Rime di 'ira'

Trovate 78 rime per ira

adira
dira
gira
ira
lira
mira
pira
sira
smira
spira
stira
tira
vira
aggira
aira
amlira
ammira
aspira
assira
attira
cinira
conspira
cospira
crumira
danira
delira
desira
disira
egira
elvira
esaudira
espira
evira
fachira
fuggira
inspira
ispira
lempira
oliveira
perspira
raggira
respira
riadira
rigira
rimira
ristira
ritira
riudira
sortira
sospira
spaurira
stagira
suspira
traspira
trevira
vampira
amperspira
casimira
consentira
costituira
destrogira
differira
elzevira
eurolira
inagrestira
inzaffira
largatira
leptospira
levogira
narcolira
risospira
sbigottira
spirogira
tiratira
enrosadira
immiserira
ingelosira
sinistrogira

500 endecasillabi classici rimano con ira:
dagli sguardi feroci il furor spira,
che col fiero rivale entrato in ira
Qual robusto talor tauro si mira,
alternamente o l'appetito o l'ira.
quando di là, quando di quà la gira
e l'aere ov'ella ride, ond'ella spira,
mille Amori la dea seco si tira.
così dovunque il piede o l'occhio gira,
e di foco e di gel trema e sospira.
Onde dubbiosa ed impedita il mira
Dela follia ch'a vaneggiar vi tira
e qual, fuor di ragion, ragion v'inspira
- Qual leggerezza o qual furor v'aggira,
Ma quando altero al'aureo cerchio aspira
che seben dela turba il riso mira,
Per questo ragionar non si ritira,
Sparsa di bella cenere si mira
e con tanta virtù rapisce e tira
Sì vivo un dolce da' bei lumi spira
come ferir il cor voglia a chi mira.
tien l'arco in una man, con l'altra il tira,
l'armi gli appresta ond'a vittoria aspira.
Beltà, ch'a tanta impresa il move e tira,
di gridi empie il teatro e freme d'ira.
cacciava innanzi a suo squadron, ritira.
la dea che'l gran periglio aperto mira
al dolce oggetto ond'ella vive e spira,
unirsi al capo che la move e tira,
che dietro al maggior cerchio il ciel si gira,
perché se dritto al vero occhio si gira
Morì Morasto e se dal ciel ne mira
- Pon giù figlia la spada insieme e l'ira,
per veder se'l conosce e s'ancor spira,
Sidonio che malconcio in terra il mira
nonché sprezzata abominata, in ira.
Cangia l'amore alfin, poiché si mira,
sitibonda per bere il passo gira
quando per dritto fil le linee tira
Nela stagion che'n ciel s'accende d'ira
procelle di furor, turbini d'ira.
e freme e stride e soffia e sbuffa e spira
or quinci or quindi irrisoluta aggira,
questa in sestesso a vendicarlo il tira.
due fiamme, anzi due furie, amore ed ira.
e chi gli cede irrita e di chi'l mira
V'è di Diana ancor nascosta l'ira,
Ahi trascurato, ahi forsennato, mira
Adon che fai? deh qual follia ti tira
Chi con la man la spinge e chi la tira
Chi la gran mole assetta e chi la gira
Chi curvo ed anelante andar si mira
negli spirti inquieti impeto d'ira.
come quell'instigar gli soffia e spira
quei sempre vola e questa sempre gira.
femina l'altra ebra d'orgoglio e d'ira.
non sostien chi per voi piagne e sospira?
