Rime di 'edo'

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cedo
chiedo
credo
credo
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vedo
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dischiedo
discredo
divedo
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presiedo
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procedo
provvedo
ravvedo
recedo
ricedo
richiedo
ricredo
rimedo
risiedo
rivedo
scorredo
sprovvedo
stravedo
succedo
toledo
torpedo
tragedo
travedo
antecedo
battifredo
citaredo
copresiedo
diseredo
intercedo
intravedo
intravvedo
logaedo
retrocedo
riconcedo
ricongedo
samoiedo
sopraeccedo
soprassedo
soprassiedo
sopreccedo
sovreccedo

165 endecasillabi classici rimano con edo:
flebil lamento e poi Dorisbe vedo;
del'amato balcone e qui mi siedo;
sotto color d'incanti a pianger riedo
la vita in dono e inun perdon ti chiedo,
senz'altra lite ogni ragion ti cedo;
ché più tosto del ciel diva ti credo,
Tolto dal genitor dunque congedo,
e tra vani riposi aver non credo
Ma mentre alfin per nave in patria riedo,
Se ne morìa: non vanamente il vedo,
Rechin di vesti a te pubblico arredo
ché più tosto del ciel diva ti credo,
sotto color d'incanti a pianger riedo
del'amato balcone e qui mi siedo;
flebil lamento e poi Dorisbe vedo;
Tolto dal genitor dunque congedo,
non pur di là da noi, ma certo io credo
soprato fosse comico o tragedo:
a l'altre membra: hanno di ventre un fedo
sopra me questa impresa. E già non credo
toglie, affrettando il suo partir, congedo,
e tregua fa co' suoi pensier Goffredo.
ch'impieghi io te: sol di te degne credo
affrettato al partir preso ha congedo,
toglieano i diece cavalier congedo.
Ma se quel nobil tronco è quel ch'io credo,
Cosí detto, Aliprando ebbe congedo,
la vittoria però, però non vedo
maggior virtú ti salva: un angiol, credo,
ché di celeste mano i segni vedo:
Pur l'oste che dirà, s'indarno i' riedo?
forse l'incendio che qui sorto i' vedo
e riguardando a me che in grazia il chiedo
agevolmente d'impetrar mi credo
non tornar mai se vincitor non riedo.
al congiurare; e premio altro non chiedo
l'alto grado, signor, se troppo io chiedo. -
tinto del sangue pio con gli occhi or vedo,
da' cari amici suoi prese congedo,
prendeano i diece cavalier congedo.
Ma se quel nobil tronco è quel ch'io credo,
Cosí detto, Aliprando ebbe congedo,
la vittoria però, però non vedo
chiede al suo dipartir omai congedo.
Maggior virtú te salva: un angel, credo,
ché di celesti mani i segni vedo;
Pur gli altri che diran? s'indarno riedo:
Forse l'incendio che qui sorto io vedo,
Seleucia che per te secura io credo:
non tornar mai se vincitor non riedo:
al congiurare; e premio altro non chiedo
e questi al cui valor me stesso or credo,
ed al tuo senno me medesmo io credo,
Risponde quegli: - A te mi rendo e credo.
Rechin di vesti a te pubblico arredo
L'avrebbero seguita nel congedo
Dove si è al confine li mi siedo
Tra qualche anno, non di più, io credo
Oppure mentre guardo ma non vedo
Poca importanza si darà all'arredo
Quando con cura si farà allo spiedo
La canterà in poemi qualche aedo
più mi rendo conto che non gli credo.
non capisco però che cosa vedo,
con tutto insieme il suo regal corredo,
gloria l'acquisto mi farò. Se riedo
inviarvi a ciascuno. E a Marte, io credo,
i propri piedi alla magion, mi credo,
benché crucciato con Ettòr, nol credo;
Non han costor che suoni e canti. Il credo:!
Giunto, per alcun patto io non ti credo.
Che le genti dirìan? No; tal congedo
Ché a dispetto di questi in luce, io credo,
Compagna ti sarò. Vergine, io credo
Ché non è, quanto il mar, siccome io credo,
Non son de' giochi qual tu cianci e credo
Ma infredderan nelle lor voglie, io credo,
Capi, e tra loro io tredicesmo siedo.
