Rime di 'edi'

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redi
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sedi
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spiedi
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arredi
arredi
assedi
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concedi
concredi
congedi
congedi
corredi
corredi
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decedi
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dischiedi
discredi
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eccedi
eredi
flavedi
flavedi
incedi
inchiedi
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ricedi
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ridiedi
rimedi
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rivedi
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spossiedi
sprovvedi
stravedi
succedi
tancredi
torpedi
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tragedi
transvedi
travedi
treppiedi
antecedi
antivedi
battifredi
brevemedi
centopiedi
citaredi
citaredi
contropiedi
copresiedi
copripiedi
diseredi
fermapiedi
ganimedi
intercedi
intermedi
intravedi
intravvedi
lavapiedi
leccapiedi
logaedi
malefedi
marciapiedi
millepiedi
nettapiedi
parapiedi
poggiapiedi
puntapiedi
retrocedi
riconcedi
ricongedi
ripossiedi
riprovvedi
samoiedi
samoiedi
scaldapiedi
serrapiedi
sopraeccedi
soprassedi
soprassiedi
sopravvedi
sopreccedi
sottopiedi
sovreccedi
tirapiedi
appoggiapiedi
puliscipiedi

500 endecasillabi classici rimano con edi:
se non ami il tuo danno, indietro riedi. -
Il veggio o bella; al vaticinio credi,
prima il prende a squadrar da capo a piedi,
alcuna cosa tacito depredi,
intorno ai sacri e preziosi arredi
tolse ala chioma e sela pose a piedi.
dela ricca tiara i sacri arredi
S'altra prova più certa anco ne chiedi
S'al tuo veder, s'al mio parlar non credi,
Centro de' miei desir, questa che vedi
dela conserva de' più ricchi arredi.
che non gli tremi dal'interne sedi.
quando il crudo rampin gli mira a piedi
l'importanza è maggior che tu non credi.
Dela caccia però ch'oggi qui vedi
Se del'altra di lor notizia chiedi
Se questa prendi a risguardar, la credi
L'Aurora ti parrà, se quella vedi,
elmi e scudi, aste ed azze e spade e spiedi.
forma cangiano ed uso, e far ne vedi
Stendi stendi le palme e pietà chiedi
Deh! che pensi? o che fai? perché non cedi?
Odi, Parigi, i fieri tuoni e vedi
qual e quanto si tien cumulo a' piedi.
di stromenti e di machine ancor vedi
del tuo gran tempio ale secrete sedi.
passar per grazia or anco a me concedi
Ben ten'accorgerai se tu gli credi;
volge il mondo sossovra e sotto i piedi
Ma sappi, anima mia, che quale il vedi,
a quest'uso malvagio io già non diedi,
e la fiaccola ardente e gli altri arredi,
egli avrà l'arco d'or che tu possiedi,
e recherommi a gran mercé se riedi
Poi da te presi i debiti congedi,
Tra que' duo poggi che non lunge vedi,
Onde a quant'oggi brami e quanto chiedi
così, signor che l'anime possiedi,
Sicome tanti qui fiumi che vedi,
Ma tu, lassa, che fai? perché non riedi
a tor piangendo gli ultimi congedi?
così fanno quei duo. Sovente vedi
il minor dal maggior talvolta credi
in un momento poi risorto in piedi
(Marzio risponde) in campo ecco mi vedi.
pronto sempre m'avrai qual più mi chiedi. -
che già nova disfida ha messa in piedi,
rapido sì, che se'n campagna il vedi
mobil paleo, volubil fiamma il credi.
par le procelle apunto abbia ne' piedi.
Quivi dal lungo error fermò suoi piedi
Gran genitor di numerosi eredi.
Te 'l mirerai senza dimora a' piedi
Di quanti Cavalier vedi, e non vedi,
Mentre dicea, ne le dorate sedi
Concedette corona; e disse: siedi
Concedette corona, e disse: or siedi
Di toga magistral cadente a i piedi:
Vanne, torna, ti assidi, ergiti, cedi,
Ecco la borsa la qual tu mi chiedi. -
Guarda qui ben, se cosa alcuna vedi. -
Donna santa, grazia chiedi; -
Per quello Iddio a cui mi diedi,
Sicome tanti qui fiumi che vedi,
Ben ten'accorgerai se tu gli credi;
del tuo gran tempio ale secrete sedi.
di stromenti e di machine ancor vedi
qual e quanto si tien cumulo a' piedi.
