Rime di 'iri'

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deliri
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ispiri
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papiri
perspiri
ponciri
raggiri
raggiri
respiri
riadiri
rigiri
rigiri
rimiri
rimiri
ristiri
ritiri
saimiri
sospiri
suspiri
tapiri
traspiri
vampiri
zafiri
autogiri
autogiri
avveniri
bancogiri
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capogiri
carachiri
casimiri
contagiri
destrogiri
destrogiri
elzeviri
elzeviri
fagopiri
harakiri
idrargiri
inzaffiri
karakiri
levogiri
levogiri
litargiri
macrochiri
melampiri
piro-piri
podaliri
postagiri
postagiri
probiviri
proboviri
risospiri
aerogiri
neurodeliri
sinistrogiri
sinistrogiri
autoconferiri
idroaerogiri

345 endecasillabi classici rimano con iri:
fan monili e maniglie ambre e zaffiri.
ed al collo, ale braccia in doppi giri
non son fumi odorati i miei sospiri? -
non son vive faville i miei desiri?
solca tranquilli i liquidi zaffiri.
Dal caro suo con lagrime e sospiri
E perché pien di tumidi desiri
dal'ariete a' pesci altro non miri
Pretende questi che da' sommi giri
né per offrirti quanto il vulgo ammiri
di torcer si sforzasse i tuoi desiri
Né perché con minacce e con martiri
Par che Favonio n'arda e ne sospiri,
prendendo qualità da' dolci giri,
Se vibrando il seren de' duo zaffiri
fremer singulti e mormorar sospiri:
ed ode dognintorno ove si giri
quasi incensi fumanti, alti sospiri.
fuor del foco traea de' miei desiri,
degli amorosi suoi lunghi martiri,
fermando in esso, inganna i suoi desiri.
di lei ch'ancor per lui tragge sospiri
disgravato del peso, almen respiri.
basterà ben che quando altri nol miri,
dolcissima prigion de' miei sospiri
vidi condotti a fin gli alti desiri,
che'n bel diamante effigiata spiri,
ma qual certezza hai tu ch'ei non s'adiri?
Un che non ha, se con dritt'occhio il miri,
Qual insania sospigne i tuoi desiri?
Sente Adon quasi greve aura che spiri
e senza che di ciel raggio si miri,
Per mille obliqui e tortuosi giri
onde forz'è che colaggiù traspiri
perché questi volubili zaffiri
Non nego che non sieno i sommi giri
altro ch'ombre non vede occhio che miri.
Dove di quelle luci il sol non giri,
onde per adempir gli alti desiri
fasce di lucidissimi zaffiri.
la cerchiavan pertutto in molti giri
la Grecia appresso con men ricchi giri
d'or coronata è quella degli Assiri,
Quattro donne reali a piè le miri
a me ti tolga ed al suo amor ti tiri. -
non alcuna di lor, mentre la miri,
che s'egli avien che'n essi il guardo giri,
dele tue luci i lucidi zaffiri.
nel cui lieto ceruleo apunto miri
là girelle rotar con cento giri,
volto in raggi, in comete, in stelle il miri.
arco stampa nel ciel simili ad iri.
son specchi agli occhi e mantici ai desiri.
che con lusso superbo, ov'altri miri,
gli son sempre presenti, ovunque miri.
trastulli, amori, o fermi il guardo o giri,
lega i sensi talor, pasce i desiri,
angel che mova il plettro o ciel che giri,
musa o sirena che d'amor sospiri,
e trar da mille cor mille sospiri.
d'Arianna spiegar gli aspri martiri
Ma né questi né quella al vanto aspiri
in te si specchi, a te s'inchini e giri
Te sol l'aurora in oriente ammiri,
canori pianti e musici sospiri,
rotar volando in spaziosi giri
a bella donna intorno altrove il miri,
vi dipinse nel mezzo i sommi giri.
e, temprati di limpidi zaffiri,
senon feretri e lagrime e sospiri.'
fa ch'io non senta almeno e che non miri
or con sguardi amorosi, or con sospiri.
supplia, pace chiedendo ai gran martiri,
le narro i miei dolcissimi martiri.
