Rime di 'erra'

Trovate 53 rime per erra

berra
erra
ferra
guerra
serra
sferra
sierra
sterra
terra
terra
aberra
acerra
afferra
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conserra
diserra
disferra
disserra
disterra
inferra
interra
riafferra
riferra
rinferra
rinserra
rinterra
riserra
sotterra
viverra
volterra
acqua-terra
anteguerra
aria-terra
battiterra
disotterra
dissotterra
dopoguerra
entroterra
foraterra
gibilterra
inghilterra
pianiterra
pianoterra
piedatterra
rasoterra
retroterra
risotterra
senzaterra
sopraterra
sopratterra
sottoterra
terraterra
zappaterra

500 endecasillabi classici rimano con erra:
l'onde crucciose la feconda terra,
tutto il gran lembo che l'Italia serra,
di Iapigia il confine ultimo afferra
chi l'orni in pace e la difenda in guerra. -
facendo possessor di vostra terra
per froda conquistar, senon per guerra.
alfin pensò l'inespugnabil terra
chi cerca omai (dicean) vaneggia ed erra,
veracemente altra bellezza in terra.
la bella bocca ogni altra bocca serra,
Chi di qua, chi di là l'orfana terra
nacque lite nel regno e sorse guerra
Poiché'l tuo nobil ceppo andò sotterra
un sagittario, un elefante atterra.
e nel'andar e nel tornar, mentr'erra,
dala gente da piè che'ntorno il serra.
non pertanto impunito esce di guerra.
l'elefante meschino è spinto a terra,
le bellezze del cielo e dela terra.
il carro, che nel grembo accoglie e serra
che stan tremanti ad aspettar la guerra,
china, guardando il campo, i lumi a terra;
del bel palagio che lo spazio serra,
Temendo il fin d'una dubbiosa guerra,
prezioso tesor s'asconde e serra,
Tu dei saver che colaggiù sotterra
poi con rabbia maggior ritorna in guerra.
prestamente trasporta e quivi il serra,
quasi meandro si ravolge ed erra,
e s'apre agevolmente e si riserra.
quel riparo commesso e fitto in terra
L'elci robuste e i grossi faggi atterra
Porta ovunque egli va tempesta e guerra,
Trascorre i campi e si raggira ed erra,
Ma perché'l peso è tal ch'apena in guerra
Ciascuno in ciò s'essercita e da terra
Senza dimora il grave ferro afferra
e con la destra il biondo crin gli afferra,
durata è già la faticosa guerra,
anzi per non mirarla i lumi serra.
ne svelle i chiodi e lo discalza e sferra.
con mille chiavi indarno uscio si serra,
non so ben dire in quale estrania terra,
le reliquie a rapir van dela guerra.
ch'a monte a monte accumulate in terra
campion che vince ogni ostinata guerra.
da far cader questa grande pianta a terra.
(diceale) antica rovere s'atterra.
i venti che'l gran monte in grembo serra.
e sussurrando scotersi sotterra
e vola a Cipro e si conficca in terra
mari e monti travalca ed ira e guerra
Rompe le nubi e i turbini disserra
Ercol del Reno e Marte dela terra.
Maurizio il breve dice, illustre in guerra
guerriero adopra o può servire a guerra.
scale, gatti, arieti e quanto in terra
e già ne chiama a riveder la terra. -
Del camin nostro il terzo sol si serra
poiché mercé d'Enrico è pace in terra.
ai crudi ordigni, agli organi da guerra,
per maggior gloria sua, le farà guerra!
nela futura età le serba in terra!
gual d'eccellenze in lei cumul si serra.
contro l'alme ritrose assalto e guerra,
che del'Alpi canute il cerchio serra.
per cui fia più del ciel bella la terra,
ch'appo quel cielo ogni altro cielo è terra.
e tanta luce e tanta gloria serra
dele stelle minor nel mar si serra,
tosto che'l carro d'or gira sotterra;
ella il giorno dischiude, ed ella il serra;
ecco del fier bifronte il tempio serra
quando di qua, di là l'onda e la terra
Or quando più crudel bolle la guerra
ond'hanno insieme il mar lite e la terra,
la vergin bella che s'annida e serra
Veder fra tanti affanni in tanta guerra
pullular tuttavia germi di guerra?
poiché veggio dal sen dela tua terra
'Chi la pace ricusa, abbia la guerra',
contro cui non si tien torre né terra,
dove l'ampia riviera il passo serra;
mira scabrosa e ruvida la terra,
che'l gran vaso del mar nel ventre serra;
il foco che sempr'arde e mai non erra;
qui pria per lunghi secoli si serra,
o sia cosa da pace o sia da guerra,
Di quanto mai fu ritrovato in terra
or le dona ala peste, or ala guerra;
quelle machine altere, alfin l'atterra;
scorgendo quanto l'uom s'inganna ed erra
quanto gira spiando e quanto serra
scoprirà novo cielo e nova terra.