Odi, Parigi, i fieri tuoni e vedi
Stendi stendi le palme e pietà chiedi
forma cangiano ed uso, e far ne vedi
Se del'altra di lor notizia chiedi
Dela caccia però ch'oggi qui vedi
che non gli tremi dal'interne sedi.
tolse ala chioma e sela pose a piedi.
Il veggio o bella; al vaticinio credi,
così fanno quei duo. Sovente vedi
il minor dal maggior talvolta credi
in un momento poi risorto in piedi
rapido sì, che se'n campagna il vedi
mobil paleo, volubil fiamma il credi.
Fuor lo scagliò dalle superne sedi
Terrestre prole gigantéa, li vedi
Tu sommo, tu ineffabile che siedi
Poichè lasciar quelle beate sedi
Sommergere ti può? Ciascuno, il vedi,
Per sovrano favor dall'alte sedi
Sopra il tuo capo biancheggiar tu vedi
Del dì lasciate le celesti sedi,
Son pur lassù? Le macchie sue tu vedi
Dopo quel dì; da queste amene sedi
Tutta fremè; dalle riposte sedi
Del Nil divisa: questo fiume vedi
Come tu giungi ti lavono e’ piedi
tortole e quaglie; e questo ve’ che credi,
Mi son trovata armata qual mi vedi
Spesso a cavallo et spesse volte a piedi.
Però se sei quei tu che quivi siedi,
Che dove amor non è, come tu vedi,
Non mi biasmar adunque, se tu vedi
Dalla cima del corpo sino a' piedi
io qui resto? io che tutto ancor non diedi
scuotemi e desta calpestìo di piedi.
Ne l'arduo calle, a cui t'esorto, vedi,
china la fronte, ti ritira, e cedi,
Ma se nullo t'è pari, è colpa, il credi,
Ella vive, ella vive; e balzo in piedi
iterando, ella vive, a far mi diedi
né vale il fango che mi lorda i piedi.
dell'Eridano l'onda, e sotto i piedi
Ruggiscono le selve, ed or le vedi
disse: — Per quello Iddio a cui mi diedi,
de' più cari ch'avea del regno eredi,
ogni cosa mortale ho sotto i piedi;
possa compor dentro a marmoree sedi
che, mischiato di lagrime, a' lor piedi
E poi ch'a riguardar oltre mi diedi,
che spiriti son questi che tu vedi?
ch'ei non peccaro; e s'elli hanno mercedi,
ch'è porta de la fede che tu credi;
ma con la testa e col petto e coi piedi,
Lo buon maestro disse: «Figlio, or vedi
e anche vo' che tu per certo credi
quel sangue, sì che cocea pur li piedi;
«Sì come tu da questa parte vedi
disse 'l centauro, «voglio che tu credi
a dirne chi tu se', che i vivi piedi
Questi, l'orme di cui pestar mi vedi,
fu di grado maggior che tu non credi:
Per che lo spirto tutti storse i piedi;
ch'e' si lasciò cascar l'uncino a' piedi,
E 'l duca mio a me: «O tu che siedi
di retro a noi gridò: «Tenete i piedi,
ne la miseria dove tu mi vedi,
Io non posso negar quel che tu chiedi;
pensa, se tu annoverar le credi,
E già la luna è sotto i nostri piedi;
Gaddo mi si gittò disteso a' piedi,
Quivi morì; e come tu mi vedi,
tra 'l quinto dì e 'l sesto; ond' io mi diedi,
ond' io ti priego che, quando tu riedi,
Divoto mi gittai a' santi piedi;
ma tre volte nel petto pria mi diedi.
lasciala per non vera, ed esser credi
Già s'inchinava ad abbracciar li piedi
al carro tieni or li occhi, e quel che vedi,
Così Beatrice; e io, che tutto ai piedi
la mente e li occhi ov' ella volle diedi.
