Rime di 'inta'

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scinta
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accinta
accinta
aminta
attinta
attinta
avvinta
avvinta
convinta
convinta
depinta
dipinta
dipinta
discinta
discinta
distinta
elminta
estinta
evinta
incinta
infinta
intinta
maltinta
precinta
recinta
recinta
respinta
ricinta
ricinta
ritinta
ritinta
rivinta
soccinta
sospinta
stravinta
succinta
succinta
acquatinta
calaminta
controfinta
controspinta
fondotinta
indistinta
inestinta
mezzatinta
platelminta
reggispinta
riattinta
riavvinta
ridipinta
risospinta
semicinta
sopravvinta
suddistinta
variopinta
autoconvinta
contraddistinta

332 endecasillabi classici rimano con inta:
dela Notte di nebbie e d'ombre cinta
la faccia al chiaro ciel macchiata e tinta.
nel'Atlantico mar la face estinta.
restò da Reggio l'isola distinta.
quando con fier divorzio a forza spinta
onde di smalto a lui tolse una cinta,
che conservar, benché di sangue tinta,
Adon, nel sepelir la coppia estinta
ricucito in più parti è la mia cinta;
ch'ha di vago fagian penna dipinta;
Quello di verde brun la trama ha tinta,
Di broccato e di raso era distinta
La gonna, ch'era ancor disciolta e scinta,
e, da turba crudel tirata e spinta,
Questa tutta di sdegno accesa e tinta
da cui di pregio ogni materia è vinta.
un fiore scelto, una sostanza quinta,
presso Cuma e Pozzuol rimase estinta
So ben ch'una di lor dal'onde spinta
tra figure spiranti ombra dipinta.
anzi più tosto un'insensata e finta
ch'al bel fanciul, da cui fu presa e vinta
né con piuma qual d'oro e qual dipinta
Non manca quivi a corteggiarlo accinta
cadde immobile a terra e quasi estinta.
e, da grave letargo oppressa e vinta,
'Dal tuo consiglio stimulata e spinta
e d'allegrezza astutamente infinta
La già schernita, a vendicarsi accinta,
Qui da novo stupor confusa e vinta
e di giovani allori intorno è cinta,
e colà presso, ove di fior dipinta
ciascuna dele quattro esce ala quinta.
e con arte assai bella e ben distinta
con una poppa avolta e l'altra scinta.
Qual su la guancia di squallor dipinta
Qual su i begli occhi, la cui luce tinta
per suscitar qualche favilla estinta
Qual d'ognintorno assediata e cinta
è forza pur che divorata e vinta
tal da quel crudo a vaneggiar sospinta,
Come nemica era a morir sospinta:
Foss'io tra fasce ne la culla estinta,
Mentre il Turco dicea, dal dolor vinta
Ed in freddo pallor tutta ritinta
Ed in riva del mar rimansi estinta;
Ottoman quasi nostra gente ha vinta,
Sera tu l'ammirasti in viso tinta
Al partir l'ammirasti in viso tinta
Livida pesta scapigliata e scinta
ciascuna dele quattro esce ala quinta.
Qui da novo stupor confusa e vinta
Dal tuo consiglio stimulata e spinta
né con piuma qual d'oro e qual dipinta
anzi più tosto un'insensata e finta
tra figure spiranti ombra dipinta.
So ben ch'una di lor dal'onde spinta
presso Cuma e Pozzuol rimase estinta
un fiore scelto, una sostanza quinta,
da cui di pregio ogni materia è vinta.