D'aspido ha la virtù, ch'apena spira
sguardi di basilisco e dove mira
Come Giano ha duo volti ed apre e gira
e del gran Giove ai chiusi arcani aspira?
non conosce sestesso e quelche mira,
dala scultura, che si move e spira,
uscir vive faville, onde sospira,
natura istessa, il gran prodigio ammira,
un'arno è d'or, che qui l'anime tira.
e di questa quel bel, che'n lei s'ammira,
veston le guance, onde dolce aura spira;
che'n vece d'occhi la sua fronte gira;
Enrichetta Vandoma intento mira,
che le stelle paterne intorno gira.
ride il bel volto e quasi un ciel s'ammira
ma vie più'l sol che'n duo begli occhi gira.
fior, fronde e gemme e stelle e sole ammira,
che può gli occhi invaghir di chi la mira
tai di grazia e d'amor faville spira,
Qualor gli sguardi aventurosi gira
del gran pianeta che'l quart'orbe gira,
l'alto inventor dela celeste lira:
nel mondo cristallin l'opre rimira,
sembra ogni canna, tante fiamme spira,
e l'accampato essercito ritira
per la commun salute il placar l'ira;
dirsi colei ch'a divin opre aspira,
del ciel, ch'ogni altro ciel dietro si tira.
vedi come veloce il moto gira
e talor sembra estinta a chi la mira
d'un tal livor ch'al piombo alquanto tira,
dela mia stella, che più sù si gira,
crede fiaccargli alcun la forza e l'ira
vede l'umana ambizion ch'aspira
Quanto in terra si fa, là dentro ei mira
e, dopo molte rote, alfin si mira
fa qual turbo o paleo che mentre gira,
Uom ch'anelante a vani acquisti aspira
Vivon due vite in una vita e spira,
Ribacia, e poi sospira e risospira
Bacia e dopo'l baciar mira e rimira
le sue delizie ambiziosa ammira.
che'n sì ricco canal mentre s'aggira,
Il forte, il fier che'l quinto cerchio aggira
toglie al cieco Furor l'orgoglio e l'ira,
Amor, desio di bel, virtù che spira
cetra flauto liuto organo e lira.
ch'imita insieme e'nsieme in lui s'ammira
mormorio che languisce e che sospira,
per obliquo canal passa e s'aggira.
apre il rostro canoro e quindi tira
giunge al'arena e si dibatte e spira;
con l'aita degli altri a sé la tira;
s'accosta incauta e vi s'involve e gira;
di lei ciò ch'ella sente e ciò che mira,
l'arabo augel nel'odorata pira,
quanto l'Idaspe di lontan ne spira,
un più vago giardin dietro si tira.
dilettoso spettacolo a chi'l mira,
statua animata, imagine che spira,
di cui son tutte effigiate, ammira,
ale mura superbe intento gira
quasi per scherno e per le corna il tira.
ridendo, Amor superbamente il mira
La specie intanto in sé di quelche mira
che'n piramide aguzza, ovunque il gira,
Gli spirti unisce ala pupilla e spira
in altro aspetto trasformar si mira
il ferrato baston mosso si gira,
il tebano garzone il piè ritira,
A nova occasion la mente gira
e vie più cresce essacerbata l'ira,
Con torvo ciglio e grosso cor la mira,
rinvigorito, a quella parte gira
l'occulta deità per cui sospira,
sovra la sommità d'un monte mira
Nave rassembra a cui mentr'ostro spira
D'amore e d'odio e di spavento e d'ira
Contrarie passion, tra cui s'aggira,
tutto insomma possiede e nessun mira.
Vaga con gli occhi e'l vago piè raggira,
impaziente a sostener più l'ira,
e vede pur, che'ndegnamente aspira
La vera dea d'amor, che dal ciel mira
nel teatro del sonno Adone ammira.
Donna, ch'è tutta luce e foco spira,
or l'esca del suo ardor lunge rimira
mille in sé di pensier machine aggira.
che non senza piacer langue e sospira;
Orgoglio ogni lor atto e sdegno spira,
le due sprezzate dee ver lui con ira
Mentre intento il pastore ascolta e mira
com'opra di sua man, Natura ammira.