col falso imaginar, sì che non vedi
Tu non se' in terra, sì come tu credi;
vere sustanze son ciò che tu vedi,
Però parla con esse e odi e credi;
vegg' io or chiaro sì, come tu vedi
Tosto che con la Chiesa mossi i piedi,
l'alto lavoro, e tutto 'n lui mi diedi;
e così puote star con quel che credi
E questo ti sia sempre piombo a' piedi,
e al sì e al no che tu non vedi:
ti fa maravigliar, perché ne vedi
D'i corpi suoi non uscir, come credi,
quel d'i passuri e quel d'i passi piedi.
de l'etterno statuto quel che chiedi,
E al mondo mortal, quando tu riedi,
a tanto segno più mover li piedi.
ma or convien espremer quel che credi,
«O santo padre, e spirito che vedi
quella ch'è tanto bella da' suoi piedi
Ne l'ordine che fanno i terzi sedi,
con Bëatrice, sì come tu vedi.
perir mi giova'. E, cosí detto, a' piedi
ne ristringemo? Ecco hai già vinto; e vedi
i precetti del padre; e prima a' piedi
stridendo intanto. Tu, che quinci vedi
i perduti vessilli. I due, che vedi
di chiavarine, e di savelli spiedi
armate le sue schiere. Ed egli, a piedi,
s'udian per tutto, e tutta al suon de' piedi
tal gli aggiunse un timor le penne a' piedi.
e far di nembi accolta. Oltre a ciò vedi
s'implora altronde?), ecco tu stesso vedi
e le man con le mani, e i piè co' piedi.
lanciossi a terra; ch'assalirlo a piedi
che in un dí vincitore a morte io diedi,
Se tu piú non t'affidi, e piú non credi
versi cantar mi fa di vinti piedi;
che a me piú ch'a Tomaso e Scotto credi;
Pazzo che sei, Milon! come non vedi
Se di tal vischio non ritrago e' piedi,
E posto che 'l suo amor ella mi credi,
Or spera Falsiron che fian eredi
- Io son in porto, - disse - già mi cedi,
Signore, o chiedi il furto, o 'l ladro chiedi:
quel no 'l vedrai in eterno, e questo il vedi.
in queste squadre ond'ora cinto siedi.
di vincer anco agevolmente credi,
tra le guerre e i disagi, e tu te 'l vedi;
trarmi l'usbergo or or, se nudo il chiedi.'
e tu de l'altrui vita a cura siedi!
Fecesi il conte inanzi, e: ' Quel che chiedi,
Non superbir però, ché me qui vedi
Io la guardo e difendo, io spirto diedi
Misero te s'al sogno tuo non credi,
Svegliaimi e sorsi, e di là mossi i piedi
Risponde la feroce: 'Indarno chiedi
Ma chiunque io mi sia, tu inanzi vedi
Sorridea quegli, e: 'Non già, come credi,'
semplice forma e nudo spirto vedi
Questo è tempio di Dio: qui son le sedi
manca il parlar, di vivo altro non chiedi;
né manca questo ancor, s'a gli occhi credi.
Dà quanto ei pote, e prende (e tu no 'l credi!)
mi servi tu? cosí a la pugna or riedi?
Rimedon, questa insegna a te non diedi
Dunque, codardo, il capitan tuo vedi
che brami? di salvarti? or meco riedi,
che giá furon di legno, e rotti or vedi
in queste schiere, onde tu cinto or siedi:
che sparsi giá vincesti, ancor ti credi:
d'opera e di periglio, e tu tel vedi:
trarmi l'usbergo or or, se nudo il chiedi. -
e tu de l'altrui vita a cura or siedi.
Fecesi innanzi 'l conte, e: - Quel che chiedi,
Non superbir però, ché un altro or vedi
Manca il parlar; di vivo altro non chiedi,
né questo manca ancor, s'a gli occhi credi.
Dá quanto ei puote, e prende (ah tu nol vedi)
Io la guardo e difendo; io spirto diedi
misero te, s'al sogno tuo non credi,
Svegliaimi e sorsi, e di lá mossi i piedi,
Rispose la feroce: - Indarno chiedi
ma, qualunque io mi sia, tu innanzi vedi
Sorridendo ei dicea: - Come tu credi,
ma nudo spirto e pura forma or vedi;
Qui di cittá celeste adorne sedi
intorno a' freddi membri adorno vedi:
ma l'elmo col cimier gli giace a' piedi.
mi servi tu? cosí a la pugna or riedi?
