Rime di 'arco'

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supermarco
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aerosbarco
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495 endecasillabi classici rimano con arco:
un scocca la saetta, un tende l'arco,
chi fere affronta e chi l'attende al varco,
Qual di musico libro il grembo ha carco,
sovra torto bastone appoggia in arco.
onde del corpo stanco il grave incarco
di finissimo cocco un picciol varco,
l'un si risolve in punta e l'altro in arco.
si curva sì, ma nel curvarsi è parco
è dato a quel ch'ha le saette e l'arco;
né sa mai per canton torcere il varco.
porta a destra ed a manca il grave incarco,
Io giuro per lo stral, giuro per l'arco
e rende d'aurei pomi il grembo carco
Non molto va ch'al dilettoso parco
il passo si spedì leggiero e scarco
parte le stelle ove s'apria quell'arco,
campato fuor del periglioso varco
e già l'ha teso in un momento e carco.
gitta la spada e dà di piglio al'arco
Con l'arco in pugno e con lo stral su l'arco
quando segnollo e, come fera al varco,
Aveva allor allor spogliato e scarco
del tronco d'or si riconduce al varco,
render l'omero cinto e'l fianco carco.
la faretra dispicca e prende l'arco
o con la benda o col cordon del'arco.
dov'è più piano e più spedito il varco.
sotto il gravoso e faticoso incarco.
Deh! ch'io ritorni per l'ombroso varco
Dunque contro il destin severo e parco
Lasso, e chi dela spoglia ond'io son scarco
Chiuso trovando allor l'usato varco
Se non lasciò, che non potea, l'incarco,
Nel cor di grave doglia oppresso e carco
L'averlo teso e poi scoccato e scarco
ma pose allor su l'infallibil arco
Non fu fratanto Amor che stava al varco
gli apriro il passo e gli spediro il varco.
e, lasciato lo stral, deposto l'arco,
loco che, di piacer, di gioia carco,
ch'al conosciuto carro aprendo il varco,
Con questo dir per entro il lucid'arco
il ministro che'l guarda un cesto carco.
ch'ha di schietto rubin cornice ed arco.
già s'apre Adon con la sua bella il varco.
Quinci potrai, già d'ogni dubbio scarco,
per questo il primo grado, il primo varco
E perché'l primo stral, ch'aventi l'arco
appoggia a questo il suo gravoso incarco.
tutto quel ciel che si ripiega in arco
non fia ritroso ad onorarvi o parco,
'Poich'a' suoi cenni col commesso incarco
Rompe allora il silenzio ed apre il varco
L'incurvatura, ond'ogni ponte ha varco,
che ben si par che quel sublime incarco
Sì alto e sì sottile è ciascun arco
mar senza riva e selva senza varco,
di mille pene a sostener l'incarco;
di farsi esca al focile e segno al'arco,
saettando la morte incurva l'arco,
o fere attende fuggitive al varco
di quadrella pungenti armato e carco,
qualunque sia più faticoso incarco,
il plettro a par di me non men che l'arco;
di cure e d'armi alleggerito e scarco
Già del difeso e riservato parco
non sol più volte il periglioso varco
Né mica per timor di spiedo o d'arco
quanto da forte man lentato e scarco
n'andria scoppio di fionda o tratto d'arco.
felice e te, che ripiegata in arco
e di ragion talvolta e d'amor carco
Poco ad Atlante il suo stellato incarco
Non sì veloce di difficil arco
né barbaro giamai sì lieve e scarco
com'ei passando a nuoto il picciol varco
e'l cavo arnese al tergo e'n pugno l'arco
di saettame avelenato ha carco.
Di portar per l'agon l'usato incarco
e vuolsi delo sprone essergli parco,
va più ratto che strale uscito d'arco,
siché con l'altre sue che trattan l'arco,
non si spedisse a novi acquisti il varco.
Nè pur con forza di saetta, e d'arco
Forte contrasta a' salitori il varco,
Già se ne va, sì di ferite è carco,
Ma pur paventa di superbia carco
Fugge Abdalà, ch'insuperabil'arco
Appenderotti la faretra e l'arco,
Ora del tuo favor non m'esser parco.
Come vibrar con maestrevol arco
Aprire ai gridi tra le fauci il varco.
