Intorno al corpo immacolato intanto
accusa il suo venir sempre col canto.
Sia fortuna per voi. Non so se tanto
Così favella al suo bel sole a canto
facendo pur del destro braccio intanto
né d'amoroso foco arse cotanto
tra perle di sudor, perle di pianto.
Ed io che fruir mi vanto
non provo colassù diletto tanto,
il rossignuolo ala civetta il canto,
ma poich'a rozzo stil non lice tanto,
seguo d'Adone e di Ciprigna il canto.
di semplice duaggio ha gonna e manto,
ampio cappel che si ripiega alquanto
Amor fè con la doglia amaro il pianto,
Febo con l'armonia soave il canto.
sembra di rossignuol gemito e pianto.
esce con forza tal, con furor tanto,
per queste il Mincio con eterno vanto
mormorando concorde al nobil canto
Ma dele lodi sue basti sol tanto,
Aristofane, tu ch'ornasti tanto
tu, che d'interpretar ti desti vanto
Havvi chi crede che, per esser tanto
dela natura elementare alquanto
Così la gloria immacolata e'l vanto
ridente in vista e d'un aspetto santo,
smarrita il viso e pallidetta alquanto
Paride già dele bellezze il vanto,
ch'ella il seme troiano ami cotanto. -
il vicino spagnuol movesi intanto.
ma'l buon Maurizio con purpureo manto
pende immobile e tace, e così intanto
che seco il bell'Adon trasse da canto.
ed al garrulo dio non creder tanto,
Oltre l'avere ond'ella abonda tanto
vedrai beltà di cui non mira in quanto
rimase, astretto da perpetuo incanto,
quando libera donna, apien di quanto
se potendo gioir ti stilli in pianto,
chi di beni e ricchezze abonda tanto?
Adon dubbio tra sé ristette alquanto
egli in sé cela alcun possente incanto
la feconda virtù del grano infranto
Del fegato di Tizio ancor alquanto,
seco pian pian sommormorato alquanto,
in più chiaro tenor distinse il canto:
reggi l'impero e del'eterno pianto,
Del superbo diadema e del bel manto
Non ha mai la fenice applauso tanto
né potendo sfogar la doglia in pianto,
Pianse e gridò, ma pose freno alquanto
stupida resta e conturbata tanto
che risponder non sa senon col pianto.
Deh! quest'altier che tanto
ed a queste parole, ond'io mi vanto
Miser, tu sudi a procacciarti intanto
O quant'ebbi sempre o quanto
con alcuna di voi, ch'avete tanto
Odo che porta Egitto il primo vanto
Se modo non ha l'un da perder quanto
né portar può di vincitore il vanto
in lode dela dea formano intanto
versi diversi e con diverso canto.
manifestato in questo giorno santo.
trar dale selci intenerite il pianto,
La melodia di quel mirabil canto
onde il tergo volgendo al nume santo,
dopo lungo vegghiar dormiano alquanto.
Questa vana magia durò sol tanto
ma giunto innanzi al simulacro santo,
ch'ove il latte mancò, nutrito intanto
fu dele stille del materno pianto.
invida a costei cede il primo vanto,
che le Grazie di grazia avanza tanto,
dove accolta sarai con festa e canto,
vittime elette al tuo gran nume santo;
dal timor, dal dolor confusa tanto
versa doglioso ed angoscioso pianto.
né fu mai fiero e formidabil tanto
Ben per un fallo inescusabil tanto
giusta pena mi fora eterno pianto.
né rispondi a colei ch'amasti tanto.
anima cara, in questo sangue alquanto.
né per altra beltà fu giamai tanto
bello il dolore e prezioso il pianto.
Se ministro sarà di questo pianto
incatenati e supplici mi vanto
Umano ufficio è veramente il pianto
poich'apena vestito il fragil manto,
non mi dolsi così né piansi tanto.
pietà non hai, né curi un nume santo,
forse avrò dopo morte onor di pianto.
Il suo puro candor toglieva il vanto
De' corsieri immortali altero tanto
Perché non pote almeno impetrar tanto
Amor che stava in flebil atto a canto
cercava pur d'intenerir col pianto
dele sorelle sue celebra il vanto: