Rime di 'egni'

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soprassegni
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sottoregni
superregni
tirassegni
tirassegni
autoconsegni
centrosostegni
centrosostegni
controassegni
ecuadoregni
nicaraguegni
salvadoregni

500 endecasillabi classici rimano con egni:
ad ingaggiar dela scommessa i pegni.
e già vengono entrambo astuti ingegni
ch'oggi mostri ha d'amor sì chiari segni,
e del prim'odio ogni favilla spegni.
ed io deposti ho già gli antichi sdegni,
discopri più quelche coprir t'ingegni,
macchiata il nome e di sua stirpe indegni.
perché vergin bennata e nata ai regni,
Poiché'l tuo giogo, Amor, soffrir m'insegni,
e posseduta da desiri indegni
Che mi val dominar popoli e regni
trapassa in lui d'ogni tormento i segni;
obbrobri intollerabili ed indegni?
ingiurie, villanie, dispetti e sdegni
sopporterei di questi ferri indegni?
quanto più volentier gli aspri ritegni
tanto tesor per acquistar s'ingegni?
lusinghevole invito aborra e sdegni?
in un tenero cor soggiorni e regni
d'osti sconfitte e d'acquistati regni.
e mille avea dintorno ombre e disegni
e, figurando con più linee e segni
i moti ad osservar de' nostri regni
Spesso la notte infra i più ciechi ingegni,
ma in pace ancor de' più famosi ingegni,
di Corinto e di Ponto i lidi e i regni
Questi non pur con ben armati legni
popolati rimira i salsi regni.
e di gran selve di spalmati legni
porgono il nobil cambio ai duo gran regni,
far ricca tenda a un'isola di legni
vedrai colonne eburnee, aurei sostegni
ch'ingordigia d'onor non ha ritegni
quei che, d'ogni valor poveri ingegni,
- Di scusa certo e di pietà son degni
ingegnoso architetto, alti disegni.
ma machinando va d'asse e di legni,
che daran fida aita ai sacri ingegni.
e questi fien tra' principi più degni
Non si turbi il bel coro e non si sdegni
Quanti con labra immonde audaci ingegni
Quanti da indi in qua del nome indegni
era morte a' nocchier, naufragio a' legni.
il cui cantar ne' salsi ondosi regni
che suol far cigolar dintorno i legni,
non si discopriran gli occulti ingegni.
ch'ancorch'entrino i duo tra que' ritegni,
e, con argani mille e mille ingegni
e di bronzo ben saldo armati legni,
Reggon l'opra maggior vari sostegni,
ala facondia degli arguti legni.
sceso quaggiù da' miei beati regni,
con cibi, che del ciel foran ben degni,
per cui già d'Asia inceneriro i regni.
onde sorser tant'armi e tanti sdegni,
le morti ai regi e le cadute ai regni:
e con qual penna d'or scriva e disegni
perché turbando questi ondosi regni
così cruccioso incontr'a me ti sdegni?
Floridauro e Rosano eran duo pegni
e pargoletti ereditaro i regni
Ma poi per colpa di duo servi indegni,
Mira con qual inganno han mossi i legni
che portan seco insidiosi ingegni
ma di toccar sì nobil corpo indegni
Forte pregando, e mitigò suoi sdegni.
Ch'avean d'ogni pietà varcati i segni,
Eterno Redentor, tempra i disdegni,
Quante rie ferità, quanti atti indegni
Anima afflitta visitar non sdegni?
Onde bipenne avrà? con quali ingegni
Trattando l'armi; e su spalmati legni
Che de' nemici sbigottiva i regni;
Fama non vana; a' nostri casi indegni
Il buon Signor de' Savoiardi regni;
Il buon Signor de' Savojardi regni.
