Rime di 'enta'

Trovate 221 rime per enta

enta
brenta
cruenta
denta
lenta
menta
penta
sdenta
senta
slenta
spenta
stenta
stenta
sventa
tenta
trenta
venta
accenta
addenta
allenta
ambienta
ammenta
annienta
argenta
assenta
attenta
aumenta
avventa
bistenta
cementa
cimenta
coibenta
comenta
commenta
consenta
contenta
conventa
dementa
detenta
dismenta
dissenta
diventa
dormenta
doventa
esenta
fermenta
fomenta
frammenta
frequenta
frumenta
giumenta
imprenta
incruenta
indenta
intenta
inventa
inventa
irruenta
lamenta
magenta
orienta
ostenta
patenta
paventa
pazienta
perenta
piagenta
pigmenta
pimenta
placenta
polenta
poventa
presenta
rallenta
rammenta
rasenta
redenta
reinventa
reiventa
riaddenta
riassenta
riavventa
riorienta
ripenta
risenta
ritenta
roventa
rumenta
sbollenta
sconsenta
scontenta
sdormenta
segmenta
sementa
serpenta
sgomenta
sostenta
sparenta
spaventa
spermenta
strumenta
sustenta
talenta
tormenta
trasenta
unguenta
violenta
accidenta
acconsenta
accontenta
addormenta
alimenta
apparenta
appoventa
appresenta
argomenta
armamenta
arroventa
attalenta
augumenta
centotrenta
complimenta
contingenta
controventa
corcontenta
corpulenta
cuorcontenta
disaccenta
disargenta
disarmenta
disattenta
disconsenta
discontenta
disorienta
documenta
esculenta
ferramenta
filamenta
flatulenta
fondamenta
fraudolenta
frodolenta
imparenta
impazienta
implementa
inargenta
inattenta
incrementa
irredenta
istrumenta
luculenta
lutulenta
macilenta
malcontenta
monumenta
movimenta
negligenta
nonviolenta
opulenta
parlamenta
pavimenta
pulimenta
purulenta
raddormenta
rappresenta
riaddormenta
ridiventa
rifermenta
rifomenta
rifrequenta
rilamenta
rimparenta
ripresenta
rispaventa
ritormenta
sacramenta
saramenta
scaraventa
sedimenta
semispenta
serramenta
settetrenta
sonnolenta
sopravventa
sottoventa
sperimenta
stracontenta
succulenta
testamenta
truculenta
turbolenta
vestimenta
virulenta
amarulenta
arcicontenta
autoalimenta
autoredenta
compartimenta
duecentotrenta
esperimenta
impedimenta
impuzzolenta
ipersostenta
irreggimenta
irregimenta
mangiapolenta
polverulenta
pulverulenta
regolamenta
ripavimenta
sanguinolenta
sottalimenta
sottoalimenta
sovralimenta
trecentotrenta
autorappresenta
deregolamenta
quattrocentotrenta
settecentotrenta
sottorappresenta
autoregolamenta

500 endecasillabi classici rimano con enta:
Questi il compagno importunando tenta
Quegli l'affrena e questi il fren gli allenta,
trema in guisa l'altar ch'altrui spaventa
sì feroce ed atroce e violenta,
la fierezza e'l furor vi rappresenta.
infra nero e verdiccio, altrui spaventa
di Lodovico il zio sposa diventa.
poiché la parca il primo nodo allenta,
furtivi aguati insidioso tenta.
ala turba pedestre è tutta intenta,
vivo reina sì, ma non contenta.
e, soggiacendo al duol che mi tormenta,
salvo sol la cagion che mi tormenta,
vien l'alma fuor, ma poi d'uscir paventa.
il finto genitor mi rappresenta.
e spaventato in vista altrui spaventa
e per forza mortal non si sgomenta;
volge e sì del suo piè la fuga è lenta
Trattiene i colpi e con man lieve e lenta
A que' sembianti angelici diventa
un sonnachioso stral che l'addormenta.
alloppiato vasel che l'addormenta.
pensa come gliel rubi e gli presenta
Dissimula il dolor che la tormenta,
l'immortal damigella e coprir tenta
Al costoro apparir, trema e paventa,
scorre ratto ala canna ed addormenta
Come con sua virtù sottile e lenta
inasprano il dolor che la tormenta,
tutte son serpi ond'ogni cor spaventa.
squallida, estenuata e macilenta.
per Proserpina sua non resti spenta.
o la fiamma ch'ognor dolce il tormenta
e provar se'l tuo cor sene sgomenta.
e'l periglio vicin ti rappresenta
la giovenil simplicità spaventa;
che l'ira ostil col proprio sangue ha spenta.
