Rime di 'elo'

Trovate 136 rime per elo

belo
celo
cielo
delo
gelo
gielo
glielo
melo
melo
mielo
pelo
scelo
sgelo
smelo
smielo
spelo
stelo
svelo
telo
telo
velo
zelo
aggelo
allelo
anelo
averglielo
camelo
candelo
carmelo
cartvelo
cautelo
congelo
correlo
darglielo
dipelo
dircelo
dirglielo
dirvelo
disgelo
disvelo
faselo
ganelo
immelo
impelo
incielo
intelo
invelo
malpelo
miscelo
nichelo
pomelo
portelo
querelo
raggelo
ratelo
revelo
rigelo
rintelo
risvelo
rivelo
scongelo
sfacelo
soppelo
strafelo
surgelo
trafelo
trapelo
tutelo
vangelo
antigelo
antivelo
asfodelo
bruciapelo
capocielo
chiederglielo
contracielo
contrappelo
contropelo
criocongelo
datecelo
dateglielo
decongelo
diallelo
diamoglielo
evangelo
fatecelo
fateglielo
fatemelo
grattacielo
imporcelo
inviacelo
mettimelo
mezzocielo
offrirglielo
paracielo
parallelo
passamelo
permagelo
propormelo
ragnatelo
ricongelo
ridarglielo
sopraccielo
urodelo
autotutelo
chiedetemelo
chiediamocelo
concederglielo
controquerelo
garantirvelo
impedirglielo
lasciandoglielo
lasciatemelo
mettetevelo
mostrandocelo
pianparallelo
prendendoselo
protovangelo
riproporcelo
scordatevelo
segnalacelo
toglietevelo
traducimelo
vedendoselo
antiparallelo
comunicacelo
consentitecelo
indicandoglielo
pianoparallelo
proponendocelo
restituiamoglielo
restituitemelo
segnalatecelo
comunicatecelo
comunicatemelo
immaginatevelo

500 endecasillabi classici rimano con elo:
quando colei, ch'è reverita in Delo,
e vie più fredde del notturno gelo
Così doleasi il cavalier del cielo,
dale nari sbuffar nebbia di gelo,
co' morsi al'acqua e con le groppe al cielo.
l'auriga intanto lucido di Delo
riccamato di stelle apena il cielo.
Degno fora a' bei membri abito e velo
ma, se zefiro torna o l'alba in cielo,
sovra le spine del materno stelo
Qual rosa oppressa da notturno gelo
e pieno il cor di timoroso gelo,
chi può stornar quelch'è prefisso in cielo? -
Astreo gridò pien d'un festivo zelo:
del'aria aperse co' begli occhi il velo
trasse giamai tra nube e nube in cielo,
dopo pioggia talor la dea di Delo
con grossa punta del più fino gelo
piuma pur di color simile al cielo;
tinto di puro oltramarino il pelo,
scacciasti i più begli angeli dal cielo,
neve al sol, piuma al vento e fiore al gelo?
che ti compiaci d'un sì fragil velo,
le notturni caligini del cielo;
la lampa serenissima di Delo
lacerar dele nubi il fosco velo,
Disovra un manto, anzi più tosto un velo,
la veste, come veste iride in cielo,
Senz'alcun taglio un pavonazzo in pelo,
vigor dagli occhi suoi più che dal cielo.
poich'ogni tronco prende ed ogni stelo
ch'empion d'odori il disvelato cielo
disputando d'amor di stelo in stelo.
poiche'l sol torna a delivrare il gelo.
