Rime di 'erno'

Trovate 78 rime per erno

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rimoderno
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subalterno
veliterno
antigoverno
antiinferno
autogoverno
sottogoverno
supermoderno
ultramoderno

500 endecasillabi classici rimano con erno:
se fusse quel ch'ad Ecate d'Averno
se fusse emulo tuo quel ch'ha in governo
Se fusse tuo rival quel re superno,
il ferro appresta a vendicar lo scherno
par furia agli atti ed ha nel cor l'inferno,
tra sé fremendo il capitano eterno,
giurogli omaggio e poselo al governo.
e nel viso gentil l'aere paterno,
palese a tutti il ricevuto scherno,
del paese amoroso al bel governo?
tra le fere a regnar, mostro d'averno.
segni fè di disprezzo, atti di scherno:
o col bel lume del tuo foco eterno
Piacciati dunque o con alcun superno
Città senza signor, senza governo,
Verso gli alberghi del giardin materno
per via serena, Autumedonte eterno,
Partono. Auriga Amor siede al governo
in nodo indissolubile ed eterno,
scopre gli effetti del'affetto interno.
dolcemente la stringe al sen materno
penetrasse un suo lampo, anco l'inferno.
e fora un ciel, se'n quell'orrore eterno
Nel marital eccidio e nel fraterno
Oranta che d'Armenia ebbe il governo,
Il fulmine passar del re superno
Il gran globo terren vo con un perno
I poli sgangherar del'asse eterno,
a corregger non val freno o governo,
vuolsi ancora punir con novo scherno;
questa indegna del ciel furia d'inferno
Furia, credo, peggior non ha l'inferno;
laqual sera e mattin con onta e scherno
Feronia è più d'un dì che l'ha in governo;
- Tartareo Giove, che del foco eterno
cominciando a picchiar l'uscio d'averno
Dopo i preludi d'un sussurro interno
tocca col capo il ciel, col piè l'inferno?
quercia ch'austro prendendo e borea a scherno,
quasi il corso passò di tutto il verno.
sotto il cui fiero e barbaro governo
inorridire il bel pianeta eterno,
fiati di peste ed aliti d'averno.
uscì quel sozzo vomito d'inferno,
sempre rivolto a' rai del sol superno,
fia del Turco crudel terrore eterno.
il secondo germoglio ecco discerno.
s'usurperà di Venere il governo.
e, com'è legge di destino eterno,
Non vedi là come colui ch'a scherno
e, punto dale vipere d'averno,
Senon ch'io veggio di furor d'inferno
che quasi il mondo vecchio è più moderno. -
ma sì logoro par, s'io ben discerno,
ed al bel tetto del suo albergo eterno
fece entrarvi gli amanti ed, al governo
In questo mezzo il condottier superno
Primavera ed Autunno, Estate e Verno.
quegli lo scrive ed ordina al governo
prendendo d'aquilon l'ingiurie a scherno,
de' suoi chiari cultori il nome eterno.
ardor d'estate né rigor di verno,
vo' che faccia tra noi divorzio eterno.
Poi per commun quiete il re superno
nota, punta, ripicca e prende a scherno.
Che più? nonch'altri il gran monarca eterno
ride la state e si marita al verno.
Sparsa il bel volto di sereno eterno
Ha sotto umane forme alma d'inferno
sol per poter del suo diletto eterno
Vedi quanto impiegò l'amor superno
ricusando ubbidir, la prese a scherno,
citollo al tribunal del suo governo,
paradiso infernal, celeste inferno.
di discordie concordi abisso eterno,
al sol più caldo, al più gelato verno
ogni suo strazio espresse ed ogni scherno?
trattò la man del gran pittore eterno?
il tiranno crudel del'odio eterno;
che del'acque e del mar volge il governo;
ecco poscia arde il mare, arde l'inferno;
quanto fora più chiaro il nome eterno?
far al secol migliore ingiuria e scherno.
avesse alcuno artefice moderno,
'Seben (disse) il tuo ardir con tanto scherno
Sorrise Giove e con amor paterno
Prego, lusingo il suo gran nume eterno
né la visita mai raggio superno,
orribil sì che poco è più l'inferno.
tutta la piena nel suo ventre interno;
temuto in terra, in cielo e nel'inferno'.
e sprezza Giove ed ogni nume eterno,
pur di vento pascendo il fasto interno.
nel bel diamante del destino eterno;
raccolti fur del gran rettor superno,
ma, prendendo dipar l'ingiurie a scherno
cui nel più fosco e più cruccioso verno
Quivi si spiega in un sereno eterno
prende con risi e con disprezzi a scherno.
or il corto tallon del piè paterno
Dunque andrà da que' lacci il cor materno
perché dee le mie forze aver a scherno,
Ed or costei, da cui con biasmo eterno
Dunque in preda mi lasci a pianto eterno?
Ti rapì forse in cielo o nel'inferno
Rispondi o caro mio; perché ti scerno
hai dele cose universal governo,
rompi le leggi del destin superno.
perché l'attorce ala mia vita eterno?
poich'ha sepolto un tauro empio d'inferno
un sì bel sole in occidente eterno?
Certo tu vivi e per pietà l'inferno
né veder ti lasciò nel basso Averno
Non diè la terra al suo ornamento eterno
che, sicome ancor cieco io ben discerno,
possente fora a rischiarar l'inferno.
Teme non forse il tenebroso inferno
Teme non forse al mio furore eterno
Teme non cresca al mio gran pianto Averno
io non godrò lassù diletto interno.
la mia misera vita un vero inferno.
sarà Cocito il mio gran pianto eterno
nutrirà pesce tal nel grembo interno
che riterrà d'Adone il nome eterno. -
del celeste senato il messo eterno;
ch'han dela terra o ch'han del ciel governo,
del pelago la turba e del'inferno.
questo di fortunato obligo eterno,
prendendo in picciol legno i flutti a scherno
del'elemento a lei dato in governo,
Il buon vecchio di me prese il governo,
Con zelo m'allevò più che paterno,
Varcai rigidi fiumi al maggior verno,
Nunzio trattò del gran Monarca eterno,
Là, dove, pregio del suo Tebro eterno,
De l'Italica lingua have il governo;
Non s'orgoglioso per orribil verno
Sposata io fei giocondo il cor paterno
Pur da me non per tanto ebbe governo
Ed allor traboccò, preda d'inferno,
Colmo d'orgoglio e di furore interno
Freme Alete così, ch'orrido verno
Da l'onde spinta e da l'orribil verno,
Sulfureo spuma il Flegetonte eterno,
Le dice, incontro al regnator superno,
Infecondare altrui l'alvo materno;
Ed usa a le stagion cangiar governo,
Ch'a prò di Rodi il Correttor superno
Ben può, dicea, talor nembo d'inferno
Ma la nave di Pietro ha tal governo
Con queste note de l'orgoglio interno
Leviatàn mostro crudel d'inferno;
Nè la ria furia de l'orgoglio interno,
Quando sviato dal cammin superno
Malvagio nol può far tutto l'inferno;
Rivolgendo le ciglia al ciel superno
Inverso di Maccon, nume d'inferno:
Con l'alta tempra de lo smalto eterno;
Pur come piacque al suo volere eterno,
Volle serrar nel tenebroso inferno;
Quivi era orror del tenebroso inferno;
Son trasportati dal furore interno,
Chinò l'eterno Dio lo sguardo eterno,
Quinci obbliando d'Ottoman lo scherno
Volgonsi crudi a tormentar l'inferno.
Perchè l'indugio quel suo moto interno
Adducendo il demon tosco d'inferno,
Ma nol farai; vuole il Monarca eterno
Ratto sen va per lo sentier superno,
Cantano gloria al gran Monarca eterno;
Austro di Libia ad eccitar gran verno
Nitidezza serbàro al sen materno.
Nitidezza lasciàro al sen materno.
or il corto tallon del piè paterno
Quivi si spiega in un sereno eterno
raccolti fur del gran rettor superno,
nel bel diamante del destino eterno;
tutta la piena nel suo ventre interno;
orribil sì che poco è più l'inferno.
né la visita mai raggio superno,
Sorrise Giove e con amor paterno
Seben il tuo ardir con tanto scherno
quanto fora più chiaro il nome eterno?
il tiranno crudel del'odio eterno;
trattò la man del gran pittore eterno?
al sol più caldo, al più gelato verno
di discordie concordi abisso eterno,
paradiso infernal, celeste inferno.
citollo al tribunal del suo governo,
ricusando ubbidir, la prese a scherno,
Vedi quanto impiegò l'amor superno
sol per poter del suo diletto eterno
Ha sotto umane forme alma d'inferno
Sparsa il bel volto di sereno eterno
ride la state e si marita al verno.