Poi batte l'ali, e de gli aerei regni
Là dove rei demon tra rei disdegni
Mai scongiurasti de l'abisso i regni;
Diedero di virtute eccelsi segni,
Di non usata gloria apparver degni;
Rivolsero in stupor d'Elide i regni;
Eran dodici prore, altieri legni,
In cui vegghiando più famosi ingegni
Quivi di Colco abbandonati i regni
Gittando l'armi con vili atti indegni;
Pronto soccorso di più lievi legni
Porranno in prova i mansueti ingegni;
Al fin pentito di quei rischi indegni
Mentre riarsi il cor d'empi disdegni
Dal colmo eccelso degli eterei regni
Che di candida croce il petto segni,
Riguarda il sol tra' luminosi segni,
Senza dimora veleggiar s'ingegni.
Ai cari a Febo, ed a' sublimi ingegni?
Quì lungamente d'ascoltar disdegni,
Breve parlando ad un mortal cui degni
Acciò che possan de' volgari ingegni
Cura lo infiamma: Oh depravati ingegni
Breve parlando ad un mortal cui degni
Dopo le mense, amabil dea, tu insegni
Furo i nipoti e le cittadi e i regni.
le morti ai regi e le cadute ai regni:
onde sorser tant'armi e tanti sdegni,
per cui già d'Asia inceneriro i regni.
sceso quaggiù da' miei beati regni,
ala facondia degli arguti legni.
che suol far cigolar dintorno i legni,
il cui cantar ne' salsi ondosi regni
che daran fida aita ai sacri ingegni.
ma machinando va d'asse e di legni,
ingegnoso architetto, alti disegni.
Di scusa certo e di pietà son degni
quei che, d'ogni valor poveri ingegni,
ch'ingordigia d'onor non ha ritegni
vedrai colonne eburnee, aurei sostegni
far ricca tenda a un'isola di legni
popolati rimira i salsi regni.
Questi non pur con ben armati legni
di Corinto e di Ponto i lidi e i regni
in un tenero cor soggiorni e regni
lusinghevole invito aborra e sdegni?
tanto tesor per acquistar s'ingegni?
quanto più volentier gli aspri ritegni
sopporterei di questi ferri indegni?
ingiurie, villanie, dispetti e sdegni
obbrobri intollerabili ed indegni?
Che mi val dominar popoli e regni
perché vergin bennata e nata ai regni,
discopri più quelche coprir t'ingegni,
ad ingaggiar dela scommessa i pegni.
perché turbando questi ondosi regni
così cruccioso incontr'a me ti sdegni?
Floridauro e Rosano eran duo pegni
Ma poi per colpa di duo servi indegni,
che portan seco insidiosi ingegni
ma di toccar sì nobil corpo indegni
Ove co' vostri tenebrosi regni
Stende suo corso e per famosi regni.
Quai d'un cor puro grazïosi segni,
Fatti gli avrìa tanta bellezza degni;
Conosco a certi e manifesti segni.
Se non andar di quei beati regni
Spontaneamente ci vestì non degni,
In lor superba pompa i varj regni
Da morte, seco ne' superni regni
Da interni soggiogar tiranni indegni
Con lor s'indrizza. Ma con feri segni
Ville, città, castri, provincie et regni
Placar potrete l' ire humane, i sdegni,
Ma de' tuoi casi, o mio Melampo, degni
non tacerò, ché ovunque pietà regni
di Dio parola. Tu che l'alto spegni
tu che vincendo moderanza insegni
tolse la scusa di cotanti sdegni;
de' suoi mali esalava ire e disdegni
Ne cercai le bell'arti e i sacri ingegni
Deriveranno l'armonia gl'ingegni
Della felicità dimostra i segni
Ma or, per seguitare i suoi contegni,
Sono apparite con veraci segni:
Al sole è apparita con disdegni.