ma non senza periglio e senza guerra,
sarebbe quivi una perpetua guerra.
di foco e fumo tien, chi d'acqua e terra;
al discorso mortal, che sovent'erra:
e con gagliardo piè batte la terra;
insidiosa chiave asconde e serra,
la madre intesa ala piacevol guerra,
Quanto il lembo del mar circonda e serra
ma del'altro infernal, che'n nova guerra
Non ha questo a vibrar del cielo in terra
dir se sien gigli in cielo o stelle in terra.
non sa il pensier, che dubbio alterna ed erra,
che la morta sirena in grembo serra.
Naque colà nela felice terra
quand'ella il volo al terzo ciel disserra,
per le piagge del mar trascorre ed erra.
ma carro, ov'ella il voglia, in aria e'n terra.
Scopre negli occhi quelche'l petto serra
Chiede conforto al Duol, pace ala Guerra
Chino la fronte e con lo sguardo a terra
in ciel regna, in abisso, in mare, in terra,
se le glorie d'amor meta non serra,
s'amor è pace d'ogni nostra guerra,
e, col re de' guerrieri entrata in guerra
tira le coltre, il padiglion disserra,
Dela perfida rete il capo afferra,
poco meglio che'n cielo è visto in terra.
Ma perché pur co' detti altrui fa guerra,
indivisibilmente il piè s'afferra.
verdeggia il crine e con le barbe in terra
né v'ha machina in pace, ordigno in guerra,
né nave in onda, né palagio in terra,
Le meraviglie che comprende e serra
sotto vista di pace apportan guerra.
ch'insidiose a chi non ben le serra
che sembra apunto il ciel calato in terra.
tanto tesor, tanto splendor disserra,
stanca Ciprigna di cercarla in terra,
e per ottener pace a tanta guerra
Mentr'ella in guisa tal s'aggira ed erra,
l'emula mia, la mia nemica in terra?
e che venga anco in cielo a farmi guerra
paragon di beltà non ha la terra,
uccidon prima e poi bandiscon guerra,
cieli, che doppio sol volge e disserra,
Io perché no? Se'l mio desir pur erra,
La Luna a mezza notte il ciel disserra
L'Aurora innanzi dì si cala in terra
più alta region s'erge da terra.
or l'apre e spiega, or le ripiega e serra.
gli omeri dibattendo ondeggia ed erra,
dela pace trionfa e dela guerra.'
Viva amor, viva amor, che'n cielo e'n terra
un sole in cielo e tre ne vede in terra.
Triplicato balen gli occhi gli serra,
accinte a nova e dilettosa guerra
di giro in giro avicinarsi a terra.
che'l fior d'ogni bellezza in grembo serra,
il gran cerchio del mare e dela terra.
quanti son numi in ciel, quanti ne serra
ecco rapidamente approda in terra
da quell'ondosa e tempestosa guerra,
l'agitato battel vacilla ed erra,
con chiare vene ad innaffiar la terra.
fuor del gran sen, che gli concepe e serra,
Giano il gran tempio suo serra e disserra.
e v'ha le chiavi, ond'a dar pace o guerra
poiché lo dio del'armi e dela guerra
Per te Giano placato il tempio serra,
tu dar puoi sola altrui godere in terra
ma l'altro incontra lui s'aventa e serra,
che l'ha percosso e che'l disturba afferra
Adone alfin che non sia spinto a terra.
armar giuro la destra e mover guerra.
novi amori a furar scender in terra,
con quella man che'l folgore disserra,
e quanto foco la mia sfera serra
portai tutto nel cor scendendo in terra.
o del nettar celeste essempio in terra,
e pace de' dolor ch'altrui fan guerra,
al'invitto valor che'n te si serra?
e quest'altier, ch'al gran motor fè guerra,
qui fulminato ancor giace sotterra.
il rozzo fianco ad ambe mani afferra
spezza col dente e poi la scaglia a terra.
che fece a mille fere oltraggio e guerra,
Ben raccoglier devria sol una terra
Finir devria la procellosa guerra
Chi mi vieta il passaggio? e chi mi serra
le fere spaventò non solo in terra,
che'l zodiaco nel ciel raccoglie e serra.
in guardia del'inferno il tien sotterra,
non ebbe in quel mestier l'indica terra.
