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| 71 endecasillabi classici rimano con ibo: | | Imbandir ne' tuoi scritti eterno cibo | Vedi come s'affanna, e sembra il cibo | Imbandir ne' tuoi scritti eterno cibo | Lenti, lenti s'inviano e il preso cibo | In sua propria sustanza il preso cibo, | Per noi soli inventossi? e questo cibo | Qual ci fu detto, periglioso cibo | Per tutti i giorni di tua vita il cibo | l'anima mia gustava di quel cibo | sé dimostrando di più alto tribo | danzando al loro angelico caribo. | Imbandir ne' tuoi scritti eterno cibo | Come destriero che di largo cibo | per le tende alla presta un parco cibo | allor le mani all'imbandito cibo. | su' miei ginocchi, minuzzando il cibo, | preso a drappelli della sera il cibo, | con presta cura nelle tende il cibo. | il gregge assalta a procacciarsi il cibo. | ti struggerai, immemore del cibo, | Giacea digiuna, non gustando cibo, | Fermar qui la sua stanza! Orsù, di cibo | De' Lotofàgi, un popolo, a cui cibo | De' verri accovacciati usato cibo. | Pasco la mente d'un sí nobil cibo, | come se l'appetito di quel cibo | Proculeio, io non prenderò più cibo, | come lupi aggressivi per il cibo. | rifocillandoti con miglior cibo; | che divengon vitali come il cibo | pel mondo a pitoccare un po' di cibo, | ma che in essa non sia grascia di cibo | ch'io ricevo per primo tutto il cibo | e, nutrendovi là del nostro cibo, | Quello eri tu. Temperante nel cibo, | non s'alimenta dello stesso cibo, | Avevamo con noi un po' di cibo | costretto a mandar giù come tuo cibo | il barbarico Scita o chi per cibo | perché s'accosta a porgerle del cibo! | incaricato di portarmi il cibo | io di forza spalanco, e d'altro cibo | ma poi mi sopravvenne per tal cibo | perché lo sciocco non toccherà cibo. | Da giovane può andarti un certo cibo | Essa fa il paio col mio parco cibo; | Dove il mio stomaco trova del cibo, | Il vostro massimo bisogno è il cibo. | che rimanga in catene e senza cibo | grazia, prezzo, favor, mercede e cibo. | La cicuta a gli storni è caro cibo, | siam condennati, ed a ritrarne il cibo | O se la madre gli diniega il cibo | da cui molti anni il nudrimento e 'l cibo | e di leggiero è sua rapina e cibo. | gli altrui campi usurpando e 'l letto e 'l cibo, | Son diversi però, ch'a' pesci il cibo | a mezzanotte, o lor dinieghi il cibo; | e 'l terzo alleva, a cui non manchi il cibo, | la debil prole; e lor ministra 'l cibo | nè degna egual, nè de l'esterno cibo | ma le tralascia, e 'l suo dovuto cibo | ove s'accoglie, onde trapassa il cibo, | de l'innocenza, anco innocente il cibo | perchè 'l lor fine è pure il pasto e 'l cibo, | sì cari a l'uomo, altri a le fere il cibo. | 'Prendi,' gli disse 'Adamo, il caro cibo | non le spinse a le prede, e di chi 'l cibo | van passeggiando, e certi già del cibo | che diè al marito i propri figli in cibo. | E l'ingannevol lago? E Tizio in cibo |
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