Rime di 'aura'

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laura
maura
saura
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inaura
instaura
istaura
restaura
ristaura

500 endecasillabi classici rimano con aura:
la mestizia rallegra, il duol restaura;
quando intorno si volge, aventa al'aura
l'adusta fronte illuminando inaura,
Di nova speme, allor che lo restaura,
e prende a passeggiar per la fresc'aura
Or, perché'l sol già poggia e i poggi inaura,
poi s'addormenta al sussurar del'aura.
La stanchezza e'l digiuno inun restaura,
interrotto il piacer dala paura.
Volge le luci sì che fa paura,
l'ignobil Pianto e la plebea Paura:
dietro ai cantor di Beatrice e Laura. -
e con chiari concenti addolcir l'aura
e scriver e cantar senza paura.
Allor ramingo e pien d'alta paura,
e nardo e timo ogni egro cor restaura,
di pasta ispana o di mistura maura.
lascia di sua virtù traccia per l'aura,
d'abitarvi l'Orror con la Paura.
tanto furor qui zelo, ivi paura,
se la piaga l'uccida o la paura.
ed è tolta a ciascun dala paura;
E'l sai ben tu, che spesso di paura
ma quasi a quelle ancor pose paura
Voi la fuor di ragion presa paura
Per temenza d'infamia a sua paura.
Penne, cui rimirar senza paura
Sì parla, e sempre indarno; alta paura
De l'amato signor speme e paura,
Il morire al mio cor non fa paura.
Repentino spirar di rigid'aura
Dolce mia madre, non aver paura
Che ne fa' tu costá senza paura?
tanto furor qui zelo, ivi paura,
Allor ramingo e pien d'alta paura,
Volge le luci sì che fa paura,
interrotto il piacer dala paura.
poi s'addormenta al sussurar del'aura.
se la piaga l'uccida o la paura.
ed è tolta a ciascun dala paura;
ma quasi a quelle ancor pose paura
Dell'Empireo movea! La torrid'aura,
Ritegno alcun. Più agevolmente ch'aura
Tuo sacerdote io reco: essi dell'aura
Ove la stessa sottilissim'aura
stimonsi tanto che non han paura
Che col tuo dire non mi fai paura,
Ivi soletta, sanza aver paura,
con veloce parlar senza paura,
Perchè di quel tremuoto hebbe paura;
Trarla d' ogni timor, d' ogni paura.
Havea lasciarlo, ond' ha grave paura
Non ti pensar ch' io cerchi per paura
Ch' Angelica fuggia per la paura
Et al nano pareva una paura
Senza timor alcun, senza paura,
Onde quel per vergogna o per paura
Et mentre li lor motti la dolce aura
Che sotto haveva una giumenta saura
Era pel corso et caldo, si ristaura,
Chi per l'amor di Dio, chi per paura
tenera pianta, come valgo, all'aura
Mette, e par che riceva la paura
orror regnava e il lutto e la paura.
di pietade il villano e di paura:
Fiammeggianti; e calar senti per l'aura
Mira ne' volti femminili, e l'aura
li apparve e disse: - Non aver paura,
Che ne fa' tu costà sanza paura?
laonde il chericato per paura
per affogarsi, per la gran paura
e disciolto il terren d'aspra paura;
chi per forza d'altrui, chi per paura,
e con sì freddo ghiaccio ha la paura
sì che i suoi più vicin n'ebber paura.
non desteriano in me tanta paura
quel ch'all'aperto sol gli féa paura
né gli preme il pensier nuova paura,
in chi brama or la speme or la paura,
come i vostri ripien d'ogni paura:
vòto d'ogni sperar, pien di paura,
ciascun gli andati danni e la paura
cadde ei riverso, e 'l non aver paura
rimembrando, che d'onta aver paura
“Non aggia in sì bell'opera paura,
non conosciuta pria sente paura,
da trarre il nostro popol di paura,
ma l'accorto guerrier senza paura
che nel pensier rinova la paura!
sì nel cammin, che vòlt' è per paura;
e vidi cosa ch'io avrei paura,
fuggiemi errore e crescémi paura;
se cosa appare ond' elli abbian paura,
e che muta in conforto sua paura,
tal che di qua dal rio mi fé paura.