ad aver con le gru perpetua guerra.
e di mille un sol colpo unqua non erra,
la faretra si slaccia e la disserra
s'abbassa e posa un de' ginocchi in terra.
in un punto con l'arco il ferro afferra.
radendo in prima il pian s'avolge ed erra,
e qual fermo de' duo tocchi la terra.
quando l'orbe distorna e quando il serra,
le gambe allarga e ferma i piedi in terra,
distende innanzi, accinto a nova guerra.
sorride e contro lui ratto si serra
e mesce il rosso al verde e'nsieme serra
le delizie del mare e dela terra.
sente l'odor dela vicina guerra.
le nari ador ador gonfia e disserra,
drizza il collo, erge il crin, gratta la terra.
con Cipro insu i confini è sempre in guerra.
per giostrar su le mosse un tronco afferra.
chi siasi e di qual gente e di qual terra.
Tremoto è il nome suo, però che'n guerra
ciò ch'urta abbatte e fa tremar la terra.
per l'incontro mortal s'accoscia in terra,
dale staffe si sbriga e'l brando afferra:
ch'a sì degno animal fai torto in guerra,
un Numa in pace, un Alessandro in guerra,
un vero nume, un vivo lume in terra.
che'l suo nome, il suo ardir non ben si serra
tra gli spazi del'aria e dela terra.
da lunge ala Roccella anco fa guerra.
e di soccorso ogni camin le serra,
dala parte del mar che dela terra,
Cui per estrema forza il varco serra;
Che giunga il fin de l'odïata guerra?
Omai de l'ira tua l'arco disserra,
Dissipate le mura, onde ei si serra,
Ed a proprio nemico ognun s'afferra;
Parte sul muro dissipato a terra,
Or così vada, e se cadrommi in guerra,
Fassi de l'alme disperate in guerra;
Ch'oggidì Rodi sì terribil serra.
Ed ecco giù dal ciel fulmini in terra
Fende le nubi tenebrose, ed erra
In sì torbido tempo indomito erra
Tornate in Asia, e da la patria terra
Tornate a me così sconfitti in guerra?
Pur mandommegli allor forza di guerra.
Sonno lo sforza lusingando, ed erra
Essi re lui, che va superbo in terra
Ei le porte del ciel serra e disserra,
Regni Sultana; e ne la patria terra
Ma di quanto l'Egeo nel grembo serra
Così guarnito ei fa mirarsi, ed erra
Ne l'ora stessa a rinnovar la guerra
La spada sua, ch'ha da domar la terra,
Sinan da Tarfe già canuto in guerra,
Ermo, che ricco d'or sì nobile erra;
Sangue intanto funesta ampio la terra,
Tal feroce AMEDEO s'inaspra in guerra.
Pur nostro servo ne riman sotterra
Volean d'Europa soggiogar la terra;
Vede Anacarsi, e ne l'ignobil guerra
Aste, ed insegne ricoprir la terra.
Indarno ogni nemico il varco serra,
Incontra Ariovisto ei move in guerra;
Da sì feroce ardir, che nel cor serra,
Nè di lei rimembranza in cor si serra?
Fu già stagion, che ne la Frigia terra
Frequentando la tomba, ove ei si serra
Spronossi allor per simulata guerra;
Così scacciati da l'amata terra
Vedeasi fiume che trascorre ed erra
Più sempre acerbo i Rodiani atterra.
Al Re di Rodi, per cammin non erra,
Trapassandogli il cor morto l'afferra,
Per te dirommi fortunato in guerra,
Novello ardire e s'inaspria la guerra;
Or per segno d'amor, ben che sotterra,
Quinci fier Telamon la spada afferra,
Giovine capriol, che rapido erra
Tosto il fato d'entrambi si disserra,
Sparso dolor, perchè l'ignobil terra
Ed i sembianti serenando egli erra
Desta a travagli de l'orribil guerra,
Ei chiama, e vanno colà dove in terra
Caschino l'alte stelle omai sotterra,
Prezzo che s'AMEDEO si move in guerra,
Non rimirate voi scoter la terra?
Ma di Dio messaggier la via ci serra,
In Chiaramonte a la sacrata guerra
Se Marte ama versar torbido in guerra
Di sangue un mare e funestar la terra:
Nessun la bocca a le sue glorie serra;
Sultana uditi, ad Ottoman s'atterra,
Pregalo invan d'abbandonar la guerra:
Scende la Furia a domandar sotterra:
Uman ch'è nato a dominar la terra.
Stimolanti s'unìo l'ambra o la terra,
Con seste ardite il pelago e la terra.
Cadeano ciechi e soggiogati a terra.