Di broccato e di raso era distinta
ch'ha di vago fagian penna dipinta;
ricucito in più parti è la mia cinta;
Adon, nel sepelir la coppia estinta
che conservar, benché di sangue tinta,
onde di smalto a lui tolse una cinta,
restò da Reggio l'isola distinta.
nel'Atlantico mar la face estinta.
dela Notte di nebbie e d'ombre cinta
con una poppa avolta e l'altra scinta.
per suscitar qualche favilla estinta
Qual d'ognintorno assediata e cinta
Non quella dal Triton bagnata e cinta
La notte universale, e fora estinta
Lungi da me nel Tartaro sia spinta,
Ritorna ad apparir da mille cinta
Dalla man dello sposo, e qual fu pinta
Ogni cosa quaggiù scorger distinta.
La miglior parte da pietà fu vinta,
Quando dal duolo e dall'ambascia vinta
In un aer di zafiri distinta
Nè amicitia hoggidì è se non finta
Che come una Chymiera vien dipinta.
Et d'una vite pampinosa è cinta.
da prestissimi vortici sospinta
di vivo sangue tempestata e tinta.
una forma terribile indistinta.
Grande, felice, e di valor precinta
Or giaccio oppressa, disprezzata e vinta;
Il tuo lasciarmi, il tuo partir m'ha spinta,
starmi l'immago della cara estinta,
doglia, che offende il mio gioire. Io cinta
Che da sei montagnette ond'è ricinta
Agile come in cielo Ebe succinta.
fu di pietre durissime ricinta,
né senza alta fatica in basso spinta.
ch'ove cade del sol la luce estinta
Ivi d'alto timor venìa ricinta
ch'altrui sospinge ed è d'altrui sospinta,
Dietro a lei ratta vien di doglia avvinta
Di sacra maestà la fronte cinta
il gran genero suo; quel che l'estinta
quel ch'ogni alta virtù già in terra accinta
e questa man contra Clodasso accinta
sempre in quell' aura sanza tempo tinta,
E io ch'avea d'error la testa cinta,
trovammo risonar quell' acqua tinta,
Io avea una corda intorno cinta,
prender la lonza a la pelle dipinta.
porre ministri de la fossa quinta,
Là giù trovammo una gente dipinta
piangendo e nel sembiante stanca e vinta.
ma vince lei perché vuole esser vinta,
La prima vita del ciglio e la quinta
la regïon de li angeli dipinta.
e la veste, che dianzi era succinta,
in cui tutta per ordine dipinta
tanto concorso. Avean la porta cinta
Era già notte, e già dal sonno vinta
tal era Dido, e da tal furia spinta
senza far motto. Alfin, da sdegno vinta
col suo mortal sí strettamente avvinta;
sta la fiera Tesífone succinta,
Anchise, che da poggi era ricinta,
Che di me non ho fatto? E pur son vinta.
Cosí da Bacco e da le Furie spinta
bianca del tutto, come non dipinta
con un pezzo di monte, a cui la pinta
non è che nebbia che dal vento è spinta.
d'una gente che già due volte è vinta;
le mani, una tirata e l'altra spinta,
che, gravata dal peso e stretta e vinta,
ogni cosa in ruina. E presa e vinta
degno e non degno; ma di fiamme cinta
gente e la gente di Nicea fu vinta,
rimasa n'è la maggior parte estinta;
in profonda quiete e d'arme è scinta.
figure la sua stanza era dipinta.
giace la fèra nel suo sangue estinta.
Da tai tiranni l'Asia oppressa e vinta
quando con fronte di pallor dipinta
da le tenebre alzò, dond'era cinta,
gente e la gente di Nicea fu vinta,
rimasa n'è la maggior parte estinta:
in profonda quiete e d'arme scinta:
Ma la zona, onde intorno andò recinta,
- Tu starai qui su questa pietra avvinta
sin che la mole tua bugiarda e finta
figure la sua stanza era dipinta.
vermiglia, è quivi appresso un drago avvinta:
giace la fèra nel suo sangue estinta.
e fra' suoi Mori, ond'è guardata e cinta,
calcando pietra lucida e distinta,
Sopra e 'ntorno si scorge aurea e dipinta,
potria la gente aver rinchiusa e vinta,
poi Glauco e la Sirena oltre la quinta,
Al partir l'ammirasti in viso tinta
Livida pesta scapigliata e scinta
De' Portoghesi al guardo, intorno pinta
D'imagin pure e di più faci cinta.