Gli fa sugli occhi il crin candido velo,
tutto tutto ermellino e bianco il pelo
Picca un corsier, tra le pruine e'l gelo
senon quanto il copriva il folto pelo.
né vestiva altre spoglie al caldo, al gelo,
di mia fortuna in ogni parte il velo.
tremando al foco ed avampando al gelo.
udito il tutto avea fra stelo e stelo
temendo pur non dala terra il cielo
che sparso il cor di timoroso gelo
Parve tuono il suo grido e parve telo
Ricovra Cinzia al cerchio suo di gelo,
poi rompendo del'aria il fosco velo
Sorge in groppi di fumo il foco al cielo
né più né men come se fusse un velo. -
e stracciar a due man l'istesso cielo
Poi tutto pien d'affettuoso zelo
a lui scoprissi e con un molle velo
Uditi ch'ebbe il messaggier del cielo
non torceria de' miei pensieri un pelo.
mi facesse signor prodigo cielo,
che può quasi abbagliar gli occhi del cielo.
e di tanto splendor veste il suo stelo
Passato il cor di velenoso telo
onde l'abitator del quinto cielo
Ma quel rabbioso e rigoroso gelo
sorta anzi tempo ad imbiancar il cielo.
Alba parea la vergine di Delo,
Destina a lui quell'angeletta il cielo,
ecco novo Filippo innanzi'l pelo
O come a propagar di stelo in stelo
quella beltà, che si contempla in cielo.
mostrandole laggiù sotto uman velo
può d'ogni lume impoverire il cielo. -
e sotto oscuro manto e bruno velo
fin dove sotto il più cocente cielo
e da' pigri trioni, ove di gelo
Dal cielo, ond'esce il gran fanal di Delo,
Quella ch'è prima, e di purpureo velo
sol per bear la terra elette in cielo,
Vedi duo rami del medesmo stelo,
non sa se'l sol sia in terra o il vetro in cielo,
veggendo iride fatto un puro gelo,
a sestesso l'onor, la gloria al cielo;
non men che di valor s'arma di zelo;
ingombra Navarrin terrore e gelo;
alza felice i verdi rami al cielo.
e, sotto l'ombra del materno stelo,
mira del'aria molle il sottil velo,
mira del'acque il trasparente gelo,
Eccoti là sotto il più basso cielo
per obliar ciò ch'han veduto in cielo.
pria che le copra il corrottibil velo
quanto il ricopre un variabil velo;
e grande sì che quasi adombra il cielo;
dela barba prolissa il bianco pelo;
poiché può ricettar corporeo velo?
è fors'egli corporeo ancora il cielo,
che fa pelago al suolo e nube al cielo.
ed ecco d'acqua un repentino velo
scoglio in mar, selce in terra, angelo in cielo.
appellando il suo amor su'l verde stelo
le fa beate il gran rettor di Delo,
vivan poi sempre ha stabilito il cielo.
son da' legami del corporeo velo,
che vien quasi a formar coppa di gelo,
di traslucido argento un sottil velo,
dela conca che copre il re di Delo,
e condensata in rugiadoso gelo,
di mattutino umor piove dal cielo
Quando l'Aurora il suo purpureo velo
Io sol del vostro altero orgoglio anelo
per coronarsi del più verde stelo
Altri colà, dove Parnaso al cielo
gli augelli, i tronchi, i fior l'empion di gelo.
ch'a lei nol furi e non sel porti in cielo.
spieghi, o pieghi la notte il fosco velo,
come suol gemma in vetro o lampa in velo.
Però che tralucea nel molle gelo
dov'io gelosa agli occhi indegni il celo,
talch'ignudo v'andò senz'alcun velo.
apena uscì che fu chiamato in cielo;
ala gelida dea l'umido velo.
Foco d'amor è quel ch'asciuga in cielo
ch'appo la fonte del gran re di Delo,
io, che pur l'amo con paterno zelo,
Or essendo il meschino in terra e'n cielo
qual nubiloso e folgorante cielo
di condensato e cristallino gelo
Ingombra una di lor di fosco velo
le regge innanzi adamantino gelo
le stende intorno al crin serico velo;
fa buccinar la rauca voce al cielo;
era occupato in ogni parte il cielo.