Uman che nato è a dominar la terra.
Stimolanti s'unì l'ambra o la terra
Al fin sul dorso tuo sentisti o terra
Converte a suo piacer l'aria la terra
Con seste ardite il pelago e la terra.
Ciechi spingeva e soggiogati a terra.
Io ti dono la vita e la tua terra;
con chiare vene ad innaffiar la terra.
da quell'ondosa e tempestosa guerra,
ecco rapidamente approda in terra
il gran cerchio del mare e dela terra.
di giro in giro avicinarsi a terra.
accinte a nova e dilettosa guerra
Triplicato balen gli occhi gli serra,
dela pace trionfa e dela guerra.
gli omeri dibattendo ondeggia ed erra,
più alta region s'erge da terra.
La Luna a mezza notte il ciel disserra
Io perché no? Se'l mio desir pur erra,
uccidon prima e poi bandiscon guerra,
paragon di beltà non ha la terra,
stanca Ciprigna di cercarla in terra,
tanto tesor, tanto splendor disserra,
ch'insidiose a chi non ben le serra
sotto vista di pace apportan guerra.
Le meraviglie che comprende e serra
né nave in onda, né palagio in terra,
indivisibilmente il piè s'afferra.
Dela perfida rete il capo afferra,
tira le coltre, il padiglion disserra,
se le glorie d'amor meta non serra,
che la morta sirena in grembo serra.
la madre intesa ala piacevol guerra,
insidiosa chiave asconde e serra,
al discorso mortal, che sovent'erra:
sarebbe quivi una perpetua guerra.
ma non senza periglio e senza guerra,
scoprirà novo cielo e nova terra.
quanto gira spiando e quanto serra
or le dona ala peste, or ala guerra;
Di quanto mai fu ritrovato in terra
qui pria per lunghi secoli si serra,
il foco che sempr'arde e mai non erra;
mira scabrosa e ruvida la terra,
dove l'ampia riviera il passo serra;
contro cui non si tien torre né terra,
Chi la pace ricusa, abbia la guerra,
poiché veggio dal sen dela tua terra
pullular tuttavia germi di guerra?
la vergin bella che s'annida e serra
quando di qua, di là l'onda e la terra
ecco del fier bifronte il tempio serra
tosto che'l carro d'or gira sotterra;
dele stelle minor nel mar si serra,
che del'Alpi canute il cerchio serra.
nela futura età le serba in terra!
poiché mercé d'Enrico è pace in terra.
Del camin nostro il terzo sol si serra
scale, gatti, arieti e quanto in terra
Ercol del Reno e Marte dela terra.
Rompe le nubi e i turbini disserra
mari e monti travalca ed ira e guerra
ch'a monte a monte accumulate in terra
le reliquie a rapir van dela guerra.
anzi per non mirarla i lumi serra.
durata è già la faticosa guerra,
Senza dimora il grave ferro afferra
Ciascuno in ciò s'essercita e da terra
quel riparo commesso e fitto in terra
quasi meandro si ravolge ed erra,
Tu dei saver che colaggiù sotterra
prezioso tesor s'asconde e serra,
Temendo il fin d'una dubbiosa guerra,
del bel palagio che lo spazio serra,
le bellezze del cielo e dela terra.
non pertanto impunito esce di guerra.
dala gente da piè che'ntorno il serra.
un sagittario, un elefante atterra.
nacque lite nel regno e sorse guerra
Chi di qua, chi di là l'orfana terra
la bella bocca ogni altra bocca serra,
veracemente altra bellezza in terra.
chi cerca omai vaneggia ed erra,
alfin pensò l'inespugnabil terra
facendo possessor di vostra terra
di Iapigia il confine ultimo afferra
armar giuro la destra e mover guerra.
novi amori a furar scender in terra,
con quella man che'l folgore disserra,
al'invitto valor che'n te si serra?
qui fulminato ancor giace sotterra.
il rozzo fianco ad ambe mani afferra
Ben raccoglier devria sol una terra
Finir devria la procellosa guerra
le fere spaventò non solo in terra,
ad aver con le gru perpetua guerra.
la faretra si slaccia e la disserra
sorride e contro lui ratto si serra
le delizie del mare e dela terra.
sente l'odor dela vicina guerra.
le nari ador ador gonfia e disserra,
un vero nume, un vivo lume in terra.
tra gli spazi del'aria e dela terra.
da lunge ala Roccella anco fa guerra.
dala parte del mar che dela terra,
Se mentre stiamo glorïosa guerra
Lungi cacciando di rischiosa guerra.