Polisena la segue, e va contenta,
e l'auree chiavi al regio piè presenta;
Già co' giganti suoi Flegra paventa.
e Dedal, ch'agguagliar non si contenta
e Corebo è con lor, che rappresenta
E Gige v'ha che la pittura inventa
nega, prova, conferma ed argomenta,
sottil arciera a saettar intenta,
che di sestesso pur non si rammenta.
ma sì deltutto ogni memoria ha spenta
e fa tanto ch'anch'io morir mi senta,
e'n cote di rubino aguzzar tenta
de' tuoi dolci sospir, coppia contenta.
pur tra via motteggiando il punge e tenta:
ha stretto il core, a seguitarlo intenta,
l'emula di Minerva indarno tenta
la fè sì molle e dilicata e lenta
se sia diamante o fil mal s'argomenta.
con più sottile insidia ingannar tenta,
al veloce levrier la lassa allenta;
questa è colei, che Sisara addormenta,
la meretrice, che'n prigion tormenta
Questa è la donna, ch'importuna e tenta
tende prima la corda, indi l'allenta
Un'essempio n'avrai, se ti rammenta
e così pargoleggia e si lamenta
Troppo talvolta a vani oggetti intenta
la fede sceleragine diventa.
ché, quando ad opra rea vien che consenta,
dormendo, il sogno lor la rappresenta;
più d'ogni altro le suore il duol tormenta.
tanto menano i suoi vita scontenta,
le scopro almen l'ardor che mi tormenta
che dubbia ancor, ciò che non sa paventa.
ch'entro la stanza ogni lumiera è spenta,
spera, teme, arde, agghiaccia, osa e paventa.
tempra il novo martir che la tormenta
che sol fra tanti un cor piaghe non senta,
contro Minerva è la tua man sì lenta,
dimmi ond'avien, che sol, pur come spenta
quando il leggiadro Adon gli si presenta.
fassi lieto così, com'ei diventa
Prima il guinzaglio al suo Saetta allenta
quel volge il grifo ove la presa ei tenta
con sollecito orror che mi spaventa
simulacri talor mi rappresenta.
rade il suol con le dita e i nodi allenta,
del'una e l'altra sua stringe e fomenta
di svegliar, d'aiutar s'ingegna e tenta.
Mentre Venere piagne e si lamenta
il morto Adon, che vago fior diventa.
Tre volte del gran gorgo i guadi tenta
tre volte poi nel'onda entrar paventa
una gloria d'Amori alto il sostenta
ed al vivo l'effigie il rappresenta.
sollevandol da terra, alto il sostenta.
non allarga i legami e non gli allenta,
La rattacca Camillo e si presenta
e'n passo natural vi si sostenta
Venere il tutto ad osservare intenta,
fabricato di gemme in don presenta.
di pel simile al'ambra una giumenta
né per pioggia o per neve assalto allenta,
l'eccelse torri e'l gran giron tormenta.
gli ammutinati popoli spaventa;
Nobil Campeggio, a Turacan s'avventa;
Prima farò, che i Rodian sostenta:
Verrebbe l'Asia a rimirarmi intenta
Col voto altier de la sorella spenta?
Piagalo ne la gola, e non s'allenta,
Mal d'Ottoman per quella turba spenta.
Voglia d'un prego sol farmi contenta,
Contra la morte ch'a venirne è lenta.
Parti ragion, che tai parole io senta,
Subito di pallor sozzo diventa,
Egli sul Grago già menò contenta
Tale il guerriero indomito s'avventa
Ed alza il braccio ed impiagarlo tenta
Cosparge Aletto, ed a volar non lenta
Empie parole imperversando avventa:
La turca gente o sbigottita, o spenta,
Che con terribil suon fulmini avventa?
