Rime di 'enne'

Trovate 182 rime per enne

benne
benne
brenne
enne
henne
henne
penne
penne
renne
renne
senne
senne
strenne
strenne
svenne
tenne
tenne
venne
venne
andrienne
antenne
antenne
ardenne
astenne
astenne
attenne
attenne
avvenne
bienne
centenne
cinquenne
contenne
contenne
convenne
convenne
cotenne
decenne
detenne
detenne
distenne
disvenne
divenne
divenne
evenne
garenne
geenne
gehenne
impenne
indenne
invenne
julienne
mantenne
mantenne
millenne
misvenne
novenne
ottenne
ottenne
partenne
perenne
pertenne
pertenne
pervenne
pervenne
plurienne
prevenne
prevenne
provenne
provenne
quinquenne
rattenne
rattenne
rinvenne
rinvenne
riottenne
risvenne
risvenne
ritenne
ritenne
rivenne
rivenne
sconvenne
seenne
segrenne
seienne
sessenne
settenne
solenne
sorvenne
sostenne
sostenne
sovenne
sovvenne
sovvenne
tentenne
transenne
transenne
trattenne
trattenne
trentenne
trienne
turenne
ventenne
addivenne
addivenne
antivenne
appartenne
appartenne
battipenne
bohemienne
cinquantenne
circonvenne
circonvenne
contravvenne
contravvenne
diciottenne
disavvenne
disconvenne
disconvenne
dodicenne
frustapenne
intertenne
intertenne
intervenne
intervenne
intrattenne
intrattenne
intravenne
intravvenne
intravvenne
lungosenne
maggiorenne
manutenne
minorenne
nettapenne
novantenne
ottantenne
planipenne
plurienne
portapenne
quarantenne
quindicenne
reggipenne
riconvenne
riconvenne
ridivenne
ridivenne
riottenne
risostenne
risostenne
risovvenne
risovvenne
secentenne
sedicenne
seicentenne
sessantenne
settantenne
soprattenne
sopravvenne
sopravvenne
tredicenne
undicenne
ventottenne
ventunenne
aeropenne
autosostenne
diciannovenne
dicianovenne
diciassettenne
duecentenne
puliscipenne
quattordicenne
trentacinquenne
venticinquenne
ventiduenne
ventinovenne
ventiquattrenne
ventiseenne
ventiseienne
ventisettenne
ventitreenne
ultrasessantenne

500 endecasillabi classici rimano con enne:
poi richiamato subito rivenne.
che per tema appartato alquanto il tenne,
pur da capo l'un l'altro a baciar venne,
la coppia alquanto il favellar ritenne
tacita e sola a visitar lo venne.
tosto de' bianchi augelli insu le penne
nel costato miglior fino ale penne.
lo stral ch'avea su l'arco a scoccar venne.
Trican dal Dente è questi, il qual ritenne
dal'iterata copula ne venne
Così, poiché più volte ella sostenne
nel loco usato ad assembrar si venne.
la corona di man, stretta la tenne,
la bramata mercé, ma non l'ottenne,
finché pur di Ciprigna a piè ne venne.
senon ch'ella negli occhi la sostenne,
e d'abbracciarlo apena si contenne.
la dea d'Amor, ma di dolcezza svenne.
le già cadenti lagrime sostenne,
la vide, infino agli occhi il pianto venne;
nela figlia le luci un pezzo tenne;
ch'una notte pian pian dietro mi tenne.
no'l conobb'io, ché sott'altr'armi venne
La novella infelice a lei pervenne,
Che val gli augelli impoverir di penne
che per gioco spezzar fragili antenne
Quanto fora il miglior spada o bipenne
qualor gonfio d'orgoglio apre le penne,
del gallo altier che d'India in prima venne,
né mai certa sembianza in sé ritenne.
la bocca, il mento, il naso osso divenne;
piumato il corpo in aria si sostenne.
impiccioliro e si velar di penne
nel loco usato a celebrar sen venne
Falsirena gentil contro gli venne
e ne trasse un sospir, ché gli sovenne
Giuntole appresso Adone il piè ritenne
qualor dala prigion che chiuso il tenne
con cui dal ciel su le vermiglie penne
Con quel furor, con quel fragor ne venne
il bel carro calossi e'n terra venne
che fendon l'aria senza mover penne.
già ripiglia la via ch'al venir tenne
con moto infaticabile le penne;
Così detto, chiamolla, ed ella venne.
per non segnate vie batton le penne.
le cui veloci e volatrici antenne
che delo scettro il primo onor vi tenne.
dapoiché Feramondo al mondo venne,
dele lingue lo studio e dele penne.
Per lei sol chiaro e celebre divenne
Ben conforme al'ardir la pena venne
spiegò per l'aure Dedalo le penne,
Tifi primier per l'acque alzò l'antenne,
nel'isoletta ove quel giorno venne,
amasse il bel candor di quelle penne,
ciò per pietà dal mio gran nume ottenne.
quella che'n questo mar gittata venne
I ricchi arnesi si mutaro in penne,
tal qual trovossi apunto, augel divenne
Ma perché'l sonno il vinse e non ben tenne
vinto d'alta dolcezza, a fren ritenne.
che del canto d'Apollo a lei sovenne.
e gli augelletti al suo cantar le penne.
questo querulo augel batter le penne
per involarsi ala città sen venne,
col suon che'l Sonno istesso intento tenne,
con la fascia squarciata e senza penne.
quindi tacito e mesto a casa venne
Costoro in guisa tal ch'ebro divenne,
con l'Importunità l'Audacia venne,
Ond'egli allor dele sue ricche penne
la bella coppia si rivolse e tenne
e'l domestico suo dietro gli tenne.
dopo lungo cacciar stanco ne venne
l'amato incarco insu le tese penne.
in alto il trasse e per lo ciel sostenne
questi rapidamente a lei ne venne
ché del'antico ossequio gli sovenne,
Spiegò l'augel real dal ciel le penne,
tutto il successo a rivelar le venne.
sotto l'onde attuffando allor le penne,
Pensa qual ebbe il cor, quando gli venne
Pensa tu qual rimase e qual divenne
stanco il passo e smarrito alfin ritenne
parve in fuggendo aver ne' piè le penne;
poiché dal ciel tanta bellezza venne,
quante luci la Fama ha nele penne.
la giovenca di Giove in guardia tenne?
la dea qui di sua mano a piantar venne
che'n premio di bealtà Venere ottenne,
spiegano i pesci l'argentate penne,
faville e piaghe a seminar vi venne;
la faretra o la face in ozio tenne,
e'l tumulto in silenzio alquanto tenne,
lunghe linee di corda a tirar venne.
di colorite e tremolanti penne,
che con tartarea e rigida bipenne
l'empia megera ad atterrarlo venne.
Il fin di questo dir non ben sostenne
Apena incominciò che la prevenne
ed - O (squassando per furor le penne)
quando in terra veloce a calar venne
tutto serrato nele tese penne.
del'angosce materne al cor gli venne,
la bella pioggia gli spruzzò le penne;
il volo a forza entro'l bel sen ritenne
più salda impression mai non ritenne.
batte de' remi le spedite penne
sospinta in alto dal'alate antenne.
intanto ei con grand'impeto ne venne,
giudice degli Dei, cieco divenne
del'audace pensier spiegai le penne,
la mia debile vista non sostenne.
da Mercurio chiamata, anch'ella venne.
fuor la Comedia sol che non vi venne;
i cigni istessi nere ebber le penne,
il gran Giove del'acque anco vi venne.
l'etiopico arcier non ben sostenne,
sentì del novo stral batter le penne,
fu cagion che la freccia a cader venne,
l'abbattuto pastor in modo il tenne,
onde cadere ad ambodue convenne.
l'un e l'altro fremendo in piè rivenne;
e portar quinci e quindi armi ed antenne,
bandiere e bande e pennoncelli e penne.
Tornaro i primi a replicar l'antenne:
e spesso il piombo incatenato venne
Così la piazza un pezzo si trattenne
Non è da dir, poich'egli in sé rivenne,
Dritto verso la testa il colpo tenne,
Al'aquila tagliò l'unghie e le penne,
dal ciel battendo l'argentate penne,
dritto ala cuna, ov'io giacea, ne venne
Ed a sacrarsi Cavalier sen venne.
