Rime di 'ergo'

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ergo
gergo
mergo
riergo
sbergo
smergo
spergo
svergo
tergo
vergo
adergo
albergo
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aspergo
astergo
attergo
conspergo
convergo
cospergo
demergo
detergo
dispergo
divergo
emergo
esergo
immergo
invergo
osbergo
parergo
postergo
reimmergo
riemergo
rinvergo
rispergo
ritergo
rivergo
sommergo
usbergo
risommergo

400 endecasillabi classici rimano con ergo:
nel'ocean ti porterei su'l tergo.
S'avesse ancor nel'ocean l'albergo,
sempre dovunque va, porta su'l tergo.
e'l grave incarco del nativo albergo
Uscian le braccia dai confin del tergo
Veniva armato d'un estraneo usbergo
Vivea solingo in sotterraneo albergo,
né può portarlo alcun destrier su'l tergo.
ch'apena il cape il ruginoso usbergo,
corre a salvarsi entro'l capace usbergo.
Costui, volgendo al'aversario il tergo,
desperata partì da quell'albergo,
Volgendo alfin l'ingannatrice il tergo
colman di doppio orror l'orrido albergo.
cencri, chelidri; ed ondeggiando al tergo
Fama s'appella e tien sublime albergo
dico colei, che tu le vedi a tergo
Ma di sue lodi, a cui di par non m'ergo,
al mio gran zio, che la sostien su'l tergo.
dando stupor dal suo lucente albergo
una banda d'azzurro insu l'usbergo.
e tien dal fianco attraversata al tergo
poiché v'abita il sol, le Muse albergo,
più ch'al'ombra de' lauri, i fogli vergo;
corro sovente e gli arsi spirti immergo.
l'aurato scudo, il colorato usbergo
garzon di varia piuma alato il tergo,
Siede al'uscio il Piacer di quell'albergo
Quanti tritoni han sotto l'onde albergo,
e, balestrando un fuggitivo mergo,
Palemon d'un delfino il curvo tergo
narra ch'ascoso entro l'usato albergo
scopre ch'io porto nel'adusto tergo
Le prende a raccontar l'iniquo mergo
s'a difender son buoni il fianco e'l tergo. -
il fin brocchier, l'avantaggiato usbergo.
di qua di là l'affumigato albergo,
Calloso ha il cuoio, il fianco e'l rozzo tergo
arma di dure sete ispido usbergo.
la cuccia, de' bei membri orrido albergo,
peso dolce e leggier, portan su'l tergo.
del dì secondo uscì del ricco albergo
fiero molosso a brun macchiato il tergo,
d'acciar dorato intorno un forte usbergo
e dice il motto insu la targa al tergo:
- Io che'n alto la trassi, io la dispergo. -
Ed esce fuor del sempiterno albergo.
Sprezzano i Turchi luminoso usbergo,
Al mesto loco alfin volgemmo il tergo,
Giunge Chendemo; ei già felice albergo
Poscia bramoso d'or vestendo usbergo
Ratto per l'alta man trafitto il tergo
Se la virtù, c'ha nel tuo core albergo
Che fu mirar dentro dorato usbergo
Battere allor de' Saracini il tergo,
Il duro acciar che la faretra a tergo
Scale salì del maritale albergo:
Voli senz'ale ancor; nè degni 'l tergo
Scale salì del maritale albergo:
Il tesoro dell'api: e a lei da tergo
di qua di là l'affumigato albergo,
scopre ch'io porto nel'adusto tergo
narra ch'ascoso entro l'usato albergo
Palemon d'un delfino il curvo tergo
garzon di varia piuma alato il tergo,
una banda d'azzurro insu l'usbergo.
dando stupor dal suo lucente albergo
dico colei, che tu le vedi a tergo
Fama s'appella e tien sublime albergo
Volgendo alfin l'ingannatrice il tergo
desperata partì da quell'albergo,
ch'apena il cape il ruginoso usbergo,
Veniva armato d'un estraneo usbergo
Uscian le braccia dai confin del tergo
sempre dovunque va, porta su'l tergo.