Come vibrar con maestrevol arco
Ella truce guatando curvò in arco
di cure e d'armi alleggerito e scarco
di quadrella pungenti armato e carco,
saettando la morte incurva l'arco,
mar senza riva e selva senza varco,
Sì alto e sì sottile è ciascun arco
non fia ritroso ad onorarvi o parco,
tutto quel ciel che si ripiega in arco
loco che, di piacer, di gioia carco,
ma pose allor su l'infallibil arco
Chiuso trovando allor l'usato varco
Dunque contro il destin severo e parco
Deh! ch'io ritorni per l'ombroso varco
la faretra dispicca e prende l'arco
render l'omero cinto e'l fianco carco.
del tronco d'or si riconduce al varco,
Aveva allor allor spogliato e scarco
quando segnollo e, come fera al varco,
gitta la spada e dà di piglio al'arco
campato fuor del periglioso varco
il passo si spedì leggiero e scarco
Non molto va ch'al dilettoso parco
né sa mai per canton torcere il varco.
si curva sì, ma nel curvarsi è parco
di finissimo cocco un picciol varco,
sovra torto bastone appoggia in arco.
un scocca la saetta, un tende l'arco,
Già del difeso e riservato parco
non sol più volte il periglioso varco
Né mica per timor di spiedo o d'arco
quanto da forte man lentato e scarco
felice e te, che ripiegata in arco
Non sì veloce di difficil arco
né barbaro giamai sì lieve e scarco
di saettame avelenato ha carco.
va più ratto che strale uscito d'arco,
Forza potessim'anco aprirci il varco,
Avea da terra un accessibil varco
Ne arresta il corso; ivi segreto varco
Sempre ammirato fia; chè facil varco
Uniste i vostri, e con sì stabil varco
Che del fedel la morte è solo un varco
condotto m’hai, non mi lassar nel parco;
prendi le frecce tua, prendi el tuo arco,
non ha comparazion, per ciò lo varco.
Che mi havean già, il petto carco ;
Visto i-lago fecondo et visto el barco,
Coi rami quasi in terra pieno et carco,
giù nella valle, e ritto in piedi, e l'arco
del quale or vi conosco troppo parco,
che prender si devea nel primo varco.
dormir, di preda e di vittoria carco.
temon del verno di tempeste carco,
fan sopra il mare il periglioso varco,
sopra gli omeri miei porr'oggi il carco.
e dove è più 'l terren di polve scarco
poi che d'ogni dever mi sono scarco:
già di tante miserie e d'anni carco,
ove in alto mugir, di spuma carco,
gli scogli ingombra e l'arenoso varco;
e chi si trova san, cangiando varco,
ora in questo or in quello addrizza l'arco.
percosse l'un dove congiungon l'arco
dell'altro al manco lato orribil varco
apporta sopra lor sì grave incarco
che da due parti già s'ha fatto il varco.
e sì oltra talor passato ha il varco
ch'alla nostra vittoria aperto è il varco.
di non tirar più stral né tender arco,
e d'ogni effetto il ciel gli è stato parco:
perché 'l colpo avventai d'ascoso varco,
sopra ogn'altro guerrier che d'arme carco
con la schiera di quei che suol con l'arco
Druscheno ancor, ch'assicurava il varco
Or non sapete voi che d'alma scarco
E che Boorte di vittorie carco
In questa ecco arrivar di sudor carco
e gli dice: “Signor, se in alto varco
e non san che l'ardir di senno scarco
da lei per mia cagion d'ingiurie carco,
del qual mentre vivrà non fia mai scarco,
delle stesse miserie intorno carco:
che di cervi entri al dilettoso varco
chiede, e per sé ciascun, d'aver l'incarco
pur d'assai men timor l'animo ha carco,
Ma perché quel dell'arme è dubbio varco
“Or sarò più leggier senz'esso incarco,
men che mai d'adoprar si mostra parco;
al popol d'arme e di sudore scarco.
com'or saria se di vergogna carco
guarda all'occaso, e d'oriente al varco
il nostro affaticar di lodi carco,
Il medesmo facea, quantunque carco
il grande Arturo, e come truove il varco
e difender di lui l'angusto varco
e d'ogni altro desire andare scarco:
solo a i Britanni e' suoi si chiugga il varco.
e sia d'ogni timor Clodasso scarco?
per far Clodasso d'ogni affanno scarco.
dal fero Lionel, che chiude il varco
sì che aperto riman del campo il varco;
del qual troppo da lui si sentia carco.
poi ch'è disceso a piede e preso ha l'arco
ove son più nemici elegge il varco;
or per pubblico ben gli strali e l'arco
né di voi celebrar sarò mai parco:
il cor d'Arturo, che di tema è carco,
ché mal difeso avea l'antico varco
sciolta quasi dall'altre, al sezzo varco
sì come presti avea, lo strale e l'arco.