Tacean le selve e dal notturno velo
allora fu l'ardor suo misto di gelo;
e si stracciò di su la fronte il velo;
da lui commesse, io qui trapasso e celo?
merita ben che si traspianti in cielo. -
ma, fregiato di stelle, anco il tuo stelo
Le tue chiome non sfrondi orrido gelo,
- Siati sempre (gli disse) amico il cielo,
Non potè far, che del materno stelo
spande ale prime piogge Iride in cielo.
tal fra l'umide nubi il curvo velo
fanno di festa al gran rettor del cielo;
il tauro è nave e gli fa vela il velo.
sparsa il volto di neve, il cor di gelo,
onde non misto è fabricato il cielo,
donargli ancora incorrottibil velo
con quell'istesso suo benigno zelo
ed Iri il suo dipinto umido velo
ma in breve poi rasserenarsi il cielo
Tale è la guerra e la procella e'l gelo,
che tessean di folt'ombra un verde velo,
non vibra no, ma fulmina dal cielo.
quando il pianeta fervido di Delo
Così'l tuo foco mai non senta gelo,
dela tua sorte invidiata in cielo
- O damigel, che sott'umano velo
toccar lo dio d'Arcadia e quel di Delo;
cantar le Muse la mia face e'l telo;
tutto di rose imporporaro il cielo;
gli fan dal mezzo ingiù corona e velo.
poich'al verno maggior le nubi e'l gelo
ond'uscia foco da stemprare il gelo,
meraviglia del mondo, opra del cielo,
ché, contemplando quel leggiadro velo,
più spiacente e geloso è sotto il cielo,
uom che vetro ha la lena e neve il pelo.
ingombra inutilmente un freddo gelo,
e tu tel vedi e tu tel soffri o cielo?
Tal de' meriti umani ha cura e zelo?
come e quando mi piace, altrui mi celo.
poiché quivi e pertutto in terra e'n cielo,
tu sole in terra, ed egli rosa in cielo.
egli nel cerchio suo, tu nel tuo stelo,
Scusate il cor, se con perfetto zelo
vostra grande in abisso, in terra e'n cielo
- Santo nume (dicea) cui Cinto e Delo
e securo vi presti il bosco e'l cielo
e quando i monti han più canuto il pelo
Così di verno mai, così di gelo
scolora i fior dela beltà del cielo.
Ma colorando i fior del proprio stelo,
pugnan tra loro e la Natura e'l Cielo.
e d'aver lavorato un sì bel velo
Te dunque scelse il gran rettor del cielo?
siché dela ragion perduto il zelo,
'Misero, e come del suo proprio velo
color del mare, anzi color del cielo,
ma d'un serico apena azzurro velo
più raro germe o più leggiadro stelo.
di cui non verdeggiò mai sotto il cielo
non potea più conforme a sì bel velo
come, fra quanti col suo piè di gelo
Così compia i tuoi voti amico cielo
voglia nel mar precipitare il cielo.
e par che rotto o distemprato in gelo
concede al re del liquefatto gelo
dove nel cerchio del signor di Delo
Costei, sicome mi mostraro in cielo
Tolto indi in mano il fulmine del cielo
le fiamme son più gelide che gelo,
Volto a colui, ch'ha fabricato il telo
per non macchiarsi di carbone il velo,
la faccia arretra dal'irsuto pelo
raccolto in braccio, con paterno zelo,
era qual fiore in prato o stella in cielo.
o, se pur vi spuntava ombra di pelo,
ai suoi dolci legami aperse il velo.
e, con vergogna invidiata in cielo,
stracciava dela notte il bruno velo,
l'ultime stelle accommiatava in cielo.
Di non poter cangiar sol mi querelo
Ma come vesto incorrottibil velo
se la felicità ch'io godo in cielo
onde bendati di funesto velo
parean vedovo il Mondo e cieco il Cielo.
Il cristallino sen, che stilla gelo,
copre di talco un trasparente velo.
che m'abbagliaro e m'ingombrar di gelo,
né più curai le vittime di Delo,
lasciando l'Ore a governare in cielo,
rompeano anch'essi il cristallino gelo.
col capo al'acqua e con le piante al cielo
de' rozzi dorsi il rabbuffato pelo,
convien che ceda al tuo ben nato stelo
sotto quel peso ch'è sì caro al cielo.
il fico, il pruno, il melagrano, il melo;
fingi di provarn'un per questo cielo
e quelche'l duol non può, faccia il tuo telo.
turbato il mare e nubiloso il cielo.