e, da lagrime rotti e da sospiri,
ma, raccogliendo il mar tra' suoi zaffiri
con che lagrime, o Dio! con che sospiri
Le man torcendo e'n vermiglietti giri
vagheggiate e lodate, il mondo ammiri,
forme, ben degne degli altrui desiri,
starsi sola in disparte a trar sospiri;
un sospiro diviso in duo sospiri.
e scioglie, testimon de' suoi martiri,
Moveranno il suo cor pianti e sospiri
Ma s'avien che si svegli e che s'adiri,
Qual dunque tregua attendo a' miei martiri,
dolce requie de' pianti e de' sospiri,
imperador de' nobili desiri,
Tu virtù somma de' superni giri,
né discerner si può qual viva e spiri
senon solo ne' pianti e ne' sospiri.
loqual, finché su i poli il ciel si giri,
sempre m'apporterà pianti e sospiri.
Di duo pendenti d'indici zaffiri
e circondato con minuti giri
Teneagli con sorrisi e con sospiri
il dolor che travolge i miei desiri.
di finir, con la morte, i gran martiri.
il troppo fiero ardor de' miei sospiri,
né potendo appagar gli occhi e i desiri
co' pensier la corteggia e co' sospiri.
Ah che mentr'ei laggiù langue in martiri,
Saran fiamme tartaree i miei sospiri,
Fia Flegetonte il foco de' desiri,
che la spoglia non è di Flora o d'Iri,
son di smeraldi in vece e di zaffiri,
che par che'ntorno il fermamento ei giri.
Dialogi di sguardi e di sospiri
reflessi di pensieri e di desiri
Ma l'un, che l'altra per maggior martiri
cedan Greci e Romani e Persi e Siri,
laqual fia ch'Asia tema, Europa ammiri.
visitar potrà mai con mille giri,
Nè mai sa ritrovar, salvo martiri,
Ei del gran Ciel dà movimento ai giri,
Condannarsi a dispregi, ed a martiri?
Ogni alma di guerrier come ci miri?
Qual mio fallo mi dà tanti martiri?
Inginocchiata, e fa che posta ei miri
Ed ergerò sepolcro, in cui si miri
Lunga memoria di tuoi bei martiri.
Su, su, vostro trionfo oggi si miri;
Sì come affermi a la virtù ti tiri;
Stavasi taciturna infra martiri.
Dicea: nobil cagion de' miei martiri,
Quando commossa da superni giri
Tu virtù somma de' superni giri,
le narro i miei dolcissimi martiri.
vi dipinse nel mezzo i sommi giri.
rotar volando in spaziosi giri
gli son sempre presenti, ovunque miri.
che con lusso superbo, ov'altri miri,
arco stampa nel ciel simili ad iri.
là girelle rotar con cento giri,
nel cui lieto ceruleo apunto miri
non alcuna di lor, mentre la miri,
Quattro donne reali a piè le miri
la Grecia appresso con men ricchi giri
la cerchiavan pertutto in molti giri
Dove di quelle luci il sol non giri,
Non nego che non sieno i sommi giri
Per mille obliqui e tortuosi giri
Sente Adon quasi greve aura che spiri
che'n bel diamante effigiata spiri,
basterà ben che quando altri nol miri,
degli amorosi suoi lunghi martiri,
ed ode dognintorno ove si giri
prendendo qualità da' dolci giri,
Né perché con minacce e con martiri
Pretende questi che da' sommi giri
dal'ariete a' pesci altro non miri
ed al collo, ale braccia in doppi giri
né discerner si può qual viva e spiri
visitar potrà mai con mille giri,
Tacite e brune van con larghi giri
Lungi da questi in tortuosi giri
Purissim'aere che lassù tu spiri.
Co' lor ordigni que' superni giri
Moversi a lui d'intorno in varj giri?
Avran chi pur in essi e viva e spiri;
Giaceasi avvolto in raddoppiati giri,
Vider rotante in fulminosi giri
ch' a troppi amanti e tuo' begli occhi giri.
fussi in un punto, che tanti martiri.