nel'ocean ti porterei su'l tergo.
arma di dure sete ispido usbergo.
del dì secondo uscì del ricco albergo
Che noi sconfitti perseguiva a tergo
Non son fallaci), fortunato albergo
Si posa in forma di rapace smergo:
Ambo per mano, al bel segreto albergo
Qual di Pomona pingesi l'albergo,
Rimase fesso, e con squarciato usbergo
Voce soave accompagnando, io m'ergo
Sbalzò dal suo cospetto e dall'albergo
Ella sgorgò dal nubiloso albergo
Diletti genitori e 'l dolce albergo
In tua beltà, degno di numi albergo
Virtù divina entro sentir che il tergo
Morte dappresso che non anco il tergo
Che quest'Eden non è, felice albergo
Essi al perduto lor felice albergo
De' santi Lari Idei ultimo albergo
qui Valenza gentil lassando a tergo
e là il sacro Avignon, di venti albergo;
fuggon, per ritrovar, se pon, l'albergo,
né per temenza mai guardano a tergo;
e 'n tai foschi pensier, con pochi a tergo,
si ritruovan condotte al properio albergo:
Cercan gli altri poi tutti il proprio albergo,
già con soave oblio lassansi a tergo,
indi d'arida paglia al lasso tergo
arrivato gridar nel regio albergo
che gli armati nemici erano a tergo:
ma ch'allor farò sì che a questo albergo
Tosto ritorna allor dentro all'albergo
e per non s'impedir, l'adatta al tergo,
e col suo brando sol seguìa da tergo
poi ritrovato il lor comune albergo
de' due stanchi corsier gli toglie al tergo.
di preziosi unguenti fido albergo,
tosto ch'ode il parlar si mostra a tergo,
dier di lucenti marmi altero albergo,
sculto di lodi lor la fronte e 'l tergo.
Questi, in vece di manto, adorno il tergo
quanto cerchiar di bue potesse un tergo.
d'un villoso leon m'adeguo il tergo;
penetrava, per entro al chiuso albergo,
egra e dolente, entro al suo ricco albergo
lo tenne ascoso. Entro al suo regio albergo
e gli altri alfin dal maritale albergo
in cima a la città sublime albergo:
di villoso leon disteso un tergo,
Giunti che furo: «In questo umile albergo
una picchiata pelle, che d'un tergo
quai due colúbri le venian da tergo.
gira per tutto, che non sia da tergo
era Sulmone, e l'investí nel tergo
corona e compagnia fino a l'albergo.
mille citelli vannogli da tergo,
Gridando sempre, fin al proprio albergo.
Né giova ad Algazarre il fino usbergo,
ché 'n guisa lor ferí la nuca e 'l tergo
E per sua mano ancor del dolce albergo
Cosí alquanto n'andaro, insin ch'a tergo
lasciàr de' Franchi il militare albergo.
sento mutar, mutar vita ed albergo.
come l'un braccio e l'altro entri nel tergo,
e poi riman con l'altre Sirti a tergo
Alzerbe, già de' Lotofagi albergo.
e 'l vide (ahi fera vista!) al dolce albergo
dar, frettoloso, fuggitivo il tergo.
Ecco poi fin da gl'Indi e da l'albergo
che di serpenti indosso ha per usbergo
e smisurato a un elefante il tergo
e vibra il ferro e, rotto il grosso usbergo,
in mezzo 'l cor dove ha la vita albergo.
quinci al pagano il petto e quindi il tergo,
e di Libano giá la fronte e 'l tergo
scorgea, di varie sètte antico albergo.