In quel momento duro stral pervenne,
Avesse a' piedi, e maneggiar bipenne?
Come indugiasti? e per l'Egeo ritenne
Sì provveduto, in su l'aeree penne
Quasi duro villan dura bipenne,
Che a nave deggia rinnovar le antenne:
Saldo la piaga scitica sostenne.
Saldo la piaga scìtica sostenne.
Il suo bel nome a la notizia venne.
Donde movendo le velate antenne
Ed ecco da vicin visto le venne
Piegarsi in porto più velate antenne.
De' cari suoi la dignità sostenne
Ed a noi lassi sofferir convenne.
Fra' Turchi a susurrar batte le penne,
Ebbe tanto dolor, ch'ei nol sostenne;
Ma ciascuno al desir giunse le penne.
Candida polve che a posar poi venne
Ricever leggi da colui che venne
Candida polve che a posar poi venne
Giocato fu. Ma poi che l'aureo venne
Ùmile abitator, sulle tue penne
la faretra o la face in ozio tenne,
faville e piaghe a seminar vi venne;
spiegano i pesci l'argentate penne,
che'n premio di bealtà Venere ottenne,
la dea qui di sua mano a piantar venne
la giovenca di Giove in guardia tenne?
quante luci la Fama ha nele penne.
poiché dal ciel tanta bellezza venne,
Pensa tu qual rimase e qual divenne
tutto il successo a rivelar le venne.
questi rapidamente a lei ne venne
dopo lungo cacciar stanco ne venne
la bella coppia si rivolse e tenne
Ond'egli allor dele sue ricche penne
con l'Importunità l'Audacia venne,
Costoro in guisa tal ch'ebro divenne,
quindi tacito e mesto a casa venne
per involarsi ala città sen venne,
questo querulo augel batter le penne
vinto d'alta dolcezza, a fren ritenne.
quella che'n questo mar gittata venne
amasse il bel candor di quelle penne,
nel'isoletta ove quel giorno venne,
spiegò per l'aure Dedalo le penne,
Ben conforme al'ardir la pena venne
Per lei sol chiaro e celebre divenne
dele lingue lo studio e dele penne.
dapoiché Feramondo al mondo venne,
le cui veloci e volatrici antenne
per non segnate vie batton le penne.
Così detto, chiamolla, ed ella venne.
con moto infaticabile le penne;
già ripiglia la via ch'al venir tenne
che fendon l'aria senza mover penne.
il bel carro calossi e'n terra venne
con cui dal ciel su le vermiglie penne
Falsirena gentil contro gli venne
nel loco usato a celebrar sen venne
impiccioliro e si velar di penne
piumato il corpo in aria si sostenne.
né mai certa sembianza in sé ritenne.
che per gioco spezzar fragili antenne
Che val gli augelli impoverir di penne
La novella infelice a lei pervenne,
nela figlia le luci un pezzo tenne;
le già cadenti lagrime sostenne,
senon ch'ella negli occhi la sostenne,
finché pur di Ciprigna a piè ne venne.
la bramata mercé, ma non l'ottenne,
la corona di man, stretta la tenne,
nel loco usato ad assembrar si venne.
nel costato miglior fino ale penne.
tacita e sola a visitar lo venne.
la coppia alquanto il favellar ritenne
poi richiamato subito rivenne.
lunghe linee di corda a tirar venne.
di colorite e tremolanti penne,
che con tartarea e rigida bipenne
Apena incominciò che la prevenne
quando in terra veloce a calar venne
tutto serrato nele tese penne.
del'angosce materne al cor gli venne,
la bella pioggia gli spruzzò le penne;
più salda impression mai non ritenne.
batte de' remi le spedite penne
sospinta in alto dal'alate antenne.
intanto ei con grand'impeto ne venne,
giudice degli Dei, cieco divenne
del'audace pensier spiegai le penne,
la mia debile vista non sostenne.
da Mercurio chiamata, anch'ella venne.
fuor la Comedia sol che non vi venne;
il gran Giove del'acque anco vi venne.
sentì del novo stral batter le penne,
onde cadere ad ambodue convenne.