Che scoppian da' precordj, violenta
De la candida mano all'opra intenta
Lusinghevole stil corromper tenta
Che scoppian da' precordj, violenta
De la candida mano all'opra intenta
Lusinghevole stil corromper tenta
ed io te ne vo' dar trenta. -
fassi lieto così, com'ei diventa
contro Minerva è la tua man sì lenta,
tempra il novo martir che la tormenta
tanto menano i suoi vita scontenta,
dormendo, il sogno lor la rappresenta;
Un'essempio n'avrai, se ti rammenta
tende prima la corda, indi l'allenta
la meretrice, che'n prigion tormenta
questa è colei, che Sisara addormenta,
al veloce levrier la lassa allenta;
se sia diamante o fil mal s'argomenta.
la fè sì molle e dilicata e lenta
ma sì deltutto ogni memoria ha spenta
che di sestesso pur non si rammenta.
sottil arciera a saettar intenta,
nega, prova, conferma ed argomenta,
Polisena la segue, e va contenta,
la giovenil simplicità spaventa;
per Proserpina sua non resti spenta.
squallida, estenuata e macilenta.
tutte son serpi ond'ogni cor spaventa.
inasprano il dolor che la tormenta,
Come con sua virtù sottile e lenta
scorre ratto ala canna ed addormenta
Dissimula il dolor che la tormenta,
pensa come gliel rubi e gli presenta
alloppiato vasel che l'addormenta.
un sonnachioso stral che l'addormenta.
volge e sì del suo piè la fuga è lenta
il finto genitor mi rappresenta.
salvo sol la cagion che mi tormenta,
vivo reina sì, ma non contenta.
ala turba pedestre è tutta intenta,
furtivi aguati insidioso tenta.
poiché la parca il primo nodo allenta,
di Lodovico il zio sposa diventa.
la fierezza e'l furor vi rappresenta.
sì feroce ed atroce e violenta,
Questi il compagno importunando tenta
con sollecito orror che mi spaventa
simulacri talor mi rappresenta.
Mentre Venere piagne e si lamenta
il morto Adon, che vago fior diventa.
Tre volte del gran gorgo i guadi tenta
una gloria d'Amori alto il sostenta
ed al vivo l'effigie il rappresenta.
La rattacca Camillo e si presenta
Venere il tutto ad osservare intenta,
fabricato di gemme in don presenta.
di pel simile al'ambra una giumenta
gli ammutinati popoli spaventa;
Ogni memoria de' lor nomi spenta
Come se quell'inferna oste che intenta
Gli aerei cavalieri; indi s'avventa
Ond'egli preso da diletto allenta
Il superbo cimier ratto gli avventa
Contro noi rapidissima s'avventa
Era avvenuto; onde, qual è chi spenta
Starà la notte ossequïosa, attenta
Che a lui sovrasti, impavido ritenta
Imagini del ben guardinga e attenta,
In cui peccò, porta la pena. Ei tenta
La crudel pena che 'l mie cor tormenta
Vorre' piuttosto la mie vita spenta
di questo amor che tanto mi tormenta,
ma 'n tuo presenza arei mie vita spenta.
per te non esce, non sarai contenta:
avendo per tu' amor mie vita spenta.
se tua gioventù passi e poi ti penta!
Anzi chi non to’ donna vive, e stenta
et delibrai, pur ch’ella se contenta,
Oprar con questa ch' ella fu contenta
Disponsi senza guerra, et si contenta
Et sa ch' in lei la forza non è spenta.
Onde Sylvana alquanto si sgomenta,
Ch' in la regina lor veggono spenta
Il rio gigante, nè però paventa
Nel mar Orlando ogni baldanza ha spenta,
Di questo molto Orlando si contenta
Di Sarpedonte; ma il corrier sgomenta
Viene nel mezzo e ferma la giumenta,
Tu sai di buono a me più che la menta,
Tu se' colui che mi puoi far contenta.
allontanossi. Taciturna e lenta
la giovinetta a confortarlo intenta;
non l'apri a cor che fugga e non lo senta.
strale che l'arco del disastro avventa;
Religione del bel loco io senta.