L'opra, ch'opra è del'arte e quasi spira,
Ode guaire il suo fedele e gira
e d'affetto gentil, mentre che'l mira,
Corre pietoso ov'anelando spira,
se pur quaggiù dala sua sfera il mira.
sguardo soave in lei pietoso gira.
se'l caro Adon non piange e non sospira;
col ciel l'abisso e n'ho cordoglio ed ira.
se l'alma mia per la tua bocca spira?
pende dal moto ch'i tuoi lumi gira
È ben ver che talvolta in mezzo al'ira,
lo spirito malvagio arde e sospira
e, mentre freme intorno e si raggira
ecco fiero e crudel turbo che spira
soffiando a forza, lo respinge e gira
l'onda l'assorbe e nela ghiaia il tira,
più moderato e mansueto spira.
non possa indi partir, sfoga pur l'ira.
portami a quella onde'l mio cor sospira;
col dritto a più poter la corda tira,
curva gli omeri alquanto insu la mira,
su l'asta aguzza e'l braccio al segno gira,
spinge e respinge e con gran forza il tira,
che grossa quercia a zefiro che spira.
sì ben fondate tien, mentr'ei l'aggira,
In ambo la ragion s'agguaglia al'ira,
Quegli talor accenna e talor tira
questi girando al ferro ostil che gira,
E quegli or lo sospinge, or lo ritira,
or lo sospende, or com'un torno il gira.
Ala vergogna, ala fatica or l'ira
onde molto più spessi aventa e tira
Ma l'altro allor che quel bel volto mira,
le fresche guance, i seren'occhi ammira.
de l'ocean, ch'or viene, or si ritira,
e dintorno a' suoi lidi si raggira,
Ivi le travi, che fur scherzo a l'ira
Intentamente; e benchè rotto, ei mira
Qual sommo ben non ogni spirto ammira,
Sì miseria sovente in basso il tira;
Vincer la rabbia de' nemici, e l'ira,
Sì minaccioso ei favellava; e d'ira
Miralo Enrico, e per tal modo il mira
Ch'ei fassi esempio d'implacabil ira.
Solo da lunge disfogando l'ira.
Sceglie acute quadrella, e l'arco tira
Vesolo ombroso, ove assalirsi mira,
Che l'alma giovinetta ancor non spira.
Ben è ver, ch'Ottoman non frena l'ira,
Ma dal ciel Dio grandissimo rimira
Pur trabocca dal fiele un fonte d'ira.
Si disacerba il duol, che lo martira;
Da l'affannato sen largo respira;
Tra pianta e pianta intentamente mira;
Fiero rimbombo di minaccia e d'ira,
Ed in parti diverse il pensier gira;
De l'Angel sacro taciturno ammira.
Le cominciate frodi; in pria sospira,
Fra le cresciute rabbie un foco d'ira.
Ed AMEDEO con meraviglia il mira.
Rapido a sera: ed AMEDEO raggira
Che ne gli antri profondi agita l'ira
Ed isvelte su turbini le gira.
Contra sè volte e 'l folgorar rimira,
Il campo de' Cilici a fuggir tira.
Al collo intorno, e rimugghiando gira
Mille cose nel cor gravido d'ira.
Va risvegliando la vergogna e l'ira:
Tutta si scote palpitando e spira.
Colmo d'orrore ogni demonio il mira.
Scannato in terra canuto uom rimira,
Infra duo fochi di cipresso il tira:
Ben sette volte a lui dintorno ei gira
Che tutte di quaggiù l'opre rimira,
Genti spingean; ma Dio dall'alto mira,
Giù dal profondo cor ciascun sospira,
Ma pur dove cader pallido il mira
Veggia mendici, a lor medesmi in ira,
Il sempiterno Creator sel mira,
Quinci parte nel cor s'infiamma d'ira,
Però ne' gran tumulti il ciglio gira
Per lieve cerva che fuggir si mira,
Ma segui me con la memoria, e mira
Sospirò sì, che men nocchier sospira
Allor di Pietro il sommo seggio in ira
Ronza così, che d'ognintorno gira
Rapido inverso Folco; ei lo rimira,
La fierissima man che l'arco tira;
Là, ve più forte contrastarsi mira;
Sotto il fìer Turco Telamon sospira,
Secca le verdi frondi, odor non spira,
Jer fu sì gonfio di minaccia e d'ira
Or che farà, se tutto armato mira
Soldati, il vostro duce a voi sospira;
Gli empi Demoni disfogavan l'ira,
Con lo sguardo vivace egli rimira,
Tutto di gaudio sfavillando e d'ira;
Il conosce Ottoman tosto che 'l mira,
Ed ivi tienlo fin che vivo il mira:
Freddo Ottoman e sul morir sospira
Campion non latri; ogni demon sospira
Dio lo si sa ch'a sì rio fin ti tira.
