Rime di 'ardo'

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gattopardo
inchiavardo
infingardo
inzafardo
leopardo
longobardo
mocaiardo
montagnardo
pappalardo
retroguardo
salvaguardo
sambernardo
sanbernardo
savoiardo
spicanardo
spiganardo
spigonardo
camelopardo
capitolardo
dinamitardo
fantastiliardo
leonepardo
paleosardo
patriotardo
patriottardo
portastendardo
sessantottardo

500 endecasillabi classici rimano con ardo:
Per quella poi che d'amoroso dardo
Potresti e chi nol sa? sol con un guardo
Tu però, dio sì prode e sì gagliardo,
l'ufficio al'arco e'l ministerio al dardo. -
tolgano il dolce ciglio e'l dolce sguardo
ma, sotto pigra fronte e lento sguardo,
Par questi in vista uom sonnacchioso e tardo
fuga, rompe, sconfige il savoiardo
quasi risorto Anteo, fatto gagliardo,
ne scaccia fuor l'usurpator bastardo,
ma dolcemente da più dolce dardo
Dolce pria l'arse il lampeggiar del guardo,
De' dì perduti e del ritorno tardo
in ciò ch'altri più brama esser bugiardo.
suol talvolta ingannato il vago sguardo
Ecco il pianeta inferiore e tardo
Troppo noce l'indugio e s'io ben guardo
fiso rivolge e minaccioso il guardo.
ch'ala ferita ov'è confitto il dardo
si pone e dice all'uccisor col guardo:
il disleale e dispietato dardo.
spinto dal braccio dell'arcier gagliardo
volsi da prima a que' bei raggi ond'ardo.
- Lassa (diceale) in che mal punto il guardo
men crudo almen se non pietoso un guardo,
baci sol que' begli occhi ond'io tutt'ardo;
perché ti mostri al proprio ben sì tardo?
Presa son d'un soave e dolce sguardo
Sento la piaga e pur non veggio il dardo,
Io gelo dunque, io ardo e non sol ardo,
fu solo un punto al balenar d'un guardo,
de' più pungenti e trafittivi un dardo.
a corre il tempo o trascurato o tardo,
pien di bravura e spaventoso il guardo:
gli affrena e volge in lei qual face o dardo
come può cosa umano ingegno o sguardo
e pur e l'uno e l'altro è lento e tardo
Se dela vista è più spedito un dardo,
fulmina una facella, aventa un dardo.
Ogni sua paroletta, ogni suo sguardo
Vedi stuol piemontese e savoiardo
e par che dica intrepido e gagliardo:
Fisa dritto colà meco lo sguardo
Che soave ristoro, al foco ond'ardo,
perch'al centro del cor premendo il dardo
Favella il bacio e del sospir, del guardo
così mi loda il tuo figliuol bugiardo?
e'l colpia, s'a fuggire era più tardo.
ma sdegnoso girò Venere il guardo
sorbir con gli occhi e depredar col guardo.
lascia ch'io possa almeno il foco, ond'ardo,
vivrò qual vivo ed arderò com'ardo.
Giunga il mio corso a riva, o presto o tardo,
quinci e quindi risponde: 'ardi, ch'io ardo'.
dove invece di voce il vago sguardo
concetto aver, per cui languisco ed ardo.
no che mai non nascesti, empio bastardo!
pera, iniquo fanciul, quel crudo dardo.
Amor crudele in lei rivolge il dardo.
Ma mentr'ella in Adon rivolge il guardo,
d'una cagna spartana era e d'un pardo.
non sì rapido mai partico dardo,
al suo presto volar non fusse tardo.
vecchio maligno e neghittoso e tardo,
al fianco gli sarà quest'aureo dardo.
vela d'amara nebbia il dolce sguardo,
La bestia allor, che d'amoroso dardo
quasi mordace can ch'umile e tardo
a quegli aspri rimproveri lo sguardo
S'a me volgi sereno un solo sguardo,
basta ad illuminarmi il foco ond'ardo.
e dala selva, ond'è crinito, un dardo
Il segno e'l sito essamina col guardo
conta la fama del campion gagliardo,
l'ebber veduto e'n lui fisaro il guardo.
di quel valor che non fu mai codardo,
Applaudon tutti allor, ma quando Bardo
di lui si duol lo schermidor lombardo
anzi perfido il chiama ed infingardo,
la corridrice nomade col pardo
quasi piuma di storno ha del leardo,
minacciando il nocchier ritroso e tardo
atterrisce il Terror sol con lo sguardo.
