Rime di 'esso'

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esso
fesso
fesso
flesso
flesso
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sesso
sfesso
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spesso
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stresso
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vesso
accesso
adesso
allesso
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amplesso
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appresso
ascesso
bislesso
bompresso
cipresso
commesso
complesso
compresso
concesso
confesso
congresso
connesso
consesso
contesso
convesso
dappresso
decesso
defesso
deflesso
depresso
devesso
dicesso
digresso
dimesso
dipresso
dismesso
distesso
eccesso
egresso
emesso
espresso
framesso
frammesso
immesso
impresso
incesso
inflesso
ingesso
ingresso
intesso
istesso
lunghesso
malmesso
omesso
oppresso
ossesso
permesso
perplesso
possesso
precesso
pregresso
premesso
pretesso
processo
professo
progresso
promesso
questesso
recesso
reflesso
regresso
represso
riannesso
riappresso
riemesso
rifesso
riflesso
rimesso
rimpresso
ritesso
scalesso
scommesso
scomplesso
sconfesso
sconnesso
secesso
simplesso
sommesso
soppresso
sopresso
sottesso
sovresso
spossesso
spromesso
successo
trafesso
tramesso
trasmesso
ambosesso
antecesso
arcipresso
biconvesso
cartongesso
circonflesso
cointeresso
compossesso
compromesso
coprisesso
decompresso
discommesso
disconfesso
disconnesso
disimpresso
dispossesso
dispromesso
estroflesso
estromesso
genuflesso
impossesso
impromesso
inaccesso
inconcesso
inconfesso
indefesso
inespresso
inframesso
inframmesso
insuccesso
intercesso
interesso
intermesso
intramesso
introflesso
intromesso
irriflesso
malcommesso
manimesso
manomesso
marimesso
perciostesso
precompresso
precongresso
pretermesso
reimmesso
reingresso
retrocesso
retroflesso
riammesso
ricommesso
ricompresso
riconcesso
riconfesso
riconnesso
rimpossesso
riprocesso
ripromesso
riscommesso
ritrasmesso
soprammesso
sottomesso
sovrimpresso
subingresso
surcompresso
anticongresso
antiriflesso
autorepresso
capocommesso
disinteresso
fedecommesso
fidecommesso
interconnesso
maxiprocesso
pianoconvesso
radiotrasmesso
ricetrasmesso
risottomesso
sovracompresso
teleprocesso
teletrasmesso
turbocompresso
videotrasmesso
autoritrasmesso
idrossocomplesso
immunocomplesso
immunodepresso
minicompromesso
ricetrasmettesso
teleradiotrasmesso

500 endecasillabi classici rimano con esso:
ch'ala vendetta inun s'arma con esso.
suol congiurar col suo nemico istesso.
il fin di conseguir non gli è permesso
nonch'al divin favore, al caso istesso.
operar quel che fu talor concesso
non diverso e non uno il volto istesso.
somiglianti tra sé mostrano espresso
non mi voglio ritor quelch'ho concesso.
ch'io ti deggia attener quanto ho promesso
Qui con suoi primi ufficiali appresso
in guisa pur di tribunale, è messo
Del'istessa materia e del'istesso
suol perdonarsi ogni più grave eccesso,
pietà del suo languir; l'error confesso.
trassi Mirra a rapir dal padre istesso.
dale viscere immonde il parto espresso,
l'orribil peso e si sconciò con esso,
ancor nova sciagura il caso istesso.
e ben a comprovar questo successo
non però punto meglio avenne ad esso
Oltre costui sen venne e si fè presso
il tesoro d'amor, pecca in eccesso.
e che'n somma la bocca, ov'entro è messo
prigionier prima e tributario appresso,
l'avrà Liguria in fiera pugna oppresso,
darà le pene del malvagio eccesso,
Il mio favor che ti fia sempre appresso
senza contrasto alcun ti fia concesso:
Del'impero paterno il bel possesso
giocarsi quel del'aversario istesso.