Poi per commun quiete il re superno
ardor d'estate né rigor di verno,
quegli lo scrive ed ordina al governo
ed al bel tetto del suo albergo eterno
Non vedi là come colui ch'a scherno
fia del Turco crudel terrore eterno.
sempre rivolto a' rai del sol superno,
uscì quel sozzo vomito d'inferno,
fiati di peste ed aliti d'averno.
inorridire il bel pianeta eterno,
sotto il cui fiero e barbaro governo
Dopo i preludi d'un sussurro interno
Tartareo Giove, che del foco eterno
vuolsi ancora punir con novo scherno;
Il gran globo terren vo con un perno
Il fulmine passar del re superno
Nel marital eccidio e nel fraterno
dolcemente la stringe al sen materno
in nodo indissolubile ed eterno,
per via serena, Autumedonte eterno,
Verso gli alberghi del giardin materno
Città senza signor, senza governo,
Piacciati dunque o con alcun superno
tra le fere a regnar, mostro d'averno.
del paese amoroso al bel governo?
palese a tutti il ricevuto scherno,
giurogli omaggio e poselo al governo.
tra sé fremendo il capitano eterno,
Se fusse tuo rival quel re superno,
Ti rapì forse in cielo o nel'inferno
Rispondi o caro mio; perché ti scerno
hai dele cose universal governo,
rompi le leggi del destin superno.
perché l'attorce ala mia vita eterno?
un sì bel sole in occidente eterno?
Certo tu vivi e per pietà l'inferno
possente fora a rischiarar l'inferno.
Teme non forse il tenebroso inferno
Teme non forse al mio furore eterno
io non godrò lassù diletto interno.
la mia misera vita un vero inferno.
sarà Cocito il mio gran pianto eterno
nutrirà pesce tal nel grembo interno
che riterrà d'Adone il nome eterno. -
del celeste senato il messo eterno;
del pelago la turba e del'inferno.
questo di fortunato obligo eterno,
del'elemento a lei dato in governo,
Con zelo m'allevò più che paterno,
Varcai rigidi fiumi al maggior verno,
Incontro al soglio del Monarca eterno
Incalza più, quivi si spande eterno
Malvagie squadre che laggiù d'inferno
Lui glorioso, onnipossente, eterno,
Tutta l'oste mandò che dell'inferno
Non indegno di pregio, a me governo
Lo star timidi e lenti? A duolo eterno
Pel nostro ribellar. Ei sull'inferno,
Fino all'orrida vôlta, ecco d'inferno
Impenetrabil masso, e il foco eterno
Ma folta nube invece e buio eterno
Del debellato e invan fremente inferno
Vani rimorsi miei; per me in eterno
Dunque accusarmi? Con amaro scherno
Tutto con te lo scatenato inferno?
Magistero formolla il Fabro eterno!
Noi cangeremo in quel medesmo inferno,
Quant'eran larghe, spalancò l'inferno,
Gli siede a destra nel gioire eterno.
De' Cherubini, e di fulgór paterno
Che custodita nel tesoro eterno
Di giusto eguale popolar governo.
Fassi all'amor del Creator superno,
Ottime uscîr di man del Fabro eterno:
Onde fra poco aver la terra a scherno.
Non saran più quello splendor superno.
Viver potea, potea goder eterno,
Il beante splendor del sen paterno
Più ritenerci non potè l'averno,
Fêste di questo mondo e dell'inferno
La sovrapposta fabbrica che a scherno
Fame tormenta, paradiso, inferno,
Per famiglie e tribù sotto il paterno
Riceverà che stabile in eterno
Ch’esser di tali femmine in governo.
Non son tai pene già nel foco eterno.
Segui il consiglio, e tien questo governo;
et piangerò lo error grande in eterno,
Che, s' io potessi andar giù ne l'inferno,
Sepeliron le teste et fuoco derno
Verso Sylvana, il maximo et eterno
Anzi del drago estratto da l'inferno
Per far di quel campion il nome eterno.
Si vede mai per autumo o per verno
Come fra nui qui, per voler superno;
Ed ella del regal suo velo eterno
fissi e fermi, tacea. Poi dal paterno
quanta fede legar debba d'eterno
Giove la gloria, e tutti i Numi eterno
Rorò d'ambrosia; e fu quel velo eterno.
Perde la gloria e perde bene eterno,
sarete i primi che il Signor superno
vi manderà nello prefondo eterno. -
dicendo: — Immaginate che governo
però ch'avea del suo terreno Iberno
sotto a tal deïtà posto il governo.
ond'il gran colpo, con dannoso scherno,
dietro al cui grave peso il fero Iberno
con più romor ch'al tempestoso verno
o quelli stessi ch'al vicino Iberno
aviam fatto sovente e danno e scherno.