Voglial, mi sanerà; non altri, io credo,
M'opprimano ed i guai, la mêsse, io credo,
Che d'Ulisse dicesti, e non tel credo,
Potrìa? Gran prandio vi si tiene, io credo:
Dalla sua patria e dagli amici, io credo,
Non uscirai? Difficilmente, io credo,
Sta in mano il dare, o no, quell'arco, io credo:
che travagliato e lasso esser ti credo. -
a quella di costei; non però credo
e 'l colpo è di saetta, et non di spiedo.
per l'orato tuo strale, et io tel credo.
Tanto t'aiuti Iddio quant'io, tel credo:
Mio signore, da voi prendo congedo.
Ha una nube sul volto, come vedo.
Ancora per due ore: altro non chiedo.
Umilmente da voi prendo congedo.
per mancanza di cibo... Ma che vedo?
Non vi divertirete molto, credo:
C'è tempo per spiegartelo? Non credo.
Siete di mano larga, a quanto vedo.
perch'io possa raggiungervi non credo;
convien da loro prendere congedo.
D'equitazione v'intendete, vedo.
sono testé comparsi, a quanto vedo,
insegnate l'inglese, a quanto vedo,
Ma ecco Carlo che arriva. Mi chiedo
Perdona se t'ho offeso. Ben ti vedo
col suo mutar di stile che qui vedo?
la sua unica figlia, con corredo
non più lontani d'un pollice, credo.
arrivare per ultimo, e non vedo
cui sembrate mostrare, come vedo,
il tempo stringe: prendete congedo
di queste imposte voi? Nessuno, credo.
ed io la medicina che gli chiedo
A quest'ora sarà già uscito, credo.
Trova conferma, così, come vedo,
Ma se questi motivi, com'io credo,
La commozione è contagiosa, vedo;
son le mie quelle tende dove vedo
Debbo credervi, sire, ed io vi credo;
Vo' dunque prendere da voi congedo
Ti stanno molto a cuore, come vedo.
Verona, prendo per un po' congedo
Null'altro privilegio io vi chiedo
Ed io da voi così prendo congedo,
il maiale si quaglia dallo spiedo;
Il maiale sta scolando dallo spiedo,
Ma, oh, l'orefice è qui, come vedo,
Dal che si è generata, come vedo,
non è così stramorta, se lo vedo!
Non ha armi, signore. Non ne vedo.
per colpirmi; la vostra freccia, vedo,
né gli porse saluto né congedo
Umilmente perciò prendo congedo.
troppo di lui più forte, come credo,
Orribil vista! Ed è realtà, lo vedo:
non è poi una grazia che ti chiedo!
No, tu non lo faresti; non lo credo.
Fino qui la morale. E poi il congedo.
siete venuto fuori col congedo.
Ah, no, Don Nataniele, no, haud credo.
da moscoviti o russi, come credo.
dobbiamo prendere da voi congedo.
mentre si trova ancora sullo spiedo.
risponde a quanto giustamente credo,
che il male che da noi prende congedo
Avrete visto qualche volta, credo,
da te prendono l'ultimo congedo.
Lasciate quindi che prendiam congedo
Il più tenero amore, come vedo,
Gli occhi vostri, difatti, come vedo,
così domani notte, già lo vedo,
di metter Ercole a girar lo spiedo
Devo dir io per te quello che vedo?
quando lo si prepara per lo spiedo.
I tuoi segreti, Aronne, a quanto vedo,
ma lo spirito sanguinario, credo,
Lì, al tuo fianco, ci sono, come vedo,
della materia. Adesso non ne vedo.
al convitato che prende congedo,
salvo che al grande Apollo citaredo
Amore, ascolta perché te lo chiedo:
si passano la voce... Glielo chiedo.
omai stanchi, da noi prendon congedo. -
Che se pur tale è 'l tuo volere, io cedo.
Ahi lassa! Io veggio ben ch'ora ti chiedo