Così la piazza un pezzo si trattenne
Dritto verso la testa il colpo tenne,
Al'aquila tagliò l'unghie e le penne,
dal ciel battendo l'argentate penne,
Il corso lor. Sulle librate penne
Ogni muggente Nume. Ultimo venne
Altri per l'aere in sulle forti penne
Onde librar lor troppo lievi penne,
Ma pel fallo dell'uom trasposto venne
Di sparse d'oro variopinte penne;
Ma perchè qui tu sol? perchè non venne
Giunge sua mole, e in sulle nere penne
Foste della natura, e nel perenne
Nel vostro dolce gorgogliar perenne
Gelosa cura allor, che poi divenne
Piegò i ginocchi alfin, ma si sostenne
Su trono di zaffiro e sulle penne
Dalle gagliarde innumerabil penne
Or narra pur: lungi, ben lungi avvenne
Per quella via ch'ella partendo tenne,
Prodigioso lavor, ne' due s'avvenne
Prima dell'alto Olimpo il regno tenne
Ma quel sommo Fattore, onde le venne
in su le scope, e’ manichi per penne
onde Cerbin felice allor si tenne,
cominciando a parlar con dir solenne,
il ver? com’è); quell’altra parte venne
quella ch’avea la secchia la ritenne,
Quando la vechia lagrimosa venne;
Parte di Media et della Armenia tenne
Dov' ai bianchi Albani l' origin venne;
Et qual sentier a intrar, qual modo tenne.
Ma diverso dal Conte il camin tenne
Passò il Danubbio e ad Alesandria senne
Il stordito leon in se rivenne
Dietro Rynaldo a naso il camin tenne
Purch' adori Macon ; onde vi venne
Fu fatto del convito alto et solenne.
Et del bel ordin ch'al mangiar si tenne.
Al qual un certo infermo si rivenne,
Nè la virtù di quel cara si tenne
Fu sbigotito e a pena si ritenne
Il re che era gentil molto si astenne
Cui in mano il brando desiato venne.
Imaginar l'honor grande et solenne
Ma sol disio d'honor sempre le venne
Di Macedonia il principe vi venne
Amphymonte gentil, et quel che tenne
In giostra il suo dover rompendo antenne,
ch'io su gl'Itali campi, ove le penne
navi, e sarte rintègra, e monche antenne,
temon l'arrivo delle Franche antenne.
che in Acri il sommo Vincitor rattenne;
alla mano che stretto ognora il tenne;
prove il chiamava, all'alto ardir le penne
cotal la grande Nazion rinvenne,
Le virtù fuggitive in bianche penne
già mi stringea l'angoscia; ma le penne
levò la mente al cielo, e la sostenne.
Egli mosse a rincontro; e nol rattenne
migrar fur viste, e libertà divenne
di riveder quel volto che le penne
ma dignitosa coscienza il tenne,
che, precorso un sorriso, così venne
Splendea tutto quel mar quando sostenne
Pur que' vaganti Pindaro contenne
fé 'l consiglio adunare, ove convenne
fin che Tristan con le sue genti venne:
Ma, temendo di lui, gran tempo tenne
che dal terren natio primiero venne,
rimandò nel suo regno, e sol ritenne
mai sempre poscia, ovunque il cammin tenne,
Né men di questi fuor d'Avarco venne
ma divisi in tre parti i suoi mantenne,
Sopra i primi a venir l'impero tenne
l'uno esercito e l'altro il passo tenne,
agevolmente a conoscenza venne,
però che 'l fino acciaro assai sostenne
Fece il voler divin che 'l ferro tenne
Tosto giù il sangue sotto l'arme venne,
tanto che, come suol, con levi penne
di Tristano all'orecchie al fin pervenne:
tra' primi colpi loro, in fin che venne
chi gli altrui mise in fuga e' suoi sostenne.