e che pensa secur tenere il varco:
ogni uom che 'ntorno appar con rigid'arco,
come suol cacciatore i cervi al varco.
quanto può il braccio e non piegava in arco
sì che potea di vita essere scarco;
di ritirar s'ingegna, non fu parco
entrato tra i compagni, il nobil'arco,
e vie più d'uno strale aveva scarco.
ne' nostri, e difendean l'aperto varco
era e di vita e di buon nome scarco.
tal che sempre tornò di pregio carco,
ove in prova venian gli strali e l'arco.
quai faticanti buoi che 'l carro han carco
sì che spuntar non pon pietroso varco.
e 'l nemico veder di doglia carco,
odon che lassa già l'antico varco,
e di sì gravi arene hanno il mar carco,
che non pon ritrovar l'usato varco:
del famoso Tristan, che non fu parco
la schiera Iberna e noi pietoso incarco
sopra gli omer di molti il doppio incarco,
che 'l portar tosto al comandato varco.
d'ira in un punto e d'allegrezza carco;
di chi 'l padre gli avea di vita scarco;
il pio pastore e 'l can di morte al varco;
e di estrema dolcezza il petto carco,
d'ogni clemenza e penitenza scarco;
chi per nostra salute è d'arme carco,
Alza il re Ganesmoro il suo forte arco
poi disegnato assai con l'occhio il varco,
va la saetta ben, ma il colpo è parco,
gli sia libero, aperto e largo il varco,
Ideo col carro prezioso carco;
io torni al miserel, ch'attende, carco
e che invece prendiate il ricco incarco,
non vi fé della vita esser più parco?
il vecchio padre dell'estremo varco,
e quello accorto gridò: «Corri al varco;
Così prendemmo via giù per lo scarco
sotto i miei piedi per lo novo carco.
sì men portò sovra 'l colmo de l'arco
Quivi soavemente spuose il carco,
che sarebbe a le capre duro varco.
su per lo scoglio infino in su l'altr' arco
a quei che scommettendo acquistan carco.
e quella s'annegò con l'altro carco.
per non venir sanza consiglio a l'arco;
si va più corto; e se c'è più d'un varco,
ma dilmi, e dimmi s'i' vo bene al varco;
al quale ha or ciascun disteso l'arco.
da troppa tesa, la sua corda e l'arco,
sì scoppia' io sottesso grave carco,
e la voce allentò per lo suo varco.
e 'l grifon mosse il benedetto carco
La bella donna che mi trasse al varco
che fé l'orbita sua con minore arco.
col cielo insieme avea cresciuto l'arco,
E qual è 'l trasmutare in picciol varco
suo si discarchi di vergogna il carco,
i' vidi mosso me per tutto l'arco
sì ch'io vedea di là da Gade il varco
nel qual si fece Europa dolce carco.
Al collo avea di cacciatrice un arco
al corso, a la palestra, al cesto, a l'arco.
mostrò nel gesto e nel sonar de l'arco.
il buon troiano Aceste. Ei lieto il carco
mi veggio avanti, e sotto a quel grand'arco
mira come se n'entra adorno e carco
soavemente al periglioso varco
e vider là 've il cielo era piú scarco
givan guizzando, e con le schiene in arco
che de la guerra avean l'imperio e 'l carco,
è 'l cavalcare, e 'l trar di fromba e d'arco.
e riconobber la faretra e l'arco,
le squadre tutte; e tu con essi il carco
non si sa da qual mano, o da qual arco
era da l'amor suo, la cetra e l'arco
Ma tu, lettor, chi sei? férmati al varco,
tràtti in disparte, se d'invidia carco
tal mercantia, t'aviso, non imbarco,
qui l'attendea già lungamente al varco;
onde non gran tirar fu uopo d'arco;
pel fredo e vien d'erbette e fiori carco,
Mi fa di te pietà, che sei sí carco;
peggio d'un asinello sotto 'l carco!
per Dio, ti mostrerò ch'io non son parco
sí che non s'apre omai securo varco
ch'oltra quei c'ha Georgio armati e Marco
la scimitarra al fianco, e 'l tergo carco
de la faretra, e ne le mani ha l'arco.
Tosto s'opprime chi di sonno è carco,
ché dal sonno a la morte è un picciol varco.