Partoriran, che sono istati pregni;
a cui l'arte e 'l valor d'umani ingegni,
chiuser con gravi sassi e duri legni;
di sotto o intorno i validi sostegni,
e d'altri molti poi, che foran degni
e di salvar, non ch'un, mille altri regni
Ma quello e 'l mio Clodin sì chiari pegni
così antico e sì nobil non insegni
Ma di quei che de i lor per certi segni
della polve e del sangue a i volti pregni
né ritrovandol poi, gli accesi sdegni
e come aspro torrente arbori e legni,
tragge a forza con lui questi più degni.
E se sfogar gli alteri suoi disegni
cento ampissime navi e cento legni
avrà, che in tutti i liti e 'n tutti i regni
cangiando ordine tosto, arme e disegni;
di possenti corsier prendiam sostegni;
assalir di terren, di rami e legni,
Farinata e 'l Tegghiaio, che fuor sì degni,
Lasciane andar per li tuoi sette regni;
«se voi siete ombre che Dio sù non degni,
E 'l dottor mio: «Se tu riguardi a' segni
ben vedrai che coi buon convien ch'e' regni.
poi, diventando l'un di questi segni,
ed essi teco le cittadi e ' regni,
possono ancor là su l'ire e gli sdegni?
ne fu lor sempre; e ne diè chiari segni
da la sua patria e da' paterni regni
securo seggio. Io di ciò chiari segni
di moresco lavoro, ed altri degni
onde a Giove suo padre entro a' suoi regni
avean posti in oblio la fama e i regni.
si vide, intento a dar siti e disegni
Va' pur, segui l'Italia, acquista i regni
fu di Doríclo: è dea. Notate i segni:
ch'è pur troiano; ed ei lor patria assegni,
questo non porta, ne' secreti regni
vedrai gli elisi campi, e i stigi regni
che ne dànno i profeti, i Caspi regni,
Non disutili, credo, e non indegni
Queste, oltre a ciò, poche reliquie, e segni
«Quel che 'l duce de' Teucri in ciò disegni
che sian puniti, e del tuo aiuto indegni:
temendo che l'amante non si sdegni
e piú non segua gli amorosi segni.
O stelle, o punti, o troppo tardi segni,
apríti, ch'oggi è tempo, e' raggi pregni
Nascan li quatto di vertú sostegni,
l'ocean che non pur le merci e i legni,
ma intere inghiotte le cittadi e i regni.
mostra, quasi d'onor vestigi degni,
di non brutte ferite impressi segni.
'O degno sol cui d'ubidire or degni
che per l'adietro ancor le palme e i regni
il nome tuo, che non riman tra i segni
'Tartarei numi, di seder piú degni
che meco già da i piú felici regni
gli antichi altrui sospetti e i feri sdegni
vuol che costei de la sua grazia degni,
che ne l'imperio di Damasco regni
ed agevoli il corso a i suoi disegni,
Oh come il volto han lieto, e gli occhi pregni
questi tre primi eletti, i cui disegni
D'incerto cor, di gelosia dan segni
sangue era forse di città, di regni,
che provocàr del Cielo i tardi sdegni.
la gloria di qua giuso e l'oro e i regni,
né, diva, cura i nostri umani sdegni.
che v'abbaglian la vista anco i piú degni:
bieco minacci e 'l vero udir si sdegni):
il nemico fatale a certi segni,
impedirlo cosí ch'al fin non regni;
Giace l'alta Cartago: a pena i segni
Muoiono le città, muoiono i regni,
e l'uom d'esser mortal par che si sdegni:
Tempo verrà che fian d'Ercole i segni
e i mar riposti, or senza nome, e i regni
Fia che 'l piú ardito allor di tutti i legni
De la matura età pregi men degni
mantener sue città fra l'arme e i regni
nutrire e fecondar l'arti e gl'ingegni,
poi sforzato a ritrarsi ei cesse i regni
ed ora al campo conducea da i legni
ed era questi infra i piú industri ingegni
duri ed acerbi e i fatti onesti e degni
consacrerò fra' peregrini ingegni,
di virtude e d'amor v'additi e segni,
gli angeli ribellanti, amori e sdegni;
contra gli armâr de l'Oriente i regni:
sgombrò le fiamme e l'arme e gli odi indegni,
a l'Oceán, che non sol merce e legni,
ma le cittadi assorbe integre e i regni.
ma 'l vessillo mutato, e i vari segni
appena v'apparian d'ardenti sdegni.
