dietro | | letro | | metro | | metro | | petro | | pietro | | retro | | spetro | | spietro | | tetro | | vetro | | addietro | | arretro | | didietro | | diretro | | dirietro | | gimetro | | impetro | | impietro | | indietro | | ipetro | | piretro | | sampietro | | sanpietro | | biovetro | | cartavetro | | corridietro | | doppiovetro | | lavavetro | | micrometro | | scartavetro | |
| 365 endecasillabi classici rimano con etro: | | Non guarda intorno e non si volge indietro, | ed altri duo d'adamantino vetro | Quattro vaghi scudier gli alzan di dietro | non corrompe la luce e rompe il vetro? | del vostro bel candor macchiato e tetro | Vassene scorto allor per l'aer tetro | Con questo dire il misero feretro | - Tempo è via da scampar, gente vien dietro, | posticci ha gli occhi in fronte e son di vetro, | col vaglio ogni suo accento, ogni suo metro | la maligna Censura ognor l'è dietro | per cotanta distanza acciaio o vetro? | l'ombra dele montagne a farlo tetro. | quasi opaco cristal che'l piombo ha dietro | prende le fughe e le posate al metro. | e da lei, che le cede e le vien dietro, | Segue la bara il parentado e dietro | van padre e madre il nuzzial feretro | Di velo avolti tenebroso e tetro | se da te tanta grazia or non impetro? | a piè di questo tragico feretro; | e l'arco, ch'era d'or, fatto è di vetro, | ivano innanzi al'orrido feretro, | due lunghe file poi ne venian dietro. | di pel conforme al'armi oscuro e tetro | Puzzo ed orror caliginoso e tetro. | In mille scheggie se ne va qual vetro. | Freddo a toccarsi, a rimirarsi tetro | Riede poi con Megera, e lor va dietro | Puzzo et orror caliginoso e tetro. | Gocciola impura cercheria con vetro | Di velo avolti tenebroso e tetro | Segue la bara il parentado e dietro | prende le fughe e le posate al metro. | per cotanta distanza acciaio o vetro? | la maligna Censura ognor l'è dietro | Vassene scorto allor per l'aer tetro | non corrompe la luce e rompe il vetro? | ed altri duo d'adamantino vetro | due lunghe file poi ne venian dietro. | di pel conforme al'armi oscuro e tetro | Inorridiro a quella vista e indietro | Furïose balzâr le porte addietro | Ripari suoi, cede e si volge addietro | Divisando fra noi, ma un torbo e tetro | Tanta ruina. Barcollando indietro | Il qual, con volto minaccioso e tetro, | Et rivoltando gli ochi alquanto a dietro | Haveva trovato in tempo scuro et tetro, | Che correa sopra, nol spezzando, il vetro, | Che quindici ne uccise et qual di vetro | Ma, perchè dentro el mar turbato et tetro | Dal biondo Febo, et uno al dolce metro | Vadomi sempre consumando dietro | Di rose ha il capo ornato finanzi et dietro, | Del loro vitio et lor peccato tetro, | Con l'albero di Giove dinanzi et dietro, | Da far ogni lorica un fragil vetro, | Bella dinanzi, e pulita di dietro, | il seguìa la donzella, e un guardo indietro | dagli occhi dardeggiò, ma smorto e tetro; | muggì, come spezzata onda, lo spetro; | Batte la Fame ad ogni porta, e dietro | se ben fusse conversa in ghiaccio e 'n vetro, | per temenza d'altrui tornasse indietro. | Ma di qui rimenar le genti indietro | ché più frali assai son che ghiaccio o vetro | che ingombrate talor da incerto e tetro | che non più stimeran ch'al tempo addietro | i tentati ripari esser di vetro; | la luce e 'l foco che si lassan dietro, | che facea lor parer l'aer più tetro. | e come l'arme lor fosser di vetro | spaventati di lui fuggono indietro. | e col folto cader ch'arbore o tetro | Allor si mosse, e io li tenni dietro. | si rivolgea ciascun, voltando a retro, | Così tornavan per lo cerchio tetro | gridandosi anche loro ontoso metro; | Di qua, di là, su per lo sasso tetro | che li battien crudelmente di retro. | ch'i' pur rispuosi lui a questo metro: | Certo non chiese se non 'Viemmi retro'. | d'i Malebranche. Noi li avem già