Sul fin de le parole affisa il guardo,
Sventolando d'Enrico alto stendardo,
Alcasto in petto gli fissò lo sguardo,
Pon su la cocca immedicabil dardo.
Orme disciolte di veloce pardo;
Men minacciasse col terribil guardo,
Al gran nemico se ne vien non tardo;
Nè Micalogle ad ascoltarlo è tardo,
Egli rivolse in ver Michele il guardo,
Unqua suoi cenni ad ubbidir non tardo:
Ei volge intorno imperioso il guardo;
Intorno ei volge imperioso il guardo:
Fuor de le mura; e con soave sguardo
Aggrinzan fastidite; e pur col guardo
La sposa giovinetta. In vano il guardo
Amor crudele in lei rivolge il dardo.
dove invece di voce il vago sguardo
vivrò qual vivo ed arderò com'ardo.
ma sdegnoso girò Venere il guardo
così mi loda il tuo figliuol bugiardo?
Che soave ristoro, al foco ond'ardo,
Fisa dritto colà meco lo sguardo
Vedi stuol piemontese e savoiardo
Ogni sua paroletta, ogni suo sguardo
fulmina una facella, aventa un dardo.
come può cosa umano ingegno o sguardo
Presa son d'un soave e dolce sguardo
Lassa in che mal punto il guardo
il disleale e dispietato dardo.
si pone e dice all'uccisor col guardo:
ch'ala ferita ov'è confitto il dardo
fiso rivolge e minaccioso il guardo.
Ecco il pianeta inferiore e tardo
De' dì perduti e del ritorno tardo
ma dolcemente da più dolce dardo
ne scaccia fuor l'usurpator bastardo,
quasi risorto Anteo, fatto gagliardo,
fuga, rompe, sconfige il savoiardo
Per quella poi che d'amoroso dardo
non sì rapido mai partico dardo,
al suo presto volar non fusse tardo.
vecchio maligno e neghittoso e tardo,
al fianco gli sarà quest'aureo dardo.
vela d'amara nebbia il dolce sguardo,
quasi mordace can ch'umile e tardo
basta ad illuminarmi il foco ond'ardo.
Il segno e'l sito essamina col guardo
conta la fama del campion gagliardo,
di quel valor che non fu mai codardo,
di lui si duol lo schermidor lombardo
anzi perfido il chiama ed infingardo,
la corridrice nomade col pardo
quasi piuma di storno ha del leardo,
Ed in un punto, quanto lungi il guardo
Abbattuto, com'è, stuol sì gagliardo,
Lo struggitor brandì fatal suo dardo.
Andromeda lucente. Indi col guardo
Trova il maligno Démone, e col guardo
Maestoso teatro offrono al guardo.
Ed Amaltea celava al vigil guardo
Or non saresti. - Con un torvo sguardo
Indi sull'opra sua volgendo il guardo
Sentii gli effetti; lucido lo sguardo
Come celar l'uno dell'altro al guardo
Era nel cielo. E chi di Dio lo sguardo
Lor nudità, del sommo padre al guardo
Distornerà. Nel suo sereno sguardo,
Non partano da te: d'Adamo al guardo
Ampiamente di là potea lo sguardo
La Disperazïone, e il fatal dardo
Ei quanto fe', con amoroso sguardo
Hor Astolpho al frappar quì non è tardo
Dove era prima, che chi el perde tardo
Disseli: « O signor mio, quanto più guardo,
Debitamente Orlando t' ha riguardo,
Et sol di Zenodoro al primo sguardo
Io arsi et arsi et sempre aghiaccio et ardo.
Però ch'assai più bello et più gagliardo
Per forza mi furò senza riguardo.
Doralice con un pietoso sguardo
Tygre, leon, panthera, o isnello pardo
Nè pareva Aleramo già più tardo
Maggior supplicio aspetta chi più tardo
Di Giove agiunge il fulminoso dardo.
sudor si bagna il disperato, un guardo
dopo lunga fatica ad un gagliardo
il supremo Guerrier: cerca col guardo
del cor ben sente che non fu bugiardo.
la foriera del dì, già il primo dardo
Innondati di sangue errano al guardo
Furtiva e argentea gli volava al guardo.
Ma con saggio silenzio a passo tardo
col cor ben fermo e con sottil riguardo
Intra due corni il candido stendardo
Così detto a ciascun, posato e tardo
infin ch'all'avventar di lancia o dardo
Indi come cervier, leone o pardo
ove Arturo vedea torna lo sguardo,
in fermar i guerrier non fu più tardo;
il novel mio desire onde tutt'ardo,
perché movendo il piede altero e tardo
or minaccia co i denti, or con lo sguardo;
Così stretti fra lor con passo tardo
quando in un punto, più leggier che pardo
poi ch'ha scoperto col bramoso sguardo
e chi prima parea più vile e tardo
or si mostra più ardito e più gagliardo.
richiamando il lontan, destando il tardo,
ch'accompagnar ritorne il suo stendardo.
Va dietro Seguran con torto sguardo,
che mentre schiva il can, dal leve pardo
che 'l vorria racquistar, ma il passo ha tardo
Avrà il secondo un animoso pardo,
al cui correr veloce è il vento tardo,
sarà premio del terzo un leve dardo,
Landon quasi sdegnoso il leve pardo,
il cielo e del mio bene ha tal riguardo,
che dicea: 'Anastasio papa guardo,
«Lo nostro scender conviene esser tardo,
la voce e che parlavi mo lombardo,
perch' io sia giunto forse alquanto tardo,
vedi che non incresce a me, e ardo!
a Ceperan, là dove fu bugiardo
l'antica età la nova, e par lor tardo
certi si fero, sempre con riguardo
«O tu che vai, non per esser più tardo,
rispondi a me che 'n sete e 'n foco ardo.
ma quella folgorò nel mïo sguardo
e ciò mi fece a dimandar più tardo.
Questi onde a me ritorna il tuo riguardo,
gravi a morir li parve venir tardo:
amore e maraviglia e dolce sguardo
corse e, correndo, li parve esser tardo.
ch'in te avrà sì benigno riguardo,
fia primo quel che tra li altri è più tardo.
due ne seguì lo mio attento sguardo,
regïon ti conduce, ha ne lo sguardo
Io dissi: «Al suo piacere e tosto e tardo
quand' ella entrò col foco ond' io sempr' ardo.
ché veder lui t'acconcerà lo sguardo
E la regina del cielo, ond' ïo ardo
già d'anni; e Pelia indebolito e tardo
e d'altra parte dilombato e tardo
Cosí risolve, e prestamente un dardo
reggi e i miei colpi». E ciò dicendo, il dardo
gli venne avanti, un giovine bastardo
dopo costoro, ma non già col dardo,
Ciò detto, gli avventò Pàndaro un dardo
e Salio da Nealce, che di dardo
gli fu d'avanti: «O mia destra, o mio dardo,
su la ferita coscia. E, benché tardo
la vergine Camilla; ed or di dardo
l'aura secando il fulminato dardo:
chi la spada impugnò, chi prese il dardo;
In quella fretta ch'uomo, pria gagliardo,
corre a corcarsi, e pargli troppo tardo
perde la forza e cangiasi nel sguardo,
mi sente piú di stizzo che di lardo;
per non giunger Orlando troppo tardo.
in Africa, scrivendo del gagliardo
ch'un carro sona, il qual mal onto e tardo
si duole che 'l patron gli mangia il lardo.
Tu mi dirai, lettor, ch'io son lombardo
grosso nel proferir, nel scriver tardo,
ch'altro nome guadagno che 'bastardo'?
voler mostrar che non pur son gagliardo,
a chi del vostro onor non ha riguardo;
ché, se d'un papa fusse ben bastardo,
io gli farò parer il fugger tardo.
ne prenderò da me senza riguardo;
di sale e specie, d'intestine e lardo,
ma gli commanda che 'l scolato lardo
Ma quello, che nel core porta il dardo,
ma solamente diede un schivo sguardo
e dice al re, che 'n lui fisa lo sguardo:
'Eccoti il domator d'ogni gagliardo.
e veloce cosí che tigre o pardo
corre a ferire il saracin gagliardo,
Si scote allor Tancredi, e dal suo tardo
Ei lei non mira; e se pur mira, il guardo
furtivo volge e vergognoso e tardo.
da Monscelce escludeva il re lombardo.
mostra vigor piú che viril lo sguardo:
offriva al tempio imperial stendardo;
Tacque, e incontra si van con gran risguardo,
ché ben conosce l'un l'altro gagliardo.
Volgendo in Tisaferno il dolce sguardo:
Risponde egli infingendo: 'Io che son tardo
di questo tuo terribile e gagliardo.'
e 'n vece forse della lingua, il guardo
manifestava il foco onde tutt'ardo.
mal fortunato difensor, non tardo.
a terra vede il suo regal stendardo,
cadere insieme Rimedon gagliardo
né vuol nel duro fin parer codardo,
l'argento sí, che lunge abbaglia il guardo:
divenuto in sembiante frale e tardo;
col suo Tancredi e con Ruggier gagliardo,
e disser quei ch'in lui fissâr lo sguardo:
- Eccoti il domator d'ogni gagliardo.
Ma perché piú v'affreno o vi ritardo?
itene pur (ché giá il partirsi è tardo)
Spargete il foco e 'l tosco ond'io pur ardo;
volgendo in lui turbato e fèro sguardo.
gli rispondeva, e con feroce sguardo
- Non hai, Goffredo, a' merti miei riguardo
E veloce cosí, ch'in selva il pardo
corre a ferire il cavalier gagliardo,
Si scuote allor Tancredi e dal suo tardo
a le sanguigne piaghe ebber riguardo
bench'il tempo lor paia e lungo e tardo.
però a' compagni or non vien lento e tardo.
e di sua libertate a te riguardo
- Padre (rispose) io tardo mossi, e tardo
Ei lei non mira, e, se pur mira, il guardo
dolente volge, e vergognoso e tardo.
cenere e fiamma: e ne fería lo sguardo
di qualunque al soccorso era men tardo.
Volea piú dir: ma con turbato sguardo
- Norandino, a me spiace ogni codardo;
la mia morte, o 'l mio fato omai non tardo:
dal paterno valor, ma, lento e tardo,
Celebin d'una punta Alfan gagliardo
Dicean gli Assiri, mossi al primo sguardo,
Fu dunque un vano messaggier bugiardo
né Cosso, né Belprato era piú tardo;
Al gran sol di giustizia il chiaro sguardo,
al cui volo sublime ogni altro è tardo
né vola al segno mai saetta, o dardo,
poi ch'il signor per cui mi struggo ed ardo,
Misero me, che pur son pigro e tardo
Era giá sorto, e con feroce sguardo,
di cui non è piú fiero o piú gagliardo,
E 'ntanto pur vedea con fèro sguardo
piú lieto a maggior luce alzò lo sguardo.
poscia incontra s'andâr con fèro sguardo,
ché ben conosce l'un l'altro gagliardo.
il fèro duce con turbato sguardo;
prese mirò, tal ch'il soccorso è tardo;
a piè caduto Rimedon gagliardo,
Presso a un secol di vita il buon vegliardo
Intorno ei volge imperioso il guardo:
Già s'arrischian già volano già un guardo
Si ritrasser le amiche; e da lo sguardo
Fuor de le mura; e con soave sguardo
Aggrinzan fastidite; e pur col guardo
La sposa giovinetta. In vano il guardo
Se non splenda dal ciel pietoso guardo
Che il lume ne indirizzi incerto e tardo!