Rimedon, questa insegna a te non diedi,
Dunque il grand'ammiraglio in guerra vedi,
Che brami? di salvarti? Or meco riedi,
Concedette corona, e disse: or siedi
Tu che di strali altero a fren non cedi
I bissi scopre ove di Idalj arredi
Tu allor l'eroe vedresti ergers'in piedi,
Non men fermo d'allor che a scranna siedi
Ti compartì prostrandosi a' tuoi piedi?
Di toga magistral cadente a i piedi:
E tutti gli altri dei da le lor sedi
E l'un rapisci a lei, l'altro concedi
D'un amante infelice; e a lui concedi
Vanne, torna, ti assidi, ergiti, cedi,
Che le nostre armi anco conoscer chiedi,
Quivi alquanto, signor, ti posa e siedi,
Indi ai ministri accenna, e recar vedi
Qui sorgon di cristallo immense sedi
Di sì vivo splendor, che quasi il credi
E dal vivo cristallo uscir pur vedi
Quella che in fondo al vago seno vedi
È Suez, ma Arsinoe fu, se al grido credi,
Quelle son l'acque che dall'ime sedi
Ed alla fine sempre cade in piedi
Ci si rivolge alle appropriate sedi
Non lotti male ma alla fine cedi
In ciò non c'è interesse per gli aedi
Che sempre tra le parti infine medi
s'io la niego, t'avrai. Vien, se nol credi,
con fremito guerrier. Sotto i lor piedi
ma del dolor che il preme, e immoto in piedi.
so ben io lo perché: donato il vedi
Mentre questo dicean, levossi in piedi
notai che, stanti l'uno e l'altro in piedi,
dall'altra banda è Idomenèo: lo vedi?
Ma tu vien oltre, amato Ettorre, e siedi
Tacque: e rizzârsi subitani in piedi
romper non dêssi la ragion. Tu riedi
Così detto, s'assise. E surto in piedi
Qual fiero alano che ne' presti piedi
divino Achille, e le infiggea ne' spiedi.
Disse; e quei si destò balzando in piedi
qual ti sembra il miglior. Molti ne vedi
Ma le guardie, o signor, di che mi chiedi,
procedono al nemico. Ancor non vedi
Nel vederlo levossi il vecchio in piedi
e di strale egli pur questo che vedi
case e pe' figli battagliar le vedi:
mi ferve in petto sì, che mani e piedi
destar coraggio, se allentar lo vedi,
che mi sembra il miglior. Per tutto, il vedi,
vado a saperne la cagion. Tu siedi
caso del morto consobrin? Non vedi
s'appoggia; e al moto delle teste vedi
trafitto io porti questo braccio il vedi;
d'Ettòr son pronti a guerreggiar co' piedi?
e pel tuo capo un qualche sconcio: vedi
dissolve la stanchezza e gambe e piedi
di matrona o d'eroe, starsi li vedi
stimolava i cavalli. Ed or lo vedi
Oh mie vane parole il dì ch'io diedi
sorgeano, e l'uno dopo l'altro in piedi
Pensier d'Achille non hai più? Nol vedi
così dai legni uscir densi allor vedi
Magnanimo Pelìde, a che mi chiedi
sì ch'ei fermarsi non potea su i piedi.
che meco ardisci gareggiar, non vedi
che te di lacci avvinto e mani e piedi
tu che lunge saetti? e tutta cedi
precipitoso con più presti piedi.
fidato Achille ne' veloci piedi;
se il figlio di Pelèo levato in piedi
che d'alto guarda la cittade, e chiedi
i precetti del padre. E prima ai piedi
Hai tu di ferro il core? Or via, ti siedi,
Su nobil seggio con sgabello ai piedi
Lo sapessi tra l'ombre, in patria riedi,
Calzari strinse sotto i molli piedi
Quasi d'ottimo augurio, e, sorto in piedi,
Ma qual, cui punge acuta doglia, il vedi.