colui ch'a tutto 'l mondo fé paura;
Non faceva, nascendo, ancor paura
tempesta in vano. Era dal tetto a l'aura
Era nel mezzo del palazzo a l'aura
le folte schiere, or ogni suono, ogni aura
di sí pietoso figlio. Io, già che l'aura
s'ergono i boschi alteramente a l'aura.
sen va movendo e sormontando a l'aura,
se ne sta sempre; e quanto sorge a l'aura
ed arrostando una colomba a l'aura;
e questi il muso, ed abbaiando a l'aura.
brandí piú volte, e menò colpi a l'aura.
con un salto schivollo: onde ne l'aura
cosí mandò la sua risposta a l'aura:
s'a ciò sentier si truova; ite per l'aura
Qui preso Enea da súbita paura
per la superna luce, per quell'aura
punite e travagliate: altre ne l'aura
sí ch'a nitida fiamma, a semplice aura,
non da nemici, un poco d'acqua e d'aura,
uscí del Lazio, e baldanzosa a l'aura
lascivetti pendean, senza paura
furon commesse, e dissipate a l'aura.
da l'armi proprie infissa, e fin ne l'aura
sorgere al cielo e sventolarsi a l'aura.
a l'onde tutte; o qual da' monti a l'aura
a quel colpo il feroce, e calci a l'aura
non c'impedisca, o 'l dubbio o la paura
e dal mar se ne torna per paura
Ed ella né del tèlo, né de l'aura
quanto il grand'Ato, o 'l grand'Erice a l'aura
in vece di sospir gorgogli a l'aura.
gli si fe' 'l sangue. Il sasso andò per l'aura
volgesi drieto spesso, et ha paura
tal ch'ad ognuno vien di me paura:
sgombra Amor temerario ogni paura,
e del suo troppo ardir sente or paura;
volge indietro fuggendo, e la paura
accompagnando, e 'l danno a la paura.
Loda il vecchio i suoi detti; e perché l'aura
e lanciar dardi e non mostrar paura
al soave spirar di placid'aura.
Già la morte o il consiglio o la paura
Ma 'l furor ne' compagni e la paura
e dal suo troppo ardir nasce paura.
si rivolge fuggendo, e sua paura
Loda il veglio i suoi detti; e perché l'aura
al soave spirar di placid'aura.
e lanciar dardi, e non mostrar paura
Oltra i mari, oltra i monti, il fosco e l'aura
oltra modo (dicea) doglia, o paura:
Repentino spirar di rigid'aura
Ne cacciano il periglio e la paura.
I sentimenti suoi senza paura
Han certe facce da metter paura
quello di cui avevo più paura,
qualcuno si nasconde, perché ha paura,
il modo di affrontare la paura.
è l'anima mia che senza più paura
di dolor macerato e di paura
e portavan di Marte la paura
ché Pallade mi vieta ogni paura.
ch'anco il sol nome ti darà paura.
sue pupille mettea lampi e paura.
Ristette il fuggitivo, e di paura
la folgore, e mettea nel cor paura.
tra gli Achei lo scompiglio e la paura,
che li seguìano, invitte alla paura?
de' compagni veduta e la paura,
e di forza. Ma che? Senza paura
Per lui costrutta, si spiccava all'aura,
Che non ne uscisse la più picciol'aura;
il nativo odio, il dubbio e la paura,
né la iuvenca ha del torel paura.
Dalinda andar più inanzi avea paura;
che di Rinaldo avea tanta paura,
che a riguardarlo sol, mettea paura,
Il travaglio del mare e la paura
La donna è mezza morta di paura;
Al trar de' ferri, io fui da la paura
che 'l ragionarne pur mette paura.
di sé e de la sua gente per paura;
difende la città senza paura,
(rispose il cavallier senza paura),
di Parigi facean danno e paura.
Veduto ciò, Martano ebbe paura
che non si può notar ch'abbia paura;
non negò che quel giorno ebbe paura.
alcun possa notar ch'abbi paura.