- O degno solo, a cui d'imperio i degni
ch'acquistâr sol per te provincie e regni,
il nome tuo, ch'oltre le mète e i segni
- Tartarei numi, di seder piú degni
che meco giá da' piú felici regni
gli antichi miei pensieri e i fieri sdegni
Oh come il viso han lieto, e gli occhi pregni
i tre primieri i cu' amorosi sdegni
Fanno di gelosia turbati segni
Quando ebber mai gli antichi imperi e i regni
d'amor sí cari e prezïosi pegni?-
le cittadi espugnate, e i vinti regni,
la prigione, e gli antichi e i novi sdegni.
sangue era forse di cittá, di regni,
che provocâr del cielo i tardi sdegni.
la gloria e l'oro di quaggiuso e i regni,
né, diva, cura i nostri umani sdegni.
ivi abbaglian la vista anco i piú degni.
nulla paventi, e 'l vero udir si sdegni.
il nemico fatale a certi segni.
impedirlo cosí, ch'alfin non regni.
Vinti avete i nemici, e presi i regni;
e non vincete ancor i vostri sdegni?
Stupidi rimirâr gli umidi regni,
e sotto a' monti cavernosi e pregni,
secreti ascosi a' men sublimi ingegni,
Ma sempre senza effetto: or, quasi sdegni
e dal lor sommo re provincie e regni
promette d'assalirti: e falsi segni
mostrâro i Siri, e tutti i loro ingegni;
e i primi de le torri alti sostegni,
per aprirsi la strada a' curvi legni;
gli occhi rivolse da quei curvi legni
d'Esperia estrema a' combattuti regni.
e minacciosi gridi e fèri sdegni,
e si tingon di sangue i neri legni.
e con varie fattezze e vari segni;
altri sembra carbon ch'attuffi e spegni;
il sol medesmo di portar son degni,
tutti in preda lasciando i nudi legni;
i lor nemici, d'altre spoglie indegni:
pieno era il campo, e lutti udiansi e sdegni,
e sol le nubi e 'l flutto a certi segni
mova, e rivolga in duo turbati regni;
e cittá nuova or da' celesti regni
scende, perch'ei v'ascenda e 'l varco insegni.
Tu, Carlo, tu primiero a tanti sdegni
tu che prendi i gran regi e doni i regni,
tu che di perdonar, vincendo, insegni,
lor pose, e diè la tromba i primi segni:
sperando gloria ne' celesti regni;
allorché frondeggiâr gli aridi legni;
Qual d'Oceán ne' procellosi regni
son talor rotti per tempesta i legni,
tal di guerra apparian gli orridi segni:
con vari altri di fama, e d'onor degni,
e di gloria immortal lucenti segni.
Ma par che la Fortuna omai si sdegni
ardisca trionfar de' salsi regni
e tragga a' curvi lidi i curvi legni
Breve parlando ad un mortal cui degni
A spegner mosse i perigliosi sdegni:
Brilli altramente. Oh come i varj ingegni
Dopo le mense, amabil dea, tu insegni
Furo i nipoti e le cittadi e i regni.
Venga pietoso a tranquillar suoi sdegni.
Ma chi l'opre diverse o i varj ingegni
Che sciolsero dal Tago armati legni,
Solcaro novi mar, fondaro regni,
Ciò che non era ardir d'umani ingegni,
Che se i felici giorni, onde tu regni,
Il real guardo, almo fanciul, non sdegni
E mentr'il ciel matura i gran disegni
Ed i nocchieri ristorati e i legni
Ai gran destin corso più lieto segni.
Sotto il sol che infiammava i vaghi segni
Che Vener trasse in ciel dai salsi regni.