Nubi di foco gravide e di gelo,
scoppiando partoriscono dal cielo
e mandan giù dal tenebroso velo
ché, se'n terra tra fior giace il bel velo,
tra le stelle lo spirto abiti in cielo?
Lieve più che balen, fendendo il cielo,
Nol fiede già, né pur gli tocca il pelo
Vien nela corda ad incontrarsi il telo
Allor lo dio che signoreggia in Delo,
de' secreti ineffabili del cielo
indi, squarciando il tenebroso velo
Ma non pertanto contrastar col cielo
Sul volto si dispiega un aureo velo,
Cade percosso da fulmineo telo;
La morte ai Saracin coprono il cielo
Voci innalzan colà giubilo e zelo.
Come le Grazie; or con leggiadro velo
Matrone che gran tempo arser di zelo
Per entro al tenebroso umido velo.
Da le stanze superne infin che al gelo
Oh beati fra gli altri e cari al cielo
Come le Grazie; or con leggiadro velo
Di lei scenda spiegato, onde di gelo
ai suoi dolci legami aperse il velo.
raccolto in braccio, con paterno zelo,
la faccia arretra dal'irsuto pelo
per non macchiarsi di carbone il velo,
le fiamme son più gelide che gelo,
Costei, sicome mi mostraro in cielo
concede al re del liquefatto gelo
voglia nel mar precipitare il cielo.
Così compia i tuoi voti amico cielo
come, fra quanti col suo piè di gelo
non potea più conforme a sì bel velo
più raro germe o più leggiadro stelo.
ma d'un serico apena azzurro velo
color del mare, anzi color del cielo,
Misero, e come del suo proprio velo
siché dela ragion perduto il zelo,
Ma colorando i fior del proprio stelo,
scolora i fior dela beltà del cielo.
Così di verno mai, così di gelo
Scusate il cor, se con perfetto zelo
Tal de' meriti umani ha cura e zelo?
ingombra inutilmente un freddo gelo,
ché, contemplando quel leggiadro velo,
meraviglia del mondo, opra del cielo,
ond'uscia foco da stemprare il gelo,
gli fan dal mezzo ingiù corona e velo.
tutto di rose imporporaro il cielo;
cantar le Muse la mia face e'l telo;
O damigel, che sott'umano velo
dela tua sorte invidiata in cielo
Così'l tuo foco mai non senta gelo,
non vibra no, ma fulmina dal cielo.
ma in breve poi rasserenarsi il cielo
ed Iri il suo dipinto umido velo
con quell'istesso suo benigno zelo
donargli ancora incorrottibil velo
onde non misto è fabricato il cielo,
il tauro è nave e gli fa vela il velo.
tal fra l'umide nubi il curvo velo
Non potè far, che del materno stelo
Siati sempre amico il cielo,
Le tue chiome non sfrondi orrido gelo,
allora fu l'ardor suo misto di gelo;
Tacean le selve e dal notturno velo
era occupato in ogni parte il cielo.
fa buccinar la rauca voce al cielo;
le stende intorno al crin serico velo;
le regge innanzi adamantino gelo
Ingombra una di lor di fosco velo
di condensato e cristallino gelo
qual nubiloso e folgorante cielo
io, che pur l'amo con paterno zelo,
Foco d'amor è quel ch'asciuga in cielo
apena uscì che fu chiamato in cielo;
talch'ignudo v'andò senz'alcun velo.
Però che tralucea nel molle gelo
Altri colà, dove Parnaso al cielo
per coronarsi del più verde stelo
Quando l'Aurora il suo purpureo velo
di mattutino umor piove dal cielo
di traslucido argento un sottil velo,
che vien quasi a formar coppa di gelo,
son da' legami del corporeo velo,
ed ecco d'acqua un repentino velo
poiché può ricettar corporeo velo?
dela barba prolissa il bianco pelo;
quanto il ricopre un variabil velo;
pria che le copra il corrottibil velo
per obliar ciò ch'han veduto in cielo.