Tanto meno a chi gioca è poi concesso
a te sola venir non fia concesso,
ricercata sarai da Giove istesso,
in ogni tempo avrai l'omero oppresso;
malguardato pedon le spinge appresso,
Già poiché'l destro arciero egli l'ha messo
Tacito va tra sé volgendo spesso
privilegio al destrier solo concesso,
salvo che'n cerchio andar non l'è permesso,
Per tutto erra costei, lunge e da presso
o fortunato o fortunoso appresso. -
e ti fu sempre in ogni tuo successo
Toccherò del passato alcun successo
e ne' casi avenire io ti confesso
Ma lasciam quelche seguir deve appresso
ciò fatto, il cavalier col sangue istesso
nela tomba ch'eretta era là presso
Così dicendo, acconcio il peso e messo
e per Filauro il riconosce espresso.
Volgesi al'altro, affisa il guardo in esso
Vattene omai, s'andar ti fia permesso,
d'un drappo bruno a tronchi di cipresso;
il coltello e l'incendio in ordin messo
col sangue ancor del'omicida istesso.
finché di farlo alfin le sia concesso
vi desvia dale genti e da voi stesso?
amorosa tragedia ogni successo.
vostro dolce languire il core impresso,
ma la spada crudel gli è molto appresso;
lo stuol de' fidi amici era più spesso
che fu costretta a forza irne con esso.
che di salvar costei mi fu commesso. -
La nostra zia, ch'ha pretendenza in esso,
ch'a torre il regno al più bell'uom promesso
Non è gran tempo che per bando espresso
che nel'imaginar resta inespresso.
traboccò di letizia in tanto eccesso
io nol vo' dir. Se tu non fossi in esso,
Se t'ho nel core immortalmente impresso,
Veggendol dal digiun talvolta oppresso,
gli assistea sempre e'l visitava spesso,
Mercurio a cui già dala dea commesso
non sol quindi d'uscir ti fia concesso,
che quando pur da te ne sia promesso
verme possente a suscitar se stesso.
e del seme del bombice v'ha messo,
e la radice ch'ha commune il sesso
dela fico selvaggia il latte espresso
Delo stridulo alloro asperse in esso
là dove il conio egizzio ha il marchio impresso
Solcan la guancia, ch'al mutar del sesso
Corse l'Arabie e per l'Assiria appresso
dentro vi cresce ognor ciò che v'è messo
Una sua borsa ancor vo ch'abbi appresso,
Ecco la via colà, l'uscio è qui presso
e t'è di girne occulta agio concesso,
Or non fora il miglior, mentre ch'oppresso
del'ombra il ver. Che miri? egli è ben desso.
sospesa sì? Quest'è il sembiante istesso
dela scorta d'Adon, le stanno appresso.
e, vestite ed armate al'uso istesso
fia l'util tuo, fia'l tuo guadagno istesso.
vo' che senza indugiar mi sia concesso.
Qualor colà fia che t'affisi espresso
Quasi picciolo specchio ivi commesso
Di più la gemma ch'è legata in esso
d'ogni intricato suo calle e recesso
con le pallide chiome ispido e spesso.
consperso il tasso e'l funeral cipresso
sa prevenir del mondo ogni successo;
ad ingegno mortal non è concesso.
perdesi il senso in ogni estremo eccesso;
e vibrando il suo raggio a un tempo istesso
Era Saturno insu quel segno anch'esso
bramerà la tua dea di starle appresso,
quanto influisce il suo bel nume istesso;
dal sovrano motor sarà commesso,
ch'è dela tua beltà ritratto espresso,
non sprezzi, ond'io corona oggi le tesso,
questi fior di Parnaso e di Permesso
qual ombra che va sempre al corpo appresso,
laqual suol quasi a lei far quello istesso
Virtù, quanto è maggior, tanto è più spesso
la bianca dea con l'altre stelle appresso
l'aere vedrassi e'l tuono e'l lampo espresso
fia forse in alcun tempo altrui concesso,
Ma, quantunque avenir soglia l'istesso
chi volar vuol senz'ali, accoppia spesso
Non mica a tutti è di toccar concesso
vomito del'inferno, inferno istesso.
del'Erinni infernali aborto espresso,
non sempre il volto suo fora l'istesso,
in parte ad occupar venga il reflesso.
sia tra febo e febea corpo framesso,
aver al moto il precipizio appresso.
e'n cose frali ogni suo studio ha messo,
suol le rive cangiar del bel Permesso.
sovente visitandolo, con esso
che de' begli occhi in cui si specchia spesso,
freme de' baci il mormorar sommesso,
o siede o giace o scherza il dì con esso.
d'accenti e baci un fremito sommesso.
de' bei lavacri al più vicin recesso;
far più germogli e divenir più spesso,
il Cenno, del Desir tacito messo.
il Prego, in atto supplice e dimesso.