Pompe v'onori: udrà come redenta
Alle timide Grazie. Ognuna intenta
poiché a voi piace, ed io ne son contenta.
d'averlo ritenuto assai contenta
sotto il suo lago, a' primi studi intenta;
miseria ragionando, si lamenta,
dell'esercito nostro no 'l consenta,
chi perch'a Lancilotto ha la'lma intenta:
e senza lui veder tutto paventa:
dico Assolme e Lincolnia, e dove il Trenta
d'irrigar pure Ancastro s'argomenta.
e quei di Derbia, ove bagnando il Trenta
non lunge al monte onde ruscel diventa
per sassoso cammin ratto s'avventa;
con quanto ha più poter ver lui s'avventa:
e in ogni modo d'impiagarlo tenta;
ove più l'alma avea, che gisse, intenta:
Premela intorno, e poi col ferro tenta
e di trovarne il fondo s'argomenta.
Così parlando ancor, ver lui s'avventa
e quanto può impiagarlo s'argomenta,
ché non in altra guisa indarno tenta
Ed esso innanzi a tutti s'appresenta
e va con grande ardire ove s'avventa
l'Ebrido altero, e con la spada il tenta
quel che tutti vi scaccia e vi spaventa:
ma perché truova in voi la virtù spenta;
del suo furor, che sopra noi s'avventa,
e 'n superba sembianza s'appresenta,
vibrando in aria tra' nemici avventa;
che 'n disdegnoso passo a lui s'avventa:
in basso spinge al vendicare intenta.
per far riparo alla sua vita spenta;
d'oppressar l'avversario indarno tenta,
e del pio Clitomede si rammenta:
e più largo il cammin, ratto s'avventa,
Il medesimo Alcandro gli presenta
di così saldo acciar ch'ei non paventa
ove il leone aurato s'argomenta
Or già in mezzo a lo spazio s'appresenta
ch'a Marte sembra ov'ha più l'alma intenta
indi al nemico suo che no 'l paventa
Così dicendo ancor, ratto s'avventa
latrare il fido can non lunge senta
Truova il misero stuol che si sgomenta,
e chi non può ferir, lunge spaventa.
et ha già tanta gente intorno spenta
e come aspro cinghial ratto s'avventa,
Ma Tristan con lo scudo s'argomenta
e 'n questo mezzo in più d'un luogo il tenta:
allor con più vigor ratto s'avventa
e quello a morte dà, questo spaventa.
onde in suo cor rabbioso si lamenta
nelle notturne insidie, e quasi spenta
Or all'alto furore il freno allenta,
che lassando ogni impresa ivi s'avventa
senza lui morte o carcere non senta:
se non la sua di farlo s'argomenta;
tale ogni suo pensier chiaro diventa,
Poi parla al grande Arturo, il qual tormenta
“Non è di scettro degno chi non senta
e destrier nobilissimo appresenta
ebbe dove l'Alliera Era diventa
e l'Alvenica prole rendé spenta
Così dicendo, al loco si presenta
e 'n diversi cammin co' suoi ritenta
di lupo in guisa che la notte senta
Non ritarda Tristan, ch'ha l'alma intenta,
e con l'asta ferrata s'argomenta
fu il primiero Esclabor, che 'n basso avventa,
e 'nverso il cavalier ratto s'avventa;
gli dà col brando e quinci e quindi il tenta,
pur su la fronte, ov'ha la voglia intenta,
che 'n rabbioso gridar ratto s'avventa,
ove chi spera in lui piange e paventa.