E la superba oste infinita o vinta
Il dorso volge, od è sul campo estinta.
Al fianco suo, ma di pietà dipinta,
Move la figlia da tante armi cinta.
Sorge dell'acque, d'alte selve cinta,
Qual farìa piaggia di più fior dipinta.
Di nome sia, perchè ultima, distinta,
E di lontani monti oscura cinta
Che a poco a poco crescono, e distinta
Non so se più dai nostri voti spinta
E primier fia colui che alzerà cinta()
Che di Mombaza e di Chiloa già vinta
E scatenati i venti, e urtata e spinta
Che la città già da nemici cinta
Ignora quasi ancor d'essere vinta.
Si finga, o per le selve il piè succinta
O da dolce ozio alle fresc'ombre vinta.
All'esercito intier l'onda già vinta,
Uguaglia un fato sol la gente estinta;
Puoi salir l'alta rocca indarno cinta,
d'alto loco il pastor nube che spinta
si presentaro. Una purpurea cinta
dell'armata tenea, donde distinta
giacea di vario lavorìo la cinta,
dalle montagne idèe. Come sospinta
Udì che dalle navi alfin respinta
in quei trascorsi Achille ove la cinta
Il sinuoso peplo, ond'era cinta,
Gli occhi di pianto le s'empièr, distinta
O me lasciava nel palagio estinta.
La madre assisa al focolare, e cinta
Tra loro è più qual da lei meno è vinta:
Del bellicoso Marte, e della cinta
Fu dall'aste de' Cìconi respinta.
Non indarno ei parlò. Lavata e cinta
Dalle salse onde d'ogni parte attinta.
Gli sorgea quivi di capanne cinta,
E già, tratta la spada ch'avea cinta,
e ben lo potea far; che come estinta
Ma le donne gridâr: - Basti sia vinta,
d'odoriferi fior tutta dipinta,
purpura ch'avea Amor di sua man tinta,
Creduto avria che fosse statua finta
se non vedea la lacrima distinta
né in mala voluntà vuole esser vinta,
la tien di quarta, e la rifà di quinta.
e nel viso altrimente era dipinta.
vergogna che gli avea la faccia tinta,
e la spada impugnando, ch'egli ha cinta,
gli dia perduta questa causa o vinta,
ch'a un giovinetto avea portato, spinta,
che molto avea per lei patito, vinta,
e seguitò, senza dir cosa finta,
cara, e più amate un'aquila dipinta,
non sarà l'una senza l'altra estinta.
son di seguirvi in vita e in morte accinta;
Et oltre al mio destino, io ci fui spinta
somma felicità mi fu dipinta,
Se la persuasione, ohimè! fu finta,
mirande prove, a nostra etade è estinta.
quei che la sala hanno a veder dipinta,
ch'accese i torchi; onde la notte, vinta
Se d'avarizia la tua donna vinta
non t'ammirar: né prima ella né quinta
e mente via più salda ancora è spinta
ove la caritade è in tutto estinta,
né si vede amicizia, se non finta.
non de la iniquità ch'io v'ho dipinta
ma sempre van con apparenza finta.
ogni memoria fu tra loro estinta;
e dove a pena or è da me respinta,
rimarria morta, non che rotta e vinta.
In questa prima parte era dipinta
Cassandra l'altra avea tutta distinta
di valor, di modestia, e de la quinta
Che la natura vi serebbe vinta.
Vide una istoria nobile e distinta.