E s'ai malvagi è d'operar permesso
perché non deggian poi nel modo istesso
E certo io non so già, s'è lor concesso
sel fa seder, per ascoltarlo, appresso.
e perché volentier scherza con esso,
Vibra nel gelo amor, nel vento istesso
Stringe il marito e gli s'appoggia appresso
Mostrando il cor fin nele foglie espresso
Umidetto d'ambrosia il fico anch'esso
Piramide de' boschi, alto il cipresso
Trionfante la palma infra lo spesso
che vien sì raro e si desia sì spesso.
gode il frutto del ben che gli è concesso.
vi scrisse di sua man tutto il successo.
Poi con le penne del'augello istesso
Toglie di seggio la ragion ben spesso,
l'aere insieme e lo spirto han sempre ingresso.
che non si serran mai, talché con esso
fu l'universo epilogato in esso;
imagin viva e simulacro espresso.
Giove de' doni suoi versò l'eccesso,
che'l fren d'ogni sua voglia in man gli ha messo.
e v'ha de' sommi dei tutto il consesso
Prospettiva superba appare in esso
S'alza il palco di sotto a un tempo istesso
ma così reverente e sì dimesso
con sì caldo desio nel volto espresso
vorria passarsi il cor col dardo istesso.
stupisce e trema e da gran doglia oppresso
miser, né può trovar quelch'ha da presso.
con le parole sue fa quell'istesso
che viene e torna e patteggiando spesso
Un mezzano eloquente, un scaltro messo,
agevolarsi il gran lavor commesso.
Psiche potrà nel tempo a lei concesso
Caldo desio rinvigorisce il sesso,
di tirar non s'arrischia il fiato istesso
Quando là dov'io poso è giunta appresso
Per baciarla talor si facea presso
scherzarle intorno e ventilarle spesso
Così posava; e vidi a un tempo istesso
Chi può senza morir mirar l'eccesso
Ahi! che'l pregio ala madre a un punto istesso
No che non è, vaneggio, il ver confesso,
tutto voti Pandora il vaso in esso.
e da Natura e da Fortuna oppresso,
t'ha sculto no, ma trasformato in esso,
in cambio del tuo core il core istesso.
la bocca e'l sen t'è posseder concesso,
ch'una bolla vivente aperta in esso
in questo bosco a meriggiar là presso
I' men venia, sicome soglio spesso
La mano e'l sen s'empie di fiori e spesso
e languisce e gioisce a un tempo istesso,
e, traendo un sospir piano e sommesso,
il tratto studia e le si stringe appresso;
piagato e d'altra fiamma acceso spesso. -
seco nacque in un parto, arciero anch'esso,
anzi più tosto il funeral cipresso,
inducono a sprezzar Paride istesso?
Qual cor non fia dale lor forze oppresso,
di tali estremi a misurar l'eccesso.
Certo inabil mi sento e mi confesso
ponno egualmente aver ragione in esso,
sapete ad una sola esser promesso.
ala pretension d'un pregio istesso.
che par ch'Amor si sia nascosto in esso.
e sì di sé gli alletta al bel possesso,
Vero il finto dirà, vero ed espresso,
e di lor col rilievo e col commesso
Quel di mezzo è d'argento, e mille in esso
Pensa alo scampo suo se gli è permesso
perché gli scorge in risguardarlo appresso
E'l sonno, il sonno ancor pietoso anch'esso
qualche raggio del ver mi mostra spesso
e del mio ben visibilmente espresso
O perché di sorbir non m'è concesso
una morte medesma entro l'istesso
Impotente dolor, poiché per esso
come i grandi tra lor sogliono spesso,
venne con gli altri a consolarla anch'esso.
conterò solo il mai da me commesso,
io mi scordai del lauro e del cipresso,
Leucotoe che languir mi fè sì spesso,
le spelonche vicine e'l mar istesso.