dietro; | E quei: «S'i' fossi di piombato vetro, | poi per lo vento mi ristrinsi retro | Già era, e con paura il metto in metro, | e trasparien come festuca in vetro. | pregando Stazio che venisse retro, | Sì com' fui dentro, in un bogliente vetro | tant' era ivi lo 'ncendio sanza metro. | così come color torna per vetro | Or dirai tu ch'el si dimostra tetro | per esser lì refratto più a retro. | vede colui che se n'alluma retro, | e sé rivolge per veder se 'l vetro | con esso come nota con suo metro; | l'altro col dorso, le tre navi indietro | gir per la spiaggia tre gran cervi, e dietro | la greca armata si rattenne, e dietro | ad ogni ingiuria esposta. Allora in dietro | eravam di voltar le vele a dietro, | da la forza d'amor rivolto indietro, | migliore assai, per la gravezza indietro | Eurïalo ha di poco Èlimo addietro; | brandîr le braccia; ritirârsi in dietro | antica usanza, vòlti i volti indietro, | s'astenne di toccarle, e gli occhi indietro | sí che, senza rumore e quasi in dietro | fan concerto, armonia, numero e metro. | per questo labirinto?» E tosto indietro | fendea le schiere, o vincitrice indietro | Costui veduto, ogni altra impresa indietro | Iuturna in prima, e per timore indietro | quella mi fugge, e questa mi vien dietro, | duro cosí ch'io canto un strano metro; | ma sente poi che suona a lui di dietro | la porta, e 'n loco il serra oscuro e tetro. | e pria gli mosse e non rimase addietro. | ch'al suo parer, come a diamante il vetro, | Ei venne al tempio; e corse il popol dietro, | Cosí, di loco tratta oscuro e tetro | Se tutte l'arme mie fosser di vetro, | non devrebbe chiamarmi al carcer tetro. | ma sente poi che suona a lui di retro | la porta, e 'l serra in luogo oscuro e tetro. | Cosí dicea; perché d'oscuro e tetro | l'alma non faccia; anzi qual chiaro vetro | e si ritrasse disdegnoso addietro, | dicendo: - Il mio troncon somiglia il vetro, | e, per la sua nuca uscendo, il sangue tetro | per un colpo spargea davanti e dietro. | Però costretto è di ritrarsi indietro, | e mentre l'un versava il sangue tetro, | ma le sue armi ancor parean di vetro | Ne l'alto suo pensier, qual sole in vetro, | Gocciola impura cercheria con vetro | Quando bambino gli correvo dietro | L'avevano un po' tutti nel didietro | Restava fermo o andava avanti e indietro | Meglio sarebbe usare un solo metro | Un paradiso forse troppo tetro | pronti obbediro. Montò Priamo, e indietro | con alte grida ad investirli, e dietro | palleggia un'asta smisurata, e or dietro | ostinata contesa, e date addietro, | ardir diè volta, e si ritrasse addietro. | carco alle navi si rimanga indietro. | l'amata donna, riguardando indietro, | navigando lasciai sprezzato indietro; | Cadde ei rovescio giù dal cocchio, addietro | Iri veloce, le rivolgi indietro, | Sì dicendo la Dea ritorse indietro | chi pertinace le respinge indietro, | per assalirlo: ma l'accorto indietro | così costor, benché due soli, addietro | di ritornarne con onor; ché indietro | Disse, né Glauco si ritrasse indietro, | incessante lasciolli: e volti indietro | l'allontanâr. Respinto ei diede addietro, | tale un torpor, che né fuggirsi addietro | alla lancia d'Ettòr. Ché mentre indietro | lasciò la sponda del naviglio, e indietro | ne lacerò. Piegâr, ciò visto, addietro | Addietro, illustre baldanzoso, addietro: | fino alle porte, ei torni illeso indietro: | alle saette. Si ritrasse indietro | fosse rimasto un trar di disco indietro. | Spesso da lui lungo intervallo indietro, | Tacque, e loro entrò innanzi; e quelli dietro | Di ricca messe biondeggianti, indietro | Tutti gli Achivi che lasciammo addietro, | Qual mai cagione a me, che per l'addietro | Flutto: se non che poi, tornando indietro, | Che pronti si lasciâro il fiume addietro. | Della carriera al fin, lasciolli indietro | Ciascun