Qui tacque il re antico; e 'l fero Iberno
gli amorosi ricordi prende a scherno,
“Or non sapete voi che 'l proprio inferno,
refutò Febo, l'avo mio paterno,
non stimò degnità, ma indegno scherno;
acquistò solo, e fé il suo nome eterno
con pochi legni al più gelato verno
drizza le prore lor nel lito iberno;
Non è questo terren sotto il governo
ma del rio Clodoveo, nemico eterno
che per sommo di lei dannaggio e scherno,
disse: “O turba onorata, al basso inferno
con tanti cavalier dal regno iberno
con bel laccio d'amor mi cinsi eterno
e degli antichi miei restare scherno:
è da' vostri confini il lito Iberno -
condur miseramente in pianto e scherno:
ricercando fra noi lo scettro eterno
or del gotico sangue, or dell'iberno,
e molte alme di lor poste all'inferno;
Or aperto apparisce il grande Iberno,
qual la luna talor nel freddo verno
ch'or si mostra, or si copre a danno e scherno
biasmando disse: “O re famoso Iberno,
troppo avete in favore il Regno eterno;
poi che rotte ha dal mar sarte e governo
sopr' arbor frale al tempestoso verno,
vede l'imago e del tartareo inferno,
non resti de' nemici a lungo scherno
l'alta guida reale, e biasmo eterno
Così libero allor l'altero Iberno
qual tempestoso noto a mezzo il verno
e contra il buon Norgallo d'alto scherno
Fu il primo il pio Tristan che 'l crudo Iberno
con quel furor che mai nell'aspro verno
sì ch'ogni altro avria posto in sonno eterno;
Sopra lo scudo d'or ch'avea paterno,
dicendo: “Or senta il giovinetto Iberno
L'altro, che sprezza il nido suo materno
A quei saggi ricordi il grande Iberno,
di rivo in guisa che correndo il verno
e risponde: “Colui che prende a scherno
E trova, qual temea, che 'l grande Iberno,
già pien di sdegno dell'avuto scherno
ove par l'uno e l'altro all'aspro verno
con le scale imbracciate il fero Iberno,
tutti gli altri e Gaven prendendo a scherno;
e già tutto ha varcato il muro interno;
Fecesi in vista e 'n cor l'altero Iberno
quale il fero mastin, ch'al fosco verno
ch'ave il lupo vicin, che prende a scherno
si credea di sentir l'invitto Iberno;
che scender si pensò più giù ch'Averno;
sì, ch'ogni suo ferir quasi ave a scherno;
l'Alpi oltra varca al più nevoso verno,
con suo sommo valore ed altrui scherno;
furate allora al gallico governo,
degli avversari suoi trionfo e scherno,
per la funesta man del crudo Iberno;
di tutti i miei pensier tormento eterno;
e fé in basso piegarse il grande Iberno,
qual l'abeto aquilone al maggir verno.
stuol privato quaggiù del lume interno
per così degna mano indegno scherno.
là entro certe ne la valle cerno,
ch'i' discesi qua giù nel basso inferno,
levò a Dite del cerchio superno,
che fecer di Montagna il mal governo,
che muta parte da la state al verno.
che fumman come man bagnate 'l verno,
e non credo che dieno in sempiterno.
che 'l mezzo cerchio del moto superno,
e che sempre riman tra 'l sole e 'l verno,
l'angel di Dio mi prese, e quel d'inferno
ma io farò de l'altro altro governo!'.
«O frate», disse, «questi ch'io ti cerno
«fu miglior fabbro del parlar materno.
fu corsa e fummo in su 'l grado superno,
latin rispuose quello amor paterno,
«La contingenza, che fuor del quaderno
di che ragiono, per l'arco superno,
ma la possa maggior del padre eterno
anch'egli avrà da te qui seggio eterno,
a tutti i mari omai ludibrio e scherno,
e perché tanto a l'Oceàno il verno
e l'effigie di Vesta e 'l foco eterno.
Ché né di patria, né di gente esterno
ebbe poi le tempeste e i vènti a scherno.
di Xanto, ove soggiorna il freddo inverno,
Forse che non t'arrischi in mezzo al verno
ricompensa a' tuoi merti, e ne l'inferno
fatta d'un forestier ludibrio e scherno
il sacrifizio che a Plutone inferno
era ancor la sua testa a l'Orco inferno.
o ne la notte e nel silenzio eterno
che non la nave tua, del mio governo
ch'ei provasse per man del padre eterno
non mai lo scema sí che 'l pasto eterno
d'umana lode in lui l'affetto interno
disse - venir da lunge un duce esterno,
una mia figlia. A questa il mio paterno
vietan ch'io dia marito altro ch'esterno.