Va tra l'armate genti; ognun la mira,
Ma tacendo ver lei ciascun sospira;
Sì dicendo da lei gli occhi non gira,
Ed ella giù nel cor prima sospira,
Per l'immensa parete, onde si gira
Del Precursor santissimo si mira
Evvi, che da le turbe il piè ritira
Quasi foco di paglia è il foco d'ira
Co' festivi Racconti intorno gira
Quasi foco di paglia è foco d'ira
Ordin superbo di tue stanze ammira.
Nobil furor ne' forti petti inspira;
I' vo secondo che la ruota gira,
com'opra di sua man, Natura ammira.
le due sprezzate dee ver lui con ira
Orgoglio ogni lor atto e sdegno spira,
che non senza piacer langue e sospira;
mille in sé di pensier machine aggira.
or l'esca del suo ardor lunge rimira
Donna, ch'è tutta luce e foco spira,
nel teatro del sonno Adone ammira.
impaziente a sostener più l'ira,
tutto insomma possiede e nessun mira.
Nave rassembra a cui mentr'ostro spira
sovra la sommità d'un monte mira
rinvigorito, a quella parte gira
il tebano garzone il piè ritira,
il ferrato baston mosso si gira,
in altro aspetto trasformar si mira
ridendo, Amor superbamente il mira
di cui son tutte effigiate, ammira,
statua animata, imagine che spira,
dilettoso spettacolo a chi'l mira,
un più vago giardin dietro si tira.
quanto l'Idaspe di lontan ne spira,
con l'aita degli altri a sé la tira;
giunge al'arena e si dibatte e spira;
apre il rostro canoro e quindi tira
per obliquo canal passa e s'aggira.
mormorio che languisce e che sospira,
cetra flauto liuto organo e lira.
Amor, desio di bel, virtù che spira
che'n sì ricco canal mentre s'aggira,
le sue delizie ambiziosa ammira.
Bacia e dopo'l baciar mira e rimira
Ribacia, e poi sospira e risospira
Vivon due vite in una vita e spira,
fa qual turbo o paleo che mentre gira,
vede l'umana ambizion ch'aspira
dela mia stella, che più sù si gira,
dirsi colei ch'a divin opre aspira,
per la commun salute il placar l'ira;
sembra ogni canna, tante fiamme spira,
nel mondo cristallin l'opre rimira,
Qualor gli sguardi aventurosi gira
tai di grazia e d'amor faville spira,
che le stelle paterne intorno gira.
Enrichetta Vandoma intento mira,
che'n vece d'occhi la sua fronte gira;
un'arno è d'or, che qui l'anime tira.
uscir vive faville, onde sospira,
dala scultura, che si move e spira,
non conosce sestesso e quelche mira,
sguardi di basilisco e dove mira
quei sempre vola e questa sempre gira.
come quell'instigar gli soffia e spira
negli spirti inquieti impeto d'ira.
Chi curvo ed anelante andar si mira
Chi la gran mole assetta e chi la gira
Chi con la man la spinge e chi la tira
Ahi trascurato, ahi forsennato, mira
or quinci or quindi irrisoluta aggira,
procelle di furor, turbini d'ira.
quando per dritto fil le linee tira
sitibonda per bere il passo gira
Cangia l'amore alfin, poiché si mira,
nonché sprezzata abominata, in ira.