di quei che giacean freddi addietro. | Gustato avea, con le novelle indietro | Pria di quel cacio, si tornasse addietro, | Già non solevi dell'agnelle addietro | Cosa non fu da noi lasciata indietro, | Meco venìan, né restò quegli indietro: | Da te si ritrarran taciti indietro'. | Né restò Mera inosservata indietro, | Quivi c'incoglieria. Lasciarla indietro | Legno li guidasse e al mare: e Arete dietro | «Poh!» replicava il Laerzìade, indietro | Ire affrettossi, gli steccati addietro | E in uscir le tornò la voce indietro. | Questo certame, e non rifugga indietro | che non copria dinanzi né di dietro, | più che le rose o i gigli un chiaro vetro. | e del calor che si riflette a dietro, | che saria troppo a far liquido il vetro. | sol la cicala col noioso metro | in quattro giorni, in un ritornò indietro, | che non dia in terra e sembri un fragil vetro. | fu quattro giorni, il quinto cangiò metro: | a quel superbo scontro, come vetro; | che si notasse, un dito solo a dietro. | s'a più stretta battaglia simil metro | Fa lunghi i passi, e sempre in quel di dietro | a guisa che di dar tema nel vetro, | e tien la mano inanzi simil metro, | Come Orlando sentì battersi dietro, | e con la forza che passa ogni metro, | Feril sul capo, e come fosse vetro, | le lance si fiaccâr, come di vetro, | né i cavallier si piegâr oncia a dietro. | e dove ir dovria inanzi, torna indietro, | portar la donna e la vittoria indietro; | l'osbergo gli spezzò come di vetro. | far quel che si faria d'un fragil vetro, | seguire, anzi lasciarsela di dietro; | ne l'ozio immerso abominoso e tetro: | al primo che scontrò, due braccia dietro: | spezzò quattro elmi, che sembrâr di vetro. | ma l'asta d'or tenne diverso metro: | Molte bandiere inanzi e molte dietro, | gli spezza scudo e osbergo, come vetro, | e fa la lancia un palmo apparir dietro. | levato fuor del volgare uso tetro, | Guasparro Obizi è quel che gli vien dietro, | Le barbute spezzâr, come di vetro: | E spezzò quello usbergo come un vetro; | Ben più de un palmo gli passò di dietro. | E poi se volse e disse: - Vienmi dietro. - | lassai di me la miglior parte a dietro, | Onde piú volte sospirando indietro | come raggio di sol traluce in vetro, | Chi smarrita à la strada, torni indietro; | spenga la sete sua con un bel vetro. | Né spero i dolci dí tornino indietro, | Lasso, non di diamante, ma d'un vetro | di Giove irato, si ritragge indietro: | de l'alma che traluce come un vetro | come passato avea quest'anni a dietro, | sanza più ricercar del tempo addietro. | le lance parvon due trombe di vetro; | poi si rivolson con le spade addietro. | e dove e' giungon, dinanzi o di dietro, | ogni arme sgretolavan come vetro. | che si soleva dar pel tempo addietro | però le ragion tue son qui di vetro, | E poi ch'ognun fu ritirato addietro: | una dinanzi e l'altra iva di dietro; | facevan ritirar le genti indietro, | Trecento balestrier le tenean dietro | urtati e spinti, senza legge e metro | facean due passi innanzi e quattro indietro. | Quelli, signore, si trascinan dietro | ci sia occorso di lasciarci dietro | Buon Orazio, ti prego, stagli dietro. | Fatica ingrata è trascinarsi dietro | potrete poi riprendervelo indietro | dal bottino che ci portiamo dietro, | Nulla potrà più ricacciarci indietro | da non potere poi tornare indietro | Ci fa cenno di richiamarci indietro... | Amiens ed io gli siamo giunti dietro | Sciocco pastore, perché le vai dietro | che venivano ricacciati indietro | Il primo che fa un solo passo indietro | Beh, mettiamo che mi rimandi indietro, | mi forza a chiedervi di darmi indietro | che sia capace di tenermi dietro | perché il vedervi rimanere indietro | ha già appuntato il vestito di dietro | se mi misurerà col giusto metro, | se non l'avessero rimesso indietro | donde poi vi riporteremo