Nettuno, il genitor, vi corse anch'esso
quando insieme accoppiandosi in eccesso
han gli ardori e gli umori un varco istesso?
Ma d'altra parte a chi da tante oppresso
poca perdita fia perdere appresso
e corron col mortifero cipresso
anco il cedro e l'alloro un fato istesso.
Vuol, per accrescer liti, Amor istesso
ala prova del'arco esser ammesso.
Ei donogli a Tersilla il giorno istesso,
che'l don pagò con mille baci appresso.
Abbiasi Satirisco il can promesso
quel pardo cacciator gli fia concesso
Più volea dir, ma su quel punto istesso
che tra gli uomini grandi è quello istesso
ch'è tra i virgulti piccioli il cipresso.
Vi salse il moro e, del'error commesso
e'nfin al pugno alfin la ruppe in esso
L'esser qui ben montato, io ben confesso,
che dal cavallo al cavalier ben spesso
L'abito del guerrier che segue appresso
e di gigli minuti un nembo spesso
Sculto in mezzo alo scudo ha il fiore istesso,
finché, come dirò, fu poi dismesso,
se non per propagarne il proprio sesso.
per cagion dela prole era permesso,
Stolta mia destra, che d'un tanto eccesso
ragion non è che del gran mal commesso
Per miracolo allor lo scudo istesso
fia dinovo alla terra ancor concesso.
Ma forma presa l'invisibil messo
Ma non per tanto da temenza oppresso
Stette ascoltando il cavalier dimesso,
Tale al grande AMEDEO fassi da presso,
Batte lo scudo, e col furore istesso
Dirà di lor virtù, lor sangue istesso,
Doveva in guerra rimanermi oppresso,
Subito fummo, io da mestizia oppresso,
Poi grida: e pur non ingannevol messo
Che s'io rimango ne la pugna oppresso,
Sultana per tua man verrammi appresso.
Di mie vergogne messaggiero io stesso?
In questo giorno da l'infamia oppresso
Fra cento d'oro; ed era l'oro impresso
Ma non è tempo omai da più gir presso
Ed a seguir i gran cursor da presso
Con la memoria lor sferza te stesso.
Perch'al suo campo da' nemici oppresso
Quivi timor, quivi terrore impresso,
Più caro a te dell'adamante istesso
Dal velenoso aere stagnante oppresso
Era lor conceduta. A un rivo stesso,
Obliquamente il guarda! Oh come spesso
Dal venenoso aere stagnante oppresso
Era lor conceduto. A un rivo stesso
Lo suo rivale; o rovesciato anch'esso
Vero il finto dirà, vero ed espresso,
ala pretension d'un pregio istesso.
sapete ad una sola esser promesso.
ponno egualmente aver ragione in esso,
Certo inabil mi sento e mi confesso
di tali estremi a misurar l'eccesso.
inducono a sprezzar Paride istesso?
anzi più tosto il funeral cipresso,
in questo bosco a meriggiar là presso
ch'una bolla vivente aperta in esso
tutto voti Pandora il vaso in esso.
Chi può senza morir mirar l'eccesso
scherzarle intorno e ventilarle spesso
Per baciarla talor si facea presso
Caldo desio rinvigorisce il sesso,
agevolarsi il gran lavor commesso.
con le parole sue fa quell'istesso
con sì caldo desio nel volto espresso
ma così reverente e sì dimesso
Prospettiva superba appare in esso
Giove de' doni suoi versò l'eccesso,
imagin viva e simulacro espresso.
fu l'universo epilogato in esso;
che non si serran mai, talché con esso
Toglie di seggio la ragion ben spesso,
Poi con le penne del'augello istesso
che vien sì raro e si desia sì spesso.
Trionfante la palma infra lo spesso
Piramide de' boschi, alto il cipresso
Umidetto d'ambrosia il fico anch'esso
Vibra nel gelo amor, nel vento istesso
il Prego, in atto supplice e dimesso.
il Cenno, del Desir tacito messo.
far più germogli e divenir più spesso,
de' bei lavacri al più vicin recesso;
freme de' baci il mormorar sommesso,
aver al moto il precipizio appresso.
del'Erinni infernali aborto espresso,
vomito del'inferno, inferno istesso.