Dorati elmi portâr, dorato usbergo,
Né quei di Cefalú restâro a tergo,
o di Catanea, ove ha il sapere albergo,
mondo e gl'idoli e i mostri, il santo albergo,
e scettro, e regno, e gli altri avesti a tergo;
e Masfa si lasciò passando a tergo,
di glorïoso duce antico albergo.
lasciando quelle d'Emaus a tergo,
e sprezzando le piume e 'l fido albergo.
Né giova ad Algazzarre il forte usbergo,
ch'in guisa lor ferí la nuca e 'l tergo,
E per sua mano ancor del caro albergo
poi che lasciando noi col fiume a tergo
si fece il vallo e non volse altro albergo. -
vergogna, o cavalieri, a' vinti il tergo
e senza lui tornate al fido albergo.
percote l'uscio di quel rozzo albergo,
e vòto il trova, e: - Sol qui (disse) albergo. -
e d'orsa sovra lui villoso il tergo;
Cosí alquanto n'andâro insin ch'a tergo
lasciâr de' Franchi il militare albergo.
e 'l vede (ahi fèra vista!) al dolce albergo
dar frettoloso fuggitivo il tergo.
Ecco poi fin da gl'Indi e da l'albergo
che di serpente indosso ha per usbergo
e smisurato a un elefante il tergo
Molti al capo ed al petto, elmo ed usbergo
altri mostrando a le ferite il tergo,
pareva a' morti destinato albergo
lunge dal colle ov'ha securo albergo
chi lascia il buon fratel nel caro albergo.
anco non volge al fier nemico il tergo;
cosí di qua di lá la fossa albergo
diede, e 'l torrente, a chi volgeva il tergo.
innumerabil turba avanti, a tergo,
de' nemici vedran, mutando albergo.
disarmata la mano e 'l petto, e 'l tergo
del fino scudo e del lucente usbergo.
e, vòlta a Dio la faccia, al mondo il tergo,
a te qui salirá ne l'aureo albergo;
Scudo è di fede, e di giustizia usbergo
Pietro t'arma la fronte e 'l petto e 'l tergo,
che difeser di Dio quel santo albergo
(come dal ciel discenda) il duro usbergo.
le sanguigne latebre, e 'nsino al tergo:
cacciata a forza dal nativo albergo:
che lá dentro ha securo il capo e 'l tergo,
come animal che porti il proprio albergo.
Altri l'elmo gli porta, altri l'usbergo,
ch'ingombra quel sentier col nudo tergo,
Giá risonar s'udia 'l dorato albergo
e vibra il ferro; e rotto il duro usbergo,
in mezzo al cor dov'ha la vita albergo:
a quel crudele il petto, e l'altra il tergo:
Gli caccia il gran Riccardo e batte a tergo
in quel de' venti procelloso albergo.
Scale salì del maritale albergo:
Il tesoro dell'api: e a lei da tergo
Pur nocchiero non v'ha che al sonno albergo
Offra, od adagi a sopor breve il tergo.
Dentro un convento diventato albergo
Ci si parlava in uno strano gergo
Contro il barbaro mondo era l'usbergo
Che avanti stava ed anche ai lati e a tergo
poi Pirecme i Peòni a cui sul tergo
al fuggir. Gli piantò l'asta nel tergo,
tutto passollo, e ne sfiorò l'usbergo.
del sangue ancor de' tuoi lordo l'usbergo,
il frassino veloce, e nell'usbergo
a pien talento. Ma l'immenso tergo
come un codardo della turba, il tergo?
i suoi destrieri avea. Coll'asta il tergo
del nimbifero Giove il grande usbergo,
con esso il pingue saporoso tergo
scaglia Ulisse il suo cerro, e a mezzo il tergo
e paventoso si gittò sul tergo
molte verghe rompendogli sul tergo,
ben lungi dal voltar per tema il tergo,
si riconosce un nume, ed io da tergo
ei cadde, e sopra gli tonò l'usbergo.