Ella già ne le mani ha preso l'arco,
e desiosa di ferire, al varco
che gli portava un altro scudo e l'arco:
su i dirupati sassi il dubbio varco;
nave ond'io l'ocean secura varco,
il mio signor, del favor suo non parco.'
de la voce e del cibo il doppio varco.
sí che non s'apre omai sicuro varco
e Ramula e Maceda; e 'l fiume al varco
radunò gente c'ha la spada e l'arco:
in guisa pur di pellegrino scarco;
come sia lungo corso un picciol varco.
Quanto è migliore e piú securo il varco,
Contra gl'inermi qui saetta od arco
camelo, da la salma oppresso e carco,
grand'elefante è giá caduto al varco;
E dicean: - Parve questi al dubbio varco
senza colpo temer di lancia e d'arco:
Grave talor de gli altri arnesi e carco,
ed armato n'andria leggero e scarco,
cogliea il guerrier canuto, e quasi al varco,
non l'avria tolto, e giacea anciso o scarco:
Guida forte drappello, e leve e scarco,
né teme dubbia via né dubbio varco
sperando di fugare al suon de l'arco
Questi a' nostri s'oppose, e quasi al varco,
spaventando la Grecia al suon de l'arco.
tosto s'opprime chi di sonno è carco,
ché dal sonno a la morte è picciol varco.
e l'una man precede, e tenta il varco,
l'altra è scorta al guerrier che d'arme è carco.
di vizi alma sublime al dubbio varco.
da terra al ciel rimaso aperto il varco.
ella giá ne le mani ha preso l'arco,
che gli portava un altro scudo e l'arco:
su i dirupati sassi il dubbio varco:
Per le saette diè faretra, ed arco,
perché da l'altro con piú forza carco
Di questi alcuni armava al dubbio varco,
né i Siri aprian tra le ruine il varco,
né rispinti cedean da pietre o d'arco.
cingendo il monte ov'è men ampio il varco.
gente armata passar di strale e d'arco,
fermò il cavallo al sanguinoso varco,
in quel sará c'ha le colonne, e 'l varco,
benché Lerna spaventi al suon de l'arco,
che fanciul trapassasti il dubbio varco
e se qui d'alto imperio il ciel t'è parco,
se me non lasci morto al duro varco,
per cui passasti il mar leggero e scarco. -
Gli scudieri portârgli e lancia ed arco;
Ei Riccardo mirò sul fèro varco,
Passò primier Goffredo il ponte al varco
e rifuggí l'empio soldán da l'arco
de la voce e del cibo il doppio varco.
Poi de' labbri formando un picciol arco
Come vibrar con maestrevol arco
Aprire a i gridi tra le fauci il varco.
Per te sgravato d'odioso incarco
Ella truce guatando curvò in arco
Tanto maggior di lui che n'era scarco:
Che se d'angusto regno, avaro e parco
lunghesso il mare al disco, all'asta, all'arco
spiegâr la tela, ognor succinto e parco
l'asse al gran pondo cigolò, ché carco
clavigero nomâr; perché non d'arco
Disse; e di nuovo fe' volar dall'arco
senza terror non sia; ma nell'imbarco
per la salute de' suggetti, il carco
ma l'alma, che passò del labbro il varco,
di noi non rida. Così detto, il varco
Vile! a che dunque nella man quell'arco?
fosse del tutto alle parole il varco.
Fabbrica, de' suoi mali a noi dà carco,
Che il dorso avea per l'età grande in arco,
Ciascun guardava con le ciglìa in arco
Sol Filottete mi vincea dell'arco,
Delle spoglie più belle adorno e carco
Di fronte larga e con le corna in arco,
Portar solea, qual gliene desse il carco.
Sanato appieno e di bei doni carco,
Ben travagliato. E qui giacea pur l'arco
Quindi la man, dalla cavicchia l'arco
A noi dunque sarà morte quest'arco?
Che a me si porga la faretra e l'arco,
Già per le mani Eurimaco il grand'arco
Tanto cediam da non curvar quest'arco,
Sacro ad Apollo è questo dì. Chi l'arco
Che né valgon piegare il suo bell'arco,
Dal segno non andai, né a tender l'arco
Certami tutti, con le ciglia in arco
dove giacea Medor, si pose al varco,
e l'aspettò, posto lo strale all'arco.
quanto sarebbe un mezzo tratto d'arco:
né de le lente retine gli è parco:
dove per l'elmo la veduta ha varco.