Eccoti là sotto il più basso cielo
mira del'acque il trasparente gelo,
mira del'aria molle il sottil velo,
alza felice i verdi rami al cielo.
ingombra Navarrin terrore e gelo;
non men che di valor s'arma di zelo;
veggendo iride fatto un puro gelo,
Vedi duo rami del medesmo stelo,
sol per bear la terra elette in cielo,
Quella ch'è prima, e di purpureo velo
fin dove sotto il più cocente cielo
può d'ogni lume impoverire il cielo. -
mostrandole laggiù sotto uman velo
ecco novo Filippo innanzi'l pelo
Ma quel rabbioso e rigoroso gelo
onde l'abitator del quinto cielo
Passato il cor di velenoso telo
mi facesse signor prodigo cielo,
Poi tutto pien d'affettuoso zelo
né più né men come se fusse un velo. -
poi rompendo del'aria il fosco velo
Ricovra Cinzia al cerchio suo di gelo,
che sparso il cor di timoroso gelo
temendo pur non dala terra il cielo
udito il tutto avea fra stelo e stelo
tremando al foco ed avampando al gelo.
di mia fortuna in ogni parte il velo.
senon quanto il copriva il folto pelo.
tutto tutto ermellino e bianco il pelo
disputando d'amor di stelo in stelo.
ch'empion d'odori il disvelato cielo
poich'ogni tronco prende ed ogni stelo
la veste, come veste iride in cielo,
lacerar dele nubi il fosco velo,
le notturni caligini del cielo;
che ti compiaci d'un sì fragil velo,
tinto di puro oltramarino il pelo,
piuma pur di color simile al cielo;
con grossa punta del più fino gelo
Astreo gridò pien d'un festivo zelo:
Qual rosa oppressa da notturno gelo
sovra le spine del materno stelo
ma, se zefiro torna o l'alba in cielo,
Degno fora a' bei membri abito e velo
riccamato di stelle apena il cielo.
dale nari sbuffar nebbia di gelo,
Così doleasi il cavalier del cielo,
stracciava dela notte il bruno velo,
Ma come vesto incorrottibil velo
se la felicità ch'io godo in cielo
Il cristallino sen, che stilla gelo,
copre di talco un trasparente velo.
lasciando l'Ore a governare in cielo,
de' rozzi dorsi il rabbuffato pelo,
convien che ceda al tuo ben nato stelo
sotto quel peso ch'è sì caro al cielo.
fingi di provarn'un per questo cielo
turbato il mare e nubiloso il cielo.
Nubi di foco gravide e di gelo,
scoppiando partoriscono dal cielo
Vien nela corda ad incontrarsi il telo
de' secreti ineffabili del cielo
indi, squarciando il tenebroso velo
Voltolantesi quei che gli era in cielo
Rese di noi: fatale atroce telo!
Dell'aere medio, lor più alto cielo,
In sì diversa sorte, ora dal cielo
Novelli mondi sorger ponno, e in cielo
Nè punto gli giovâr le alte nel cielo
Soave spira? Ecco qual fora in cielo
Moli di Numi degne, emule al cielo.
Prenci, Possanze, Re, Figli del cielo,
Colle propinque nostre forze, in cielo
Tutto avvampò: per l'iperboreo cielo
La vuol da sè, forse temendo in cielo
Entro i recinti, non lontan dal cielo
Come dal sommo vertice del cielo,
Ch'ha sovr'ogn'altro Spirito del cielo
La giustizia infallibile del cielo,
Anzi gli par di rivedere il cielo
Ai rifulgenti Spiriti del cielo
Già di vivi zaffir tutta del cielo
Non creder già che spettatori al cielo
Ambo dier volta, e sotto aperto cielo
Saríen tornati, se repente in cielo
In tai cure occupati, il Re del cielo
Qual inimico, che testè dal cielo
In piè tosto levossi; uopo di velo
Così da sua radice il verde stelo;
Non ha molto, si fece e fu dal cielo
Portan di santo amor, d'ardente zelo
Versando le sue grazie il Re del cielo
Pria che la notte il nubiloso velo
La prima lealtà, l'amor, lo zelo
Il guiderdon di tua perfidia: in cielo
Di turbar qui l'almo riposo: il cielo,
Se movono, se stanno, atti del cielo
Spirti, contenti di lor fama in cielo,
Crederà l'oste quel fulmineo telo
Tuo potere io bentosto avrò dal cielo
Incomprensibil cose; odio nel cielo,
Odimi dunque, Adam: poichè dal cielo
Accorrono di là. Spalanca il cielo,
Per sè medesma e sopra il verde stelo
Sull'ampio roteando asse del cielo,
Spargono al firmamento il fosco velo.