Sul polito sgabello i molli piedi,
Nelle consulte ragionando siedi,
Ma del giardino in sul confin tu vedi
Vive in estrania terra. Or tu mi chiedi
E tu col brando sguainato siedi,
Primo egli a favellar s'alzava in piedi,
Dolenti andiam; né alcuno n'è in colpa, il credi:
Che tutte, qual seduta e quale in piedi,
Venti mani movesse e venti piedi:
Perché di forze abbondi, e mai non cedi,
Fu messo, e infitto negli acuti spiedi;
Qual vipistrello: ché né dove i piedi
«Se di questa contrada, ospite, chiedi.
Calzari allor s'accomodava ai piedi,
Caldo e fumante negli stessi spiedi
Gèmina coppa: Megapente ai piedi
Leggiadre in dosso e bei calzari ai piedi,
Esponi adunque l'imbasciata, e riedi,
Presi i calzari, e avvìntiseli ai piedi,
Ulisse il tutto, e colà innanzi ai piedi
Su cui tenea beendo i molli piedi,
Ch'io non ti tragga fuor per un de' piedi,
Bastone in mano e: «Qui», gli disse, «or siedi.
Che a stento si reggea l'uomo sui piedi.
Fuggir si sforza e palpita ne' piedi.
«Ciò, Eurimaco, non fia: tu stesso il vedi.
Non ti contenti, che tranquillo siedi
Che già premer solea, con ambo i piedi
«Sì, corri», Ulisse gli rispose, «e riedi,
Eran di forza tra i rimasti in piedi,
Ai can voraci, gli svelleano, i piedi
Sali nell'alto con le ancelle e siedi,
E alla Sguardoazzurrina innanzi ai piedi
Rispose Sacripante: - Come vedi,
e perch'io sappia chi m'ha messo a piedi,
Et egli a lui: - Di quel che tu mi chiedi
ma se 'l mal tuo, c'hai sì vicin, non vedi,
poi che sì inferïor di me ti vedi '.
Sì tosto a pena gli sferraro i piedi
che tor lo scudo et impugnar gli vedi
Non ebbe contra sé lance né spiedi;
noi lo lasciammo disarmato e a piedi;
e qua venuti siàn, come tu vedi. -
come t'ho in questo da saziar; ma vedi
che non ti manchi il dì più che non credi. -
ch'al premiar e al punir sì poco vedi.
se tu, che prima offeso sei, la chiedi;
che, come sia fin qui successa, vedi;
il che forse averrà, se tu mi credi;
tutti in soccorso avrai, se tu li chiedi. -
prima che di sua fé prova non vedi.
che sia fedel, che sia pudica credi.
Quanto più su l'instabil ruota vedi
tanto più tosto hai da vedergli i piedi
- Io non mi leverò da questi piedi
Oltre che stato t'è nipote, vedi
Dicea l'Argalia: - Ora non vedi,
Forse che de aver l'elmo in capo credi?
Che tutte le arme che ho, da capo e piedi,
Sono incantate, quante tu ne vedi.
- Ché tu sei su il destriero, io sono a piedi,
Ed a robarme a battaglia mi chiedi. -
Odi (diceva), Folderico, e vedi:
Questa è mia moglie, e che sia tua credi.
Or che condutto al paragon ti vedi,
Mercé piangendo e perdonanza chiedi. -
Ch'io te vo' castigar, non so se il credi? -
Tu l'hai avante, e par che tu nol vedi. -
E dietro e innanci ogniom da capo a piedi,
- Così vedestù il cor, che tu non vedi,
Come io ti mostrarò quel che mi chiedi.
udendo: I' non son forse chi tu credi.
a farmi lagrimar, signor mio, riedi.
Come non so: pur io mossi indi i piedi,
Non la toccar; ma reverente ai piedi
che pur tanta baldanza al mio cor diedi
dinanzi a' miei, mi disse: - Amico, or vedi
Caduta è la tua gloria, et tu nol vedi,
né d'esser tocco da' suoi sancti piedi,
ch'i' son d'altro poder che tu non credi;
et reggo et volvo quando al mondo vedi.
