Rime di 'eni'

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pieni
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treni
treni
vieni
xeni
xeni
acheni
affieni
affreni
aleni
alieni
alieni
alleni
ameni
appeni
areni
armeni
arreni
aspleni
aspleni
astieni
attieni
avveni
avvieni
baleni
bareni
bareni
baseni
baseni
benzeni
biogeni
cancreni
careni
careni
cateni
ceceni
cileni
congeni
contieni
convieni
coseni
dabbeni
dammeni
detieni
diacheni
difreni
dimeni
direni
disfreni
distieni
disvieni
divieni
duodeni
ebbeni
egeni
eleni
elleni
eoceni
esseni
evieni
gangreni
genieni
genieni
igieni
imeni
inameni
infreni
insceni
invieni
iracheni
licheni
malmeni
mantieni
mioceni
misvieni
moreni
neopreni
niceni
niceni
nisseni
norreni
norreni
noumeni
omeni
orbeni
osceni
ottieni
partieni
penieni
penieni
perbeni
pertieni
pervieni
piceni
pineni
pireni
plioceni
previeni
prosceni
prosseni
provieni
raffreni
rattieni
ravveni
riceni
rimeni
rimeni
rinfreni
rinveni
rinvieni
riottieni
ripieni
risvieni
ritieni
rivieni
romeni
romeni
rumeni
rumeni
ruteni
ruteni
safeni
safeni
scaleni
scaleni
scateni
sconvieni
sdereni
sdireni
sebbeni
seleni
sereni
sereni
sibbeni
sileni
sloveni
sloveni
soleni
solleni
sorvieni
sostieni
sovieni
sovvieni
stireni
strapieni
surreni
sveleni
tareni
terpeni
terreni
terreni
tirreni
tolueni
trameni
trattieni
tungsteni
tungsteni
tunsteni
turkmeni
veleni
veleni
veneni
xileni
acufeni
addivieni
aerotreni
allergeni
altaleni
altaleni
amareni
androgeni
angeleni
antivieni
antraceni
apireni
apireni
appartieni
arcoseni
assereni
autotreni
avantreni
avveleni
barcameni
bolarmeni
butadieni
cantileni
capotreni
caroteni
cavafieni
cheroseni
circonvieni
concateni
contraggeni
contravvieni
damasceni
disameni
disavvieni
discateni
disconvieni
docimeni
duodeni
ecumeni
elettrotreni
endogeni
epiceni
etileni
fenomeni
filelleni
gassogeni
guardareni
guardareni
idrogeni
inameni
incancreni
incateni
indantreni
intertieni
intervieni
intrattieni
intravieni
intravvieni
inveleni
iposceni
iracheni
irakeni
irakeni
isopreni
keroseni
laodiceni
leoniceni
leptoteni
lilangeni
lunipieni
madrileni
magazzeni
magazzeni
malagheni
manutieni
metileni
molibdeni
molibdeni
nazareni
nazianzeni
nazzareni
nondimeni
nullameni
oloceni
palafreni
paleoceni
paleogeni
parasceni
passafieni
patogeni
pergameni
pianterreni
pirosseni
pleistoceni
poliacheni
politeni
portatreni
portatreni
pressafieni
primigeni
propileni
radiogeni
rassereni
reggifreni
reggiseni
retrotreni
riavveleni
ribaleni
riconvieni
ridiveni
ridivieni
rincateni
rinsereni
risostieni
risovveni
risovvieni
santiagheni
saraceni
saraceni
sconcateni
semipieni
semipieni
servofreni
servofreni
soprappieni
soprattieni
sopravvieni
sovrappieni
spandifieni
supertreni
tagliafieni
terileni
termogeni
terrapieni
terrapieni
tetracheni
troppopieni
turbotreni
turbotreni
voltafieni
abbattifieni
accattafieni
acetileni
aerotreni
anadiomeni
andirivieni
anecumeni
antiocheni
antiocheni
antiveleni
antiveleni
arcobaleni
arcocoseni
arcocoseni
autosostieni
battibaleni
benzopireni
caricafieni
cionondimeni
contravveleni
contravveleni
controveleni
dacoromeni
elettrotreni
epagomeni
filoiracheni
grandinigeni
nulladimeni
oligoceni
paraseleni
pianoterreni
polietileni
raccattafieni
sopraterreni
sputaveleni
ultraterreni
antiiracheni
antiossigeni
basidiolicheni
epifenomeni
polipropileni

230 endecasillabi classici rimano con eni:
non pur lassù, quaggiù stringi ed affreni,
dela necessità tutte mantieni
non chiamato o richiesto ancor ne vieni.
a sostener per lei quelche sostieni,
Ingombran l'altre ad altre piante i seni,
Siam noi pur come lor, numi terreni,
V'ha fauni e lari e satiri e sileni,
o lucciolette, che ne' prati ameni
non altrimenti ch'atomi o baleni
Tremolavan per entro i rai sereni
fendean le nebbie a guisa di baleni
e quei scotendo i suoi gemmati freni
Già per gli ampi del ciel spazi sereni
de' lor doni maturi i cesti e seni.
là Pomona e Vertunno han colmi e pieni
passi alquanto il furor, l'ira s'affreni
sol tanto ascosa per pietà mi tieni
perseguitata e misera, sovieni.