Di vezzi raddolcisce e lieti segni,
Onde meglio coprir gli empi disegni.
Movea sotto i più bei celesti segni,
L'increspar lieve degli equorei regni;
Chiamava in alto i buon nocchieri e i legni,
Ma te per fama sui celesti segni
Accorre in grembo a' suoi felici regni
Però ti prega che non sprezzi o sdegni
Chè malizia non sol gli umani ingegni,
Ma i sembianti conforma a' suoi disegni.
I Mori intanto. onde gli incauti legni
Recidean lor le funi, e i rei disegni
Ma, poichè vider biancheggiare i segni
Ma sovra ogn'altro il capitan non sdegni
Ornar di sua presenza i nostri regni.
Che gloria fia non sol raccorne i legni,
Ma parte avervi ancor dei patrj regni.
Scudo ci sei contro gli equorei sdegni,
I nocchier lassi e i combattuti legni;
E un cheto scintillar la notte segni,
Che se il mondo ammirò gli alteri ingegni
E lui che avvolse entro gli inferni regni
De' pur sua lode aver chi fragil legni
Fin ch'il ciel richiamollo a gran disegni,
Onde sorger dovea fra i miglior regni.
E stretti al sen le madri i dolci pegni
Detestâr della guerra i crudi segni.
Colà volse primiero i gran disegni
Ove volgiamo noi gli arditi legni.()
E che tosto inver l'India armati legni
Spingansi, e un capitano il re disegni.
A quanti il Portogallo or casi indegni
Scogli, e purchè tu spinga i fatal legni,
Vanne e prometti pur novelli regni,
E ricovriamo insieme ai nostri legni;
Cultor vestia di non umani ingegni;
O certa nuova rechi, o cammin segni,
Ma se a turbar coll'arme i nostri regni
Tutti trascorso abbia i celesti segni,
Questo Dori mi dice, e ciò gli sdegni
Modi, ed ai modi i pastorali ingegni;
Cangiano lieti e fanno allegri segni:
Spero, onde luce trarre a' miei disegni,
Dice che anco fra lor spalmansi legni
Il patrio mar solcando inverso i regni
Che terre giaccion là d'industri ingegni
Ed egli omai potea segnare i regni
Che già l'indo Oceán fendeano i legni,
Ma Bacco, che vedea gli alti disegni
Ben s'avvisa la dea che i feri sdegni
Ai venti, grida, e il ciel di fulmin segni,
E chiama a sè quante ne' patrj regni
Pur se discordia rea gli alterni sdegni
Non chiuderà dentro gli angusti regni
Già più d'un seno a' suoi guerrieri legni
Di lui che gli offre non sospetti segni
Mescon gli amici detti e i miti ingegni.
Chè amistà vi rinnova i dolci pegni,
Mirate, ninfe, or voi dai vostri regni,
E come accolti sien gl'illustri ingegni,
Or chi sarà che via novella segni
Ma se, qual dici tu, da lieti regni
Quali del tuo sovrano illustri pegni
Chè costume giammai fu di chi regni
Onde frattanto dalla Mecca i legni
Giungessero opportuni a' lor disegni.
Di ritenere impon siccome pegni
Molti che a cambiar gemme avea sui legni.
Per l'ampie vie degli umidi lor regni
E dove Bacco avea desti gli sdegni
Ma l'alme ninfe di più miti ingegni
D'aver soggiorno infra' celesti segni,
Gli animi alteri e i bellicosi ingegni,
Chè tema il volgo oppresso i vostri sdegni,
Però nulla seconda i rei disegni,
Globi di fuoco onde ne intenda i legni
Tuonan dovunque bellicosi ingegni,
E Beedála vedrà dispersi i legni
Che usurpare parean dell'onde i regni.
Persi, Abissini e Rumi, e crudi ingegni
Di Marte e Furie ascose e armati legni.
