Rime di 'illa'

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rifocilla
riscintilla
risfavilla
risigilla
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sapodilla
sapotilla
scarabilla
schiribilla
seguidilla
tormentilla
tottavilla
xantofilla
autosigilla
calcio-balilla
eritrofilla
miofibrilla
neurofibrilla

246 endecasillabi classici rimano con illa:
che da' soavi pampini distilla,
d'ira che chiusa più, vie più sfavilla,
per cui tra l'acque gelide sfavilla.
dal patrio loco, è la beltà di Scilla,
Esce de' raggi lor luce tranquilla
ma nel più largo circolo sfavilla
Il globo interior dela pupilla
liquefatto per gli occhi il cor distilla.
e dal'interno foco onde sfavilla
Qual sol fra lente nubi arde e sfavilla
mercenario sudor la fronte stilla,
Non uom di selva o cittadin di villa
Havvi l'occhio del lince e la pupilla
Il cerebro del'aspido vi stilla
ed a que' pianti ov'entro amor sfavilla,
fiamma se larga mano umor vi stilla,
già da borea commosso, sì tranquilla
del destro lume l'unica pupilla.
quella, onde Roccaforte arde e sfavilla?
suole, e fiume talor succede a stilla.
gran fiamma secondar breve favilla
qui scesero a veder quella che stilla
Qui venne a scaricar l'onda tranquilla
volgimi quegli, ond'ogni grazia stilla,
o dele luci mie luce e pupilla,
O del'anima mia dolce favilla,
che maligne influenze infonde e stilla,
ed al foco, che fuma e che sfavilla;
ala terra, che trema e che vacilla,
la terra o l'acqua non produce o stilla,
brami collo di grù, ventre di Scilla,
lo cui cupo desir sempre sfavilla,
ecco in grandine d'or si strugge e stilla.
ecco converso in foco arde e sfavilla,
di fervido licor pungente stilla,
del'aureo lucernier scoppia e sfavilla,
la mia quiete placida e tranquilla.
di cavernosa pomice distilla
in riva al'onda lucida e tranquilla,
quando l'estivo can ferve e sfavilla,
intorno a questa e che dolcezza stilla?
qual d'augusto decoro aria tranquilla?
in quella nobil vergine sfavilla?
umido di lascivia il guardo brilla.
Nel tremulo seren che'n lor scintilla,
se'l re de' venti ancor per te sfavilla
per Cimotoe Triton, Glauco per Scilla?
qui non si renda o torbida o tranquilla,
vive di tanto ardor qualche scintilla
amorosa pietà nel sen vi stilla,
la faccia un tempo già lieta e tranquilla
Ahi! ben nela stagion fosca e tranquilla
il cor non già che si distrugge e stilla
Al primo suon dela diurna squilla
Non è questo non è, ch'arde e sfavilla
il sol che le folt'ombre apre e tranquilla
Tu di quest'occhio sol sei la pupilla,
Prende con tanta grazia a danzar Lilla
che d'amor langue e di dolcezza brilla
e non solo ale fiamme onde sfavilla
Enea già l'una e l'altra usò Camilla.
e quella e questa svincola e sfavilla.
ch'altri prima che'l senta, il sangue stilla.
Dala vivacità che in lei sfavilla
il nome tolse e s'appellò Favilla.
Siede sirena a riguardar tranquilla;
Lunge di gemme e di tesor sfavilla,
O Sol, dell'universo alma e pupilla,
Nel tremulo seren che'n lor scintilla,
umido di lascivia il guardo brilla.
in quella nobil vergine sfavilla?
qual d'augusto decoro aria tranquilla?
quando l'estivo can ferve e sfavilla,
in riva al'onda lucida e tranquilla,
la mia quiete placida e tranquilla.
di fervido licor pungente stilla,
ecco converso in foco arde e sfavilla,
lo cui cupo desir sempre sfavilla,
ala terra, che trema e che vacilla,
ed al foco, che fuma e che sfavilla;
qui scesero a veder quella che stilla
gran fiamma secondar breve favilla
suole, e fiume talor succede a stilla.
del destro lume l'unica pupilla.
già da borea commosso, sì tranquilla
fiamma se larga mano umor vi stilla,
Il cerebro del'aspido vi stilla
Havvi l'occhio del lince e la pupilla
mercenario sudor la fronte stilla,
Il globo interior dela pupilla
ma nel più largo circolo sfavilla
Esce de' raggi lor luce tranquilla
per cui tra l'acque gelide sfavilla.
che da' soavi pampini distilla,
vive di tanto ardor qualche scintilla
amorosa pietà nel sen vi stilla,
Al primo suon dela diurna squilla
Tu di quest'occhio sol sei la pupilla,
che d'amor langue e di dolcezza brilla
Dala vivacità che in lei sfavilla
Del loco la beltà! Colà distilla
Et hebbe del predir qualche scintilla
Predisse ad Alesandro et come stilla
Io corro spesso per tutta la villa
correr pur esso una segreta stilla
che sonno non permette alla pupilla,
man di libelli, in cui la ria distilla
io la vita ti diedi, io la favilla
Rendimi dunque l'immortal scintilla
tende rientra del tuo padre e brilla.