è de la lepre aver sempre paura.
ch'al mar fuggian tremando di paura.
così a molt'altri ho ancor fatto paura.
la quasi morta vecchia di paura
braccia cadea, si gittò per paura.
d'Ettòr, vi de' Ruggier metter paura?
ma vanno in fuga pieni di paura,
che 'l populo ha di lui quella paura
Il re Marsilio che sta in gran paura
a viltà gli sia ascritto et a paura.
che del suo caso avean tutti paura.
non gli faccino peggio che paura,
l'ombra, onde nasce poi vana paura;
E tornava a cader senza paura.
Solo Argalia de ciò non ha paura,
Che a praticarlo egli era una paura;
Come colui che fu senza paura,
Ritorna quel guerrer senza paura.
- Io sono Orlando, e non aggio paura
Con l'asta a resta, e già non ha paura.
Ogni om s'asconde e fugge per paura,
Ecco la gente fugge con paura,
Non già, per Dio! ch'io mi senta paura;
Tra l'altra gente dà senza paura.
Guardosse indietro, e con molta paura
E quel ritorna, ed ha pur gran paura.
Sol nella vista a ogni om mette paura.
Il giorno aspetta con molta paura;
Siati condotto, con tanta paura,
Ben vi confesso che ora ebbe paura.
Ch'io non vo' dir che gli altri abbian paura;
Altri se asconde e fugge per paura.
E lui lasciamo in quella gran paura,
Che al mur de intorno potea far paura.
Or fuggon gli altri tutti con paura.
Ciascun de' cavallier non ha paura,
Chi se nasconde e fugge per paura.
Veggia qui duo guerrer senza paura,
Che alcuna cosa non gli fa paura;
De Sacripante, che è senza paura,
Ché di levarse quindi avea paura.
Che mai non ebbe in sua vita paura,
Di questo sol Ranaldo avea paura,
Non domandati se ella avea paura:
La qual tutta tremava de paura,
Che pure a racontarli è una paura.
Ed ha posto a ciascun tanta paura,
Egli avea della dama gran paura,
Che, non ch'a lui, ma al cel mettea paura.
Perché ciascun tremava di paura,
Ma quei duo cavallier senza paura
E chi vien per tesor, chi per paura,
De li Indïani, che di alta paura
Ed ha diletto de la lor paura;
Che mostrava alla vista gran paura;
Anci crede che il faccia per paura;
Tanto ciascun avea di me paura.
Ben mostra cavallier senza paura,
Quella gente del campo con paura;
Che a più de un par de lor pose paura.
Onde ciascun di lui prese paura.
Ché sol di quel destriero avea paura.
Prese a mirarlo con tanta paura,
Ché Astolfo, che non suole aver paura,
In mezo è Trufaldin con gran paura.
Che solo a riguardarli era paura;
Non domandati se egli ebbe paura;
Di quel che gli intravenne ebbe paura,
Ed ho, senza cagione, alta paura,
Perché de Ordauro avea molta paura;
Perché egli ha del mal tempo alor paura,
E vallo a ritrovar senza paura.
De lor travaglio e de la lor paura,
Ma a ciò bisogna un cor senza paura,
Ché solo al cavallier tocca paura.
Come colui che avea molta paura
Quei della rocca tutti avean paura,
Quando Ranaldo, ch'è senza paura,
Qual non è gionto e già ti fa paura?
Caro mio conte, io ho molta paura
Tu ne l'hai via mandato per paura,
A foco e fiamma con molta paura.
(Per mostrar ch'io non ho di te paura)
E già passato ha il mar senza paura.
Ma ciascun tace ed ha di lui paura.
Non vi si vede faccia di paura,
Al fondo d'un torrion con gran paura,
Ben ha cagion ciascun de aver paura,
Ma la vil gente crede per paura.
Non domandar se gli altri avean paura.
Sì che ancor la vergogna e la paura
Che per sua forza al mondo fa paura:
Il conte Orlando, né per la paura
Come colui che fu senza paura;
Credette che restasser per paura;
Orlando, che non sa che sia paura,
A quella dama che è in tanta paura.
Ma quel feroce, che è senza paura,
Ciascaduno ha di lui tanta paura,
Fu Bradiamante, ch'è senza paura;
Come colui che fu senza paura;
Caminando il baron senza paura,
Guardando spesso adietro con paura,
Via per la grotta va senza paura,
Qual se possede con tanta paura;
Alor del suo fuggire abbi paura,
Ben puotea fare a ciascadun paura,
Perché, fuggendo e mostrando paura,
Ma non bisogna a lei questa paura,
Che puotea porre a ciascadun paura.