Tu, perché non consente il padre eterno
de le cose e de' tempi è dato eterno:
quando cade Orïon ne l'onde, il verno:
e gridando, gabbò; ch'al giro interno
D'alto legnaggio, di valor paterno,
salir, ch'or giace in terra con gran scherno;
credendosi avanzar il vol paterno,
E 'l fine omai di quel piovoso inverno,
quando da l'alto soglio il Padre eterno,
e quanto è da le stelle al basso inferno,
A questo, che retaggio era materno,
Quindi gente traea che prende a scherno
usa a temprar ne' caldi alberghi il verno,
vincitor trionfando, e in nostro scherno
Preso dunque di me questi il governo,
che d'incorrotta fé, d'amor paterno
o che 'l maligno suo pensiero interno
tacito in sen gli serpe ed al governo
E qui piú sempre l'ira e l'odio interno
sol nelle spalle l'impeto d'inferno,
e i vani colpi lor si prende a scherno.
fa de' già vincitor aspro governo,
Mentre il Soldan sfogando l'odio interno
gli Arabi inanimiti aspro governo
molti rivolga il gran pianeta eterno,
e del fecondo Egitto avrà il governo.
mille virtú che non ben tutte io scerno;
Allor ripigliò l'altro: 'Il Rege eterno,
vuol che da quegli onde ti diè il governo
Però non chieder tu (né senza scherno
impallidisce il gran pianeta eterno,
Ecco già sotto i piè mugghiar l'inferno:
e dopo un corso di fortuna alterno
vinceva, e de l'Italia avea il governo.
fe' di Fiammenghi strano empio governo,
Poi ch'a le mète de l'onor eterno
questa mia peste ad infettar l'inferno!
e sia de l'ombra mia compagno eterno,
a colui che di me fe' l'empio scherno,
Quinci infiammâr del tenebroso inferno
e, spargendo ne' suoi veneno interno,
e quindi il messaggier del Padre eterno
e degno erede ei fu d'imperio esterno,
cedendo del natio l'alto governo.
divise avea le terre e 'l lor governo.
e la temuta guerra al fin del verno;
armò che non avea sua legge a scherno,
quel re di gloria, e re del ciel superno?
gli occhi suoi, per sua grazia, il Re superno;
ov'ebbe a sofferir tormento e scherno:
che le circonda il tenebroso inferno;
fidi ministri giá d'empio governo;
vincitor trionfando, e 'n nostro scherno,
l'insegne ivi spiegar del vinto inferno.
Questi, preso di me l'alto governo,
che d'incorrotta fé, d'amor paterno,
o che 'l maligno suo pensiero interno
tacito in sen gli serpe, ed al governo
e qui sempre lo sdegno e l'odio interno,
e l'onda vaga co 'l suo moto alterno
simiglia de la luna il corso eterno.
sol ne le spalle l'impeto d'inferno,
e le percosse lor si prende a scherno.
fa de' giá vincitori aspro governo.
Mentre il soldán, sfogando l'odio interno,
i Turchi fan de' nostri aspro governo,
molti rivolga il gran pianeta eterno,
e del fecondo Egitto avrá il governo.
e tante altre virtú ch'a pena io scerno:
Che d'amplissimo imperio alto governo,
ebbi per grazia; e del mio re superno
E giá meco tenea la state e 'l verno,
nel grembo de la terra oscuro, interno,
ma tutto passa lo splendor superno:
il gran principio de le cose eterno;
Egli è quel ch'è; sublime, anzi superno:
è falso e nulla: e 'n lui diviene eterno
impallidisce il gran pianeta eterno:
ecco giá sotto a' piè mugghiar l'inferno.
Ma sia che può: se fosse ancor l'inferno,
io 'l passo. - Oh degno ardir di nome eterno!
ma d'antenne ha spogliate e di governo
le navi che sprezzaro il freddo verno.
Ma poi che vide aggiunti il Re superno
a cui devean nel piú gelato verno
ben che nel suo divino alto governo
quando ebbe del tiranno empio d'inferno
la sanguigna vittoria il Re superno.
l'ombra di morte e 'l cieco orror d'inferno,
al peccar vostro ed al nemico interno:
o l'odio indura al piú gelato verno.
Folgoreggiando uscían del seggio eterno