del fiero Ettòr fann'argine, al lor tergo
questi incalzati, e quei coll'aste a tergo
tra quei di fronte in fuga volto, al tergo
dello scudo; ma il cavo e grosso usbergo
di Dolope s'accosta, e via nel tergo
Sperate forse di trovarvi a tergo
rotto il guinzaglio. Di sua man l'usbergo
fuor del tumulto: frenerem da tergo
finché morto vi cadde. Il colse a tergo
fuggendo, e io sempre colle stragi al tergo.
scappar dal fiume ei tenta, e il fiume a tergo
Minerva. Entrati nell'eccelso albergo,
La nera Parca che gli assal da tergo,
Sorse, e mosse ciascuno al proprio albergo,
Che rieder prima, e nel suo proprio albergo
Così per l'alto spazïoso albergo
Detto così, l'abbrustolato tergo
«Cagione a Sparta, su l'immenso tergo
Che il carreggin del mar su l'ampio tergo.
Che del mare il carreggino sul tergo.
Degli abitanti. È de' Feaci albergo
Le voci amare, non alcun da tergo
Fosse d'Alcinoo il glorïoso albergo.
Ch'ebbero e a pien bevuto, il proprio albergo
Poscia d'Alcinoo ritrovar l'albergo.
Mentre ha di dietro chi dell'asta il tergo
Su la spina lo colsi a mezzo il tergo
Necessitate, andrò'. Ciò detto, a tergo
Dai verdi prati al rusticale albergo,
Sul petto ancor l'insanguinato usbergo.
Disse; e piacquero i detti, e al proprio albergo
Nel regal siede dell'Atride albergo.
Ma tu séguimi, o vecchio, ed al mio albergo
Guidâr benigni al pastoreccio albergo,
De' tuoi parenti rivedere albergo?
Case lasciando, e gli steccati a tergo.
Disgiungasi dall'altro, e al proprio albergo
Come fu giunto al ben fondato albergo,
Ulisse ed il pastore al regio albergo
Ciò detto, il piè nel sontuoso albergo
Ma con Autonoe e Ippodamia da tergo.
Affrettò di ritrarsi al proprio albergo.
Pasteggiar ti lasciassi entro l'albergo?
O buon vegliardo, allor che a un alto albergo
Nel superbo verrà materno albergo
Ti schermirò: ché non è questo albergo
Il prevenne Telemaco, e da tergo
E l'appoggiò del ben fondato albergo
Sul pavimento del ben fatto albergo;
E di quel de' compagni, al fosco albergo
Nel mio di beni ridondante albergo,
Fûro al rural non disagiato albergo,
Era così incantato quello albergo,
Né notte mai né dì, spada né usbergo
I lor cavalli con la sella al tergo,
Lance, saette e spade ebbe l'usbergo
chi gli percuote con la mazza il tergo,
Ma quel, ch'al timor mai non diede albergo,
Armato era d'un forte duro usbergo,
Di questo già si cinse il petto e 'l tergo
e si pensò cacciar de l'aureo albergo,
e ritornar le pecore all'albergo
il fier pastor che lor venìa da tergo.
poi che si vide a tutti dare il tergo,
vincitrice venìa verso l'albergo.
lontan gli arnesi, e più lontan l'usbergo:
avean pel bosco differente albergo.
l'ispido ventre e tutto 'l petto e 'l tergo;
che del bel capo, già d'Amore albergo,
fe' tronco rimanere il petto e il tergo.
Leva al fin gli occhi, e vede il sol che 'l tergo
e poi s'era attuffato, come il mergo,
e se disegna che la frasca albergo
ma poi che 'l sole uscì del ricco albergo,
voltò Fortuna ai Saracini il tergo.
et l'altra sento in quel medesmo albergo
apparechiarsi; ond'io piú carta vergo.
alma gentil chui tante carte vergo;
o sol già d'onestate intero albergo,
di viva neve, in ch'io mi specchio e tergo;
o piacer onde l'ali al bel viso ergo,
Ella, contenta aver cangiato albergo,
et parte ad or ad or si volge a tergo,
ond'io voglie et pensier' tutti al ciel ergo
per una piccola stanza d'albergo.
con qualunque stagnino, nel suo gergo.