Pur sopra il suo caval fermo si tenne,
Ma poi ch'all'esser suo dritto rivenne,
dicendo: “Aspro guerrier, se non hai penne
da cui di prole in prole il quinto venne
che fregiato d'onor lo scettro tenne
e la figlia e 'l suo genero mantenne
se non che 'l raddoppiar ch'ultimo venne
con lo scudo dal capo alto sostenne.
e d'altre alme città lo scettro tenne
con mille altere navi a Troia venne
e di dieci anni al termine pervenne
pur il medesmo, e per la calca, avvenne,
al gran seguace stuol che sovra venne.
sopra il misero vulgo, e cammin tenne
tigre che molti dì fame sostenne,
bramato armento ritrovar s'avvenne,
di cane o di pastor ch'ivi convenne,
Pure il guerrier di Gave si sostenne,
dicendo: “Tale usanza si convenne
ma il Celtico terren, che onor mantenne
dubbioso in cor di quel che poscia avvenne,
per diverso cammin fra' suoi pervenne,
al soccorso rattissimo rivenne:
in quel tempo primier, che in Gallia venne,
e d'Avarco il cadere in piè sostenne.
e quando al cor ferito a morte venne,
della sposa infedel gli risovvenne,
Tale al gran Segurano allora avvenne,
che mentre al suo volar l'ali ritenne,
e vedendol ferir, per certo tenne,
con le bell'opre sue quaggiù ritenne,
e lieta e felicissima mantenne.
Tale al miser Clodino allora avvenne,
ma pur dritto il cammin correndo tenne,
e d'Avarco vicin tanto pervenne,
non men di quella, ch'al principio venne
con Galealto e seco si mantenne.
lo cominciar con l'altro che poi venne,
forse a peggior sentenzia che non tenne.
sì volli dir, ma la voce non venne
che rïavesse le maschili penne.
e di troppa matera ch'in là venne
Questa a peccar con esso così venne,
trattando l'aere con l'etterne penne,
Poi, come più e più verso noi venne
la pioggia cadde, e a' fossati venne
erano in veste, che da verdi penne
L'un poco sovra noi a star si venne,
Io veggio ben come le vostre penne
parole usò; e mai non furo strenne
Tanto voler sopra voler mi venne
al volo mi sentia crescer le penne.
tali eran quivi, salvo ch'a le penne
ch'al collo d'un grifon tirato venne.
che l'affezion del vel Costanza tenne;
e sotto l'ombra de le sacre penne
in quello sfavillar che 'nsieme venne,
E quella pïa che guidò le penne
stavano accese, e quella che pria venne
fossero augelli e cambiassersi penne.
convenne ai maschi a l'innocenti penne
ma poi che 'l tempo de la grazia venne,
ma non eran da ciò le proprie penne:
da un fulgore in che sua voglia venne.
d'Italia e di Lavinio errando venne;
con un rammarco tal dietro le tenne:
Estinto lui (che per invidia avvenne,
E qui si tacque. Allor brama ne venne,
gli facea d'un gran toro ostia solenne:
Pirro con una in man grave bipenne
sí che lasciò, quanto il suo corso tenne,
d'Ilio, com'è fra noi rito solenne,
(se ben me ne rammento), errando venne
abitavan le genti. Indi a noi venne
da le tartaree grotte unqua non venne.
del nuovo Simoenta a far solenne
con molti intorno a rincontrar ne venne.
tosto in Getulia al gran Iarba pervenne;
ne 'l privilegia. E pur dianzi mi venne
ché sí fero concetto non le venne,
con pompa riguardevole e solenne
fu Memmo, che pur dianzi il pregio ottenne
con piú felici e con piú destre penne
e spïar come e d'onde e perché venne.
fosser da Fauno usciti, il re non tenne
e per forza di cogni e di bipenne
Intanto a questa festa, che solenne
Egli di Spagna vincitor ne venne
consecrâr questa selva, e con solenne
e piú di tutti Ascanio, a cui sovvenne
indovinar quel ch'a lui stesso avvenne.
de la madre d'Eurïalo pervenne.
morta e sepolta a terra se ne venne.
d'ostro e d'òr riguardevole e di penne,
ricevé con lo scudo e lo sostenne.