Vegeta amor ne' rozzi sterpi, e pieni
Ciascun per far con gli occhi ai bianchi seni
Le naiadi lascive, i fauni osceni
Gli aspri egipani e i ruvidi sileni
S'attuffavan nel gorgo i fauni osceni
e scoprivan di fuor, curvando i seni,
Cinquanta dopo questa ebri sileni
e versando ne' calici che pieni
e Medi e Battri e Sarmati ed Armeni,
vidersi i piani in breve spazio pieni
guastar villaggi e disertar terreni,
Sopra di te col tuo valor sostieni,
Che feltrato per mille invitte reni
La multiplice in fronte ai palafreni
Del più nobile mondo: ora ne vieni,
Sopra di te col tuo valor sostieni,
Che per mille feltrato invitte reni
Le naiadi lascive, i fauni osceni
Vegeta amor ne' rozzi sterpi, e pieni
sol tanto ascosa per pietà mi tieni
là Pomona e Vertunno han colmi e pieni
de' lor doni maturi i cesti e seni.
fendean le nebbie a guisa di baleni
Tremolavan per entro i rai sereni
non altrimenti ch'atomi o baleni
Siam noi pur come lor, numi terreni,
vidersi i piani in breve spazio pieni
guastar villaggi e disertar terreni,
Rintronàr dell'inferno i cupi seni
Eva? diceami quella voce; ah! vieni:
Atti a più sostenere i miei terreni
Felice asil, questi recessi ameni,
tratto da dieci grossi palafreni,
perché soavemente il carro meni,
A lui quanti han gl'italici terreni
venir qui si vedean d'amor ripieni,
queste mandar degli adeguati seni
quando Fetonte abbandonò li freni,
né quando Icaro misero le reni
Noi siam di voglia a muoverci sì pieni,
se villania nostra giustizia tieni.
voci t'ho messe!», dicea, «Surgi e vieni;
Sù mi levai, e tutti eran già pieni
e andavam col sol novo a le reni.
ai voti manchi sì con altri beni,
Beatrice mi guardò con li occhi pieni
che, vinta, mia virtute diè le reni,
li moderni pastori e chi li meni,
Cuopron d'i manti loro i palafreni,
e li occhi avea di letizia sì pieni,
che dipingon lo ciel per tutti i seni,
vedi li nostri scanni sì ripieni,
E 'n quel gran seggio a che tu li occhi tieni
prima che tu a queste nozze ceni,
Avean già co' lor turbini ripieni
Ascanio avvisi, ed a sé tosto il meni;
t'ha fin qui trattenuto? Ond'or ne vieni
tra i felici e tra' pii, per quelli ameni
di' chi sei, quel che cerchi, e perché vieni:
Ciò fatto, a i luoghi di letizia pieni,
e d'òr le ghiere, e d'òr le borchie e i freni.
i tuoi Latini, e in pace li mantieni.
I tuoni v'aggiungevano e i baleni,
di quei che vi rimasero, ché pieni
da' monti al mar c'ha sí diversi seni.
Facean sotto a i lor piè nascere i beni?
Sopra di te col tuo valor sostieni,
Che per mille feltrato invitte reni
I già pronti a scoccar dardi trattieni
Coi soldi in banca e tutti gli altri beni
Da cui pare provengano i tuoi geni
Ma in giorni che ci sembrano esser pieni
A fare come lei penso si alleni
Le pile di mutande e reggiseni
E la sua collezion di grossi peni
Son debolezze che parton dai reni
Suscita in fondo al cuor pensieri osceni
Ai seni preferiscono i coseni
Figlia, disse, di Giove, a che ne vieni?
e invïolato sacramento il tieni:
dolci adopra parole e li trattieni,
ti lagni, Atride? che ti manca? Hai pieni
e di quelli che solcano gli ameni
Sorgi, sposa diletta, a veder vieni
ed entrambi n'uccida, e via ne meni
perché, lasciato il guerreggiar, qua vieni?
dal rio travaglio che per me sostieni,
de' suoi sudori, e ancor lo ti ritieni.
senza dotarla, ed a Pelèo la meni.
nulla atterrito Dïomede), vieni
seguon d'Ettore i passi, il cor ripieni
perché lasci la pugna, e qui ne vieni?
di Priamo il figlio: Chi se' tu che vieni,
Quai crudivori lupi il cor ripieni
i vasi pastorali, allor che pieni
d'ammiranda scultura avea ripieni.
di belle barde adorni e di bei freni
Di tua magion tu il sei; né de' tuoi beni,
Cio che de' miei più prezïosi beni
«Figlio, quant'io dirò, per certo il tieni.