Del Creator sovrano, inferno e terra
Niun fu tra quei della celeste guerra
Spargon la trista desolata terra;
Eternamente: sulla salda terra
Mortali scuote pestilenza e guerra.
Al fero urtar degli elementi in guerra
Farà sonare altissime e la terra
Dalle ceneri lor novella terra,
Al vago Scita, dalla trista terra
Aprivasi di sotto in ver la terra
Son quasi, che de' cieli e della terra
In vêr la costa della bassa terra
Ebber soggiorno. In sì ridente terra
Uscir progenie a popolar la terra
Che pronta sta per minacciata guerra,
Veggo sotto di me l'immensa terra,
Unitevi, del cielo e della terra,
Pel tenebroso golfo in sulla terra
Onde, se poscia volontario egli erra,
Non le mancano all'uopo; indi la terra
Ogn'infinito ben, fuor della terra
Di rugiada e di manna ignote in terra:
Figlio del cielo e della terra
Curvar scegliete? le ginocchia a terra
Di noi così dicea, quando di guerra
La terra, tutta si sarìa la terra
Questa or sì bella e fortunata terra,
Così 'l ciel cominciò, così la terra,
Egli pur fe' ch'a illuminar la terra
Nube distese, la soggetta terra
Amabilmente sorridea la terra:
Infra lor ti lasciò. Quanto la terra
Foriero della notte, in sulla terra
Per sì lungo cammin, mentre la terra
Si volge allor sollecita la terra,
Pel limpid'aere non potrìa la terra
Così vi disse allor che tutto in terra
Nelle catene sue Morte ci serra,
Lo spiccò, lo gustò. D'orror la terra
Dall'intime sue viscere la terra,
Un letto morbidissimo la terra
Suprema volontade in cielo e 'n terra
Sei maledetto: andrai carpon la terra
Fra la femmina e te perpetua guerra
Guisa un'eterna primavera in terra
Di ricadere in insensibil terra!
Molli rugiade a ristorar la terra,
Non proclamata, insidïosa guerra.
Per simil via s'otterrà fama in terra,
Sparisce al guardo la sommersa terra.
Seguace di virtù rimane in terra.
Placata è l'ira. Ei rimirò la terra
Cinti saran, coltiveran la terra,
Calcherà temerario, e dalla terra
Non condurrà nella promessa terra
Per secoli infiniti e nuova terra
da un buon cittadin di questa terra
com è per carnasciale el porco in terra.
che tu venga laggiù in una serra.
Ma beiàn prima, e poi farén la guerra.
Per non esser veduta ella si serra
Quante volte , se il mio parlar non erra,
Che tutti gli altri puzzi fan lor guerra,
Alzar fu visto le prigion da terra.
L’insidïoso seno al ciel disserra;
Dopo tanto travaglio e tanta guerra
tutto lo ’nsanguinò, se ’l dir non erra.
che tramortita cadde in piana terra.
Posonsi a tavola lì a sedere in terra,
La tavola era un cassson, se ’l dir non erra,
La donna allor si gettava per terra,
i’ m’ero el più felice che mai fossi in terra;
vincente in ogni bellicosa guerra,
ogni alma, che la fa seco, dunque erra,
Per arricchire amor sopra la terra;
Tal crede averlo, e non lo tien, nè serra.
Lo scudo imbraccia et Durrindana afferra
Che urla qual lupo et fa tremar la terra
Et sopra el conte tutto si disserra
Col capo rotto rovesciato in terra,
Dal sangue trarre et terminar la guerra.
Che in ogni modo vuol per questa guerra
Nè che per quel anel dovesse in terra
Facendoli però col brando guerra.
Che col cavallo cadde, e il mastro di guerra
Perchè cadendo Salimbrotto in terra
Co' molto ardir et tutti insiem li serra
Ch' in tutto il mondo il più gentil non erra,
Anzi vi andai senza contesa o guerra
Lepori et capriuol di serra in serra
Nè lasciava città, villa nè terra
Che 'l re del ciel giudicarà la terra;
Converrà poi che 'l corpo torni in terra,
Di vivere in eterno sopra terra;
Et nel calar che fa il griffone a terra
Che 'l gozzo passa et l'animal atterra,
Qual fanno fere et homini su in terra.
Costui col et per mare et per terra
Con quei duo' Orsini che per pace et guerra
Succederà al figliuol poi, se non erra
Lassasi il rubaldon cader in terra
Poi per la folta selva la via afferra ;
Ogni timor da se scaccia et disserra
El superbo grifon che facea guerra
Che quel cavallo, qual sopra la terra
Tu non devi esser troppo usato in guerra
Dove si sente una famosa guerra,