Possa che fu la terra da lui vinta,
Col scudo in braccio e con la spada cinta;
E tiene al fianco ancor la spata cinta:
Ché sua prodezza non serà mai vinta;
Perché io non so se l'ira ancora è estinta,
E sin che tale impresa non sia vinta,
Nulla altra spada portarai più cinta,
L'aquila bianca a quel scudo dipinta,
nave da l'onde combattuta et vinta,
di me, veggendo quella spada scinta
d'infiniti sospiri or l'ànno spinta,
porta, et non altro, già da l'onde vinta,
onde l'anima mia dal dolor vinta,
Ma trecento cavalli avea la quinta
ove in campo dorato era dipinta
I cavalieri avean la spada cinta,
O saettante Partia, ora sei vinta!
Uno che avesse soltanto dipinta
sulla partenza di lei, e fai finta
il nerboruto Carlo. Ella è convinta,
immagine con maestria dipinta
Vuoi sposarti, casacca variopinta?
non ci restò da fare che far finta
con una pezza di qualsiasi tinta.
quando riceve una potente spinta
ché l'una e l'altra parte n'esce vinta
Ecco, madama, siete ora convinta
Se solo la sua immagine dipinta
alla sua protezione: io sono incinta
E così, Suffolk, hai partita vinta!
il rischio di naufragio, risospinta
Entra CADE, scalando il muro di cinta
Di quell'oro dev'essere recinta
Così m'assista allor questa mia grinta
La battaglia di Sant'Albano, vinta
della censura - invero troppo spinta -
ed egli nuovamente l'ha respinta
ma se per insipienza vera o finta
come l'attesa d'una donna incinta.
Questo perché la bellezza è dipinta
devo essere con Turio. Sotto finta
che vorrei tanto vedere respinta;
Questa è solo l'immagine dipinta
Così c'è una da lui messa incinta?
che ce n'è una da lui messa incinta -
camuffati con una barba finta,
Sì, ma piccola; manco mezza pinta,
erano consacrati, e la sua tinta
ha una spalla ch'è come fosse incinta.
se le ripeto io, sono la quinta.
In quanto a me, vorrei fossi convinta
nel momento che t'ho da me respinta -
non sarà certo questa vostra cinta
quattro fisse ed immobili, la quinta
ma devo avanti a lui mostrar per finta
Vi chiedo il privilegio di far finta
Ah, parli tu, immagine dipinta
con me non riuscirà ad averla vinta.
io ti chiamai, regina dipinta,
che vale un regno potrebb'esser vinta
alla fine vedrai che l'avrai vinta...
nient'altro che una sagoma dipinta
se turpe voglia non t'avesse spinta?
Nero-carbone è una sovrana tinta,
ritornerà al più presto, qui sospinta
D'accordo, cara, m'avete convinta.
capace di ridurre alla sua tinta
arrossisco nel dirlo, egli m'ha vinta.
vaga instabil, ma grave; e 'n giro cinta
e s'a l'incontro la discordia è vinta,
perchè, come ella sia commossa e spinta
e da la suora di Cambise estinta
rassembra, e d'ostro poi macchiata e tinta.
ch'è da robusta man percossa e spinta,
bench'una sia da tre virtù distinta,
tremarà ne l'orror confusa e vinta
da barbarica man percossa e vinta,
altrui concesse, e quasi a forza spinta,
prende d'uomo sembianza, e d'armi cinta
di fresca strage sanguinosa e tinta.
scese la vaga Dea fregiata e pinta
Cede essa al fin da la vergogna vinta,
meglio poteva rimaner estinta,
ma la madre infelice, intorno cinta
diletta a Febo e di sue bende cinta.
Ma dove poi de la mia gente estinta
ma la pingue Beozia e Tebe vinta. -
u' da mille furori intorno cinta
nè più guarda a le stelle, e di già vinta
Come negar da le lor forze cinta?
Così cervetta intimorita e cinta
Ed essa allor: - Lenno dall'onde è cinta
in aspra guerra, o saccheggiar già vinta
munita torre, o di ripari cinta
Delfo tenea ben sette volte cinta,