Disse Orlando: - Da poi che tu mel chiedi
io sono Orlando, e questo che tu vedi
Tu se' morto e dannato, s' tu non credi
e grida: - Or potre' io, come tu vedi,
poi che tu hai confitto il brando a' piedi;
ch'io non son traditor come tu credi. -
che te per servo non vorrebbon, credi;
volevi pel tributo ch'ancor chiedi;
e di' ch'io son ruffian: néttati i piedi,
Costui che Chiaristante uccise, or vedi,
con teco giosterrà; forse nol credi? -
la gente mia, che quaggiù morta vedi,
e come in Giusaffà, le mane e' piedi
reprendi il peccator, ma quando siedi
salite colassù col piombo a' piedi:
il nemico a seguirci ebbe due piedi,
e noi quattro a fuggir, come tu vedi. -
quivi s'appresentar con lance e spiedi,
cento a cavallo e novecento a piedi.
copriva i fianchi de la gente a piedi.
e 'l Rosso Riminaldi ha messo a piedi
ché tanti cavalier che colà vedi
bramano anch'essi quel che tu mi chiedi. -
Completamente, dalla testa ai piedi.
dille che vorrà stendere ai suoi piedi
ancora poco fa; viva ed in piedi,
Eccolo, questo vile leccapiedi.
armami tutto dalla testa ai piedi,
perché così mi ritrovo già in piedi
E allora fila, togliti dai piedi,
Se tu sapessi quello che mi chiedi
di quello scatolino che vi diedi.
si reggevano meglio con più piedi.
sono imbrattato dalla testa ai piedi;
quando pretende di tenere in piedi
che le tue donne con i loro spiedi
Lasciami solo starmene qui, in piedi.
La repubblica regge bene in piedi
più di tre ore di cammino a piedi.
al buio, incaprettato mani e piedi.
quanto il dover attraversare a piedi
a deporgli le loro offerte ai piedi,
la cavalla, se trovo sotto i piedi
è stata male, e stare ancora in piedi
col Colevile che mi bacia i piedi.
che mi vede prostrato ai vostri piedi.
appartengono a lui a ai suoi eredi:
volubile, che sta diritta in piedi
per comprar la corona: perché, vedi,
si ripiegano al suolo. Eppure i piedi,
Purché tu ce li tolga di tra i piedi,
perch'io le scavi terra sotto i piedi
Morto, però, senza lasciare eredi.
mi grida: Bada dove metti i piedi!.
nel volerci strappar da sotto i piedi
ti sei baciata la mano, ed a piedi,
non sia nessuno che non porti ai piedi
Fosse pure una signoria che chiedi,
Insomma, dovrò io restar qui in piedi,
Ah, non avessero questi miei piedi
tu avrai da Bruto tutto quanto chiedi!
ci troveremmo ancora di tra i piedi
potentissimo Cesare, ai tuoi piedi
mi comandò di cadere ai tuoi piedi,
Maritateli con le vostre eredi!
sia diverso da quello che tu credi,
trovata senza terra sotto i piedi.
Florizel, da quand'è che non lo vedi?
Era uno a cavallo, oppure a piedi?
Son cortigiano dalla testa ai piedi,
Ma dimmi, a tuo giudizio, dove credi
In realtà mi trovo bensì in piedi
oppure ho tali scarpe dove i piedi
tutto bardato dalla testa ai piedi,
Tremava tutta, e lui batteva i piedi
Non è più alta, dalla testa ai piedi,
Inginòcchiati subito ai suoi piedi,
sovrasta pure quello dei lor piedi.
che fintanto che fosse stata in piedi
posando il loro raggio ora sui piedi
quanto le basta per tenersi in piedi
che con la testa mi toccavo i piedi
in coro tripudianti, orfane eredi
da qui al palzzo se la fanno a piedi.
S'è per baciar la terra sotto i piedi
Ah, mi son data la zappa sui piedi
al mondo che sta sotto i nostri piedi,
Veramente, sì, certo. Che ci vedi?
servo d'amore dalla testa ai piedi.
dal momento che tu, da testa a piedi,
ad implorarmi, a supplicarmi ai piedi,
Dumain diceva d'essere ai miei piedi
sembra che vogliano baciargli i piedi.
Qualche spione, qualche leccapiedi,
riguardo a questo bel pezzo che vedi.
Siimi Mercurio, metti ali ai piedi
va' a cavallo più che a piedi;
stravolgendoli dalle loro sedi
Vi sentite le gambe? Siete in piedi.
ma io son giù, legato mani e piedi
fino alla polvere sotto i tuoi piedi
si tratti pur di raggiungerlo a piedi