Morì Morasto e se dal ciel ne mira
unirsi al capo che la move e tira,
la dea che'l gran periglio aperto mira
come ferir il cor voglia a chi mira.
Sì vivo un dolce da' bei lumi spira
Sparsa di bella cenere si mira
Per questo ragionar non si ritira,
che seben dela turba il riso mira,
Dela follia ch'a vaneggiar vi tira
Onde dubbiosa ed impedita il mira
mille Amori la dea seco si tira.
quando di là, quando di quà la gira
alternamente o l'appetito o l'ira.
Qual robusto talor tauro si mira,
che col fiero rivale entrato in ira
dagli sguardi feroci il furor spira,
Ode guaire il suo fedele e gira
Corre pietoso ov'anelando spira,
se pur quaggiù dala sua sfera il mira.
sguardo soave in lei pietoso gira.
se l'alma mia per la tua bocca spira?
pende dal moto ch'i tuoi lumi gira
lo spirito malvagio arde e sospira
ecco fiero e crudel turbo che spira
soffiando a forza, lo respinge e gira
più moderato e mansueto spira.
col dritto a più poter la corda tira,
curva gli omeri alquanto insu la mira,
che grossa quercia a zefiro che spira.
Quegli talor accenna e talor tira
Ala vergogna, ala fatica or l'ira
onde molto più spessi aventa e tira
de l'ocean, ch'or viene, or si ritira,
Segni gettava e di cordoglio: ei mira
Di canne scorre, e vario suon respira.
Temerem noi tutta affrontar quant'ira
Giro de' cieli di lontan rimira
Che quel soave della Tracia lira,
Futura cosa, Iddio dall'alto il mira;
Disperata vendetta ei sol respira
Resti al genere uman caduto in ira
Accende, ei sopra te lieto s'aggira
Non desta ancor con maraviglia ei mira
Sovra i cardini d'ôr rapida gira
Di sostegno e riparo. Il guardo gira
Ci vuol egli vie più, forse non mira
Freme Abdïello di magnanim'ira,
Della notte e del dì perpetuo gira,
Mentre quanto germoglia e quanto spira
Dolcemente la mano ella ritira
Dell'amor degli Dei! Terror non spira,
Il flessuoso strascico raggira
Una piccola parte, or chi ti mira,
Riveste, e par che fra magnanim'ira
Ora è dannato. È come eterna l'ira
In disperato affanno ai piè si mira;
Benigno ei ci ascoltò, come senz'ira
Certo a pietade egli fia mosso e l'ira
ch’ella ama il mio bene e lo disira,
Disse il dormente: Quand’huom ben rimira,
Pur verso lei guatando l'ochio gira
Privo di voce lagrima et suspira,
Quella ch' Orlando inverso se andar mira
Solo conviensi; et, mentre ella in lui mira,
Con ambe mani per le braccia il tira
Et sopra il paladin ferrendo tira
Orlando, ch' a quel colpo orrendo mira,
Ubidisse alla mano et, con molt' ira,
Là se tirando il paladino mira
Et d'intorno al leone il griffon gira,
Et talhor con la zampa a l'angel tira
Per meraviglia, o pur sdegno et ira
Verso il leone et sovra el capo tira
Et tutta volta il capo a dietro gira
Pur al leon tien sempre un ochio a mira
Lo leon anche a quella spada mira
Ne va chi quà chi là, chi si ritira,
Ma quel sei colpi smisurati tira
Rynaldo ancor ché fusse pieno d'ira,
Tempra l'orgoglio, al monaco rimira,
Quella altra prende, et ciascun si ritira
Suspiati dal furor, commossi a l'ira,
Un ochio in alto et l'altro in basso mira.
Dà a lor crudel pei colpi ch' a lor tira.