Ma come ben composto e valido arco
quanto si china più, quanto è più carco,
con tanto più furor, quanto è poi scarco,
di capitare il paladino al varco;
Si vennero a incontrar con esso al varco
avean di legna un loro asino carco;
ch'avea di cervel sano il capo scarco,
e su ritorna, e va con tutto il carco,
quanto in tre volte non trarrebbe un arco.
e tra la porta e sé ciascuna ha un arco:
fe' d'ornamenti il mastro lor non parco.
sì facil, ch'un somier vi può gir carco.
Ed al sinistro fianco, a men d'un varco,
Un che avea posto la saetta a l'arco.
che di lagrime son fatti uscio et varco:
a voi armata non mostrar pur l'arco.
S'io credesse per morte essere scarco
ma perch'io temo che sarrebbe un varco
mezzo rimango, lasso, et mezzo il varco.
sallendo quasi un pellegrino scarco.
bisogna ir lieve al periglioso varco.
quando 'l ciel fosse piú de nebbia scarco,
né dopo pioggia vidi 'l celeste arco
quel viso al quale, et son nel mio dir parco,
disconvensi a signor l'esser sí parco.
fu sopra 'l ghiaccio ond'io solea gir carco;
prendi i dorati strali, et prendi l'arco,
e perché e' giunse troppo tosto al varco,
non fu Morgante a tempo a trar coll'arco.
e chi per forza vuol tirar pur l'arco,
ogni cosa conduce il tempo al varco.
e non ti glorïar se col tuo arco
per donna sì gentil m'hai preso al varco;
respinte, tornerebbero al mio arco,
da portare i lor daini a tiro d'arco
Perché hai teso così a lungo l'arco
talché l'angusto spazio di quel varco
che me lo porti subito nel parco.
che riuscire a superarne il varco;
che pensate, sapranno aprirsi un varco
per esse ci dobbiamo aprire il varco
del nostro povero malfermo barco;
ci caricarono in fretta su un barco,
Prima facciamo due passi nel parco.
del trattamento da fargli nel parco;
Vogliate ora precederci nel parco;
do il deretano al guardiano del parco,
secondo, che seguivo lei nel parco;
tenerla custodita qui nel parco,
Beh, tiratore è lei, che porta l'arco.
nel di lei padiglione, qui nel parco,
appunto per proteggere il suo sbarco.
dalla quadrella del fragile arco
disperato nocchiero, ora il tuo barco
Ha spezzato già la corda dell'arco
Venite pure, ch'io v'aspetto al varco!
che andava tutta sola per il parco,
fammi vedere come tiri d'arco.
al nostro navigare e il nostro barco.
mentre t'aprivi uno spietato varco
non trova ingegno umano aperto il varco;
ma da quel favoloso antico varco,
ch'entrano in lui; ma solo aperto un varco
da la natura; e largo e piano il varco
onde a l'animo umano è aperto il varco,
in cui s'apre a gran pena angusto il varco:
contra il settentrion si tura il varco;
là dove s'apre un solo e un picciol varco,
al nascer suo fa sanguinoso il varco.
poi ritrova a l'uscir aperto il varco,
quasi novo Caton mirando io varco.
il giusto, cui d'Adamo il grave incarco
alcun giamai da l'odioso incarco.
ed apristi a' gran fiumi occulto il varco;
E col peccato allor dischiuso il varco
al letto d'Imeneo faretra ed arco.
visi ricerca, furibondo il varco
e giù dal cielo sì strisciò per l'arco.
Che più? La madre mia di ferro e d'arco
che tanto faccia una sol destra, un arco?
Allor Partenopeo, tendendo l'arco
nè forza avevi a maneggiarne l'arco
flagellava le spalle: il collo in arco
Niobe spense la prole, e stancò l'arco.
sudi dell'armi tue sotto l'incarco.
A questa essa appendea sovente l'arco
lascia della cittade aperto il varco.
Partenopeo da l'infallibil arco
umile adora, e a sì sublime incarco
del terreno natio chiudere il varco
del tetto di metallo il grave incarco:
lanciando l'asta in alto, o che da l'arco
raggiunti in corso; indi scoccando l'arco,
quanto tre volte può tirar un arco,
ella gittò nel periglioso varco
de' boschi al Sol van disserrando il varco.
e tra le faci e i dardi apronsi il varco;
Già fatta era vicina un tirar d'arco:
Pende al sinistro fianco il nobil arco,
sparse per sassi e macchie il suo Learco,
così ancora Tideo di stragi carco,
l'etolo eroe stassi attendendo al varco.
S'apre per mezzo a' sassi un piccol varco
tremonne Atlante, ed il celeste incarco