Mandava fuor del petto alti suspiri,
Non che solo mutar gli human desiri,
Solo per generarmi quei martiri
Una imagine tien che par che spiri
Che fu nel ciel, sia ne' perpetui giri.
Già consumati tutti i suo' desiri
Non conoscendo i suo' futur martiri
Mi dà dentro del cor crudel martiri,
Vittoria a questa impresa, et con suspiri
Notano da che parte il vento spiri,
terra giacente con pesanti giri
Vêr lei mi spinsi, e dissi: O tu che spiri
sodisfammi d'un detto a' miei desiri;
altre stan come rupi, altre ne miri
si movean roteando in presti giri.
che la conduca al fin de' bei desiri:
di sguardo micidial lassù la miri,
di chi più a i danni suoi spietato aspiri;
fur le frondi e i gran tronchi in doppi giri,
in tra pianti durissimi e sospiri
che ricordando indarno i suoi martiri
Quel tre volte accerchiò con larghi giri
il cui suon di lamenti e di sospiri
ricordando ciascun gli aspri martiri
Al qual d'alto romor fremendo in giri
mentre s'ode lontano alti sospiri
in fin che 'n freddo loco si ritiri
di rubin, di diamanti e di zaffiri
da abbagliare il veder di chi gli miri.
Così dicendo in lagrime e sospiri
e con l'unghie spietate in larghi giri
indi per raddoppiar gli aspri martiri,
sciolti ella ancora in dolorosi giri,
a i singulti, alle lagrime, a i sospiri,
di Berecintia sua la rabbia spiri;
d'infanti e di femmine e di viri.
«O virtù somma, che per li empi giri
mi disse: «Quel confitto che tu miri,
e liberato m'ha de li altri giri.
pur che la terra che perde ombra spiri,
dietro a le note de li etterni giri;
Lo moto e la virtù d'i santi giri,
da' beati motor convien che spiri;
che vedrai non capere in questi giri,
de l'alto lume parvermi tre giri
e l'un da l'altro come iri da iri
che quinci e quindi igualmente si spiri.
per fine imporre a' miei gravi martiri,
Ch'al primo vento ch'a' suoi legni spiri,
di benda gli occhi, ora ce gli apri e giri,
l'anima mia ne la tua bocca io spiri;
s'avien che tra le frondi il vento spiri,
de l'aureo sol, de gli stellati giri,
gli apre un benigno riso, e in dolci giri
di quale aura del ciel piú lieve spiri,
stendere il corso per l'arena il miri,
a destra ed a sinistra angusti giri.
Io 'l vidi, e non fu sogno; e ovunque or miri,
e te che d'ambo uniti amando spiri,
del ciel movete in triplicati giri,
su 'l precipizio eterno; e tu no 'l miri?
risguardo, e come il vento obliquo spiri,
che mille torce in sé confusi giri,
che par che da ogni fronde amore spiri;
par che la terra e l'acqua e formi e spiri
invidiò il conforto ai tuoi martiri.
ne gli occhi al tuo nemico or ché non miri?
Seguia parlando, e in bei pietosi giri
La vincitrice insegna in mille giri
e par che in lei piú riverente spiri
ch'ogni dardo, ogni stral ch'in lei si tiri,
che par ch'occhio non batta e che non spiri,
dov'arda il sole o tepid'aura spiri,
Diè Damasco a Ducalto, e i regni siri,
vide Effra; e i luoghi alpestri avvien ch'ei miri
dove Austro giunga sibilando, e spiri:
de l'aureo sol, de gli stellanti giri,
questo è quel che piú inaspra i miei martiri)
apre un benigno riso, e 'n dolci giri
E i torti lor viaggi, e i torti giri
di qual aura del ciel piú lieve spiri;
stendere il corso per l'arena il miri,
a destra ed a sinistra angusti giri:
Io 'l vidi, e non fu sogno; e ovunque miri,
risguardo, e come il vento obliquo spiri:
il folgore tonando infiammi e giri:
con mille torti in sé confusi giri;
che par che d'ogni fronde amore spiri,
par che la terra e l'acqua e formi e spiri
ne gli occhi al tuo nemico or che non miri?
e te, che d'ambo uniti amando spiri;
del ciel movete in tre lucenti giri:
Ma soggiunge Tancredi: - Ovunque io miri
sul precipizio eterno, e tu nol miri?
tal ch'egli cade, e tosto avvien che spiri,
seguendo Argante; e 'nfin ne' quarti giri
Seguia parlando, e 'n bei pietosi giri
Angelo par che folgoreggi e spiri,
Tutti fuggían sin a gli ondosi giri
La trïonfale insegna in mille giri
e 'ntanto a lei par che risplenda e spiri
ch'ogni dardo, ogni strale invan si tiri,
Or dove ahi dove senza me t'aggiri
E sangue e morti a tergo sol gli miri.