Con morsi et calci, et il bon conte mira
Et inverso la porta si ritira
Col corno dare et calpestar con ira
Più dello anel trar fuor, onde si tira
In dietro e a quella col bieco ochio mira.
gemer del verme che calcato spira,
scrive i delitti coronati, e all'ira
la rubiconda spada, ancor respira.
di molte voci di dolore e d'ira,
compratrici de' regi: ed ahi! le mira
Quella che incontro torreggiar si mira,
Colà dentro la grande Ombra sospira
Or la sdegnosa, raddolcendo l'ira,
Misero quegli che cader vi mira,
la sdegnosa pupilla, e non sospira
Verrà del Cielo a visitarlo l'ira,
In povero vicin tempio, dall'ira
umilmente su la nuda pira
Giacegli gramo al fianco e lo rimira
placidamente sul sepolcro; il mira
fra i rotti nembi trapassar si mira,
ala de' venti procellosi e l'ira.
il primo spiro, allor che ciechi aggira
Mentre vario il favor ne' petti ispira
qual fia vittrice, la clemenza o l'ira;
di lor sedesti, olimpia Dea, né l'ira
tu verace consegna alla mia lira
Mentre presso al suo fin l'egro sospira,
muori, ma paga: - e il miser paga e spira.
Ed Apelle guidai con la mia lira.
Le tede alluma, e al ciel sereno aspira;
Che suo dall'alto Beatrice ammira,
Scorrer disciolti, e più lieto la mira
Di sé, quasi dicendo a chi lo mira,
come colui ch'al suo dever rimira,
che ne possa d'altrui fare ingiust'ira;
che tutto il Cielo a' vostri onori aspira
ché troppo spaventevole è quell'ira
Chi non guarda al principio, indarno tira
rare volte cadrà chi fiso mira
Quanto ha Lancastro e quanto intorno gira
che 'n ver l'occaso e nell'Ibernia mira,
Cumbria a Carlela, che più dell'Orse tira,
e 'l chiaro ciel, ch'a' bei disegni aspira,
o l'Euro o l'Aquilon dì e notte spira.
E mentre che 'n suo cor difoga l'ira
sopra il suo scudo, e mezzo in basso il tira
Rossan, ch'al vendicarse sol rimira
E con questo pensier più mosso ad ira
sopra il loco medesmo in alto tira
ma 'l pio Tristan, ch'al suo cader rimira,
e del morto caval disotto il tira
Né ben fermo era ancor, quando rimira
Ponsi dietro il gran vecchio e si rigira
E così ragionando, il piè ritira
verso i fossi del campo, e non rimira
Ivi la turba rigida, ch'aspira
e 'n sì leve rotare in torno il gira,
che mentre l'un nella sua morte aspira
A quel d'aguta punta, a questo tira
Lo sguardo appresso accortamente gira
e 'l guerrier più onorato in essa mira,
e 'n quel l'arco spietato intento tira
quando Delia il fratello opposta mira
lucentissime e vaghe intorno gira,
co i dolci raggi che ciascuna spira:
Or con ambe le man quindi vi tira
se vorrete, qual spero, alla nuov'ira
perché del nostro re nel core spira
che per grazia di lei tant'alto aspira
che sì basso tesor quaggiù non mira.
il famoso Tristan che in cerchio gira,
e secondo il dever s'ascolta e mira;
e sopra i peccator versata l'ira:
E 'n questo ragionar con forza il tira
e 'n tal modo ciascuno ad esso aspira
Sol con urtarse insieme ardente d'ira
Così spronando l'un disdegno et ira
a nuova guerra fulminando aspira
L'uno in ver l'altro il freno aurato gira,
la testa poi, ch'ancor nell'elmo spira
maiestà regia et alta a chi la mira.
l'uno e l'altro di loro il piè ritira,
in fin che più vicin non la rimira.
quasi ver Lionel si mosse ad ira,
e quinci e quindi visitando mira
or move il passo innanzi, or si ritira,
talora il porta speme e talor l'ira,