Nubi d'incenso, e d'odoroso velo
Ecco un novello mondo, un altro cielo,
Via via coperta è dal notturno velo,
Non è la mia richiesta: amano in cielo
Avrei tuttor dell'ignoranza il velo:
Cupo lamento, rinfoscossi il cielo,
Che coperti li avea quasi di un velo,
Tanto mi dimostravi affetto e zelo.
La manifesta maestà del cielo)
Di rovinosa folgore, dal cielo
Ove tre vie fan capo: inverso il cielo
Teco parta l'impero: il quadro cielo
Appo il sulfureo lago, ove del cielo
Adam, così: m'è testimone il cielo
Mi sosterrà: contro l'ardore e 'l gelo
Pe' giusti decretata, a nuovo cielo,
Muti portenti suoi lo svela il cielo,
Cose a veder sien atti, il fosco velo
Della nave discende: ei tosto al cielo
Recarmi innanzi, interprete del cielo,
Più non discenderan l'acque del cielo
Gonfieran, pasceran; l'egizio cielo
Gli vieta d'appressar finchè nel cielo
Ed oro a offrir gli vengono. Dal cielo
Non fia vinto così quei che dal cielo
Felicità seco raccorli in cielo,
Il fonte di pietà. Ma di': se al cielo
Non mertato favor degnommi il cielo,
perché gli pare in tenebroso velo:
e ’n verità v’andava con buon zelo.
Dove quel sangue tocca nissun pelo
Mai più vi nasce per caldo, o per gelo.
Cinta di orride nubi il fosco velo.
Pirramo poi che riconobbe il velo,
da quella fera, e subito un gelo
Questo era il fonte che scacciava il gelo,
Questo il fonte è che germinava il zelo
Sovra la poccia manca haveva un pelo
Cui non poteva fulgore dal cielo
Fur da picin nudriti al caldo e al gelo
Con quel gigante che ne l' ampio cielo
Et fate lume altrui come il candelo,
Nè per ciò charità vi tira in cielo.
Non aspettate guidardon, se 'l cielo
Inverso voi non ha di pietà il zelo.
Di quella setta et ridrizzarlo al cielo,
Il vostro Christo sol promette il cielo
Si pente et torna a lui con puro zelo,
Ingenochiati drizzan gli ochi al cielo.
Fondasti et l'huomo con pietoso zelo
Ch' in pezzi vanno et fu veduto un stelo
Che per iudicio altrui salì nel cielo.
Che Dio l'aiuti, che l'aiuti il cielo.
Terrete voi, come dico io, con zelo,
Con l'animo gagliardo et con il telo
Così ve imaginate che dal cielo
Nè vedreste ivi un pur soletto stelo
Tolte alla terra parte, et parte al cielo,
Che dei mortai non è por bocca in cielo,
Che va gridando gnao la notte al gelo,
dal Tedesco spergiuro ira del cielo,
né di dolor; ché i puri occhi del cielo
Scarco di quel funesto ingombro il cielo
Qual, pria che fosse il mar, la terra, il cielo,
ove l'umido, il secco, il caldo, il gelo
che tal, rimosso alla menzogna il velo,
su l'umano fallir stende un bel velo,
tua provvidenza impenetrabil velo.
membri gittammo della terra il velo,
pregando all'alma eterna luce in cielo.
all'italica speme e su lo stelo
dopo molto affannarsi entro il suo velo,
Gridò guerra: e per tutto il franco cielo
che al nemico portò per l'ossa il gelo.
tutte adempite, e di giustizia il telo