Rime di 'eggi'

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iperboleggi
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maramaldeggi
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naturaleggi
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pettegoleggi
piacevoleggi
provenzaleggi
radicaleggi
ridicoleggi
superproteggi
vaffanculeggi
vagabondeggi
americaneggi
particolareggi
universaleggi

166 endecasillabi classici rimano con eggi:
Ma s'egli avien che tu non mi pareggi
onde se vincerai con queste leggi
In tal guisa però pria si patteggi
Scusi l'alma gentil dagli alti seggi
Amor, a te che l'universo reggi,
O mie schernite e disprezzate leggi,
del'empie Erinni entro i tartarei seggi
di Radamanto ale severe leggi,
scaccian dala contrada armenti e greggi,
di me ti piace, a tuo piacer mi reggi.
ch'ala gioia presente si pareggi.
gloria infinita in que' superni seggi,
E che fa dunque Astrea negli alti seggi,
Così serba Imeneo le sacre leggi?
Gran padre e tu che l'universo reggi,
ti vogliam dirimpetto ai nostri seggi. -
Ma per meglio ascoltar ciò che tu leggi,
Par che l'onda di Cipro apena ondeggi;
Par che rida la riva e che rosseggi
Sovra molli origlieri e verdi seggi
che di luce o color teco gareggi,
stupido il sol da' suoi stellanti seggi.
tue pompe invidi e tua beltà vagheggi;
guerrier cui non fia mai chi si pareggi.
inclito eroe che la gran classe reggi!
milita il ciel per te mentre guerreggi
Giove benigno: e con altr'arti e leggi
Di Citerea figliuol ricever leggi,
Dia contorno o la posi o la panneggi.
Perchè doppio spettacolo campeggi;
In dolce nodo; e dier ordini e leggi.
De la mensa divina. E tu dai greggi
Giove benigno: e con altr'arti e leggi
Certo fu d'uopo che da i prischi seggi
Di Citerea figliuol ricever leggi,
Dia contorno o la posi o la panneggi.
Il titol di monsù: nè sol dà leggi
In dolce nodo; e pose ordini e leggi.
Perchè doppio spettacolo campeggi;
Sol con la dama tua quel gioco eleggi,
Pernicioso influsso: e là fra i seggi
tue pompe invidi e tua beltà vagheggi;
che di luce o color teco gareggi,
Sovra molli origlieri e verdi seggi
Par che l'onda di Cipro apena ondeggi;
Così serba Imeneo le sacre leggi?
gloria infinita in que' superni seggi,
ch'ala gioia presente si pareggi.
di me ti piace, a tuo piacer mi reggi.
di Radamanto ale severe leggi,
Amor, a te che l'universo reggi,
Scusi l'alma gentil dagli alti seggi
In tal guisa però pria si patteggi
onde se vincerai con queste leggi
Ma s'egli avien che tu non mi pareggi
inclito eroe che la gran classe reggi!
Angel più vago da' celesti seggi
Così comincia: O degli eterei seggi
Cinto all'intorno di muscosi seggi,
Al tentator nemico, avverti e reggi
Fa sorgente di ben; che i vôti seggi
Arcani riti e delle sante leggi
Io non atto a serbar quell'ardue leggi
Forse di nostra sorte, od altre leggi
Inonderà; feroce lue le greggi
Regga Israel con ordinate leggi.
Allor succederà, di strette leggi
della notte gridai: Dio, che passeggi
venuto al mondo a rinnovare leggi:
contrasto non correggi. -
domerà fere genti: imporrà leggi:
e mentre con dolcezza editti e leggi
di cornuti e villosi armenti e greggi.
che cerimonie introdurravvi e leggi.
e del patto i capitoli e le leggi
de l'eterno destin l'occulte leggi,
e de le sue di guerra amare leggi,
al varïar de le sue certe leggi:
rendendo l'alme a' lor celesti seggi:
Re de' regi e dator di sante leggi;
Dio degli dèi, che sol puoi tutto e reggi'.