Ma, quantunque avenir soglia l'istesso
ch'è dela tua beltà ritratto espresso,
dal sovrano motor sarà commesso,
bramerà la tua dea di starle appresso,
sa prevenir del mondo ogni successo;
con le pallide chiome ispido e spesso.
Di più la gemma ch'è legata in esso
Quasi picciolo specchio ivi commesso
Qualor colà fia che t'affisi espresso
Ecco la via colà, l'uscio è qui presso
Delo stridulo alloro asperse in esso
dela fico selvaggia il latte espresso
verme possente a suscitar se stesso.
che quando pur da te ne sia promesso
traboccò di letizia in tanto eccesso
che nel'imaginar resta inespresso.
che di salvar costei mi fu commesso. -
lo stuol de' fidi amici era più spesso
amorosa tragedia ogni successo.
vi desvia dale genti e da voi stesso?
col sangue ancor del'omicida istesso.
Vattene omai, s'andar ti fia permesso,
nela tomba ch'eretta era là presso
Toccherò del passato alcun successo
Tacito va tra sé volgendo spesso
malguardato pedon le spinge appresso,
in ogni tempo avrai l'omero oppresso;
ricercata sarai da Giove istesso,
giocarsi quel del'aversario istesso.
Del'impero paterno il bel possesso
darà le pene del malvagio eccesso,
il tesoro d'amor, pecca in eccesso.
non però punto meglio avenne ad esso
ancor nova sciagura il caso istesso.
Del'istessa materia e del'istesso
in guisa pur di tribunale, è messo
Qui con suoi primi ufficiali appresso
somiglianti tra sé mostrano espresso
il fin di conseguir non gli è permesso
suol congiurar col suo nemico istesso.
ch'ala vendetta inun s'arma con esso.
Pensa alo scampo suo se gli è permesso
una morte medesma entro l'istesso
Impotente dolor, poiché per esso
come i grandi tra lor sogliono spesso,
conterò solo il mai da me commesso,
Leucotoe che languir mi fè sì spesso,
le spelonche vicine e'l mar istesso.
poca perdita fia perdere appresso
Vuol, per accrescer liti, Amor istesso
ala prova del'arco esser ammesso.
Abbiasi Satirisco il can promesso
che dal cavallo al cavalier ben spesso
finché, come dirò, fu poi dismesso,
per cagion dela prole era permesso,
ragion non è che del gran mal commesso
Per miracolo allor lo scudo istesso
Come romper fur osi? Al turpe eccesso
Non comprensibil, non visibil, spesso
Fulminator non spaventolli, e spesso
Al sommo Dio, lor viva forza, spesso
Portato da' suoi merti, e dallo stesso
Tuon che da lungi s'oda. Umili ad esso
Di stella piccolissima, dappresso
All'immensa ira sua? Dove allo stesso
Somiglianti così? Quant'io dappresso
Cantar inni devoti? e quanto spesso
Sagaci Spirti che gli stanno appresso,
Sciolte d'ogni timor. Celeste messo,
Ancorchè là dannato? E tu, tu stesso
Mostro d'ipocrisia, vorresti adesso
Da questo braccio poderoso adesso
Adam le rispondeva: - O di me stesso
Più mirabil di lei sarai tu stesso,
Lucenti globi non disforme, e in esso
Duce, e giurato ho pel mio nume stesso
Una continua fiamma, e più d'appresso
Come sedur, come nel fallo stesso
Tal è il pavone ancor che di sè stesso
Ma, come ogn'altra fera, ode sommesso
Ora, e sovente in avvenir; chè spesso
Allontanò dall'uom, se lungi ei stesso
La sua vita principio. E chi se stesso
La ragion t'abbandoni, ove tu stesso
Non ci recan più mani, invan represso
Mi move dunque ad iterar sì spesso
Satán, mirando il florido recesso
Ma pure il cor con interrotto e spesso
Noi saremmo felici, e privi adesso
Avvenirmi potea? ciò che a te stesso
Essi l'ore spendean, ma niun se stesso
Si celò delle piante. Allor più presso
Senza rampogna: - La mia voce spesso
Sullo sconvolto báratro, lunghesso
Mertato avete, che fin qui, sì presso
Il campo tutto, e in general consesso
Dell'infinito angelico consesso
Io non ricolsi: or certo son per esso
Per noi sarà, qual noi sarem per esso.