di Tristano alla vista s'appresenta,
inverso chi 'l tenea ratto s'avventa;
dell'aspra turba all'empia cura intenta;
che le sue celesti arme gli appresenta,
tutto snello e leggier poscia s'avventa:
non sia in te la virtù per oggi spenta,
che Giove irato il folgore n'avventa;
ch'Etna le piagge sicule spaventa;
Ma qual crudo leon, quando si senta
che sdegnoso e rabbioso ne diventa,
poi doppiato il furor, ratto s'avventa
Non però tanto fa, ch'ei non si senta
stordito alquanto, ma non giacque spenta
ch'ardito più che mai ver lui s'avventa,
Cotal dicendo in sé, ver lui s'avventa
e con la spada d'improviso il tenta,
ma d'impiagarlo indarno s'argomenta,
Tale il gran Seguran ratto s'avventa
e con mille percosse in giro tenta,
tal che 'l popol Britanno si spaventa,
all'alte regie mani umil presenta
tal che l'aer vicin se ne risenta;
Arturo a quanti sono egual diventa,
Or già primo il gran re si rappresenta
ogni altra gente al lui seguire intenta
ciascun d'esser più ornato s'argomenta,
più dritto e più lontano il dardo avventa;
sarà il sudore, ond'altri si ripenta,
a quei, ch'avranno al gir la voglia intenta,
Surge tosto il meschin, benché si senta
ma il suo caval, che a muover s'argomenta,
e doppo lungo aver la forza intenta,
ciò che 'l copriva e nudo si presenta;
tutto pien di furore a lui s'avventa,
la sua cara giovenca e guerra tenta
alla prova ordinata si presenta;
così leggiero a lui ch'a pena il senta;
qual'asta il cacciator, sì forte avventa,
senza speranza aver, fa ch'io consenta,
a far dolce venir chi ne tormenta;
ricchezze che porriano assai contenta
che di tosto morir sarei contenta;
assai più d'altra morte mi tormenta;
ché da lei posso aver la vita spenta;
guastatori e predon, tutti tormenta
giron convien che sanza pro si penta
temendo 'l fiotto che 'nver' lor s'avventa,
anzi che Carentana il caldo senta:
ne l'aere d'ogne parte, e vidi spenta
Ella sen va notando lenta lenta;
come tu vedi, ed è mestier ch'el senta
E a tal modo il socero si stenta
di Santa Chiesa, ancor ch'al fin si penta,
per ognun tempo ch'elli è stato, trenta,
più corto per buon prieghi non diventa.
son di tiranni, e un Marcel diventa
Fiorenza mia, ben puoi esser contenta
mercé del popol tuo che si argomenta.
Io veggio tuo nepote che diventa
del fiero fiume, e tutti li sgomenta.
di' ch'è rimaso de la gente spenta,
par che del buon Gherardo nulla senta.
per voglia di volare, e non s'attenta
tal era io con voglia accesa e spenta
che fa colui ch'a dicer s'argomenta.
sorridendo rispuose, «or ti rammenta
e se dal fummo foco s'argomenta,
colpa ne la tua voglia altrove attenta.
Gabrïel e Michel vi rappresenta,
Quel che Timeo de l'anime argomenta
però che, come dice, par che senta.
la divina bontà che 'l mondo imprenta,
a rilevarvi suso, fu contenta.
che del valor del ciel lo mondo imprenta
con quella parte che sù si rammenta
se la tua audïenza è stata attenta,
in parte fia la tua voglia contenta,
e vedra' il corrègger che argomenta
parole gravi, avvegna ch'io mi senta
per che la voglia mia saria contenta
ma esso guida, e da lui si rammenta
L'altra bëatitudo, che contenta
prima cantando, e poi tace contenta
ciascuna cosa qual ell' è diventa.
la punta del disio, e non s'attenta
e la maggiore e la più luculenta
per far di sé la mia voglia contenta.
mosser la vista sua di stare attenta
Qual è colui ch'adocchia e s'argomenta
che, per veder, non vedente diventa;
de la sua strada novecento trenta
La lingua ch'io parlai fu tutta spenta
fosse la gente di Nembròt attenta:
mirava fissa, immobile e attenta,
A quella luce cotal si diventa,
è impossibil che mai si consenta;
ma se nostra salute in tutto è spenta,
E che per te non osa, e che non tenta
per la piú parte; era la gente intenta
sarà candida troia, ed arà trenta
e detesta e rimprovera e spaventa,
sta la candida troia con quei trenta
propizio a Troia, pur del tutto spenta
ancor non doma e pavida giumenta.
saettando, ferite e morti avventa.
ripesca il ferro. e poi che indarno il tenta,
Sol de l'Europa Carlo si contenta,
ché, se di guerra alcun di lor il tenta,
tanto li batte, tanto li tormenta
né mai l'orribil tèma si rallenta;
par sempre ch'alle spalle Carlo senta
E detto ciò, riprese la giumenta,
Berta, che n'ha fastidio e si tormenta
salir su la cavalla non fu lenta,
può corpo estinto, e far che spiri e senta,
sin ne la reggia sua Pluton spaventa,
Ma per le voci altrui già non s'allenta
Sprezza i gridi e i ripari e ciò che tenta
Qual ne l'alpestri selve orsa, che senta
tale il circasso indomito diventa:
ad or ad or la turba e la sgomenta,
lacero e sanguinoso, e par che senta
parte si vede, alquanto il corso allenta,
e de' corsieri l'impeto sostenta;
e sudor versa e sangue, e par no 'l senta.