Questi la caccerà per ogne villa,
sovra 'l bel fiume d'Arno a la gran villa,
Ma voi chi siete, a cui tanto distilla
giù per le gote che 'l dolor distilla
e dir: «Se tu se' sire de la villa
e onde ogne scïenza disfavilla,
ogne livore, ardendo in sé, sfavilla
Ciò che da lei sanza mezzo distilla
la sua imprenta quand' ella sigilla.
che qui appresso me così scintilla
Or sappi che là entro si tranquilla
di lei nel sommo grado si sigilla.
quelli onde l'occhio in testa mi scintilla,
Colui che luce in mezzo per pupilla,
che l'arca traslatò di villa in villa:
ch'io tocco mo, la mente mi sigilla
Quest' è 'l principio, quest' è la favilla
non altrimenti ferro disfavilla
L'incendio suo seguiva ogne scintilla;
più che 'l doppiar de li scacchi s'inmilla.
mia visïone, e ancor mi distilla
che con avisi rendela tranquilla.
sí ch'il picchio rimbomba in suon di squilla;
tal ch'egli si rannicchia e ne vacilla.
e ne gli occhi di foco arde e sfavilla;
se ben l'elmo percosso in suon di squilla
rimbomba e orribilmente arde e sfavilla.
ch'amor e sdegno da' begli occhi stilla,
in cui pudica la pietà sfavilla;
'Armida, il cor turbato omai tranquilla:
od Etna che pur anco arde e sfavilla.
vide in sembianza placida e tranquilla
il divo che di manna Amalfi instilla.
onde l'infermo core arde e sfavilla,
credeva, e far la mente in lor tranquilla;
sin ch'egli ne rimbomba in suon di squilla;
che inchina il capo e giá co 'l piè vacilla:
ne gli occhi disdegnosi arde e sfavilla;
sebben l'elmo percosso in suon di squilla
rimbomba, e orribilmente arde e sfavilla.
non lunge al Panio, ov'alta rupe instilla
ne l'ombrosa spelunca onda tranquilla.
il percosso metallo e stride e squilla;
piú respirar, mentre in sudor distilla:
de la fiamma crudel ch'arde e sfavilla:
Cosí lupi assetati a cui distilla
vengono a perturbar l'onda tranquilla,
o pur fère diverse, ove sfavilla
e germogliava il fiore a cui tranquilla
l'onda di santo fiume il crine instilla.
Il terzo co 'l tridente arde e sfavilla,
e fa l'onda turbata e poi tranquilla.
e 'n prisca nobiltá pace tranquilla,
e fede che non teme e non vacilla.
E lá dov'egli il suo dolor distilla,
ma 'n suon lugubre omai dolente squilla
Pria doppio ordine lungo arde e sfavilla,
e fe' l'onda piú rossa e men tranquilla.
Che irata tigre avria fatto tranquilla,
Col girar della placida pupilla;
Quel caro pianto che sul cor gli stilla,
Spiega a un'aura che vien fresca e tranquilla;
Un improvviso e dolce oblio distilla;
Sorge primiero il foco e splende e brilla
E labbro rise e lampeggiò pupilla:
nessun, finch'io m'avrò spirto e pupilla,
dell'occhio alla radice, e la pupilla
Luna, e gli astri diversi onde sfavilla
onde non caggia di languor, gl'instilla.
sulla cima diffuso. E qual sfavilla
gustar di dolce sonno alcuna stilla.
La forbita in sua man lancia sfavilla.
Oh foss'io figlio d'un che una tranquilla
Della ricca di paschi Argo, tranquilla,
De' sempiterni dèi sede tranquilla,
Cui di conforto almo s'allarga e brilla
S'apre una grotta, sotto cui zampilla
Sitibondo mostravasi, e una stilla
Nel padiglione tuo mensa tranquilla,
Tu, di giunger pregandolo a tranquilla
a più lieto uso, a stanza più tranquilla.
e negli occhi possenti, onde sfavilla
spruzzò di quel leggiermente una stilla,
L'incantato splendor che ne sfavilla,
quivi a far più che l'altre, arde e sfavilla.
e che dagli occhi l'ira le sfavilla:
portato avea Medoro alla sua villa,
lei ferì Amor; e di poca scintilla
Per questo non si smorza una scintilla
La riconobber queste de la villa
verso l'infame e dispietata villa.
lo niega indarno, e piange e grida e strilla;
Ché non ha quel paese o casa o villa,
per breve tempo almen qualche favilla;
che promette una vita piú tranquilla.
com'Amor proprio a' suoi seguaci instilla,
l'acceso mio desir tutto sfavilla,
ovunque mi fu mai dolce o tranquilla
ne l'habito ch'al suon non d'altra squilla
lagrime l'altra che 'l dolor distilla,
né per duo fonti sol una favilla
Poi che suo fui non ebbi hora tranquilla,
sovra miei spirti; et no sonò poi squilla,
ma non poteano accenderne favilla.
ancor resta nel cor qualche scintilla
ché Durlindana ogni volta sfavilla,
e parve un toro bravo quando assilla,
di questa tanto piccola favilla
i dotti, s'alcun dolce ne distilla;
in quella parte del cielo ove brilla,
ne modifichi il fuoco e la scintilla.
nell'appoggiarti ad uno che vacilla,
Così la casa sarà più tranquilla.
ché, s'è pur vero che la camomilla
le tarme d'una società tranquilla
vestito nella pelle di un'anguilla;
chiamato al suono della sacra squilla,
non abbia nei suoi occhi una scintilla
Ma tu, Pulzella, resta pur tranquilla;
emette una fuggevole scintilla
in profetica furia una sibilla
Sì, signora, potete star tranquilla.
che quando la fortuna ci vacilla
placcata d'oro, o colorata argilla.
se si dissolve, è fuoco che sfavilla
trafitto il cuore da nera pupilla
ad un tocco di capricciosa argilla?
Ma per ora lasciamola tranquilla
da cui latra non lunge orrida Scilla.
Così li piaccia a noi pace tranquilla
e lor da quattro mamme il latte istilla,
Quinci lento veneno alfin distilla,
là dove eterna fia pace tranquilla,
molt'aria sgombra: mentr'essa vacilla,
questo mio latte, che ridonda e stilla
nemico, impallidisce, e gli vacilla