Io sono un rancore vivente. Un rumore di speroni. Un vecchio ricco e annoiato seduto su una poltrona. Un uomo che conta i soldi e i figli illegittimi su una scrivania. Il patriarca progenitore di un cerchio di voci e di ombre. Di una terra allagata di echi. Parole senza suono, vento tra le foglie senza alberi e cieli neri pieni di stelle. Io sono un paesaggio. Donne che sgravano su una stuoia. Nudità fosforescenti nel mare e mattine piene di luce. Io sono la furia del potere di sempre. L’ululare dei cani. L’abuso e l’insulto. Soldi e cavalli per comprare la rivoluzione, e molto meno per comprare la chiesa. Ma nessun prezzo per l’amore di Susana San Juan. Per la vendetta della sua follia. Io sono una casa piena di cianfrusaglie. Il rumore della gente quando si sveglia. Un vaso di argilla sulla brace. Sono una fenditura in un mucchio di pietre. Sono il danno del tempo.


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