indietro, | queste truppe che ci portiamo dietro, | E voi, sire, volgete il capo indietro, | E morte colga a chi si tira indietro! | Vieni, mòstrati fuori da lì dietro. | Quando m'ha visto ripiegare indietro | Indietro, brava gente, state indietro: | come i raggi del sole contro un vetro | col quale tu richiameresti indietro | non torneranno certamente indietro. | Allora vi saluto, e torno indietro. | Stava andando dal re; gli vado dietro, | per qualcuno che gli corresse dietro, | vado a incontrarlo. Tu vienimi dietro, | E chi vorrebbe trattenersi indietro, | Eccolo qui, l'ho riportato indietro. | Certo che non vorrò tirarmi indietro. | si dia la pena di mandarvi indietro. | colla stecca di legno del tuo metro, | non ha ragione di tornare indietro | padrone, ti veniva sempre dietro | Cerchiamo di non farci rider dietro | Glamis e Thane di Cawdòr... e dietro, | dovunque andiamo, lo portiamo dietro; | non siamo usi a rivolerlo indietro; | tutto ciò che potrai portarti dietro | Temo qualche pazzia, le vado dietro. | Il lurido demonio mi tien dietro. | Guardatevi da chi mi viene dietro! | Il maligno mi mozzica il didietro. | vedete, tutti ad abbaiarmi dietro... | Oh, se poteste voi chiamare indietro | E se dovesse ritornarti indietro? | per guadagno, tornatevene indietro: | Uscite un attimo, vi vengo dietro. | Voglio perciò che tu ti porti dietro | che vorrebbero riportarci indietro | deve sapere trafficar col metro, | ti piacerà di cadere all'indietro, | che se ti colgo che mi torni indietro, | Più lo detesto, più mi viene dietro. | Sei tu, cuor duro, a tirarmiti dietro | Lasciami andare, e non venirmi dietro; | prima che Tisbe sia tornata indietro | Io lo misuro col mio stesso metro | uno dei due ha da sedere dietro. | mi rimbalza la mia richiesta indietro | tutta la gente ti rideva dietro | Zia Lavinia mi viene sempre dietro, | che consentano di tirarsi indietro | di poter riportare con me indietro | Non ci rimane che tornare indietro | e communi fra lor non lascia a dietro) | Argo, conversa in ciel, si volge a dietro | ciascun per sè con la sua mente indietro | agitata si move, e torna indietro, | caggion i monti, ond'ei ritorna indietro: | ma l'onde a sè raccoglie e torna indietro, | o di tenebre oscure in carcer tetro, | tardi gli rende, e quasi in saldo vetro | quasi per colorato e grosso vetro. | Uom, tu sei pesce; e 'l pescatore è Pietro, | corre anelando, la rivolgi indietro | Perchè di trasparente e chiaro vetro | Ma dove ancora io voi tralascio a dietro, | e non fu alcuna tralasciata a dietro | Or tralasciam, quasi sprezzando, a dietro | E poi conobbe ancora il vecchio Pietro | l'asta, che gli porgea, ritrasse indietro. | donate a Tebe. Rivolgete indietro | rivolti contro il fren, giransi addietro. | E che di lui riporterete indietro | molli e deformi ancor, tornano indietro. | oppon lo scudo e li respinge indietro. | al sen lo stringe, e sel riporta indietro, | ma lo seconda, e seco torna indietro. | il fiume incontra, e le respinge indietro. | caduti gli urti, e ritornati indietro: | ed Erice trafigge: Erice addietro | di morir nega, riportaro indietro, | e l'orno tocca, e ripercossa indietro | le fulminanti destre, e i capi indietro | silenzio impose, e ognun si trasse indietro: | che seco scherza e lo respinge indietro, | e forse Cigno avria lasciato indietro | nè l'empie Furie; torneriano indietro | si mosse, gli arrivò, lasciolli addietro. | ed Euro e Noto, che restaro indietro: | moltiplicato lo rimanda indietro. | ma il mar non cede, e l'aste e l'armi indietro | ripugna a' morsi, e li respinge indietro. | nè Cerbero crudel le spinga indietro. - | ristagna l'acque, e le ritira indietro | si duol Boote di restar addietro, | Eto e Piroo fur per tornare addietro; |
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