Terra s'apre in pianure e vasti regni,
Diversi riti, e ognun di numi indegni.
Che le ossa di colui, che i sacri segni
D'un conto vuoto questi sono assegni
Per quanto assiduamente ci s'impegni
Son questi della notte oscuri regni
Che del decadimento paion segni
un'ecatombe a Febo, onde gli sdegni
né di Giove sapea, stolto! i disegni,
calpestando, dirà: Possa i suoi sdegni
tutta appagar; ma con infausti segni
sempre avverso, e de' miei forti disegni
Tal de' fati è il voler, né de' tuoi sdegni
l'orror de' Teucri, e così loro insegni
benché retti e prudenti e di noi degni,
la tua gloria alzeran. Vien dunque, e spegni
di Laerte figliuol, non che gli sdegni
gridar s'intenda: Glorïosi e degni
a Giove piacque esasperar gli sdegni.
Oh non m'avesse generata! Ai regni
Da quai legami uom di cotanti ingegni
Benché temendo i coniugali sdegni,
L'adopri, tu gli nuoci, a' tuoi disegni
Per inventive Ulisse e per ingegni
Ricettare io pensava entro i miei regni,
Non salirò, dove tu pria non degni
Colpito dalla Parca, ai foschi regni
E quei mostravan su la faccia segni,
Ci destinò cammin, che ai foschi regni
Come osasti calar ne' foschi regni,
T'onoravamo al pari, ed or tu regni
'Figlio del sommo Telamon, gli sdegni
«S'avveri o forestier, com'io tai pegni
Surse di pianto, conosciuti i segni
Trascoloraro; e con aperti segni
Tornato, altri ne spense, e d'Aide ai regni
Prolungar vuoi la guerra e i fieri sdegni?
Patto eterno con gli altri, e sempre regni.
e non avendo gioie o miglior pegni,
Spiegherà i suoi vittorïosi segni,
in seggio riporrà la Chiesa, e degni
ben ch'avea gli occhi di lacrime pregni,
del cor dolente manifesti segni.
colui che di Ruggiero ha tutti i segni,
subito oblia tutti i suoi bei disegni.
per nuova ingiuria e non intesi sdegni,
Veggio la santa croce, e veggio i segni
veggio da dieci cacciar mille, e i regni
lo veggio, e a tutti quei che ne son degni,
che d'acquistar nuov'altri imperii e regni. -
Dei paladini e dei guerrier più degni
e vêr la piazza fa drizzare i segni;
Ode il rumor, vede gli orribil segni
Ma poi ch'appare a manifesti segni
nei petti dei fautor mutano regni:
I re, i signori, i cavallier più degni,
poeti che non sian del nome indegni;
non pate mai che troppa copia regni,
che lascian mendicare i sacri ingegni;
Fermava il piè ciascuno di questi segni
che con la bocca aperta facean segni
e quell'atto in che son, par che disegni
ignoti allora, or sì famosi e degni.
tanta virtù sarà, quanta ne regni,
Scudi v'erano molti, che di degni
guerrieri, a chi fur tolti, aveano i segni.
poi che ricchezze non gli ha date e regni,
di che è stata sì larga a mille indegni.
Veggo sublimi e soprumani ingegni
Colui che con lor viene, e da' più degni
ma, se me ne fur dati veri segni,
Sì che per merto al fin se troviam degni
Di star con teco nelli eterni regni. -
Dal mio marito, e crebber sempre sdegni,
E pur comprese al fin de' brutti segni.
Novo piacer che ne gli umani ingegni
Se voi poteste per turbati segni,
torcendo 'l viso a' preghi honesti et degni,
uscir già mai, over per altri ingegni,
fosse giusta cagione a' vostri sdegni:
Pioggia di lagrimar, nebbia di sdegni
Celansi i duo mei dolci usati segni;
Or con sí chiara luce, et con tai segni,
che ne pò far d'etterno albergo degni.
per la nebbia entro de' suoi dolci sdegni,