Ma questo fatto avea l'aurato albergo
Ma come di sublime e chiaro albergo,
non ha contaminate il puro albergo.
e ricovrarsi in solitario albergo.
mentre ha nel Tauro il sol lucido albergo,
Senza contesa egli si sparge a tergo,
esce da l'alto suo dorato albergo,
o tra le mura pur del propio albergo,
e come sposo dal celeste albergo
s'incurva avanti il sole o pur da tergo.
per cui discenda nel corporeo albergo,
E questo aviene a noi che abbiamo albergo
trascorsi lustri, al suo fedele albergo,
Ma questo così vario e 'ncerto albergo,
la Chiesa, ch'è di Dio sacrato albergo.
il veloce delfino il curvo tergo.
che la ragion del violato albergo
fugge del bosco usato il dolce albergo.
fa volando ritorno al primo albergo.
il corpo, la cervice, il capo e 'l tergo.
creduto de gli dei lucente albergo,
dal superbo leon villoso il tergo
e gli sovrasta omai rabbiosa al tergo.
ma di viltate e di timore albergo.
scacciar empio latron dal caro albergo,
premer degnò d'un asinello il tergo,
premendo assisa alteramente il tergo,
Talchè i beati avran costante albergo
Così prepari in sè l'interno albergo,
quella prima materia, in cui l'albergo
non sdegni d'abitar terreno albergo,
del vago monte, al molle erboso tergo
E degno il fè di quel felice albergo,
a l'umana natura e 'l fido albergo,
ma di tua gloria alfin costante albergo'.
e cedendo il terren, co i scudi a tergo
Lui stesso vedi nel confuso albergo
e tumido ritorna al regio albergo
che riserbava nel più interno albergo,
Può dunque in questo cuore avere albergo
del cittadin lor Nume, armati il tergo
Con disdegnosa man sveller l'usbergo
suocero indegno, il vïolato albergo? -
Inaco abborra i figli indegni, il tergo
goda, e di Cadmo il naturale albergo,
la gioventù robusta, ed ogni albergo
quando più afflitte eran le cose e il tergo
l'ombrosa Tempe: il sonnacchioso albergo
ivi la reggia ed il sicuro albergo
cadde lo scudo, e tardi volse il tergo.
afferrata una pianta: a lui da tergo
ed improvviso i capi tronca, e a tergo
Ei d'ogni parte è cinto, e già da tergo
qualor ritorna al suo fidato albergo,
ma l'asta del guerrier lo coglie a tergo,
sofferta in pena, nel reale albergo,
tocca lo scudo, che gli passa a tergo.
mi diè fra voi così benigno albergo?
Così qualor nel rusticale albergo
d'Abante, a cui scendon le chiome a tergo;
gli occhi rivolse e al suo natale albergo,
spiaggia d'alto si mira, e quei che a tergo
muta l'aspetto, ed ha le spoglie a tergo
ed improvviso l'assalisce a tergo
Il sagace Tideo chinando il tergo
di schermir l'arte, e non rivolge il tergo,
consulta e prova, e 'l muscoloso tergo:
e in non sentir del suo loquace albergo
Anch'io frattanto del mio regio albergo
e i lacci scioglie del lucente usbergo.
veggio venir da Lerna; e Marte a tergo
ricca di greggi; e Cinosura albergo
di gemme adorno gli risuona a tergo,
come Molorco ne l'angusto albergo
di torbide novelle, e perchè a tergo
e mentre co' sospir preme l'usbergo,
ne l'altrui case a mendicar l'albergo.
questo a te già sì caro ospite albergo,
luoghi ricerca, e in villereccio albergo
con lor s'inoltra nel più interno albergo.
onde mi vieti il necessario albergo?
giunge ove Polinice ha preso albergo.
a tutti è morte; si strascina a tergo