si gittò, l'abbracciò, stretto lo tenne
d'un tanto guiderdone unqua si tenne.
tanto sol de la tenda si ritenne,
da le vermiglie abbominate penne,
Stupí, si raggricciò, muto divenne
madonna, assai di questo che non venne;
pigliar volemo insieme del solenne
qui con madonna. - E detto ciò, le penne
Berta sol fece un grido, e poi si tenne,
compreso in parte il bene che a lei venne.
et ubedito in un instante venne.
che, sciolto, già in quel loco non si tenne,
s'avesse agli alti balzi intorno penne;
in soccorso di Griffarosto venne,
e si librò su l'adeguate penne;
e tra gli alberghi suoi Tortosa tenne.
(glorioso senato) in dí solenne.
Figlia i' son d'Arbilan, che 'l regno tenne
ma la bella Cariclia in sposa ottenne,
`Questi già con Gernando in gara venne.'
il nobil grado che Dudon pria tenne;
un suo destrier che parve aver le penne.
l'orgoglio e l'alma, al padiglion se 'n venne.
né fu mai tal velocità di penne,
quinci Tancredi e quindi Argante venne.
che d'Antiochia già l'imperio tenne,
fra l'altre prede anch'ella in poter venne.
di quell'usanza rea ch'ivi si tenne.
sin che ne l'Asia a guerreggiar se 'n venne
Poi nel castello istesso a sorte venne
Ma poco tempo in carcere ci tenne
di seco trarne da quell'empia ottenne
sé da' nemici, e morta allor si tenne.
la fama c'ha mille occhi e mille penne.
e tributario al Califé; ma tenne
santa credenza il terzo e qui non venne.
quando quel campo e questo a fronte venne
e ventolar su i gran cimier le penne:
imbracciò scudo o maneggiò bipenne
che vive il foco suo ch'ascoso tenne.
e fe' volar del suo quadrel le penne.
ché no 'l sentí quando da prima ei venne:
e si librò su l'adeguate penne.
e le navi volar, com'abbian penne.
e poi nel volto di colui gli tenne,
ch'altri il seguîr come s'avesser penne.
ma del suocero suo gli stati ottenne
ma con Gernando in gran contesa venne'.
a te gloria recar, perch'egli il tenne:
in guisa tal, che parve aver le penne;
pensoso e tardo al caro albergo venne;
né fu mai tal velocitá di penne,
quando Argante e Tancredi in giostra venne.
sin che ne l'Asia a guerreggiar sen venne,
Poi nel castello istesso a sorte venne
ma poco tempo in carcere ci tenne
di seco trarne da quell'empia ottenne
sé da' nemici, e morta allor si tenne;
e tributario al maggior re, ma tenne
santa credenza il terzo, ond'ei non venne.
e vittoria volar con auree penne.
spade cadute, e strai con rotte penne,
i colpi di secure e di bipenne;
né colpo di secure o di bipenne,
e nel corso splendean quell'auree penne,
hanno i quattro animai dipinte penne:
torna vittoria a lui con auree penne.
quando l'un duce e l'altro a fronte venne,
e ventilar su' gran cimier le penne:
l'altere insegne e le sacrate penne:
lui ritardar che d'alto vide e venne
Ricever leggi da colui che venne
Candida polve che a posar poi venne
D'amabile e di bello il nome ottenne.
Giocato fu. Ma poi che l'aureo venne
Sorge d'arcano mal, che in dubbio tenne
Vuoi su lucido carro in dì solenne
E lui che pellegrino il Lazio tenne,
Che de' venti stancate abbia le penne,
Voi vel vedeste allor ch'il Moro tenne
Qual sull'usurpator vittoria ottenne,
Onde in retaggio di valor le venne
Ma i venti, o pur colui che l'ampie penne
Fe' che l'armata pellegrina, venne
Allora che Fernando a morir venne.
Alma, o fra gli ozj suoi Giovanni tenne,
Preghiam propizio, onde l'ardite penne
Un eguale aleggiar di fresche penne;
Presta la prora il bel Tamigi tenne: