Rime di 'erne'

Trovate 143 rime per erne

averne
berne
cerne
cerne
scerne
scherne
sperne
sterne
sterne
terne
terne
verne
verne
alterne
baderne
basterne
batterne
biccherne
calerne
caverne
caverne
chiuderne
cisterne
coglierne
compierne
concerne
crescerne
decerne
dicerne
discerne
doverne
emergerne
eroderne
escluderne
esisterne
esprimerne
esterne
esterne
eterne
fraterne
fraterne
giberne
giberne
goderne
interne
interne
lacerne
lacerne
lanterne
luberne
lucerne
lucerne
materne
moderne
moderne
morderne
nascerne
odierne
parerne
paterne
piacerne
pincerne
poterne
prosterne
quaderne
quaterne
quaterne
quinterne
ricerne
riderne
saperne
secerne
spaderne
stanferne
tacerne
taverne
taverne
temerne
tenerne
valerne
vederne
volerne
accoglierne
accrescerne
aggiungerne
calaverne
compiacerne
contenerne
convincerne
deciderne
decorrerne
descriverne
diffonderne
dissolverne
distinguerne
distoglierne
galaverne
galaverne
insorgerne
mantenerne
nasconderne
oloferne
ottenerne
percorrerne
persuaderne
postmoderne
premoderne
prescinderne
prescriverne
prevederne
promuoverne
raggiungerne
respingerne
restringerne
rimanerne
rimuoverne
ripeterne
riscriverne
risolverne
ritenerne
sconvolgerne
sempiterne
sorriderne
sostenerne
subalterne
subalterne
trascriverne
veliterne
autocisterne
aviocisterne
aviocisterne
circoscriverne
condividerne
interromperne
intravvederne
motocisterne
motocisterne
ripercorrerne
sottoscriverne
supermoderne
turbocisterne
ultramoderne
aerocisterne

