begli | | degli | | egli | | negli | | pegli | | quegli | | scegli | | spegli | | svegli | | vegli | | disvegli | | prescegli | | riscegli | | risvegli | | sorvegli | | trascegli | |
| 123 endecasillabi classici rimano con egli: | | del più grave censor, ne rise anch'egli. | e Saliceo, che'n stima era tra' vegli | deh! vengalo a mirar pria che si svegli. | Chi vuol saver, chi vuol veder s'è quegli | Falsirena infelice e gli occhi begli | Muta, confusa, attonita mentr'egli | Dava costei sovente e rendea quegli | e gian ne' volti lor, come in duo spegli, | Somigliavan duo soli ed ella ed egli, | sonnacchioso dormendo, Amor si svegli. - | onde nel pigro cor, mentre giac'egli | Questi i concilj di Bellona, e quegli | Già la corte d'Amore. I tardi vegli | Questi i concilj di Bellona, e quegli | Auree cornici, e di cristalli e spegli | De la coppia beata, a cui tu vegli. | Lucido e bello de la spada, ond'egli | onde nel pigro cor, mentre giac'egli | Dava costei sovente e rendea quegli | Muta, confusa, attonita mentr'egli | Falsirena infelice e gli occhi begli | Tutto vestito di fulgór!). Se quegli | Riconoscenza per le grazie, ond'egli | Con Eva intanto Adam favella, e quegli | Là sul suo trono occidentale, ond'egli | Divincolarsi, uno strisciar di quegli | Coro in salir così cantava, ed egli | Allor Michel l'ultima volta anch'egli | mostronne quattro e tre te ne dà egli; | vedeva e’ prati rilucenti e begli, | Cogli ochi li acenava il mostro ch' egli | valve l'orecchio, e palpitando. E quegli, | col volto verso il latte, se si svegli | come fec' io, per far migliori spegli | che sotto v'era Dïomede, anch'egli | che n'è signore, ed è de' nostri anch'egli. | Rimase in chiaro Enea, tale ancor egli | molto con me, mentre andavamo, anch'egli | il vecchio Aceste, che sí vecchio anch'egli | e di stirpe celeste un ramo anch'egli. | di divo padre figlio, e divo anch'egli. | che nato di Sabella, Italo anch'egli | è spregiatore, è spregiatore anch'egli | al re Turno gratissimo, ed anch'egli | de' circostanti si ritrasse anch'egli, | scudi tonava e folgorava anch'egli; | del magno Achille, e come Achille, anch'egli | ne va come devoto a morte anch'egli. | trovando aperto, senz'offesa anch'egli | ella del vetro a sé fa specchio, ed egli | gli occhi di lei sereni a sé fa spegli. | Tu qual vorrai, piú caro albergo scegli, | fra' padri piú onorati e fra' piú vegli, | ella del vetro a sé fa specchio, ed egli | gli occhi di lei si fa lucenti spegli. | Né pur donne, e fanciulli, e stanchi vegli | ma quei ch'a gli altri tu preponi e scegli | Oh quanti n'apparian lucidi spegli, | Seggion, d'òr coronati, intorno i vegli | con bianca stola intra lucenti spegli. | Strignerne ancora? E lascerò pur ch'egli | Già la corte d'Amore. I tardi vegli | Questi i concilj di Bellona, e quegli | Auree cornici, e di cristalli e spegli | De la coppia beata, a cui tu vegli. | Lucido e bello de la spada, ond'egli | E a nome suo tornar gl'imponga, e ch'egli | Teme d'inganni e sull'armata vegli. | stagion verrà che negli Achei si svegli | de' molti il regno. Un sol comandi, e quegli | gli fa la schiena rubiconda; ond'egli | Diva immortale ad un mortal; ned egli | Gittate ha l'armi in grembo all'erba, ed egli | negar non l'oso un immortal. Ma s'egli | funeste cifre al re suocero, ond'egli | e de' fratelli e degli amici; ed egli, | ognuno, e attenda alla sua scolta, e vegli. | la nostra prece, e la pietà ne svegli. | Son io, divino Achille, io mi son quegli | Ilio l'occaso non vedrem, dic'egli, | il fido auriga i corridor. Mentr'egli | d'un valoroso che l'aiuti, o s'egli | strascinano i bifolchi, e tale anch'egli | rivolto al figlio: Oh, che mai fia, diss'egli, | questi a' Beozi capitano, e quegli | e battendosi l'anca, Ohimè! diss'egli | Così l'accese e si ritrasse; e quegli | incesa nave lo splendor, perch'egli | confuse allor le nostre menti, or egli, | coprìasi il petto. Lo trafisse; e quegli | Vieni, Vulcan, ché ti vuol Teti. - Ed egli: | le care spose, i fanciulletti e i vegli | giusto silenzio per udirlo; ed egli | nel magnanimo cor: Numi, diss'egli, | e fonti e laghi è genitor, pur egli | te strazieranno turpemente, e quegli | il mio premio rapir? Ché non pors'egli | palese il vero. Il mio figliuol giac'egli | Ettorre ai piè dell'uccisore, e quegli | E a lui con grida corsero: ma egli | Ad abbronzarla e a farla in pezzi; ed egli | Lo scanno, in cui sedea, cesse; ma egli | Vïandante a ferir. Sciaurato! S'egli | E volea palesartela: ma egli, | dormirà sempre, et non fia chi la svegli? | come ha fatto costui, ch'è un di quegli; | ch'ancor pietà non avessin di quegli; | ricorderiensi già che furon begli. | ché lungo tempo non sapea di quegli. | che non si creda che fossimo svegli, | per il mio Edoardo, faccia anch'egli, | Eh, ma bisogna proprio che ti svegli. | Ma siete proprio certi d'esser svegli? | Allora non c'è dubbio, siamo svegli! | Una donna dai sensi molti svegli. | e 'l cucco notatore ha voce anch'egli, | Perchè sospesa stai? Su via ti scegli | il tonante marito. - Ov'è (dic'egli) | qualor lo stringo, ha i suoi furori anch'egli. - | e Capaneo gl'instiga: - Assai (dic'egli) | buon sacerdote, al vaticinio scegli? | soglie seguillo ed abbracciollo; ed egli | pender da le colonne, e il carro, ov'egli |
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