Rime di 'ensi'

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scompensi
scompensi
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ricondensi
semidensi
semidensi
soprasensi
soprasensi
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uticensi
vilipensi
arelatensi
autoredensi
camerunensi
capitecensi
ladispolensi
lateranensi
nicaraguensi
portaincensi
salisberiensi
seraticensi
silenziassensi
statunitensi

210 endecasillabi classici rimano con ensi:
fiamme lucenti e peregrini incensi,
non son voti i pensier, vittime i sensi?
ed agli altari tuoi cotanto pensi,
del'estremo dolor gli eccessi immensi,
mancano al core i moti, al corpo i sensi,
dove il trono han gli spirti, il fonte i sensi.
chi può dirlo e pensarlo il dica e'l pensi.
con quai baci iterati e con quai sensi
come almen non rimiri i beni immensi
Ma s'al'amor, s'ala beltà non pensi
- Se non sei (gli dicea) privo di sensi,
non del piacer allettator de' sensi.
picciola macchia. Oimé, che fai? che pensi?
ma non le dà però spirti, né sensi.
ritrar de' suoi splendor gli abissi immensi;
ma per non ti stancar la mente e i sensi
Grande è il teatro e ne' suoi spazi immensi
d'un licore incantato innebria i sensi
il suo conducitor gli aperse i sensi:
onde così di que' secreti immensi
l'insegna fia de' gloriosi Estensi,
che divide del'aria i campi immensi
E poiché ciascun già degli altri sensi
Col ristoro del cibo uopo è che pensi
E quest'altro minor, ch'ha spirti e sensi,
a rischio va di precipizi immensi,
schivar quel dolce invito, esca de' sensi,
e quelche lega dolcemente i sensi
pur l'aria, impressa di vapori accensi
Benché'l favor de' rami ombrosi e densi
a cui conforme il guiderdon dispensi
ma con la vastità de' membri immensi
Il greco, ch'ha più vigorosi i sensi,
Leviatàn, per lo sentier che pensi
Su generosi, alto levate i sensi,
Dolcezza ignota de' mortali ai sensi;
Con fortunato studio in novi sensi
Col ristoro del cibo uopo è che pensi
il suo conducitor gli aperse i sensi:
ma non le dà però spirti, né sensi.
non del piacer allettator de' sensi.
Se non sei privo di sensi,
Ma s'al'amor, s'ala beltà non pensi
con quai baci iterati e con quai sensi
ed agli altari tuoi cotanto pensi,
Il greco, ch'ha più vigorosi i sensi,
Là di quel Vano tra i vapor men densi
Che di pungenti vepri e d'alti e densi
Nei cinque si ritrae vigili sensi,
In sua discolpa d'arrecar non pensi,
Con pena assai maggior. - Tu pensi
Apparver quindi aggrumolate in densi
La passata tristezza or mi compensi,
Adamo intanto e ricovrati i sensi,
Non più potrà gl'istupiditi sensi
ne cadde morto senza batter sensi
ch’ebbe pur da Cerbin. Ma non si pensi,
Io gia pensando; e quei disse: «Tu pensi
da quell' ira bestial ch'i' ora spensi.
partita in sette cori, a' due mie' sensi
d'ammirazione omai, poi dietro ai sensi
mosse dicendo: «Omai, signor, che pensi?
E, cosí detto, in mezzo de' piú densi
l'ombre de' morti, e che i sopiti sensi
e di doppia dolcezza inebria i sensi,
vivo, né vivo forse è chi mi pensi;
ridir, sí tutti avea sopiti i sensi.
lusingando sopia le cure e i sensi.
d'aspro dolor, volgi gran cose e pensi,
da l'altra parte, e i guerrier folti e densi.
non è chi indietro di rivolger pensi;
e non travii co 'l vaneggiar de' sensi,
Quanta e qual sia quell'oste, e ciò che pensi
vantomi in lui scoprir gli intimi sensi
volgonsi nel suo cor diversi sensi,
non che fuggir, non che ritrarsi pensi.
e sí come i vapori umidi e densi,
copron soavemente a' nostri sensi
ma i fidi esclude onde son rari i densi:
esprimer volle, varïando a' sensi,
e con doppia dolcezza alletta i sensi,
vivo, né forse vivo è chi mi pensi:
ridir, sí tutti avea sopiti i sensi.
lusingando sopia le cure e i sensi:
d'aspro dolor, volgi gran cosa e pensi:
da l'altra parte, e i guerrier folti e densi;
non è chi indietro di rivolger pensi:
riserba il cielo; andrò lentando i sensi,
Cosí scolpiti, varïando a' sensi,
e non travii co 'l vaneggiar de' sensi,
Quanta e qual fia quell'oste, e ciò che pensi
vantomi in lui scoprir gl'interni sensi,
al corpo ingrato, in cui son morti i sensi.
formando i simolacri a' nostri sensi.
l'altre virtú son figurate a' sensi,
chi mosse l'alme fiere e i pigri sensi?
quanto abbaglia il terror la mente e i sensi!