Quanto costi popol novello miri
Brevi vesti od avvolte in strani giri
E ristoro non chiegga a' suoi martiri.
Qual vela a cui zeffiro dolce spiri;
Dosar qui vedi e la dolce aura spiri
E Rosalgate là, se il guardo giri,
Che steso e sparso in varie piagge miri
Dormivan tutti come fosser ghiri
Finché non si comprende a cosa miri
Al posto dei cavalli dei tapiri
Tutti in attesa che quel grande spiri
l'avrò fin che vitale aura mi spiri,
Aiace d'Oilèo. Quelle che miri
Cui stridulo da poppa il vento spiri.
il discorde voler ch'in duo cor miri?
e nel più cieco e maggior fondo tiri:
da muovere a pietade aspidi e tiri.
fin che del corpo l'anima non spiri:
ch'i' vi discovrirò de' mei martiri
quando in voi adiven che gli occhi giri
et mi sottragge al foco de' martiri,
come suol fare, iscúsilla i martiri,
porto nel petto, et veggio ove ch'io miri,
mi sforza; onde ne' primi empii martiri
co la sua propria man de' miei martiri,
et bagnar gli occhi, et piú pietosi giri
far, come suol chi de gli altrui martiri
esser qual vista mai ver' lei si giri;
S'aven che 'l volto in quella parte giri
Ove ch'i' posi gli occhi lassi o giri
Con leggiadro dolor par ch'ella spiri
ove aspre vie mi sproni et giri,
l'altro è d'un marmo che si mova et spiri:
et viva, et senta, et vada, et ami, et spiri,
mi stanchi, o 'ndietro o da man manca giri.
Quinci nascon le lagrime e i martiri,
chi padre o madre ragguarda che spiri,
facesse di noi tutti tanti martiri
che avea contato per duecento giri
sotto le stelle come tanti martiri
ch'è fuor de gli stellanti e vaghi giri;
ch'egli volge e rivolge in vari giri
ed a la gloria de' celesti giri?
l'alto miracol suo, dovunque giri
le torte braccia, e con frondosi giri
costanza. Adunque Italia omai rimiri,
perch'ella d'anno in anno i certi giri
e sì ordinato ne' suoi obliqui giri,
innanzi al sole e' bei stellanti giri.
esser potean quanti a' celesti giri
queste del tempo le vicende e i giri,
quattro a gli altri pianeti. E di que' giri,
tanti e sì vari moti e tanti giri
E prima tu non pensi, e non rimiri,
somiglia, e spesso a' lucidi zaffiri
con diverse figure e vaghi giri
fa doppia quasi porta onde respiri,
Se de' vari animali ancor rimiri
Ma qual luce de gli occhi, ove si giri,
non prese in grado, e i bei stellanti giri
ma le veci del tempo e 'l corso e i giri
quasi inchinando e con distorti giri
Mira color che a vendicare aspiri,
con augurio funesto ognor s'aggiri?
Uopo è di maggior suono, e che in me spiri
pendon del crin disciolti i lunghi giri.
dammi, o gran Dea, che vincitore io miri
temerario garzon, (dice) che aspiri
che l'invidin tue suore e ch'io l'ammiri:
di Tindaro: e perchè gli eterni giri
credono i Greci ch'al trionfo aspiri;
di qua, di là con tortuosi giri
L'Idra in esso si vede in tre gran giri
ruotan per l'aria con robusti giri.
ne la promessa sua corte respiri.
alto giacea sovra i tappeti assiri
stesi gl'immensi avviticchiati giri,