E certo di ragione avean paura,
Perché di sua prodezza avea paura;
A quella facea voto, per paura,
Dicendo: - Orlando mio senza paura,
Sopra del ponte altrui ponga paura;
Che a riguardar sì longe era paura,
Da lor se discostava per paura;
Però che de le dame avea paura;
Come colei che fu senza paura,
Ora a lui gionse con molta paura
Ché sono usciti fuor de ogni paura. -
Che di farla turbare avea paura;
Che ardisco a dir che l'aria avea paura,
Di que' gran colpi ha ciascadun paura.
Ché a l'altra gente potria far paura,
Onde Agramante per questa paura
Sia come vôle, io ne ho poca paura,
Chi non avria di que' colpi paura?
Che pure a racontarli è una paura;
Che solo a riguardarla era paura;
Ché di quel che gli avenne avea paura.
Ma poi non ti bisogna aver paura.
Or via te accosta e non aver paura. -
E vergognosse de la sua paura.
E per questo cessata la paura,
Non creder già che per questa paura
Perché di Brandimarte avia paura.
Che bene è paccio chi non ha paura.
Or ben fece alle dame alta paura,
Che ogni destriero avia di lui paura.
Tra quelle gente e, senza altra paura,
E benché egli abbia un cor senza paura,
E ben gli fece peggio che paura,
O nol saper te infingi per paura,
Ne la cortina entrò senza paura.
Ché pure a riguardarlo era paura,
Ove se puote entrar senza paura:
Non è da dimandar s'egli ha paura.
Ché il cor mi trema in petto di paura.
De l'orco, dico, ormai non han paura,
Un che non sappia quel che sia paura,
Non è da dimandar se avean paura,
- Non abbiati - dicia - de ciò paura;
Ma in questo, vi confesso, ebbe paura,
Lo augel ch'esce dal laccio, ha poi paura
Provar se deve, e non aver paura.
Caccian da sé la feminil paura,
Non avria posto a lor tanta paura.
Ripieno aveano il mondo di paura.
anzi le dissi 'l ver pien di paura;
raccese 'l foco, et spense la paura:
sento di troppo ardir nascer paura.
Là ver' l'aurora, che sí dolce l'aura
Ella si sta com'aspr'alpe a l'aura
mentre fra noi di vita alberga l'aura.
et col bue zoppo andrem cacciando l'aura.
come e' son morti, e non abbin paura
Volgiti indrieto; onde è tanta paura, -
e fece a tutti una vecchia paura,
I terrazzan fuggivan per paura
guarda che danno non abbi e paura,
non ti bisogna aver di lor paura.
più sprovvedute e stien sanza paura.
e tutto il regno sta con gran paura;
ognuno avea già in Parigi paura.
ché molte volte m'ha fatto paura. -
tanto ch'assai ne fuggon per paura.
perch'egli avea di Rinaldo paura.
Lo 'mbasciador dèe dir sanza paura,
Tutto il paese teneva in paura;
Astolfo avea della morte paura,
i Maganzesi e fuggir per paura
Carlo a casa d'Orlando per paura
L'alfana, che pel colpo ebbe paura
per dimostrar che non avea paura.
Baiardo si scostò, ch'ebbe paura.
e grida: - Ah, Ricciardetto, hai tu paura?
tu mi destasti in su questa paura:
e più il Soldan non istarà in paura. -
comincia a sospettar con gran paura,
Rinaldo, che smarrita ha la paura,
ché gli dètton capriccio di paura;
ch'ancor pensando mi mette paura. -
tanto ch'io ebbi una vecchia paura. -
tal che lo 'mperador n'ebbe paura,
Orlando, benché ognuno abbi paura,
che non avìen di lor gente paura,
l'ira del mare è d'averne paura
ch'a riguardarlo mi mette paura.
tanto che tramortì per la paura.
e credo ancor che Orlando abbi paura;
Or non aver de' giganti paura:
ch'a Marte e gli uomin facevon paura.
ma non offenda ignun sanza paura
ch'a ognun fanno a vederli paura;
ognuno arebbe d'Orlando paura;
Orlando è uom che non are' paura
se far potessi al maestro paura;
tanto che a tutti faceva paura.
saltato arebbe, e non are' paura
gli strabuzzò, poi gli fece paura
e non parea che conosca paura.
sì ch'io non ho della morte paura.
e fatto arebbe 'Alessandro paura.
e gridòe: - Ricciardetto, hai tu paura?
tanto che' morti gli fanno paura,
e tremava d'orrore e di paura,
or questo fece alla terra paura,
sì che, chi il vede, gli mette paura:
I mangani al ferir maggior paura
le spade, e non mostrâr di ciò paura.
la ferita del conte e la paura.
Perché? Che cosa c'è da aver paura?
che paura, signore! Che paura!
che veston spada e tocco hanno paura
Ti ripeto: il tuo spirito ha paura
vuol dire solo aver tanta paura
ma per l'anello mio non ho paura.
io sto alloggiato dentro la paura;
Amico, no, non c'è da aver paura:
il mio cuore. Non devi aver paura,
il mio nemico ha la stessa paura
non avverte nemmeno la paura.
Io tremo ancora tutta di paura.
se c'è qualcuno che ha meno paura
per la mia patria senza aver paura,
lo facciamo soltanto per paura;
Perciò vi supplico - se la paura
contro qualcosa ch'è da far paura.
vale a dire che devi aver paura
Ahimè, la tua ignobile paura
quanto colui di cui ora hai paura.
Conserva almeno nella tua paura
che tutto ciò non ti faccia paura?
solo di lui si deve aver paura.
l'esistenza d'un senso di paura
con l'infiacchita e trepida paura
senza pagare il conto; ma ho paura
a prenderla così. Non da paura
per aprir l'animo alla paura.
perciò fatti svegliare la paura,
un non so che, mi pare, di paura...
senza dar mostra di maggior paura
che proprio non ci deve far paura.
riesco solo a incuterle paura.
perché sono pallide dalla paura,
Plantageneto, no, non è paura
fuggir; di me diranno che paura
più non dovete ormai aver paura.
Non fuggire, non devi aver paura.
Mah, così stan le cose; ed ho paura
alla salute, e non aver paura,
Lascia ai plebei la pallida paura,
sto tremando, non certo di paura.
Di che cosa dobbiamo aver paura?
Che! Già morto?... O è stata la paura
Che! Siete tanti, ed avete paura?
ch'essa stava vincendo, o la paura
Col mio collante d'amore e paura
né amore, né pietà e né paura...
Ed a qual fine?... No, niente paura,
Serbati giusto e non aver paura.
come se avessi addosso la paura,
quella che l'uomo debba aver paura
se rimanesse a casa per paura,
di' ch'è stata soltanto mia paura
Vuoi vedere che Cesare ha paura?
ma di molti di cui ho gran paura
oggi vada a buon fine. Ho gran paura
restate, non dovete aver paura!
altrettanti ne toglie alla paura
Ah, sì, certo compagni. Ed ho paura
Via, caro amico, non aver paura,
addosso a tutti, nessuna paura!
dal nostro capo. Non aver paura.
questo babbeo, perché ho gran paura
che non sia impazzita di paura,
né mi verranno a mettere paura,
per venir qui a morire di paura
Padrone, non dovete aver paura.
come sgomento: non aver paura.
Non vi sto a dir se tremai di paura
mutar colore è segno di paura.
dell'amor tuo. Ti fa tanta paura
mi mette addosso un'immensa paura
quando non son le azioni, è la paura.
Un soldato, e così pien di paura!
Ma che bisogno c'è d'aver paura
quale sia il sapor della paura.
Egli, per scoraggiar con la paura
nel tuo parlare mi fanno paura.
Ah, la tua spada non mi fa paura!
Le vostre beneamate hanno paura
ma tu non devi metterti paura,
fosse un diavolo, sì che avrei paura.
la tempesta non mi fa più paura;
Ma mio padre non ebbe mai paura,
sotto la nostra tenda, ed ho paura
dormi tranquillo e non aver paura,
dicono - perché allora la paura,
mentre questi fa gesti di paura,
debba starsene zitto per paura,
perciò di perderla non ho paura,
in quanto a te, non devi aver paura
Restate fermo lì. Oh, che paura!
sollevali soltanto a chi ha paura.