Dritto è però che a te gli stanchi sensi
E i generosi ufici e i cari sensi
Con fortunato studio in novi sensi
Per qualche tempo è meglio che ci pensi
Visioni da far vacillare i sensi
D'una fatica immane son compensi
Meticolosi e lenti amanuensi
Ma non per questo son meno melensi
Dunque a dar prove di valor si pensi.
e col favor di Pallade lo spensi:
m'è d'uopo palesar dell'alma i sensi,
e rincorârsi i Teucri. Ecco i suoi sensi,
i vincitori, e qui l'estremo io spensi.
e noi pedoni, corazzati e densi
L'udiro i Teucri, ed incitati e densi
van tutti a vôto. Nondimen si pensi
Pronti intanto gli Achei di sotto ai densi
cavalli e cavalier. Come fra densi
Tu dormi, Achille, né di me più pensi.
A ragionar, Telemaco, con sensi
Vicini fummo, tra i virgulti densi,
Brami perir, se raggirarti pensi
«Cagna, io ratto a Telemaco i tuoi sensi
Per ciò che oprar nella magione or pensi.
la vista tolle, e tanto occupa i sensi,
in onor di sua fama, io non compensi
i gran misteri e gl'incogniti sensi;
la ragion, che non possino più i sensi?
né lassa ch'io disponga, né ch'io pensi
non è però, s'altri l'avrà, ch'io pensi,
Fusco gli è appresso, che gli occulti sensi
a me ritorni, et di me stesso pensi.
poi che 'mprima arsi, et già mai non mi spensi;
anzi che 'l vezzo, et per lentar i sensi
vedi, odi et leggi et parli et scrivi et pensi;
occhi miei vaghi, et tu, fra li altri sensi,
quando Amor porse, quasi a dir' che pensi?',
al ver non volse li occupati sensi,
la ragione svïata dietro ai sensi;
fa' che tu anche come savio pensi:
che le sue petizion giuste ognun pensi.
questo mostro che ci divora sensi,
non abbia sprofondato i nostri sensi
era invece un narcotico dei sensi.
Né lo farai, se prima non si pensi
ferisce i suoi sempre vigili sensi:
tanto più nobilmente i nostri sensi
sopportando frecciate e doppi sensi
la stanza dove prima ho perso i sensi?
capace d'albergar celesti sensi.
Vostra Grazia è di sì nobili sensi,
ci sento poco, e dimmi che ne pensi.
stavano tutte là, coi loro sensi
per saper dove usare i propri sensi.
Come l'arte ci può ingannare i sensi!
E del ricco Marcuzio che ne pensi?
non m'abbia obnubilato tutti i sensi,
mi dicono, insieme agli altri sensi,
ed ha gli stessi esatti nostri sensi.
il più sfrenato stimolo dei sensi
non solo quanto a intensità di sensi,
che ci raggirano coi doppi sensi,
al più innocente stimolo dei sensi;
in una donna insidi i nostri sensi
che gli potrebbe ravvivare i sensi;
da controbilanciar quello dei sensi,
Perdio, voglio sapere quel che pensi!
che riversan su lei ricchi compensi.
Ti crederò, e costringerò i miei sensi
alle corrotte voluttà dei sensi,
dal più prezioso equilibrio dei sensi
Dio voglia conservarti i cinque sensi!
ed io lo lasciai là, privo di sensi.
Ah, sì, ora capisco quel che pensi:
aggiungeremo adeguati compensi.
io moralizzo con i doppi sensi.
Precisamente. Perché, che ne pensi?
in ciascuno dei nostri cinque sensi.
ch'era stata celata ai vostri sensi,
sarà un deliquio da perdere i sensi,
ch'è il più puro dei sensi -
mirabilmente figurata a' sensi.
e l'origin de gli altri esposti a' sensi.
quasi da contemplar oggetto a' sensi.
nel cielo empireo ascosto a' vaghi sensi,
gli angelici splendori insieme accensi,
imagini lucenti a' vaghi sensi,
per termine l'arena? e perch'uom pensi
Perchè, dico io, se ben riguardi e pensi
che gli animali ignoti a' nostri sensi
di cui devean poi le parole e i sensi
come vedrai, se ben riguardi e pensi
e come ne le cose esposte a' sensi
poi sovra il doppio carro a' vaghi sensi
l'ombra de' corpi cede opaci e densi
tanto nel vano e ne gli spazi immensi
Ma così parla chi ragiona a' sensi
nel grembo accoglie o 'l cielo esposto a' sensi.
rozzo e tardo stupore i pigri sensi.
E la cagione è manifesta a' sensi,
abian via men acuti e puri i sensi.
Or lasciando da parte occulti sensi
il tenne occulto e ricoperto a' sensi.
così a guardia i veloci e desti sensi
fan de l'aspre montagne esposte a' sensi?
che 'l medico prescrisse a' vaghi sensi;
diè fine al voto ed offerì gl'incensi.
a te svenato, e gli odorosi incensi;
come il garzon, pieno del Nume, i sensi
d'Archemoro placava in questi sensi:
Stan sopra il terzo gli odorati incensi,
che di costoro il numero compensi
S'alzan da terra atri vapori e densi,