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| 154 endecasillabi classici rimano con atori: | | i ministri del regno e i senatori, | dela luce del sole imitatori. | gli applaudon con sussurri adulatori; | infernali Imenei, sozzi oratori, | Spandea liet'ombre il bosco e, spettatori | Quai poeti di lui, quali oratori | Del vostr'Orbe leggiadro abitatori | Del vostr'orbe felice abitatori | infernali Imenei, sozzi oratori, | gli applaudon con sussurri adulatori; | Quai poeti di lui, quali oratori | Ardere indarno, et per li su' amatori | Che gli angel ner de l' alme portatori | Si pongono alla mensa i giostratori | fan de' concavi bronzi imitatori | Quando apparian le Grazie, i cacciatori | Nell'ombrifero Pitti irrigatori | ma non parea ch'avesse abitatori, | si ritruovin tra reti e cacciatori | Nel fondo erano ignudi i peccatori; | fatti per loco d'i battezzatori; | sì stavan d'ogne parte i peccatori; | cento fra tutti i piú scelti oratori | gran turba di villani e d'aratori. | volgere il tergo, né de' cacciatori, | di pacifera oliva ambasciatori | de la nostra città cento oratori | ha ricondotto quelli gladiatori; | quell'Agolante che d'imperatori | turba di sagittari e lanciatori, | greco fondata a i greci abitatori, | e le terre d'ignoti abitatori; | Del vostr'orbe felice abitatori | Vi pasca i suoi felici abitatori(). | Agnelli insieme ai loro predatori | tutti, per forza, grandi pensatori, | gl'immortali del cielo abitatori | degli eterni d'Olimpo abitatori | Dei prodi Cefaleni, abitatori | e di splendide case abitatori | d'acuta falce armati i segatori | carchi il dosso di ciocchi i tagliatori; | Dell'Olimpo l'udir gli abitatori: | Ritenevale vergogna. Ma i datori | A vicenda sedean gli esploratori: | Penelope, dicea vagheggiatori. | Saettava i suoi raggi, e i cacciatori | saran marchesi, duci e imperatori. | così là giù ruffiani, adulatori, | Fan lega oggi re, papi e imperatori; | che né papi né re né imperatori | Fama, seguace de gli imperatori, | Di quella gente, e' cani e' cacciatori. | E ben ti guarda da procuratori | Mandano i Bolognesi ambasciatori | cosí, secondo i greci ciurmatori, | Ed ecco comparir due ambasciatori, | Eran partiti già gli ambasciatori | Accettâr la disfida i giostratori, | Eran questi una man d'ambasciatori | col messaggio di cui siamo latori, | dei giardinieri, degli affossatori | mettesse a morte i due suoi portatori | assistete - comparse e spettatori - | siete i tre unici padri senatori, | sono giunti da Roma ambasciatori. | Non si convengono a cacciatori | se non agli occhi degli adoratori | prima battute da conquistatori. | forse al palato degli spettatori; | si convengono ad interrogatori | giurando che siam solo usurpatori, | per baciare. Ci son molti oratori, | che criticate i nostri senatori | al contrario dei suoi accusatori, | Fate conto che siano i senatori | dove saranno a udirlo senatori | debbo rendere omaggio ai senatori | Andate ad annunciare ai senatori | e del linguaggio degli incensatori | una platea di re per spettatori | Perdonate, cortesi spettatori, | Non intendiamo solo i predatori | avvertiti dai loro informatori | vi fa troppo severi accusatori | una guardia di scelti tiratori | Comunque, fate entrar gli ambasciatori | Che notizie dai nostri informatori? | figlio ed erede di conquistatori, | padre a sua volta di conquistatori | ché al mondo siamo tutti peccatori. | han trucidato i lor governatori, | siano pur essi dei lavoratori; | il re, poiché dai miei informatori | È il più sgraziato dei corteggiatori | ché se pur possono gli usurpatori | nei riguardi dei vostri ambasciatori, | han licenziato molti filatori, | dei miei vili e volgari accusatori | Noi non veniamo qui da accusatori | Si dice che domani i senatori | Se poi gli dico che gli adulatori | Via, dunque, a caccia dei cospiratori! | Non sono il Cinna dei cospiratori! | han messo a morte cento senatori. | Su questo punto i nostri informatori | io sfodero contro i cospiratori | che questo lotto di corteggiatori | non men che ogni altro dei visitatori | se diventiamo tutti mangiatori | di questa birbonata, e i tosatori | Eh, certo che ce n'è di truffatori | Va' a largire i sorrisi adulatori | il terrore di tutti i viaggiatori. | di dolci abbracci e baci tentatori, | qual è, di tutti i tuoi corteggiatori, | da unger gli stivali ai pescatori; | tutti grandi ed attivi operatori | Illustri ed onorandi senatori, | fino all'infimo degli zappatori | Da tutti e due: due buoni tiratori. | gli sguardi di due occhi ispiratori | Con quanto senno questi pescatori | se i vostri soliti frequentatori | per fare ingresso da trionfatori | come un gruppo di allegri cacciatori | Oh, dov'erano i nostri informatori? | esser nati per esser spettatori | sono annidati mille adulatori; | pel tramite dei suoi procuratori | dall'influsso di bassi adulatori: | Sono i tipici segni annunciatori | Voglia Dio perdonare i violatori | Quand'ero re, i miei adulatori | questo genere di conquistatori. | Dove son più gli inchini adulatori | Dove son quei ribaldi istigatori | Andate ed ordinate ai cacciatori | Oh, questo sì! Dei suoi corteggiatori | secondo, sono dei calunniatori; | che grande flusso di visitatori! | volesse il cielo, questi adulatori, | E tu, mio caro, va' dai senatori, | degli imbroglioni e degli adulatori. | dei due più venerati senatori. | Con unanime affetto, i senatori | Voi m'incantate, degni senatori, | simili a grandi eroi conquistatori | come stormo d'uccelli migratori | Bene; e allora, cortesi ascoltatori, | ma per trarvi, cortesi spettatori, | quando veniste ad Ilio ambasciatori | e de l'arduo Scolon gli abitatori, | de l'antica Tirintia abitatori |
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