La vita no, ma la virtú sostenta
Ripercote percosso e non s'allenta,
sotto orribili larve e lo sgomenta.
né, perché d'arme e di minaccie ei senta
fremito d'ogni intorno, il passo allenta.
e l'una man precede e il varco tenta,
Ma il fortissimo eroe, quasi non senta
dal cominciato corso il piè non lenta,
Pur s'avede egli poi che no 'l sostenta
Ella se 'l vede, e invan pur s'argomenta
di ritenerlo e l'arti sue ritenta.
Non è la turba de' pagan già lenta
Ma il capitan, ch'a tergo aver rammenta
Mentre il latin di sottentrar ritenta
ma lei sí presta allor, sí violenta
ne' piú nobili capi sfogar tenta,
tocca e ritocca, e 'l suo colpir non lenta,
e quanti i precipizi ond'uom s'allenta,
tante le morti son di cui spaventa.
Ma per le voci altrui giá non s'allenta
sprezza i gridi e gli schermi e ciò che tenta
e fra gli uomini e l'arme oltra s'avventa,
Qual orsa alpestra, che s'avvalli e senta
e contra l'arme se medesma avventa,
tale il feroce cavalier diventa
ad or ad or la turba e la sgomenta;
piagato e sanguinoso, e par che senta,
parte si vede, alquanto i passi allenta,
e 'ncontri di cavalli aspri sostenta
ed ora a questo, ed ora a quel s'avventa.
e sudor versa e sangue, e par no 'l senta:
La vita no, ma la virtú sostenta
ripercote percosso, e non s'allenta;
Quando ecco, pien di rabbia, a lui s'avventa
sotto orribili larve, e lo sgomenta.
né perché d'arme e di minacce ei senta
fremito d'ogn'intorno, il passo allenta.
ella se 'l vede, e di morir contenta
è, se no 'l ferma, e l'arti sue ritenta.
Ma 'l fortissimo eroe, come non senta
dal cominciato corso il piè non lenta,
pur s'avvede egli poi che nol sostenta
E 'l fier cavallo, a cui la mano allenta,
ma gli annitrisce in riva e si sgomenta:
e di passare a piè s'avvisa e tenta,
né sol lodi virtú matura e lenta,
ma d'averne incolpati alfin si penta.
ch'io tardo giungo, e 'n mia salute è lenta
ogni medica mano altrove intenta. -
quasi d'indugio or si vergogni e penta;
obliando, al destriero il freno allenta;
in guisa d'uom ch'il suo dever rammenta:
schiera d'un bel silenzio assai contenta;
onde l'eternitate il ciel sostenta:
ben che la vita sia caduca e spenta:
Vieta l'offesa a' suoi; gli altri spaventa
Non è la fuga per fuggir piú lenta;
Ma giá Riccardo il giunge e giá s'avventa,
e ferma i primi, e d'impedirgli ei tenta,
e i lunghi ordini estremi e turba e lenta.
Non è la turba ostil piú tarda o lenta,
ma dove il duce la minaccia o tenta,
Goffredo, che non lunge aver rammenta
Mentre il pio cavalier l'aggira e tenta,
e l'ire tutte e i colpi allor sostenta:
non si credea, minaccia, anzi spaventa:
La tua virtute oltr' il poter s'avventa.
L'Enrico tuo che in vano abbatter tenta
Che scoppian da' precordj, violenta
De la candida mano all'opra intenta
Lusinghevole stil corromper tenta
Già la man, che tu baci arretra, e tenta
Non così per il monte in giù s'avventa
Ma scorrendo leggiero ora ne tenta
I legni, e che le merci egli consenta:
Scrive quindi al fratello, e fa che senta
La destra gamba, ed ei par che nol senta;
La spoglia, ancor l'altera spada avventa;
Tal che il feroce ardor più nol sostenta,
O meglio lo capisci e ti spaventa
vecchiezza, all'opra delle spole intenta,
la regale Micene e l'opulenta
alza a Giove la mano, un dardo allenta
Ma, colpa del voler, spesso s'allenta
per la città correan; né gli sgomenta
gli si fa sopra colla daga, e tenta