Grazia e l'umana pravitade un spesso
Voragine si va, sebben l'ingresso
Fia da sua sede questo monte stesso
Quell'arco suo di tre colori impresso
Che senza intercessor non avvi accesso
Sarà il suo trono. Canteran lo stesso
Ei qui cessò, scorgendo Adamo oppresso
Quei che in oscuri sensi a te promesso
ser Ïacopo viene: e quando presso
diceva: «Or vedrò io s’i’ sarò desso.
El maggior di que’ dua, ch’era più presso,
I’ vorre’ pur saper quel ch’io confesso:
Col grasso della serpe ungono spesso
La coda, che il capel non venga fesso .
In lochi ch’altri non le vada appresso.
N’ho già vedute rinchiuse nel cesso!
Che le non san conoscer per se stesso
Nel letto non si può star loro appresso;
Che le san di zibetto come un cesso.
Ch’aveva oscuro e sotterraneo ingresso.
Vuol penetrar nel rustical recesso,
Pose le piante e non pensò a sè stesso,
Era stato informato del successo;
Disse il Bargello allor tutto dimesso:
Per fabbricar contro di lui il processo.
un desco vidi, al qual sedevo appresso;
vidi bon pane et molto arrosto e allesso:
de quel cibo magnai, nè cercai se esso
Stupido resta il conte et fra se stesso
Però che Malagigi ivi da presso
Perché egli havea saputo et chiaro espresso
Ei m'ha data la fede, io li ho promesso
Ardo per lui; deh, se mi fia concesso
Al sommo Giove chi sarà più presso
Per trovar lei, ai me! perso ho me stesso,
Non mi veggio atto, se non mi è concesso
Et fa ch'ei giuri a lei ritornar spesso.
Et come è ben membruto et ben complesso
Qual nel cor di lei subito impresso
Che sol combatter le fusse concesso
Al conte par, et però non se è messo
Havren il corno et chi 'l suonò con esso,
Et perchè hor mi ricordo haver promesso
Fur fatte e incantate et poi concesso
Ne l'altro cantar mio vi sarà espresso.
Benchè farlo doppo gli havea promesso
Che quel ch' amava hebbe al suo sir concesso,
Che non è proibito nel processo.
Non torna anch'egli; onde cruccioso io stesso
Pur anch' io rimanendo un uom di gesso.
Non se n' andava, io sarei fino adesso
insegnò della lira Ullino istesso;
nobilmente severo; era l'incesso
più pensoso d'altrui che di se stesso.
chiedea dell'arte, apparecchiato, e messo
de' congiurati eserciti commesso
Napoleon. Da tanto nome oppresso
quando cupo da lungi e ognor più spesso
che per fede ottener, forza gli è spesso
fermossi; e in quella gli si fece appresso
scendea del padre al consueto amplesso.
dell'italica donna, e forte ha messo
per l'immenso dolore al punto istesso
spirò col labbro su la piaga impresso.
alla mercé del forte che sé stesso
dona alla patria ed all'amico oppresso.
ma l'innocente viva, e dell'oppresso
La Dea qui ruppe il suo parlar con esso
chi per quella fremea l'alto consesso;
né brando né tiranno né lo stesso
Qual madre che del figlio intende espresso
ma china il guardo per dolor dimesso,
ma' non pensando come l'avìe presso.
d’udir parlar di lei, mandò pel messo,
Rispuose il saggio messaggiere ad esso:
ché non è lingua che ’l dicesse a presso:
ch’alquanti giorni a San Martin fu presso;
montò a cavallo, e fue con loro adesso,
intenda a governar piano, e rimesso
né in oprar, né in parlar gli sia concesso
ma ch'ei sommetta il collo al giogo istesso
d'amore, in voi non ritruovasi spesso;
tra molti cavalier che mi son presso,
il re tacito in sé rispose appresso:
i figliuoi, la corona e poi se stesso.