Sovra l'asta s'appoggia, e con il guardo
Nè il grand'evento siegue incerto o tardo,
Che non da vago volto o dolce guardo,
Ma dalla fama sol parte il bel dardo.
S'adatta arco sonante e stringe dardo
Cerva di cui va zeffiro più tardo:
E que' colli vagheggia, e con il guardo
Quel giovinetto fior di cui tutto ardo:
Pietade apprenderà dal dolce guardo.
Che l'altrui sorte a ristorar sia tardo?
Parti dal basso e dopo con lo sguardo
Sguardo che già ora pare da leopardo
Arrivi oltre i confini dell'azzardo
E'la maledizione infame del codardo
Che ti costringe ad un fatal ritardo
Quasi che fosser bilie di biliardo
Che s'urtan con lo schiocco di un petardo
Così che vien scoccato invano il dardo
E dopo è ammainato lo stendardo
Lo sai quanto il destino sia beffardo
giusto per non tagliare mai il traguardo.
e non c'è tempo, e non c'è ritardo.
vieni a trovar questo piccolo sardo,
Sicuramente sono il più codardo.
Mi guardo in faccia e schivo il mio sguardo
Riprese allor la maestosa il guardo
più che la notte, né va lunge il guardo
nol feci, ed ebbi ai corridor riguardo,
d'Anfitrïone con trisulco dardo
traendolo; né quegli a dar fu tardo
onde celarsi di quel fero al guardo.
Troiane donne, se guerrier codardo
Quindi alcun dono non ottenne, e il tardo
ché non fa piaga degl'imbelli il dardo.
irrompendo, il Prïamide bastardo
guidami, e svelli dalla coscia il dardo,
siccome il dì che de' parenti al guardo
arrivati colà fissate il guardo
Toante Andremonìde, il più gagliardo
l'inevitabil suo destin; ché il dardo
quadrel la vita. Ma lo vide il guardo
s'alta strage menar visto il gagliardo
che terror mise ai Mirmidóni: il guardo
di te più caro ai numi e più gagliardo?
sotto i colpi d'Ettorre, il più gagliardo
che legato il tenea. Tagliolla il dardo;
Ettore giace: rendilo al mio sguardo;
Della prima lanuggine e lo sguardo
E me ingombra stupor, mentr'io ti guardo:
Qui la gran diva dal ceruleo sguardo
Veloce al corso, e di sua man gagliardo.
Molta trascorsi, e penetrai col guardo
Celarti io ti prometto. Il non bugiardo
Uscìo sul mezzogiorno il gran vegliardo
Allor la dea dall'azzurrino sguardo
Morte il colpì con invisibil dardo.
Ma in silenzio tu seguimi e lo sguardo
E intendessero i numi in me lo sguardo
E ancor che morte tu schivassi, tardo
Appo la cava fossa, e d'uno sguardo,
Che dalla nave disfrenasse il dardo,
Quale un figlio di re mostrasi al guardo,
Sotto i piè molli, e nella destra un dardo.
La dea rispose dall'azzurro sguardo,
S'empié di gioia il Laerzìade, e tardo
Sì veloce a vederlo e sì gagliardo
Ed ei, rivolto d'ogni intorno il guardo,
E d'anello in anello andar col dardo,
L'appoggiò della porta, e posò il dardo
L'appoggiò della porta, e posò il dardo
Testé, curvollo agevolmente, e il dardo
Posto su l'arco ed incoccato il dardo,
Metteansi a improverare: «Ospite, il dardo
Prima, e alla figlia dal ceruleo sguardo,
Prima e alla figlia dal ceruleo sguardo,
Era costui quel paladin gagliardo,
Come alla donna egli drizzò lo sguardo,
d'un par di cavallier tanto gagliardo.
il martel di Vulcano era più tardo
e dal sembiante altier, ch'al primo sguardo
gli sembrò di guerrier molto gagliardo.
a dargli via non par zoppo né tardo.
e ben rassembra il fior d'ogni gagliardo;
(che Lurcanio sì forte era e gagliardo,
ch'ognun d'andargli contra avea riguardo;
Non vuol parere il can d'esser più tardo,
con che le lepri suol seguire il pardo.
Voltasi a quel che vien sì a piè gagliardo;
quel Brigliador sì bello e sì gagliardo,
guidan pedoni, ognun col suo stendardo.
il conte d'Ottonlei ne lo stendardo.
che nel travaglio porta il leopardo.
mira l'insegna d'Alcabrun gagliardo,
re di Norizia, già fiero e gagliardo,
guidava l'altra sotto il suo stendardo
In questa è di Marsilio il gran bastardo,
e Lamirante e Langhiran gagliardo,
- Signor (diss'egli), il cavallier gagliardo
se fosse stato a tôrsi via più tardo
in Tartaria del re Agrican gagliardo:
et all'insegne e più al ferir gagliardo,
lor non fu altiero a salutar né tardo.
traea legato, era il baron dal pardo
dietro alla guida d'Ariman gagliardo;
tal fuor di squadra il cavallier gagliardo
i più dannosi avea sempre riguardo,
che troppo gli parea fiero e gagliardo
vòlse saper chi fosse quel codardo
che così avea al suo onor poco riguardo;
il fior di Spagna intorno al suo stendardo.
re Carlo spinse il suo popul gagliardo
Vide non lungi Dardinel gagliardo
e ch'Alteo fuggir vòlse, ma fu tardo,
mosso avea contra a Dardinel gagliardo.
Entrò Marfisa s'un destrier leardo,
di piccol capo e d'animoso sguardo,
Pel maggiore e più vago e più gagliardo,
più bel destrier di questo o più gagliardo,
quantunque poi lo seguitò più tardo;
se non m'inganna di lontan lo sguardo.
or ti potrà giovar l'esser gagliardo.
Questo rimedio all'alta piaga è tardo:
tant'avea Amor cacciato inanzi il dardo.
si nascondesse valido e gagliardo,
mi vagheggiavan con lascivo sguardo.
Di Buovo era costui figliuol bastardo,
Fosse come si voglia, era gagliardo,
ch'ognun vuol dimostrarsi più gagliardo,
Marfisa ad acchetarli have riguardo,
a condur Doralice non è tardo.
non stia Marfisa né Ruggier gagliardo;
la pugna, e spesso incolpa il venir tardo
Or sappiate, Signor, che 'l re gagliardo
' Dimmi (le disse il re con fiero sguardo),
chi tutta notte fu quel sì gagliardo,
Credendo l'un provar l'altro bugiardo,
Proveder le convien d'un che gagliardo
Non era stato intanto a venir tardo
in arme dietro al paladin gagliardo.
il tempo ch'al disio suo ne vien tardo,
La cortesia del paladin gagliardo
e poi che più non vede il suo stendardo,
Così fa ognun che segue lo stendardo
di Chiaramonte, da guerrier gagliardo.
Quando Gradasso il paladin gagliardo
non è, gridando, a improverargli tardo
ma perché Durindana il più gagliardo
Vero è ch'un pezzo il giovene gagliardo
di non far il potere ebbe riguardo.
che, se fosse fedel come gagliardo,
a ferir lo venìa con tal riguardo,
che stimato ne fu manco gagliardo.
Prigion rimase Bucifar gagliardo;
con sì audace sembiante e sì gagliardo,
che i nimici tremar fan con lo sguardo.
con esso un colpo da Olivier gagliardo.
che fe' parer Gradasso più gagliardo.
vi priego che non siate a dirgli tardo,
ch'esser può che né in questo io sia bugiardo.
contra il dover di cavallier gagliardo,
acciò che vieti al Serican bugiardo
al primo incontro l'arme avea il gagliardo
che rïaver l'arme e 'l destrier gagliardo
Così bramava quel pagan gagliardo
Lampordo nella gionta lanciò un dardo,
Al primo colpo il cavallier gagliardo
Mai non fu visto can levrer, né pardo,
Nulla rispose a quel duca dal pardo.