189 endecasillabi classici rimano con erne:
nela seconda dele due caverne
e innanzi va per qualch'indizio averne.
ricerca Orgonte e nulla entro vi scerne.
ed al fier Soliman le fibre interne
Del'immensa beltà che'n lei si scerne,
Tra' più chiari splendor dele moderne
Mira in quel tribunal, dove si scerne
Ben mille lingue e mille penne eterne
- Ma di questa (dicea) meglio è tacerne
tutte quante n'ha il ciel rote superne
tranne sol uno, il numero si scerne,
e simulacri dele sfere eterne
han lasciate tra noi memorie eterne.
Erode e Baldassare ed Oloferne
palpebre infaticabili ed eterne,
sotto l'arco del ciglio, ime caverne;
sia meno ai danni del'offese esterne,
mostra venir dale magion superne
il portator del'ambasciate eterne,
donde quanto si fa tutto si scerne;
E s'avien che colà nele superne
Vienne vien meco ale delizie eterne,
Qual pro ti fia per balze e per caverne
ma breve piazza insu'l sentier si scerne,
tutta di greppi cinta e di caverne.
Soverchio è raccontar l'angosce interne
oltre ch'a dir le lagrime materne
Ben per queste d'umor fontane eterne
treman del vicin bosco antri e caverne.
e chi n'abbia il miglior mal si discerne.
Ei move. Alfange, che venir lo scerne,
Molte non manco che per l'aria scerne
Ma se con l'armi onnipotenti, eterne
Sentonsi alto ulular l'empie caverne.
Se non tentato giù per l'ombre eterne
Vienne vien meco ale delizie eterne,
donde quanto si fa tutto si scerne;
il portator del'ambasciate eterne,
mostra venir dale magion superne
sia meno ai danni del'offese esterne,
sotto l'arco del ciglio, ime caverne;
palpebre infaticabili ed eterne,
han lasciate tra noi memorie eterne.
tranne sol uno, il numero si scerne,
tutte quante n'ha il ciel rote superne
Ma di questa meglio è tacerne
Ben mille lingue e mille penne eterne
Mira in quel tribunal, dove si scerne
Del'immensa beltà che'n lei si scerne,
ed al fier Soliman le fibre interne
tutta di greppi cinta e di caverne.
oltre ch'a dir le lagrime materne
Ben per queste d'umor fontane eterne
Le arroventate orribili caverne.
Repente spalancandosi, le interne
Lucido sguardo lo contempla e scerne.
Dalle soggette son l'acque superne.
Ed a segnar con lor vicende alterne
Perch' il minor splendor ch' ivi si sterne
Scusasi et del caval nulla saperne
Ostentando trofeo l'ossa fraterne.
che la somma ch'è in voi chiara discerne:
tutto il favor delle sue luci eterne;
delle forze di fuor, dell'altre interne,
il gran figlio di Ban; tosto che scerne,
rende alte grazie alle virtù superne;
Vedeva Troia in cenere e in caverne;
mostrava il segno che lì si discerne!
Se disïassimo esser più superne,
dal voler di colui che qui ne cerne;
molto si mira e poco si discerne,
e come in voce voce si discerne,
vid' io in essa luce altre lucerne
al modo, credo, di lor viste interne.
vid' i' sopra migliaia di lucerne
come fa 'l nostro le viste superne;
la mente, amando, di ciascun che cerne
Tal vero a l'intelletto mïo sterne
di tutte le sustanze sempiterne.
e rintonâr le sue cave caverne.
Scilla dentro a le sue buie caverne
la Sicania avea seni, Etna caverne.
mantenendo agli dèi vigilie eterne
portando a gli occhi tuoi tenebre eterne.
del mortal velo, a le bellezze eterne
ombrose e formidabili caverne.
di veder quel paese e di saperne
ch'altro lor sembri che garzoni e cerne
fu Orlando ne le viscere materne,
come ordinòr in lui le menti eterne;
Chiama gli abitator de l'ombre eterne
Treman le spaziose atre caverne,
né sí stridendo mai da le superne
Ei, presili per man, ne le piú interne
Debile e incerta luce ivi si scerne,
ma pur gravide d'acqua ampie caverne
ond'ha varco la voce, onde si scerne,
stanza regal le ritirate interne,
ad uom ch'ascolti da le parti esterne.
Ei mena lor ne le sue stanze interne,
ma incerta e debil luce ivi si scerne,
E gravide d'umor ampie caverne
quando, usciti da fossi e da caverne,
a l'ombre sempre folte e quasi eterne,
stesa da l'ime parti a le superne,
e tutta fiammeggiò di luci eterne.
quanto giudicio uman qua giú discerne:
gli altri son noti a le virtuti eterne.
Ed alla vista le strutture interne
Sembrano sian pensate come eterne
Che siano vuote o piene le cisterne
Nascoste nel profondo di caverne
I templi trasformateli in taverne
Illuminate da rosse lanterne
Lo scontro che si svolge a fasi alterne
Fra donne che non paiono materne
Cercando di sembrare più moderne
vereconda fanciulla, alle superne
le caterve de' Troi, che sostenerne
Ma questa pure, ahimè! nelle paterne
dalle fiere atterrito armi paterne,
mi fur essi così con veglie alterne
lo si ripose in seno. Alle paterne
la vide, e della casa alle superne
ché all'Olimpo salita entro l'eterne
recato avea l'avviso. Nell'interne
Queste correan tra lor parole alterne.
E dove il natìo suolo, e le paterne
Non altrimenti Ulisse, alle paterne
Tali fra lor correan parole alterne.
Così detto, scendea dalle superne
Dall'ancelle, co' doni alle superne
La Regina, ciò detto, alle superne
Nulla io t'asconderò: benché goderne
Del mare uscì con le Nereidi eterne,
la faccia tien, non ben chi sia discerne.
e rimbombar le selve e le caverne:
buon sagittario di lontan discerne
donna, sentiste a le mie parti interne
dritto passare, onde conven ch'eterne
Combattevon a lumi di lanterne
sì che molti restâr per le caverne,
Nostri cristian, quanti potien vederne,
per tradimento al lume di lanterne
a quel romor, senza notizia averne,
saltar di casa ognun con le lanterne.
che di forca non vogliono saperne;
né è più probabile che possa averne.
il beneficio che potrai raccoglierne
che di me non vorrà proprio saperne.
che bussavano a tutte le taverne
sono pieni, e non possono goderne.
le spade delle nostre lotte interne,
vi chiamerà con tal foga a risponderne
fuor dalle loro bronzee caverne,
che avrà buona ragione di temerne.
più clemenza di quanta possa averne
mi disse di disporne e di goderne,
per una che di lui non vuol saperne...
tanto varrebbe allora non averne.
non entro mai in locali di taverne,
di bordelli non voglio più saperne.
per la quale vi resteranno eterne.
specie nei bassifondi e le taverne,
lo fece perché tu potessi averne
né, certamente, è fatto per averne.
nel profondo delle lor ree caverne,
Alla larga! Non voglio più saperne!
de le cose mortali e de l'eterne.
umano e 'nfermo le sostanze eterne,
eterna quasi, ed alle cose eterne
l'acque là sù nel ciel ministre eterne
ma fanno oltraggio a le nature eterne,
quai sono i vasi e le spelonche interne
il tuo pensiero a le cagioni eterne.
ch'esser devrian per dignitate eterne
restasse di crear l'opre moderne.
mostri prodotti nell'etnee caverne,
al genitor dubbioso, e le paterne
aver moto, aver vita: alfin discerne
non è lontano, e non saranno eterne
Godea di guerreggiar per le materne
nè l'inimico da l'amico scerne
notte risse gradite e pugne alterne!
Molti scherzano a me nelle paterne
intralciata di rami e d'ombre eterne;
suocera antica? E da le sue caverne
hai da tornar ne le ciec'ombre eterne. -
O le da i solchi nate empie fraterne