In dileguo ne van tutti i miei beni,
Tu con le ancelle dopo il carro vieni
Fermar tra noi! Case otterresti e beni
Gente fûro in brev'ora i seggi pieni.
Straniero, il senno, o tu di lunge vieni,
Volgan la fronte: ma converso tieni
Somma gloria immortal, su via, qua vieni,
L'arrivo tuo non palesar; ma tieni
Voglionsi ricondur; ma gli altrui beni
Stranier mendico si concede, vieni
Quel vôto rïempir, che ne' tuoi beni
Che più? Te fatto cenere, co' beni
La casa t'era, consumati i beni,
Mentre parlava, i begli occhi sereni
de la donna di lagrime eran pieni.
Eran quei legni di gran gente pieni,
Sì che al tranquillo e ne' tempi sereni
Or non vi è luce fuor che di baleni,
Tuoni e saette e fùlgori e baleni
Aveano il cielo e i piani e i monti pieni:
Quivi la serpe e tutti i suoi veleni
Verso le dame dai visi sereni,
Aver di quella carne e corpi pieni;
Voltarno incontinente i palafreni,
E similmente e nani e' palafreni
Ma le donzelle avean gli occhi sereni,
Accoglimenti di carezze pieni,
occhi sopra 'l mortal corso sereni,
chi dopo lassa i suoi dí piú sereni.
O mia fortuna, ove mi guidi o meni?
come ciechi smarriti sanza freni?
ché tu se' più crudel, se tu non vieni;
che donata da lei meco te 'n vieni,
e mi leghi in piú nodi e m'incateni;
e i casali e le vigne e gli altri beni
c'hai spesi in vagheggiar gli occhi sereni.
t'insegnerò ben io,;vien fora, vieni. -
ma destò anch'egli al fine i suoi veleni;
il colse a punto al sommo de le reni
un grande compratore di terreni,
la mia felicità!... Ventidio, vieni.
Nobile capitano, olà, su, vieni.
Avanti! Sfodera la spada e vieni!
Morte, dove sei tu? Perché non vieni?
nel mio favore, ed ora m'appartieni.
perché le preparassi dei veleni,
dalle mogli, e non sono affatto beni
Che vuoi, amico? Da che parte vieni?
mettiamo in gioco tutto, vita e beni!
più seimiladuecento palafreni;
È il vero principe dei palafreni;
Con qual messaggio di resa ti vieni?
mentre il meschino che di questi beni
tutte le volte: Vieni, Simpcox, vieni,
Anche subito. Andiamo, vieni, vieni,
com'è vero ch'io vivo: terre, beni,
sì facilmente come tu ritieni.
conoscendo da che estrazione vieni,
per dedicarlo agli affari terreni;
fino all'ultimo penny dei miei beni:
Amico, senti: da che parte vieni?
che abbiamo le legioni a ranghi pieni,
sopravviva alla perdita dei beni,
dovrà ottenere metà dei suoi beni,
in vane rimostranze. Andiamo, vieni,
delle terre e di tutti gli altri beni,
palle di neve a rinfrescar le reni.
Coi danari si comprano i terreni,
Degno Thane di Ross, da dove vieni?
del mio pensiero siano i primigeni
che mangiano voraci i lor veleni
Inoltre vuol sapere donde vieni,
Vieni dalla tua nonna, bimbo, vieni.
tien lontani da noi i nostri beni
depositarie di tutti i miei beni,
che la sua collera, senza più freni,
con tanto peso da spezzar le reni
defraudato e spogliato dei suoi beni.
Vogliono forse quei tuoi vizzi seni
bramassero predare, senza freni.
Non hai tu qui un infuso di veleni,
Vieni, amarissima mia scorta, vieni,
Avanti, seguimi, ragazzo, vieni,
che sceglierò l'erede dei miei beni
con i tuoi più mortiferi veleni.
se invece me la fai, e la mantieni,
a pena ricovrossi a' monti Armeni
E le gole e le pelli e i ventri e i seni
nel Caucaso gelato, o 'n monti Armeni
tu le mie membra abbracci, e tu previeni
- Se tu qui meco a ricercar pur vieni
e che ne regge i rugiadosi freni,
per me qui sorge il Sole, e più sereni
perchè degli animali io l'ire affreni,
chiamo a mortal düello. Invan mi tieni;
e vado solo; ecco il suonar de' freni
Non lasciò il sacerdote o l'armi o i freni,
E già lordo il timon, lubrici i freni
Ad un sì reo commercio il figlio meni?
Ma i suoi Lacon son di fidanza pieni,
chi gitta al fuoco li dorati freni,
Nel vino intinti van lambendo i freni
vi sforzerà con scitici veleni,
colla potente verga a noi le meni.
Tu pur, Partenopeo, dietro ti meni
San stringere, allentar, girare i freni;
così parlò: gli adamantini freni
o ne l'aonia Itome ora tu meni
e di comando, che l'altrui ritieni,
quasi rugiada ad irrigarne i seni.
O così Giove il voglia, o te rimeni
le cure abbracci, e teco in giro meni