Né Pio, fra gli stellati eterni seggi
che d'aver dato a le severe leggi
ebbe da te costanti e ferme leggi;
pascon tante concordi amiche greggi.
usurpa i tempi e le corone e i seggi:
Giove benigno: e con altr'arti e leggi
Certo fu d'uopo che da i prischi seggi
Il dardo scocca, e tu più cauto il reggi
Di Citerea figliuol ricever leggi,
E dal minor german ricever leggi
Dia contorno o la posi o la panneggi.
Il titol di monsù: nè sol dà leggi
In dolce nodo; e pose ordini e leggi.
Perchè doppio spettacolo campeggi;
Fregia il Sassone industre. E tu da i greggi
Sol con la dama tua quel gioco eleggi,
Pernicioso influsso: e là fra i seggi
del giusto a guardia e delle sante leggi
e tripodi e cavalli e armenti e greggi;
che l'opre mie del tuo nume proteggi,
dietro la tenda s'adagiâr su i seggi.
L'una gittava su i politi seggi
L'altra mense d'argento innanzi ai seggi
Che armenti depredavi e pingui greggi.
Non è troppo, ma buona; armenti e greggi
Pelli stendea su i varïati seggi,
E le purpuree su i ben fatti seggi
Dell'Ocean, che tu non la vagheggi,
Per un tempo soffrìa, non che motteggi;
l'araldo a far divieto e metter leggi,
che né in fatto né in detto alcun parteggi.
che voglion tutti gli ordini e le leggi,
Né par ch'anco il tuo danno il mio pareggi;
Spirto gentil, che quelle membra reggi
Servo d'Amor, che queste rime leggi,
ben non à 'l mondo, che 'l mio mal pareggi.
le remore nell'applicar le leggi,
abrogano ogni giorno sane leggi
Così noi degradiamo i nostri seggi,
ad un paese ossequiente alle leggi.
siano le vostre più severe leggi,
Perciò vi consegniamo alle sue leggi.
mene traverse e segreti maneggi...
chi sa per quali segreti maneggi
cancellate del tutto le sue leggi;
che il cardinale, con questi maneggi,
per la beltà, di lasciare i lor greggi
mi debbo conformare alle sue leggi.
Vieni, accompagnami, e andando leggi:
Ehi, là, che roba è quella che leggi?
non io infrangerò le nostre leggi.
cosa in contrasto con le nostre leggi,
dove pasturano le folte greggi,
le abbiam tenute, però, queste leggi
slegare dal guinzaglio quelle leggi:
sono in cantiere delle buone leggi:
che fosse la più giusta delle leggi
A costo di sentire i miei motteggi
vi dice uomo pieno di motteggi,
madre, nutrice che ancor mi sorreggi!
non son fatto per simili volteggi.
gerarchie, riti, costumanze, leggi,
senza incorrere nelle vostre leggi
sì che tutta la corte ne riecheggi.
nell'arte dell'arguzia: i lor motteggi
e serba ancor le prime antiche leggi,
quasi novo teatro, e voto i seggi
usurpando de gli altri i regni e i seggi,
de la celeste, e 'n quelle eterne leggi
perchè vane sarian le sacre leggi,
anzi paterna, con antique leggi
vivon, quasi con propie antiche leggi.
Deh chi descrisse lor sì certe leggi
quai de gli ospiti sian le giuste leggi,
grande e sublime, in cui perpetue leggi
dispose, e rimovendo i lochi e i seggi,
Avea l'ampia città divine leggi,
e vuole andare, e disprezzar le leggi
Tua sia pur Tebe, e la governa e reggi
e la rabbia e la fame; armenti e greggi
e colei, che a te diè le prime leggi
cadon tremanti le scannate greggi.
non v'erano città, principi e leggi;
tu, iniquo, tu, per conculcar le leggi
che mutino ad ognor principe e leggi?